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Meglio diesel che elettrico per me: ecco i conti

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Meglio diesel che elettrico: Alessandro, un lettore, spiega perché per lui l’auto a gasolio è più conveniente e anche più semplice da utilizzare. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Meglio diesel che elettricoMeglio diesel che elettrico: spendo meno e le ricariche sono scomode

“Ho provato l’esercizio intellettualmente onesto di immaginarmi un futuro con PHEV/BEV. Partiamo da oggi, classica routine casa-lavoro-casa: io mediamente percorro 100Km al giorno di autostrada, arrivo e parcheggio in strada sotto casa. Ho una vettura diesel di 10 anni che fa 20km/l, al prezzo attuale del gasolio vuol dire circa 9,25€/giorno. Ora, immaginiamo di avere un BEV/PHEV: faccio sempre identico tragitto, arrivo nel parcheggio aziendale e non ho possibilità di ricaricare. Dopo la giornata lavorativa, arrivo a casa  e vado a cercare una colonnina per ricaricare (non ho garage). Nei dintorni ho ben due possibilità: la migliore è a 10 minuti a piedi da casa mia con 1 solo posto. L’altra a 15 minuti da casa, sempre con 1 solo posto (SIGH!), entrambe con lo stesso gestore. Usufruendo dell’offerta migliore del gestore, ricarico a 0,62€/kWh. Immaginando un consumo di 17KWh/100Km, spendo circa 10,58€/giorno.

Meglio diesel che elettricoE poi le EV costano troppo e la tecnologia migliora…

Tirando le somme: il BEV non mi spaventa all’idea di lunghi viaggi e relativa programmazione delle ricariche. E immagino che economicamente i maggiori costi quotidiani (+14%) sarebbero compensati da minore costo manutentivo. La cosa che sicuramente mi creerebbe disagio è l’ansia di dover trovare uno stallo libero (dei due disponibili! in tutto il quartiere) per ricaricare. E se sono entrambi occupati? Ipotesi non remota…Oltre alla scocciatura di fare 20/30 minuti a piedi per usufruire della macchina (magari anche sotto la pioggia e con la spesa…). E quindi? Nel mio caso (ma penso non solo mio), finché non ci saranno stalli per ricaricare in ogni strada, non avrò la comodità di parcheggiare vicino casa. E prendere in considerazione l’auto elettrica. E poi ci sono le prospettive sulle tecnologie future delle batterie, oltre ai prezzi esagerati. Per tutto questo, nel futuro prossimo, quando sarà il momento di sostituire la macchina, continuerò a pensare ad un ICE. Sbaglio ragionamento?“. Alessandro

Risposta. Da sempre ripetiamo che l’elettrico è per molti, ma non per tutti. E che uno dei pre-requisiti necessari per acquistare un’auto a batterie è disporre di una ricarica comoda e affidabile, a costi competitivi. Condizione che non sussiste nel caso di Alessandro, che quindi espone la sua situazione in modo condivisibile. Solo un appunto: chi fa 100 km al giorno in autostrada non ricarica a 0,62 al kWh: ci sono abbonamenti con i quali è possibile spendere decisamente meno.

  • PARERE /  Ma quando mai? Con la mia nuova elettrica spendo molto meno che col diesel…

  • L’auto elettrica sarà un bene riservato ai ricchi, come predica Matteo Salvini? Sentiamo Paolo Mariano: guarda il VIDEO

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71 COMMENTI

  1. gasolio emissioni di CO2 tra il 60 e il 90% in meno e noi ci crediamo vero ? o e’ solo per continuare a vendere idrocarburi alla ns faccia

  2. Enzo, perdonami ma mi pare di capire che tu continui a discutere molto sensatamente con gente che:
    – Non ha la minima idea di cosa vuol dire fare il pendolare per lavoro;
    – Non ha la minima idea di cosa vuol dire alzarsi alle 05:30 del mattino e, dopo 120 km A/R e una giornata di lavoro, rientrare a casa alle 19:00 di sera, se va bene;
    – Non ha alcun problema, ove occorra, a perdere 1 ora in autostrada alla colonnina di ricarica, facendo acquisti compulsivi agli scaffali dell’Autogrill;
    – Ha ampia disponibilità economica per permettersi 40/50k di BEV e insegnare ecologia ed economia domestica a quelli come me.
    In altre parole, dunque, stai parlando alla BORGHESIA MEDIO ALTA del Paese, alla quale GIUSTAMENTE si rivolge il mercato delle BEV che dunque, su scala nazionale, È PER POCHI E NON PER TUTTI.
    Grazie.

    • Le ho già detto che di troll da cestinare ne abbiamo in abbondanza. Ci scriva qualcosa di più interessante se non vuole che i suoi post facciano la stessa fine.

  3. Ci sono soluzioni che potrebbero anche funzionare: ricarica fast ogni 2 giorni, o anche lenta al supermercato… Chiedere in azienda, magari subito non si può, ma tra qualche anno penso che molti operatori si attrezzeranno per fare offerte a chi ha parcheggi in cui le auto sostano ore: vedi SME in Friuli.
    Nel frattempo trovo comunque positivo che la gente cerchi soluzioni e che altri ne offrono: ci sono alternative a cui il singolo magari nemmeno pensa.

  4. Finchè si parla del caso personale non ho nulla da dire. Certo onesta intellettuale dovrebbe consigliare di utilizzare numeri più a fuco, ma tant’è. Mi viene però da ridere quando si cerca di far passare il pendolare da 100 km al giorno come la normalità. Ecco, quello anche no.

    • penso che in effetti sia più comune entro 30 km + 30 km

      e allora iniziano ad andare bene anche anche molte BEV non prime dalla classe

  5. Sicuramente non avrai mai i tempi di rifornimento del tuo diesel, ma “l’esercizio intellettualmente onesto”.. va fatto bene! 🙂
    Chi ha detto che devi caricare ogni sera? Con la tua percorrenza guidando una compatta segmento C, supponendo 350km di autonomia, dovresti caricare 2, al massimo 3 volte, su 7 giorni.
    Poi, perchè dovete sempre immaginarvi di “cercare la colonnina” quando arrivate a casa la sera, come fosse una ricerca impossibile? Perchè invece non fare un rifornimento veloce durante il tragitto di ritorno ad una colonnina fast. Magari la strategia giusta per te sarebbe fare un rabbocco giornaliero di 10 minuti durante l’andata o il ritorno, non perderesti eccessivamente tempo ed avresti un mantenimento della carica sempre uguale riprendendo i tuoi 100km appena fatti. Sono cose che vanno analizzate bene in base allo stato delle colonnine della tua zona e del tuo tragitto abituale.
    In fine, ammetto che non avere il punto di ricarica di proprietà è un bello svantaggio, sia di comodità che di risparmio economico, ma liberarsi della pompa di gasolio per me non ha prezzo… e vale assolutamente il tempo trascorso ad una HPC.

    • in 10 minuti, a meno che non viaggi sempre con la batteria bassa, non riesce a caricare 20kw

      se tiene la batteria intorno al 60% credo che più di 70/80kwh non li carichi con una vettura di medio grandi dimensioni (e relativa batteria)

      quindi o viaggia sempre sul filo del rasoio per caricare oltre i 100kwh oppure deve allungare il tempo di ricarica

      • Da un grafico di ricarica di Tesla LR del 2019,
        batteria circa 75 kWh
        (ma anche Hiunday e Kia sono veloci)

        – inizia a 250 KW (o a volte 225)
        – sino 20% -> 250 KW (o 225)
        – a 30% -> 220 KW
        – a 40% -> 180 KW
        – a 50% -> 140 KW (in 10 min aggiungi 23 KWh)
        – a 60% -> 110 KW
        – a 70% -> 90 KW
        – a 80% -> 60 KW
        – a 90% -> 35 KW

        nell’esempio delle lettera, si potrebbe caricare:
        – 1 volta 60 KWh (tragitti 3 giorni)
        – 1 volta 46 KWh (tragitti 2 giorni + spostamenti a casa)

        ========================
        Hiunday batteria 77 KWh per es:
        – carica 10-80 % in 18 minuti
        – carica 10-50 % in 8 minuti

        ========================
        Buona velocità anche le “piccole” batterie LPF da 58 kWh di Tesla RWD (specie le Blade)

        la curva di ricarica parte con un altopiano a 173 KW, invece che a 250-225 KW, e poi tiene una buona “schiena”

        10-60% in 11 minuti ( 29 KWh caricati )
        10-70% in 15 minuti ( 35 KWh caricati )
        10-80% in 19 minuti ( 41 KWh caricati )
        10-90% in 25 minuti ( 46 KWh caricati )

        per l’esempio discusso, in settimana servirebbero:
        – due ricariche da 40 KWh
        – una ricarica da 26 KWh

        oppure se diventa un’abitudine, anche pause brevi ogni giorno caricando 21 KWh

        • Se nn è perfettamente in temperatura la batteria, mai visti livelli di ricarica così.. a 30% la mia carica già sotto i 150kw a 50% siamo sui 100 110kw

  6. Trovo la risposta di VAIELETTRICO un po’ troppo frettolosa
    Il lettore ha un diesel che fa 20km al litro. Personalmente faccio fatica a credere che li faccia anche in città. E non mi è chiaro quanto spende di tagliandi visto che in un anno facendo 100 km al giorno arriva a quasi 30.000 km.
    Detto questo, se avesse la mia id3 pro s (77 kWh netti) con il suo chilometraggio potrebbe ricaricare 2 volte a settimana. E non potendolo fare al lavoro come faccio io (ma eventualmente non potrebbe chiedere?) allora potrebbe ottimizzare i tempi mentre va a fare la spesa. E si tratta di circa 1 oretta scarsa. La cosa risulta proibitiva? Io lo farei tranquillamente.
    Per il costo vi sono possibilità per risparmiare.

    • Ma davvero c’è bisogno che qualcuno gli suggerisca che potrebbe eventualmente chiedere al suo datore di lavoro? Mah …

      Ma davvero uno che fa 100 km al giorno di autostrada può avere a fine anno una percorrenza in città tale da cambiargli la media? Con 100 km in autostrada al giorno, anche facesse 5 in città ogni giorno, i consumi cittadini peserebbero solo per il 5% …

    • a meno che non sia uno stakanovista, normalmente si lavora circa 200 gg l’anno che sono 20.000 km, non sappiamo come utilizzi questa vettura, ma dovrebbe fare gli altri 10k per svago, impegni personali

  7. è il terzo gestore che cambio…non so fin quando si pagheranno i prezzi attuali…finito A2A il problema ci sarà eccome…

  8. Il caso di Alessandro è il caso di tantissimi lavoratori. Quando sento dire che l’elettrica si ricarica quando non la si usa mi vien da ridere: il lavoratore medio si alza al mattino e torna a casa la sera e se il posto di lavoro non è sotto casa ha bisogno di una colonnina CERTA dove poter ricaricare quando parte o quando arriva. Se questa colonnina non c’è (e non c’è né ci sarà, mettiamoci l’anima in pace) allora l’unica alternativa sono le batterie 5C e 6C: fai una sosta di 5 o 10 minuti presso una colonnina HPC con una ricarica a 500 kW e fai il pieno come una persona normale, in modo comodo e senza stress. Ma quando lo propongo io apriti cielo. Le altre soluzioni semplicemente non funzionano. Dire l’elettrico è per molti ma non per tutti non è una risposta. Tra 13 anni, quando l’auto di Alessandro tirerà le cuoia e lui vorrà acquistare un veicolo nuovo e non usato, gli verrà imposta l’auto elettrica. Quindi o diamo ad Alessandro un modo “umano” per ricaricare (e io ho proposto quale) oppure sarà una vittima dell’estremismo ambientalista. E non sarà certo il solo.

    Guardiamolo da un altro punto di vista: se ad Alessandro nel 2036 non sarà dato un modo comodo, semplice e pratico di ricaricare senza stress il divieto di vendita di auto a benzina o diesel salta. Si accettano scommesse.

    • io nn faccio testo perchè ho potuto acquistare una model Y performance con una batteria capiente, ma andando a sviscerare l’argomento ci sono persone che possono farlo e altre che non possono farlo, mi spiego meglio.

      eliminiamo tutti quelli che possono caricare a casa o in ufficio, perchè quelli sono una nicchia e sono d’accordo che quelli non si possono contare come “la media” xkè la media magari vive al quinto piano e parcheggia l’auto in strada..

      se una persona fa 50km al gg in autostrada bisognerebbe capire dove vive e quali tragitti fa,

      noi siamo a reggio emilia, abbiamo un supercharger a parma, una free-to-x all’autogrill a modena nord, un altro supercharger a Campogalliano, più vari fast charger,

      contando una vettura con batteria come la mia, tipo una model 3 long range, la persona a 120km/h (non sappiamo che velocità faccia, ma in ora di punta non credo riuscirà a viaggiare a 160) dovrebbe poter fare avanti e indietro 3 / 4 volte senza ricaricare, se vive in nord italia, sfido a dirmi che non ci sia una colonnina nei paraggi da 150kw che possa farlo caricare 1 volta la settimana (alcune volte 2) per 30 minuti..

      concordo che è tempo perso se non vai a fare spesa etc, ma dall’emilia in su il problema credo non si ponga.

      • 100 km di autostrada al giorno sono 500 km di autostrada dal lunedì al venerdì, un tragitto che neanche l’ultima Model 3 Long Range è in grado di sostenere (aldilà del costo alto). Quindi Alessandro deve fare almeno 2 soste lunghe per ricaricare la batteria al 100% o quasi. Quando lo vogliamo obbligare a fare queste soste? Facciamo una martedì sera e l’altra venerdì sera? Esce dal lavoro, alle 19:00 con 50 km di strada da fare, con la voglia di tornare a casa, cenare, buttarsi sul divano per vedersi Netflix e lo facciamo dirottare su una Free To X in autostrada per 45 minuti a guardarsi gli scaffali dell’autogrill 2 sere a settimana? Fossi Alessandro non ne sarei felice, preferirei fare quelle ricariche in massimo 8 o 10 minuti.

        Non sto parlando male delle elettriche. Sto dicendo che per passare dalla formula “le elettriche sono per molti ma non per tutti” alla formula “le elettriche sono per tutti” servono colonnine HPC che ricaricano a 500 kW (e visto che tra un paio d’anni tutte le elettriche o quasi saranno a 800 volt, ho motivo di pensare che nel 2035 non saranno poche le elettriche a ricaricare a 500 kW), anche utilizzando una doppia pressa CCS (esistono auto in Cina che già oggi sono dotati di doppia porta CCS, utilizzabili in contemporanea), così da ricaricare in 8 o 10 minuti quasi come un’auto a benzina. Io non vedo altre soluzioni per le elettriche.

        • a spanne:

          – ricarica 40 KWh con una Tesla base,
          3 volte a settimana per 19 minuti

          – ricarica 60 KWh con una long range,
          2 volte a settimana per 17 minuti

          se sul tragitto di rientro a casa sarebbe senza dirottarlo

          17-19 minuti, scegliendo vetture odierne che già hanno buone ricariche

          un po’ di lettura giornali on-line o una telefonata e la ricarica è già finita

          • anche se a favore dell’elettrico, ammettiamo che il tempo sia quello sopra riportato, dobbiamo sommare il tempo di rallentamento fermata, collegamento (se nn è un supercharger, l’attivazione della tessera / app)

            cmq tra una cosa e l’altra altri 6 / 8 minuti li perde, a queste condizioni sarebbero 25 / 30 min 2 volte la settimana, francamente a me romperebbe doverlo fare

          • Ti faccio notare che 3 volte a settimana 19 minuti significa raddoppiare la durata del viaggio. A 130 km/h 50 km autostradali si percorrono in 23 minuti. Poi occhio alla curva di ricarica: sappiamo entrambi che allo 0% è più alta ma non è che ogni volta si può arrivare a caricare al limite. L’autonomia l’hai considerata a 130 km/h o a 110 km/h? Perché se Alessandro deve andare più piano, glielo devi dire … Le variazione per il freddo, il parcheggio in strada, il climatizzatore e le gomme termiche le hai considerate?

          • in una settimana non sono 2 tratte da 50 km, ma sono 10 tratte da 50 km

            e dai bassi consumi indicati dal lettore, e autostrada in diurno con il traffico, la velocità media è minore di 130, facciamo 120 a esagerare

            25 minuti di viaggio x 10 = 250 minuti

            ricariche a settimana con RWD batteria LFP:
            (19+2 + 19+2 + 10+2) = 54 minuti

            ricariche a settimana con LR batteria NMC:
            (19+2 + 14+2) = 37 minuti

            ho tenuto un consumo di 20 Kwh (22-23 fatturati) per 100.km stando largo rispetto ai 17 kwh indicati dal lettore, ci possono rientare gomme, riscaldamento, e media 120 km/h (con Tesla M3 anche 130 km/h, in estate ne usa 18)

            sopra ho messo 2 minuti per fermarsi, collegare il cavo e far partire la ricarica

            i tempi di ricarica sono presi dai grafici con minutaggio della RWD e della LR, la zona di sfruttabilità veloce è da 10% a 80%, cioè i 2/3 della battera, che fitta bene con questo utilizzo

            =========

            con la RWD pause x ricaric:

            – 19+2 min (carichi 40 KWh)
            – 19+2 min (carichi 40 KWh)
            – 10+2 min (carichi 26 KWh)

            con la LR (Tesla, Hiunday, Kia):

            – 21 minuti (carichi 60 KWh)
            – 16 minuti (carichi 46 KWh)

            con LR meno di 40 minuti a settimana

            per me sono tempi quasi troppo brevi se si inizia a leggere i giornali on-line o guardare un video

            era per dire che sono meno dei tempi che ipotizzavi, e si fanno già con le vetture di adesso

            poi se uno non ha fretta, ogni anno sulle migliori BEV in vendita questi tempi scendono di un paio di minuti ( 17 minuti -> 15 minuti -> 13 minuti etc)

            ma se uno necessità l’auto ora, già ci sono modelli abbastanza rapidi

    • Non facciamo i furbi tirando la coperta dove ci fa comodo.
      Dire “Tra 13 anni, quando l’auto di Alessandro tirerà le cuoia e lui vorrà acquistare un veicolo nuovo e non usato, gli verrà imposta l’auto elettrica” è scorretto, perchè:
      – il suo diesel ha già 10 anni e tra 13 sarà un debito ambulante, sempre che cammini ancora e che possa ancora girare senza limitazioni dei Comuni
      – tra 12 anni potrà tranquillamente comprarsi ancora il veicolo termico che più gli aggrada e tenerselo per altri 15 20 anni facendo l’eccentrico retrò col cambio manuale come piace tanto a lei.

      • Se vuoi riformulo: un pendolare nella situazione di Alessandro la cui auto diesel tira le cuoia DOPO il 2035 (ad esempio gli rubano l’auto o viene tamponato e l’auto non è riparabile) o acquista un’auto usata a benzina/diesel OPPURE una elettrica nuova. Serve una soluzione praticabile anche per lui.

        • se oggi siamo a 17 minuti per la ricaricare 60 kwh

          tempo qualche anno e ci sarà anche 10 minuti

          in pratica corrisponde a una potenza istantanea di erogazione dalla colonnina di circa 350 KW

          mi pare quelle che ora chiamano superFast, oltre ai supercharger Tesla V4 ( 600 KW, ora limitati a 350 )

    • Considerato il numero di nuove installazioni di colonnine di ricarica sia AC che DC, che c’è stata negli ultimi 2/3 anni, mi spieghi per quale tua logica fallata, non dovrebbero installarne ancora?
      Dove hai letto che ” non ci sono e non ci saranno “?

  9. Salve a tutti.
    Evidentemente, il signor Fellicò o vive di rendita o è atterrato da poco da Marte.
    L’ultima persona che ho sentito fare ragionamenti sulla possibilità di acquistare un’auto solamente
    “BELLA” (da tutti i punti di vista) è stato mio padre, verso la fine degli anni 80.
    Nel caso non se ne fosse accorto, caro Fellicò, da molto a tempo a questa parte l’italiano MEDIO che compra un’auto nuova lo fa innanzitutto PER NECESSITA’, costretto dal fatto che il “catorcio” di famiglia , dopo 10/15 anni di onorato servizio, ha tirato le cuoia.
    In tale contesto emergenziale, dell’auto nuova (che poi, nella maggior parte dei casi, è nuova per lui, ma in realtà si tratta di un USATO) si guarda in primis il prezzo di acquisto, in secundis i consumi, infine assicurazione e poi bollo.
    Questa è la dura realtà!
    Altro che “bene dell’umanità” e “viaggiare in silenziosità”!
    E’ bello fare il FILANTROPO VERDE col portafogli a fisarmonica!

  10. Qui ci dimentichiamo sempre il problema più importante:

    I FOSSILI AVVELENANO (FACENDO AMMALARE ED UCCIDENDO LE PERSONE)
    I LA COMBUSTIONE DEI FOSSILI EMETTE CO2 CHE STA SURRISCALDANDO SEMPRE PIU’ IL PIANETA TERRA CON GLI EFFETTI CLIMATICI ESTREMI CHE VEDIAMO DA TEMPO.

    MA TRA LA BORSA O LA VITA COSA SCEGLIETE?????

    • Adesso c’è la possibilità di utilizzare carburanti alternativi meno inquinanti, ho una Qashqai diesel del 2013 e utilizzo esclusivamente, da quando è in commercio, l’HVO, 100% olio vegetale idrotrattato, il primo gasolio che non deriva dal fossile ma da olio vegetale di scarto, con emissione di CO2 ridotte fino al 90%. Quindi per i motori endotermici a gasolio ora c’è la possibilità di non usare più carburanti derivanti dal fossile.

      • Buongiorno Mariano,
        lodevole come intento e ancora lunga vita al suo mezzo usato e ben conservato

        però il biodisel non può essere una soluzione di massa, cioè se diventasse molto più usato

        la parte derivata da scarti potrebbe avere una riduzione delle emissioni di Co2, ma purtroppo non deriva solo da scarti

        perché anche aquistando dall’asia gli scarti, sono quantità minime rispetto all’uso come carburante, buoni giusto come facciata o per piccola produzione

        il grosso sono piantagioni di olio di palma, o in futuro provano anche altre piante

        il bilancio di Co2 e ambientale è dubbio perché deforestano per coltivare, oppure usano terreni agricoli e anche questo non è una buona idea

        molto dell’olio di palma che importiamo ad esempio è di origine indonesiana e malese, entrambi i Paesi hanno perso, in questo millennio, oltre 33 milioni di ettari di superficie forestata, un territorio grande quanto Italia e Svizzera considerati insieme, mentre per il futuro parlano di coltivare in africa

        se ne era occupato già Report tempo fa quando lo usavano per far andare piccole centrali elettriche a diesel prendendo anche dei sussidi, ora è tornato di moda con nuovi nomi

        i fornitori Eni di olio di palma e le relative piantagioni sono spesso interessati in migliaia di casi di incendi di foreste e essicazione di torbiere in Indonesia, Sumatra, Papua

        la filera, oltre che aiutata da sussidi pubblici, è priva di uno studio certificato LCA che verifichi le emissioni dei vari passaggi, in pratica sulla Co2 dichiarano a pene di segugio quello che vogliono, idem per emissioni di inquinanti

        Senza poter discutere in dettaglio i dati dichiarati, c’è da ragionare sulla bassa efficenza della filiera:

        con 1/50 dei terreni usati per coltivare Biodiesel, si può generare elettricità da fotovoltaico per far percorrere ad auto termiche la stessa quantità di km di una diesel alimentata dalla filiera biodiesel

        nel resto di quei 49/50.esimi di spazio, si può evitare di deforestare, oppure coltivare cibo, o produrre molta più energia

        chi prende o fa durare le auto usate è un discorso, mentre per chi aquista un’auto nuova, a costi di gestione simili o inferiori, penso c’è da ragionare sull’opportunità che non sia una nuova termica

      • Producono sempre CO2 sia nella filiera che allo scarico e la quantità non è sufficiente per tutto il pianeta.

        Inoltre le sue emissioni allo scarico contengono sempre veleni.

  11. Forse sono l’utente perfetto per l’elettrico perché, alla sola idea di fare 100km al giorno in autostrada, sarei all’autolesionismo dopo una settimana XD

    (il mio posto di lavoro dista 50km da casa e mi guardo bene dal farli in autostrada, quelle volte che ci vado in auto)

    • Non ho capito, il tuo posto di lavoro dista 50 km da casa e sei felice di farli facendo una via normale, con tempi più lunghi e limiti più bassi, quando potresti farli più comodamente in autostrada, con corsie larghe, senza stress, magari con il cruise control adattivo … e questo ti porterebbe all’autolesionismo? Nel mio caso il contrario, se dovessi fare 100 km ogni giorno certamente preferirei l’autostrada (potendomelo permettere economicamente) piuttosto che una extraurbana a una corsia …

  12. Ma se il nostro amico Alessandro adesso non volesse comprare una EV perchè non esiste una EV come vuole lui? Parma di un’auto che fa 20 Km/l, sicuramente non è una utilitaria atrimenti consumerebbe di meno, sicuramente non è un suv altrimenti consumerebbe di più, mi viene da pensare che possa essere una berlina media tipo Peugeot 308 o Ford focus, magari SW, un tipo di veicolo che EV non sono stato in grado di trovare…

  13. Premetto che sono pro BEV ma mi trovo nelle stesse condizioni di Alessandro. Aggiungo che il mio personale “blocco” è quello delle complicazioni della gestione della ricarica alle colonnine (contratti, prezzi variabili, app, etc). Quindi per ora l’elettrico “e per pochi è non per tutti”.

    • Il “blocco” psicologico si supera in tre giorni, basta provare. Quindi per ora l’elettrico “è per molti, non per tutti”

  14. Mio figlio, va spesso all’università con la nostra Smart EQ.
    Autonomia, per chi non lo sa, di soli 140 km e, in inverno, 100..
    Distanza andata-ritorno, di 120 km.
    Ricarica da 22kw fermandosi 10 minuti in una qualsiasi colonnina durante il percorso ( extraurbano ).
    Tanto, 10-15 minuti al telefonino, chi è che non li passa?!?

  15. Incredibile ma vero.
    Acquistata la Model 3 2024 RWD in quanto ho trovato una soluzione a costo zero per la ricarica della macchina.
    Senza la soluzione per una ricarica privata non mi sarei mai sognato di acquistare una BEV.
    In trepidante attesa della consegna.
    Ma al mio Dieselone del 1995 non rinuncerei mai

    • In tutto sto bailamme è passata inosservata la notizia della settimana! 🍾
      Signor Vincenzo ora le tocca offrire da bere. 😂

  16. Premetto, sono pro elettrico, ma Alessandro non ha tutti i torti nel sostenere che per lui sarebbe scomodo ma non impossibile gestire la ricarica di una BEV.
    Diamogli ancora qualche anno e probabilmente la situazione colonnine nel quartiere dove abita migliorerà, o ancora meglio, probabilmente le installeranno nel parcheggio dove lascia l’auto per recarsi al lavoro.
    Diamogli un’attimo di respiro, magari non ha neppure voglia di sbattersi, oppure sta prendendo tempo, dopotutto quell’auto di 10 anni prima o poi la dovrà lasciare per acquistare in mezzo più moderno.
    Certo, come dite in molti, l’acquisto di un nuovo diesel sarebbe anacronistico è probabilmente un po’ rischioso, ma senza ricarica disponibile nella propria autorimessa non si sceglie una BEV a quor leggero.
    Nel frattempo Alessandro potrebbe informarsi presso il proprio comune se nel parcheggio che utilizza per recarsi sul posto di lavoro sia prevista l’installazione di colonnine a bassa potenza in modo da valutare quale potrà essere la sua prossima auto.

  17. Legendo questo articolo non posso che accettare per corretto quello che viene detto ma mi poi mi faccio un pò di domande:
    Ma quando si acquista un’auto lo si fa pensando solo a quanto costerà farla andare? Anche se i costi dei viaggi ha nno il loro giusto valore è possibile che non si debba dar peso a nient’altro?

    Possibile che non si pensi che con una BEV si fa del bene anche all’umanità?
    Possibile che non si pensi che una BEV consnte di utilizzare l’energia con dei rendimenti almeno doppi di una termica?
    Possibile che la silenziositò di una BEV non importi per niente?
    Possibile che non serva a nente pagare un tagliando meno della metà di una termica?
    Poassibile che anche non pagare la tassa di proprietà per 5 anni non conta nulla?
    Possibile che non impressioni affatto la goduriia della guida di una BEV?

    Ovviamente i costi hanno il loro peso, ma anche se qualche costo e cioè quello del consumo per km percorso nel caso in esame non è invitante, possibile che nell’acquisto si debba badare solo a quello.
    Ci sono nel campo delle termiche persone che acquistano una Ferrari che magari fa solo 3 km con un litro di benzina, ma allora quelli sono tutti pazzi visto che con una Panda potrebbero consumare tanto meno?

    • Non credo che a Lei piaccia spendere di più per poter fare la stessa cosa. Inoltre il paragone che ha fatto tra chi prende una Ferrari che percorre 3Km con un litro non si ma mica problemi, ha già i soldi per comprare una Ferrari e quindi ne avrà per poter fare anche il pieno. Il problema è per chi lavora da impiegato, non ha così tanti soldi per prendere una macchina elettrica che gli permette di fare quello che una qualunque altra macchina permette di fare.
      Secondo Lei, hanno tutti 40000€ da spendere per potersi prendere una Tesla? O anche 30000€ per prendersi una MG4? Ci sono tantissime persone che vanno in giro con la Panda o la Sandero perché sono macchine che costano poco e il risparmio che si avrebbe avendo un’elettrica lo si recupera in tanti anni e ormai solo per chi riesce a caricare a casa

      • Le auto piccole (A) e le compatte (B) è dove le termiche ancora non costano troppo durante l’uso, e un Pandino certo costa meno di una Tesla base (D) o di una MG4 (C)

        ma se non serve tanta autonomia, si può prendore a paragone anche elettriche meno care e di pari segmento, A e B, entro 24.000 euro:

        – per la città Twingo oppure e-500 con batteria da 25
        – per le compatte la e-C3 in arrivo

        poi si calcola un po’ di costi di gestione, direi che i costi e il risparmio vanno visti caso per caso prima

        e per le tariffe alle colonnine ci sono i prezzi in abbonamento, non solo il prezzo pieno

  18. Quando ho comprato l’auto elettrica l’ho ponderato molto attentamente e mi ero informato sui costi delle Wall box anche se abito in condominio. Per un mese ho caricato tramite una fast charge che mi costava 49 centesimi al kilowattora e non ho mai avuto problemi di autonomia. Non parliamo poi della sensazione alla guida, della sicurezza nei sorpassi o nelle ripartenze. Zero stress ma posso capire che per qualcuno ci sia l’ ansia da ricarica. Bisogna cambiare l’ approccio e la mentalità nei confronti dell’ elettrico.

  19. Accantono le considerazioni ambientali.

    Il lettore ha un diesel di oltre 10 anni, perciò probabilmente un Euro 5 (prodotti sino al 2014). Se abitasse a Milano e/o dovesse accedere all’area B, non potrebbe utilizzare l’auto, salvo rientrare nella deroga https://www.comune.milano.it/aree-tematiche/mobilita/area-b/area-b-deroga-euro5-diesel e dovrebbe per forza acquistare una nuova vettura.

    Torniamo, come spesso capita, a dover valutare la convenienza di un determinato tipo di motorizzazione anche in funzione dell’area geografica. A Milano una bev ha molto più senso che a Campobasso.

    Detto questo, l’idea che mi sono fatto è che, nella scelta di una vettura nuova da parte di chi non possa ricaricare né a casa né al lavoro né abbia colonnine vicino a casa per ricariche notturne, la convenienza sia, in linea di massima ed in ordine decrescente, full hybrid, full electric e plugin hybrid (queste ultime mi sembrano impraticabili per chi non abbia una ricarica casalinga o al lavoro). Le termiche “pure” sono un po’ sotto attacco e comprarne una rischia probabilmente di esporre l’acquirente ad imprevisti normativi e regolamentari.

    • Il lettore avendo un auto diesel di 10 anni, che penso anche io un euro 5, adesso c’è la possibilità di alimentare l’auto a gasolio inquinando molto meno, utilizzando HVO, con una riduzione di emissioni di CO2 e altri inquinanti dal 60 al 90%.

  20. Il ragionamento parte bene, ma poi mette delle variabili che o sono esagerate (consumi e costo della ricarica, come evidenziato da altri) o denotano preconcetti: per esempio con 100 km di percorrenza giornaliera non deve ricaricare tutte le sere, come minimo ogni due, facilmente ogni 3, che tradotto significa una sola volta durante la settimana lavorativa. Le altre volte arriva tranquillamente a casa con la spesa (ma forse poteva ricaricare, gratis magari?, al grande magazzino durante la spesa) e quant’altro.
    L’auto elettrica non è per tutti, è per chi dimostra un briciolo d’impegno.
    Intanto il clima soffre (e gli sceicchi ringraziano).

  21. Il primo pensiero che viene leggendo:
    se fa una tratta di 50 km in autostrada il modo più facile per ricaricare sarebbe una stazione fast lungo il percorso, in autogrill, o al limite fuori un supercharger Tesla

    facendo 50+50 km al giorno a media 125 km/h, sono 20 KWh al giorno

    > con una BEV standard range (60 kWh) significa ricaricare ogni 2 giorni, appunto lungo il percorso, diciamo 18 minuti

    > con una BEV long range (75 kWh) ricariche anche ogni 3 giorni, cioè due volte a settimana

    secondo pensiero, il costo della ricarica:
    come già segnalato, con gli abbonamenti si spende meno, dovrebbe saltar fuori un risparmio rispetto al diesel di circa 600e ogni 20.000.km (circa i kilometri annui di questo esempio), oltre ai bolli e manutenzone

    terzo pensiero
    i 20 km litro indicati per l’auto diesel in autostrada invece mi sembrano corretti, per un’auto non molto grande (sennò è più realistico 18-16 km) e magari che viaggi a una media un filo meno dei 125/130, ma anche i 17 Kwh indicati per l’elettrica sarebbero insufficienti in autostrada a 130 ( le Tesla, Hiunday e quasi le ID3 ne impiegano 18-19-20 a 130 km/h ), e nella ricarica ne vengono conteggiati poi un po’ di più, allora diciamo chi conti sono per tratti di autostrada con un pò di traffico, dove la velocità mediea è più bass, e allora torna tutto

    Per il resto:
    de gustibus, ognuno ha le sue personali valutazioni su una serie di motivazioni ed esigenze, il caso proposto è comunque interessante, con kilometraggio in autostrada border line tra il pendolarismo e un uso intensivo del messo

    In caso si propenda per una BEV, magari anche ragionando sugli scenari futuri che credo saranno già tra 2 anni sempre più propensi alle BEV (a medio termine il costo delle corrente dovrebbe scendere, e quello dei carburanti salire), e se (probabile) fosse trovata una o più stazioni fast comode lungo il tragitto,
    per un minimo di agio va da sè sarebbe indicata una BEV abbastanza performante, con almeno 60 kWh e ricarica a buona velocità

    le Tesla “base” RWD batterie LFP, con ricarica a potenza 180 kW, secondo me sono già “animali da autostrada” e “a prova di futuro”, avendo già oggi le caratterestiche di un modello “medio” futuro, anche senza spendere di più per le long range con ricarica a 250 kW, ma anche tante altre marche, con ricariche almeno sopra 130 kW

  22. Rispondo, avendo appena acquistato una model y performance, avendo però tenuto anche la 420d grancoupe.

    La bmw 420d a 120km/h fa tra 19 e 20 di media con cerchi da 20, con cerchi da 18 invernali si arriva a fare 21 circa, ho specificato a 120, xke a 130 già il consumo crolla a 17 con i 20 e 18.5 con i 18.

    Quindi i consumi che dichiara possono starci, se prendiamo la polo di mia moglie 1.4 tdi a 120 anche lei consuma meno di 20km/l

    Adesso veniamo alle elettriche..

    Model y ritirata da 15 gg.. settimana scorsa sono andato a Genova da Reggio Emilia, 120 di cruise quando possibile, media consumi 170wh/km, contando che a queste velocità si possono fare 400km con un pieno circa, forse qualcosa di meno, uno potrebbe tranquillamente caricare una volta ogni 3 gg avendo margine per imprevisti, fermandosi ad un supercharger che attualmente costa fuori picco 0.48 circa, oppure fare un abbonamento dove si arriva a pagare poco più di 0.30.

    A questo punto sarebbe interessante comprendere quale vettura diesel abbia e con cosa stia comparando.

  23. Io ho una Fiesta diesel 1.5 e confermo che a 120km/h in autostrada fa i 20 con un litro. Personalmente non valuterei neanche io un elettrica nel suo caso ma non per una questione di costi (si può spendere intorno ai 0,40€/kWh con gli abbonamenti A2A o col piano large di Enel X). Il problema vero è che non si può fare affidamento su un solo stallo di ricarica a 10′ da casa o pensare di caricare regolarmente alle FreetoX la batteria. Anch’io senza parcheggio privato in cortile di casa non potrei gestire un’elettrica visto che la colonnina più vicina è a 12km da casa mia ed è una AC da 7,2 kW

  24. Fare autostrada e fare 20km con un litro di gasolio mi pare tantino forse a 90/100km all’ ora quindi a quella velocità anche una elettrica consuma meno e 0.62 in colonnina una follia arrivi anche a 0.35 quindi sono un po’ Conti buttati li

      • In autostrada a 100 km/h è un crimine contro l’umanità. Lui i 100 km giornalieri, l’ha scritto, li fa in autostrada ogni giorno.

    • infatti, credo abbaia conssiderato consumi ICE e BEV per autostrada diurna, cioè con traffico e velocità medie un po’ meno del massimo

    • Daniele. Io con una 308sw td in autostrada a 120/130 km/h faccio regolarmente 22.5 km al litro. Se vado a 90/100 anche i 25 km al litro

    • Rispondo a Daniele: i 20Km/l li faccio con una Renault Scenic 1.5 del 2013 mantenendo una velocità intorno ai 100/110 km/h sulle autostrade liguri (SIGH…).
      Riguardo al 0,62, le colonnine nel mio quartiere sono Duferco, che offre (ad oggi 3 Novembre) come migliore abbonamento 249€/400Kwh=0,625€/Kwh. Poi ammetto di non avere esperienza, per cui non ho idea se da una colonnina Duferco posso assorbire energia (tipo roaming) da un altro provider con abbonamento più conveniente.

  25. Alessandro ha ragione ..
    e dimostra che, se uno ha la sfortuna di non abitare vicino a colonnine pubbliche (in numero ed operatività sufficiente) o della ricarica da casa (per altro di una batteria >50kWh dati i km quotidiani) può essere un problema con vetture attuali dal costo non proibitivo

    Certo è che , se Alessandro ha un diesel di 10 anni ( !!) sarà presto a rischio “fermo” per normative ambientali (a Firenze già bloccano le Euro5) ..

    Chi è seriamente interessato a cambiare auto ( da ICE) nei prossimi DUE anni secondo me può:

    a) prendere in considerazione solo vetture Full Hybrid (a maggior ragione perché in futuro per problemi politici e produttivi il gasolio tornerà a costare più della benzina …)

    b) verificare presenza di colonninie abbastanza vicine con varie APP (NextCharge, ENI BeCharge, ENEL X, A2A ed altre ..se si vedono operatori diversi “in zona” …
    e considerare l’ acquisto di una BEV molto giovane (magari ex DEMO Concessionaria) o usato di cliente che cambia spesso e vuole il modello nuovo ed aggionrato … ( p.es. Model 3 …con le politiche prezzi imprevedibili di Tesla possono “crollare” di valore , specie se arriva il My2023 aggiornato)

    c) se va al lavoro in autostrada .. sicuramente FreeToX adesso dovrebbe esser disponibile.. con un ABBONAMENTO ..costa anche poco

    d) la SPESA Settimanale … i Supermecati ultimamente han tutti le colonnine … e magari anche convenienti .. o coi “bollini” convertibili in buoni ricarica (io è da 13000km che ci carico …anche se ho wallbox)

    Sul sito dell’ultima concessionaria dove ho lavorato
    (NON chiedete.. non risponderò .. non faccio pubblicità)
    son presenti tantissime offerte di vetture KM0 di vari Marchi – europei e coreani e cinesi – a prezzi molto competitivi ..
    Se si mette in conto il NON pagamento BOLLO (5 anni) , pasticche freni, TAGLIANDI !! ( io ho speso 1/3 con BEV rispetto a Jeep 2.0 diesel che avevo !!) può diventare subito interessante ..

    Tra due anni poi … vedremo “il nuovo che avanza! ”

    Auguri a tutti noi ! ( BEV, ICE etc etc)

  26. Se fa 100 km al giorno di autostrada non è improbabile che passi davanti ad un autogrill dotato di ricarica ultrarapida e nel tempo del caffè (la mattina per esempio… che in ogni caso sarebbe comunque l’equivalente dei 10 minuti a piedi che è la distanza della colonnina lenta da casa sua… ) ricarica tutto il fabbisogno giornaliero ed anche di più ad un costo dimezzato rispetto a quello su cui lui ha fatto i conti…

    Ed ecco che il 14% in più diventa facilmente il 30% in meno…

    P.S. voglio poi vedere quanto è realistico il consumo di 20 km/L per il suo diesel di 10 anni in ambito autostradale…

    • Buona sera Moreno.
      Premetto che ho una BEV ma in famiglia abbiamo anche altre auto diesel.
      Non facciamo molti km durante l’anno ma il grosso viene fatto su percorsi autostradali.
      Ti riporto la mia esperienza. Due settimane con una diesel ho percorso poco più di 1.100 km in 3gg (tutti in autostrada tra i 110/120 km/h, vista la poca percorrenza annuale abbiamo deciso di farla camminare un po’) consumando poco più di un pieno ovvero circa 55 lt. Con questi consumi ho avuto una media 20 km/lt.
      L’auto è una FIAT Bravo 1.6 MultiJet di fine 2011, quindi come vedi sono percorrenza fattibili.
      Poi che caricando a casa mi convenga una BEV è indiscutibile. La prossima volta che dovrò fare lo stesso percorso lo farò con la BEV e vi saprò dire anche dei costi che sosterrò.

      • Aggiungo solo una riflessione dopo aver letto altri post.
        Ma può essere che nelle nostre metropolitane tutti i palazzi residenziali sono privi di almeno un posto auto per ogni appartamento?
        A me sembra strano, visto che è almeno dagli anni ‘90 che per i nuovi edifici è obbligatorio avere almeno un posto auto ad appartamento. Ora, essendo passati 30 anni almeno il 10% degli edifici dovrebbero appartenere a questa categoria. In questi casi installare colonnine all’aperto non dovrebbe essere un problema.
        Quello che però ho potuto notare in città come Roma è che molte volte i posti auto o gli stessi garage condominiali (anche di palazzi anche degli anni 60/70/80) sono stati convertiti in altro come garage a pagamento, negozi, palestre ecc…
        Quindi il mio dubbio è che i problemi della mancanza di posti auto ce li siamo creati da soli rivendendo i posti auto/box associati agli appartamenti o semplicemente non avendoli acquistati per gli edifici che li avevano.
        Per me dovrebbe esserci una legislazione che impedisca la vendita di un posto auto/box sganciandolo dall’appartamento. Al massimo se proprio non lo si usa potrebbe essere permesso l’affitto. Ma questa è una mia opinione.

          • Installare colonnine all’aperto non è così facile come uno può pensare. Le ragioni tecniche e legali sono state spiegate tante volte su questo sito.

        • X Enzo, se uno ha un posto auto in un condominio è una banalità installare una colonnina. Per la cronaca il figlio di mio cugino vive in un condominio, ha un posto auto all’aperto, ha una BEV e a spese sue ha installato una colonnina nel suo posto auto.

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