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Mancava la Alpine elettrica: eccola

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Mancava la Alpine elettrica: eccola, si chiama A290_β, un concept che anticipa l’arrivo di quella che sarà la versione cattiva della nuova R5, in arrivo nel 2024. 

mancava la alpineMancava la Alpine: è la versione cattiva della R5 in arrivo

Pur avendo avuto grandi successi nell’auto di massa, i costruttori francesi non hanno mai sfondato nel segmento delle sportive. Ma ora, con la nascita di Stellantis, l’ex Peugeot-Citroen ha messo le mai su Alfa Romeo e Maserati. Mentre la Renault con l’arrivo al vertice di un manager italiano come Luca De Meo, sta investendo forte sulla Alpine. Questa show-car A290_β (A290 “beta”) è il primo dei tre modelli del futuro “Dream Garage” di Alpine. Ed è definita dalla marca “un’auto sportiva di nuova generazione, 100% elettrica. Pensata per risvegliare lo spirito di competizione di ognuno di noi e reinventare la sportività nella vita quotidiana..Con il suo design, materiali e tecnologie, questa show-car incarna un nuovo modo di vivere la sportività elettrica. Offrendo grandi emozioni sia al conducente che ai passeggeri“.

mancava la alpineIl sogno di sfondare nella “sportività sostenibile”mancava la alpine

Ma la sportività non basta, fanno sapere dall’Alpine? “In un’epoca in cui la decarbonizzazione diventa fondamentale nel settore automobilistico, Alpine A290_β è più di una show-car. È l’incarnazione della grande ambizione e del forte impegno della Marca, tutto a vantaggio della sportività sostenibile“. Ma perché questo strano nome, che ovviamente sarà cambiato con l’auto di produzione? “La scelta di A290_β è in linea con la strategia globale di naming della Marca Alpine. i nomi cominciano con la lettera “A”, seguita da tre numeri. Il “2” si riferisce al segmento B e il “90” alla futura gamma “lifestyle” della Marca. Infine, la lettera “Beta” dell’alfabeto greco, fa riferimento alla fase intermedia di sviluppo, prima del lancio del modello di serie“. E Laurent Rossi, n.1 di Alpine, rimarca il fatto che quest’auto nasce  “per vivere nella quotidianità quello spirito di competizione che contraddistingue la marca fin dalla sua creazione“.

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23 COMMENTI

  1. Giudizio sospeso. Intano Alpine ad oggi produce una delle migliori sportive in circolazione, la A110, che avessi i soldi avrei già in garage perché vale fino all’ultimo centesimo. Davvero un gioiellino, di quelli per intenditori, dove anziché avere una quantità smodata di cavalli (inutilizzabili) qui invece c’è un numero giusto con un peso giusto e tanto tanto divertimento. Il sound non sarà quello di un V10 ma preferirei in garage avere una Alpine A110 piuttosto che una Audi R8 GT da 620 cv che costa il triplo.

    Detto ciò, non si può giudicare Alpine dai suoi prototipi. Poco fa aveva presentato un prototipo di A110 elettrica molto interessante (ed esteticamente gradevole): 242 cv, 300nm, 1378 Kg in tutto (!! – con obiettivo di arrivare a 1320 Kg – !!), 0-100 in 4.5″, cambio a 2 marce (Ale non siamo pazzi, abbiamo ragione noi!), 250 km/h di velocità massima e batteria da 60 kWh. A parte il dato della coppia, stranamente molto basso per una elettrica del 2023, per il resto un compromesso direi di tutto rispetto, soprattutto se si guarda alla pessima, anonima e inqualificabile produzione dei competitor, Volkswagen in testa. Un bel 8 di incoraggiamento ad Alpine, ci sta tutto.

    Chiaro che nel differenziare l’offerta, Alpine ne avrà per tutte le bocche, anche per chi in tasca non ha soldi ma solo sogni. Vedere, a titolo di esempio, la nuova Clio Alpine 2023 a benzina (venduta con brand Renault): di Alpine ci sono solo i loghi stampati un po’ dappertutto, motore e resto sono inalterati.

    Ci sta dunque che all’interno di questo ventaglio di scelte Alpine possa decidere di concentrare gli sforzi esclusivamente sulla A110 e non anche sulla Renault 5, magari perché renderla “competitiva” risulterebbe troppo costoso. Un progetto dunque al ribasso per qualcosa di “più accessibile” (tra i 35k e i 40k) con un po’ di pepe in più (più fumo che arrosto, e che bel fumo!) mentre la qualità sarà tutta riservata alla futura A110 elettrica. Il tutto, ricordiamolo, mentre Alpine sta lavorando anche a un suv sportivo che, stando agli annunci di qualche mese fa, dovrebbe essere il primo veicolo elettrico di Alpine (chissà il confronto con il bel prodotto di Lotus se li sta mettendo in crisi …).

    In attesa dunque di vedere come si tradurrà tutto ciò in prodotti concreti, sospendo il giudizio. Dopotutto, partendo da MG e finendo col Cybertruck, la vita ci insegna a non fidarci dei prototipi e ad aspettare il prodotto finito perché tra il sogno e la realtà di mezzo c’è la fattibilità. Mi limito solo ad osservare che magari Aborth si fosse mosse come Alpine, magari … non saremmo qui a scriverne il de profundis.

    • Comunque, per non fare torto ad Alpine, 2 paroline su questo prototipo le vogliamo dire?

      Intanto non so se avete notato che il prototipo è un bel 3 posti in stile McLaren F1, ovvero un posto centrale per il guidatore e una seconda fila con 2 posti per i passeggeri, non comodissimo per i sorpassi ma tanta roba! Rispetto alla Renault 5 il numero di componenti che sono cambiate sono davvero tante (anche qui il confronto con Aborth è impietoso visto che si sono limitati a verniciare la Fiat 500 di giallo e a montare cerchi inutilmente più grandi). Resta azzeccatissima la configurazione 5 porte travestita da 3 che dona all’auto un look davvero sportivo. Bello il telaio in acciaio con rollbar omologato pista, così come la vista posteriore: riusciti non solo tutti i fari led ma anche il richiamo al doppio scarico, un “omaggio” che Alpine ha saputo interpretare senza scadere nel patetico. L’aspetto più interessante per me sono gli interni “spogliati” da tutti i display e dall’infotainment invasivo: magari diventasse un trend!
      Scenico il parabrezza che arriva quasi a metà cofano, una soluzione di design davvero originale e affascinante. C’è l’omaggio alla vecchia renault 5 con le “feritoie” nelle portiere posteriori. L’auto sembra molto “seduta” ma in realtà l’altezza da terra è compatibile con un uso stradale, senza rischiare di strisciare lo splitter anteriore o il fondo dell’auto (che poi, essendo elettrica, sarebbe un bel problema).

      L’esercizio di stile l’hanno fatto tutto. Vedremo la versione di produzione …

    • -A parte il dato della coppia, stranamente molto basso per una elettrica del 2023-

      Se non ricordo male, quel cambio aveva anche una se non addirittira due frizioni che intervengono nella cambiata. Già con 300 nm di coppia o metti due frizioni da camion o rischi di distruggerle in breve tempo.

      Nella mia idea, che pian piano prende forma visto che proprio oggi in teoria ho trovato un differenziale di una vecchia golf che sarebbe gentilmente regalato dal mio vicino meccanico, la frizione proprio non ci sarebbe e morta lì.
      Piuttosto se ti va di partecipare tieniti pronto, perché se la cosa prosegue prima o poi avrò bisogno di qualcuno che mi dà una mano con le logiche di attuazione del Quick shifter e del blipper.
      C’è un indirizzo email con cui ti becco fuori di qui? 😈

      • Ale le mie competenze da meccanico sono troppo basse per poter partecipare per quanto mi piacerebbe moltissimo. Mandami una email entro 24 ore a gaajej@isnote.online , è un indirizzo email temporaneo a cui accedo, poi ti risponderò dal mio indirizzo vero, così ci scambiamo le mail senza che regalare i nostri indirizzi email agli spammer e ai bot.

    • Mi ricorda i bei tempi….mi sono fatto sfuggire una chateram molti e molti anni fa. Questa è il classico esempio di pochi cv leggerezza e divertimento come dici tu. Sigh

    • Non si storpia. 🙂
      Siccome è venuta benino, non merita la sbertuccia.

      E comunque ci ha già pensato il Valenza a dire “Alpàin” su youtube.
      Gi ho fatto presente che la Alpàin faceva gli autoradio. 🙂

  2. -Pur avendo avuto grandi successi nell’auto di massa, i costruttori francesi non hanno mai sfondato nel segmento delle sportive.-

    Dipende da come la si guarda.
    Da bravi socialisti, i francesi non riescono “mentalmente” a fare delle sportive “di elite”.
    Volendo sempre e comunque fare qualcosa che almeno in linea teorica possa essere potenzialmente “per tutti o quasi” hanno serenamente pestato le corna tutte le volte che hanno provato a far qualcosa di livello di una Porsche o peggio di una Ferrari.

    Però quando giocano “in casa” (esempi: Clio Williams, Renault 5 turbo, Megane RS, Peugeot 205 gti e 106 Rally… e potrei continuare) di cose belline ne hanno fatte.

    Questa R5 “Beta” si inserisce proprio in quel gruppo, e guarda un po’ non mi dispiace affatto. Ci stanno provando e, con tutti i limiti, secondo me ci stanno provando benino.

    Resta il fatto che con 200 cavalli, un peso che per forza di cose non è trascurabile e una marcia sola bisogna scegliere se uscire velocemente dalle curve o poter andare a più di 160 all’ora.
    Avere tutt’e due la vedo molto dura.

    • Alessandro, ci hanno provato in tutti i modi, anche acquistando la Maserati (con la Citroen) e facendo un disastro. Tanto che dovette intervenire lo Stato italiano con la Gepi a rilevare l’azienda di Modena, che i francesi avevano lasciato in macerie, con fiaschi colossali tipo la Citroen-Maserati…

      • -fiaschi colossali tipo la Citroen-Maserati…-

        Ma certo, la ringrazio per l’aneddoto ma le confermo che lo conoscevo.
        L’auto sportiva “vera” non è nel loro DNA culturale. Ognuno ha il suo.
        Mio nonno, tra le varie, aveva una DS23 Pallas.
        Macchina stupenda, un’opera d’arte.
        Se le dicessi che il concessionario Citroen le ha tentate tutte (senza successo) per fargli comprare una SM lei mi crederebbe?
        Da bravo alfista si era accorto in tempo zero che (per quanto affascinante) all’atto pratico era un inutile barcone. E pure scomoda fra l’altro.

    • Quanto ti stai mordendo la lingua per non scrivere “basterebbe metterci un cambio?” ahahahahah

      Comunque, una delle macchine elencate io l’ho avuta, la 205 (16. però, non la 1.9), mini bara volante ma stradivertente, non che prima macchina “mia” dopo gli esordi con l’auto dei genitori. E i 200 non li passavi mai anche potendo, il bello era guidarla sportiva tra 2a e 4a marcia. Le gare coi pachidermi ai semafori non mi interessavano (ai tempi erano i transatlantici tedeschi, prima che arrivassero i suv).

      Anche questa potrebbe essere interessante, esattamente nell’ottica che hai indicato tu. Temo i prezzi, ma quelli sono oggigiorno. Ma servono assolutamente auto divertenti e non banali per convincere sempre più gente a passare all’elettrico, non solo auto “utili”.

      • -Quanto ti stai mordendo la lingua per non scrivere “basterebbe metterci un cambio?” ahahahahah-

        Tantissimo. 😀
        Ma trattandosi di argomenti (guida sportiva, prestazioni potenzialmente al di là dei limiti, ricercatezza meccanica, ricerca della prestazione “non banale” e ottenuta grazie a 1000 cavalli, vezzo per il piacere del vezzo…) che in questa sede non trovano particolare interesse allora evito come è giusto che sia.

        -i 200 non li passavi mai anche potendo-

        Quindi non ci davi abbastanza gas. 😛

        -Le gare coi pachidermi ai semafori non mi interessavano-

        Questo perchè anche se non ci davi abbastanza gas, in fondi te ne intendi. 😛

        -servono assolutamente auto divertenti e non banali per convincere sempre più gente a passare all’elettrico-

        Senza dubbio.
        Un aspetto “divertente” di questa community e degli attuali “utenti elettrici” in genere è che non sospettano che quelli che ritengono essere i loro “peggiori nemici” (chiamiamoli i petrolhead per comodità) sarebbero i loro migliori alleati se correttamente stimolati con proposte veramente di loro interesse e spiegate con parole che possono capire e apprezzare.
        Proposte che secondo me si possono fare e anche abbastanza facilmente (il come lo intuisci perfettamente, ma come detto sopra non mi dilungo) e via via che lo sviluppo delle batterie seguirà il suo corso sono convinto che anche per questo discorso si passerà dal possibile al probabile.

        Chiaro che se si pretende di convincere quelle teste che dovranno essere lieti e festosi di farsi andare bene quelle che giustamente definisci delle “auto utili”… anzi, dovranno pure dire “grazie”… ecco, sarà sempre un dialogo fra sordi.

        • “…quelli che ritengono essere i loro “peggiori nemici” (chiamiamoli i petrolhead per comodità) sarebbero i loro migliori alleati se correttamente stimolati con proposte veramente di loro interesse…”

          Esattamente, perché la capacità di spesa dell’appassionato va oltre la ragione (e il TCO)!

        • Si Alessandro, sarebbe anche bello smettere di chiamarele auto ICE “fossili” come i loro proprietari, ad esempio. Quello che non sopporto degli oltranzisti dell’elettrico è il diprezzo che mostrano nei confronti di una tecnologia che ha fatto la storia del ventesimo secolo. Ora c’è qualcosa di meglio (ammettendo che l’elettrico lo sia, e su molti aspetti non lo è) ? Benissimo, che bisogno c’è di disprezzare ciò che fino al giorno prima ha mosso l’umanità?

          • – che bisogno c’è di disprezzare ciò che fino al giorno prima ha mosso l’umanità?-

            Detto con un sorriso, in genere i più accaniti “antitabagisti” sono quelli che hanno smesso di fumare. E che magari per anni hanno fumato allegramente le Nazionali senza filtro. 😛
            Fa parte del gioco. 😉

      • “basterebbe metterci un cambio?”

        Mentre leggevo l’articolo cercavo la stessa cosa per Alle 😂

        Le faranno col cambio ma non saranno utili ed economiche

        • -Mentre leggevo l’articolo cercavo la stessa cosa-

          Tanto lo sai che ho ragione. 😀

          Io quest’autunno cerco di finire i disegni e poi vado in prototipazione rapida.
          Sallo.
          Tanto mica deve funzionare davvero, per vedere che succede possiamo farlo anche di plastica.

          Se vuoi esserci buon per te, altrimenti quando un giorno o l’altro deposito il brevetto, che poi rivenderò alla ZF o alla Getrag facendoci milioni, poi non dirmi che non ti avevo detto niente.

          • Ti ringrazio ma sono già su un altro progetto (ben più modesto).
            Un grosso in bocca la lupo e se diventi milionario almeno vieni a trovarmi!

          • No, non alla ZF, alla italiana McFly. Loro hanno già tutto pronto (palette al voltante, cambio ad hoc, interfaccia con la centralina, sound), solo che il loro cambio è simulato. Avessero un prototipo di un cambio vero, dovrebbero solo riconfigurare il software e avrebbero un pacchetto completo già pronto prima per le Tesla, poi per il resto del mondo.

            E per finanziare lo sviluppo di serie … beh, se riesci a scrivere un business plan potrei provare a … da campano sono un po’ scaramantico, la frase non la finisco …

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