Massimo e Saverio ci scrivono chiedendo lumi sulla ricarica nelle colonnine pubbliche. Come si fa e perché non si può pagare col Bancomat. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
Massimo ha una Leaf e fa 5 domande. Saverio…
“Salve, da circa un mese sono entrato a far parte del mondo dell’auto elettrica, avendo acquistato una Nissan Leaf da 40 kWh. Ho fatto questa scelta perché ormai (finalmente) per lavoro faccio pochissimi km al giorno e, avendo un garage proprio, ricarico a casa (per sicurezza ho chiesto di passare a 5 kW). Fin qui tutto ok, ma avevo un quesito da porvi: se un giorno volessi andare oltre il solito tragitto? Come funziona la ricarica in autostrada o
“Mi sembra che l’auto elettrica sia una somma di complicazioni. Mi spiegate perché non posso pagare la ricarica con il Bancomat, come faccio con la mia Jeep quando faccio gasolio al self service?“. Saverio, Milano.
Cosa serve per ricaricare (e come scegliere il gestore)
Risposta. Per la ricarica fuori casa esistono due soluzioni. La prima: ti doti di una card che, una volta “strisciata” sulla colonnina, abilita la ricarica e ti consente di inserire il cavo nell’apposito bocchettone. La card va acquista on-line e, solitamente, ti viene recapitata a casa nel giro di un paio di giorno. Ha un costo fisso (di solito non più di 15 euro), mentre l’importo della ricarica viene addebitata sul conto corrente. Stessa procedura con una app sul telefonino. Scegli il gestore, compili l’apposito format e
P.S. Per Massimo: come scegliere il gestore? Studiando la tariffa migliore per le tue esigenze e sincerandoti che l’azienda abbia accordi di interoperabilità. Ovvero che con la sua card o app si acceda anche alle colonnine di molti altri gestori, in modo da “coprire” non solo l’Italia, ma tutta l’Europa. E ricorda: l’app è preferibile, consente di gestire (e prenotare) la ricarica anche da remoto.