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Elettrico al prezzo del benzina? Renault scettica

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Luce De Meo, n.1 Renault, con la nuova R5 elettrica, in arrivo tra due anni.

 

Elettrico al prezzo del benzina? Ora la Renault è scettica: la Casa francese prevedeva il punto di pareggio nel 2024 con la nuova R5, ma ora…

elettrico al prezzo del benzina
Luca De Meo, n.1 Renault-Dacia. In passato è stato a capo di Fiat e Seat e direttore marketing di Audi.

Elettrico al prezzo del benzina? Il sogno si allontana, dice De Meo

Luca De Meo, il n.1 del Gruppo Renault, suo malgrado ha cambiato idea. Un anno fa prevedeva che l’allineamento dei prezzi sarebbe arrivato entro pochi anni grazie a una nuova generazione di auto elettriche, tra cui appunto la R5. E anche al contestuale aumento dei costi delle vetture tradizionali, legati agli investimenti necessari per rientrare nei limiti sulle emissioni. Ma in un anno e pochi mesi lo scenario è cambiato e, parlando con i giornalisti al Salone di Parigi, De Meo ha messo le mani avanti: “Non vedo avvicinarsi questa parità”. Il nodo è costituito dall’impennata dai costi dei materiali che rappresentano l’80% dei costi delle batterie. Un aumento tale da vanificare i risparmi che la stessa Renault conta di ottenere passando alla nuova piattaforma industriale CMF-BEV, derivato dalla base tecnica della Clio. Una piattaforma che, per i modelli che sostituiranno la Zoe, può garantire un 30% di risparmio in produzione.

Elettrico al prezzo del benzina
La Dacia Spring, l’elettrica meno costosa: listino da 21 mila euro.

Un listino a 20 mila euro per i nuovi modelli? Impossibile

Sembra di capire, dunque, che l’idea di arrivare sul mercato con un prezzo di 20 mila euro per la nuova R5 stia diventando un sogno irrealizzabile. E anche per Volkswagen diventa arduo raggiungere lo stesso obbiettivo con la nuova generazione di citycar elettriche in arrivo nel 2025. Già la Dacia Spring, una low-cost molto spartana fabbricata in Cina, ha dovuto ritoccare al rialzo i listini, che ora partono da 21 mila euro. Per un prodotto nato in Europa rimanere entro quei livelli al momento sembra proibitivo. E le previsioni per i prossimi mesi non prevedono un allentamento nei costi delle materie prime per le batterie. L’unica soluzione praticabile per abbassare i prezzi sembra essere ripiegare su modelli con batterie meno capaci, contando su reti di ricarica sempre più capillari. Ma quale sarebbe l’accoglienza sul mercato, vista l’ansia da autonomia che  caratterizza tanti clienti?

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40 COMMENTI

  1. E intanto qualcuno, nel freddo e soprattutto umido Belgio, sta cominciando a ragionare sul fatto che se si lascia troppa gente letteralmente a piedi forse si rischia la cadrega.

    https://www.politico.eu/article/draft-eu-law-gives-carmakers-a-break-on-pollutants/

    Vittoria? Sconfitta? Pareggio?
    A parte che la notizia va confermata, io mi limito a parlare di buon senso.
    Perchè ripeto, per come la vedo io a correre troppo si rischia di buttar via il bambino assieme all’acqua sporca.
    Per il resto sapete come la penso.
    Tanto vi dovevo, torno a giocare col configuratore della MG4 e poi nanna.

    • Ti sorprenderò: non la trovo una cattiva pensata. Meglio tener ferma la barra sullo stop a benzina e diesel dal 2035 e concentrare lì tutte le risorse.

      • Non mi sorprendi affatto visto che sei una persona intelligente.

        Quando invece mi darai ascolto srnza prendermi per matto circa quello che ti dico a livello di tecnica, “logistica” e soluzioni pratiche varie… quand’anche ti sembrassero folli lì per lì… ecco, allora si che mi stupirai. 🤣🤣🤣🤣

        Anche perchè siccome non mi piace sparare scemenze a caso, io ho la tendenza a far 2+2 di tante cose che già esistono e che conosco. E che so che funzionano.

        Solo che posso anche capire che tanti qui dentro non vedranno in una vita quello che io ho visto in 40 anni di “pascolo intensivo” fra auto e moto. Gare comprese. 🤭

  2. Fin quando questi cervellino son pagati milioni di € il costo delle auto non scenderà, questo è il succo del discorso e non aggiungo altro

  3. Musk invece giusto ieri ha parlato di un prezzo al kWh per le batterie di 75 dollari come fattibile e della nuova piattaforma “piccola” che a produrla gli costerà la metà.

    Trovate voi le differenze.

    • Esatto Roberto. Quando Musk farà uscire dalle fabbriche di Berlino la sua Model Q (si parla del 2025, ma facciamo anche fine 2026) alla metà del prezzo di una Model 3 come lui stesso ha detto (quindi siamo a meno di 30.000 euro), cosa si inventerà De Meo? Che in realtà Musk ha uno zio cinese e quindi gli va vietato di vendere le sue elettriche in Europa? Tesla è un’azienda che fa, Renault e Stellantis perdono tempo.

      E sei stato bravo, Roberto, a cogliere anche l’aspetto più importante di Musk, ovvero la riduzione dei costi di produzione. Musk ogni mattina si alza e pensa a come ridurre i costi di produzione: batterie più efficienti (4680), gigapress, automazione dei processi produttivi, indipendenza dai fornitori (per evitare di essere “ricattato”), produzione in casa di alcune componenti. I nostri produttori ogni mattina si alzano e si mettono a scrivere un nuovo piantino da inviare ai giornali. Se non sapete competere e non sapete stare sul mercato, se non siete efficienti, morite e non rompete, al vostro funerale non ci sarà nessuno.

  4. Me lo sentivo, e lo scrissi, che col piffero avremmo raggiunto il punto di pareggio dei prezzi. Qualcuno mi ha pure velatamente insultato quando lo dicevo, ma vabe’ passo sopra. Ogni giorno che passa siamo sempre più verso il baratro climatico ma l’unica cosa che interessa a “lor signori” è gonfiarsi i portafogli; dovremmo tutti, smettere di inseguire la crescita, cercar di tirar fuori i poveri veri dal loro stato e poi stare su quella linea di galleggiamento. Cercare ad ogni costo il segno + in qualsiasi ambito ci ha portato fino a qui…

  5. Me lo sono chiamato l’intervento di De Meo. A proposito dell’intervento di Tavares avevo scritto: “Ora aspettiamo che a questa gara si aggiunga anche De Meo che finora si è distinto per gli attacchi all’Euro 7 colpevole, secondo lui, di aumenti di 1000 euro a macchina per un risparmio di 3 o 4 grammi di co2 a km e per il sostegno alla neutralità tecnologica contro le imposizioni europee”. E puntualmente, con precisione svizzera, ecco l’intervento di De Meo.

    De Meo però, come Tavares, forza gli argomenti per nascondere le colpe. Quando De Meo parla dei costi delle batterie in conflitto di interesse dice una mezza verità, perché in Cina non tutti i produttori capaci di sfornare elettriche a basso costo sono anche (co)proprietari direttamente o indirettamente di miniere.

    Facciamo un esempio banalissimo. La Dacia Spring, in Cina, costa 7000 euro (tra l’altro in versione rinnovata e full optional). Cercate in rete “Dongfeng EV EX1 PRO” e il suo costo d’acquisto (e ovviamente in tutto questo Dongfeng dovrà anche dare da mangiare ai suoi dipendenti, quindi il costo d’acquisto già include il margine di guadagno). Ora, caro De Meo, tu ci devi spiegare come mai quell’auto (anzi: la versione precedente meno performante) quando la importi in Europa TRIPLICA il prezzo. Ripeto: TRIPLICA! Da 7000 a 21000 euro!

    Succede perché, caro De Meo, tu sei abituato a margini ipergalattici su ogni modello venduto e ora che con l’elettrico tutti i costruttori cinesi stanno venendo qui offrendo validissimi modelli con una garanzia di 7 anni mentre tu ti fermi a 2, allora vuoi piangere e limitare la concorrenza. Eh no, caro il mio furbetto, non funziona così, abituati a competere anche perché le tue Renault non le comprerò visto a quanto ce le vorresti rifilare …

    • 7 mila euro senza tasse e trasporto. Le caratteristiche sono maggiore autonomia grazie a celle 242 wh/kg, e caricatore mennekes trifase 10 kw. Arriverà’ in Italia ad un prezzo superiore alla attuale spring, per celle più costose.

    • Anche Zipse (BMW) stamattina si è unito al coro.
      Solo per dovere di informazione, non sto dicendo che mi appiattisco sulle sue posizioni.
      Maggiori dettagli su giornalacci tipo quattrorotelle. 😉

      -Ora, caro De Meo, tu ci devi spiegare come mai quell’auto … quando la importi in Europa TRIPLICA il prezzo. Ripeto: TRIPLICA!-

      E intanto sempre su quattrorotelle apprendiamo che:

      “Gruppo Renault
      Salgono i prezzi e il fatturato trimestrale cresce a doppia cifra”

      Mio nonno diceva: Daghen a chi rit e toeghen a chi pianc’. (Danne a chi ride, togline a chi piange)

      • Ma in realtà, Ale, detto inter nos, questi produttori non sono neanche così indietro tecnologicamente. Anzi, in teoria potrebbero fare il sorpasso tecnologico quando gli pare. Non scordiamoci che alcuni di loro stanno già testando le batterie a stato solido. Sì, è vero che come software sono indietro, ma gli adas ci sono già, come infotainment quando vogliono possono pagare una licenzina ad Android Automotive e fa tutto Android senza che si devono sbattere come fa VW con Cariad. Manca l’autopilot ma anche quello se lo prenderanno fuori già fatto se e quando ci sarà una reale domanda sul mercato. In realtà hanno già tutto in casa ed è tutto pronto.

        La verità, Ale, è che si tratta esclusivamente di una questione di margini: se iniziano ad inseguire cinesi e americani che ragionano con margini ridotti a fronti di volumi enormi (una strategia win-win, il produttore guadagna e il consumatore è contento) poi finisce che devono farsi vera concorrenza, una cosa che li spaventa a morte perché ad oggi hanno campato di rendita, ti fanno pagare 500 euro un diverso colore della vernice, 400 euro dei cerchi in lega che a loro costano un terzo, e anche 5000 euro per una diversa forma del paraurti e dei fari, il tutto con la garanzia minima di 2 anni su tutti i modelli. Quindi è solo una resistenza per non rinunciare ad utili pazzeschi ottenuti senza il minimo impegno.

        • Scusate ma il costo praticamente nullo dei lavoratori è gli orari assurdi degli stessi sempre in Cina qualcuno lo vuole considerare?sappiamo tutti che in Cina produrre costa praticamente zero perché se ti pagano come shein pochi cent di euro l ora i prezzi di uscita saranno bassi ma con margini enormi

          • Non è più del tutto vero: il costo del lavoro in Cina è molto cresciuto, anche se è ancora inferiore a quello medio europeo. Sul differenziale dei costi di produzione incidono anche la normativa ambientale e fiscale, le economie di scala, i livelli di automazione.

  6. Secondo me più che abbassarsi il prezzo delle elettriche salirà quello delle termiche con l’arrivo delle euro 7.

  7. De Meo si è messo in coda a Tavares,
    l’unione fa la forza
    la forza fa muro
    muro fa profitti

    ed il pianeta ci diventa sempre più ostile

    Questi qua sono una marea di invasati del profitto che probabilmente pensa (quando le cose saranno insostenibili) di modificare la termodinamica del pianeta dandogli qualche bustarella (come sono abituati con politici e sindacati)……….ma la termodinamica se ne frega di tutto e di tutti.

  8. Il piano B.
    Mercato influenzato dal costo delle materie prime, particolarmente i conduttori e gli ingredienti delle batterie, dai componenti elettronici e dai gruppi industriali extraeuropei sostenuti politicamente.
    Alla fine sarà il mercato e i consumatori europei che decideranno se vorranno passare all’elettrico completo. È però fondamentale offrire fin da subito alternative decarbonizzanti.
    Vetture e furgoni alimentati da idrogeno verde in bombole con pressione a 700 bar e fuel cell con batterie da 10 kWh capaci di erogare almeno 90 kW.
    Non a caso ecco la first H2-Tech di Renault.

    • Ma infatti l’idrogeno resta il grande piano B della decarbonizzazione. Ad oggi meno efficiente dell’elettrico, ha il vantaggio di risolvere alla radice il problema dei tempi di ricarica e di dipendere dalle terre rare. Il problema è che, “misteriosamente”, le auto ad idrogeno costano più delle elettriche: a questo punto bruciamo direttamente l’idrogeno in un motore tradizionale, il costo delle auto ad idrogeno dovrebbe avvicinarsi molto a quello di un’auto a metano. Tra l’altro l’Europa ha deciso che tra qualche anno dovrà esserci una stazione di rifornimento per l’idrogeno ogni 100 km, quindi se si vive vicino ad una di queste ti garantisci rifornimento e lunghi viaggi. Vedremo, ma la vedo durissima per l’idrogeno.

  9. /// l’unica soluzione praticabile per abbassare i prezzi sembra essere ripiegare su modelli con batterie meno capaci, contando su reti di ricarica sempre più capillari. Ma quale sarebbe l’accoglienza sul mercato, vista l’ansia da autonomia che caratterizza tanti clienti? \\\ VE aveva giá sollevato la questione all’inizio dell’anno (https://www.vaielettrico.it/auto-elettriche-meno-costose-subito/) ma temo che servirá ancora tempo per far accettare batterie piú piccole al “grande pubblico” degli automobilisti (quelli senza grandi necessitá oggettive di autonomia ovviamente..), se non in nome dell’ecologia lo faranno per motivi economici e – si spera – anche perché rassicurati sulla situazione della rete di ricarica, compresa la “fattibilitá” delle wallbox domestiche..

  10. Io con al e-Golf con 30 kWh vedo che per uso quotidiano è addirittura più pratica di una termica perché non perdo tempo ad andare dal benzinaio. Per i viaggi oltre l’autonomia il più lungo che ho fatto in giornata è stato di 570 km, ho fatto due soste all’andata e due al ritorno da circa 30 min cadauna. Due rifornimenti li ho potuti fare un un ‘area di servizio autostradale. So che sono in costruzioni altri punti di rifornimento ed entro fino anno lo stesso viaggio potrò farlo senza uscire mai dall’autostrada.
    Viaggio tutto sommato piacevole e alla fine ci avrò impiagato 1,5h in più rispetto alla termica senza soste su un viaggio complessivo di 8h.
    Questo per dire che anche con batteria piccola si riesce fare abbastanza bene.
    Tra l’altro nel 2020 quando l’ho presa costava uguale 26400€ che prendere una Golf a benzina con cambio automatico e stessi optional grazie al bonus statale da 5000€ e sconto casa madre per fine serie

    • Concordo, anche io, con la Mazda MX 30, non sento la necessità di una batteria più grande. Più che altro sento la necessità di una rete di ricarica fast più capillare. Mi fa piacere che De Meo è arrivato alla soluzione tanto criticata di Mazda.

    • Beh forse 20 euro è un pó troppo ma credo che basterebbe inserire nel prezzo dei carburanti le spese sanitarie causate dell’inquinamento dei veicoli ICE.. Bisogna pur iniziare da qualcosa per ridurre il debito pubblico 😉

      • Ma ribadisco: perchè porsi dei limiti? Oltre ai 20 euro al litro bisogna anche estrarne a sorte uno ogni 100.000 e ogni settimana fucilare sti zozzoni in mezzo allo stadio durante l’intervallo delle partite di serie A. Insomma, se si vuol fare i talebani facciamoli fino in fondo, e che diamine! ☝️

        La nostra parola d’ordine deve essere “COME A KABUL!” ✊✊✊

        • E per le soluzioni intermedie? I possessori di plug-in non sarebbero da fucilare, solo da evirare (partendo da Alessandro D.🤣), chi ha un’ibrida lo mutiliamo degli arti inferiori. Chi ha una mild-hybrid…è già mutilato di cervello, non saprei cosa farci.

          • Allora sono rovinato! Infatti la Kuga è una plugin, mentre il Transit è mild Hybrid

    • il mercato ha già trovato la soluzione. Oggi fare il pieno per un’auto elettrica costa il 161% in più di un anno fa. Quindi per rifornire un’auto elettrica oggi si spende di più che per una tradizionale.

  11. Come mai non mi sorprende questa notizia?
    La strada era già lunga, adesso sembra che lo sarà anche di più.
    Ma in fondo per me è solo una questione di tempo, più tempo, ma ci arriviamo.
    Provare per credere 😉

    • La Bagnole è già concorrenziale. Trovatemi una bagnarola elettrica come questa per andar per monti, mari e campagne e che si riesce ad arrampicarsi con 40% di pendenza, calza ruote 130-90 R18, trasporta carichi fino a 150 kg di peso, 2,82 metri di lunghezza per 1,49 di larghezza e 1,46 di altezza, telaio in lega leggera d’alluminio, batterie a 48 Volt, 140 km di autonomia, due motori da 21 Cv, coppia motrice 480 Nm e 283 kg di peso.

  12. Che dire?
    Cose dette e ridette, spiace che a suo tempo da molti siano state accolte diciamo con un po’ di sufficienza.
    Ognuno di questi annunci mi ricorda la pena di Tantalo (e forse è un crudele scherzo del destino che il Tantalio fra i tanti elementi sia coinvolto nella produzione degli accumulatori).

    Continuo a rimanere della mia idea, su tutto che l’automobile fra 50 anni o sarà elettrica o non sarà.
    Prima di allora, forse, bisognerebbe avere il coraggio e magari anche l’onestà di riconsiderare tante cose che oggi sono tenute quasi come dei dogmi, perchè con questi dogmi il risultato pratico e realistico è che non si andrà da nessuna parte nei tempi che ci si prospetta.

    E i dogmi sono davvero tanti, a partire dalla materia “base” di cui son costuite le batterie. Il litio è un cavallo di razza, ma forse è il cavallo sbagliato se davvero si vuole che tutti vadano in giro a pile.

    CATL le batterie al sodio le metterà in vendita dall’anno venturo.
    Un po’ più di peso e (forse) un po’ meno di capacità varrebbero un prezzo che si annuncia come dimezzato?
    La possibilità di disporre a prezzi relativamente bassi e già presente qui da noi (7000 km di coste che si affacciano su un mare mediamente molto salato non bastano?) di una “materia base” presente ovunque in grande quantità varrà forse qualche chilometro di autonomia?

    L’opportunità di sganciarsi dalle catene di valore ormai apertamente dominate dalla Cina non varrà forse gli investimenti che potremmo (e dovremmo) fare qui da noi per sviluppare una tecnologia “proprietaria” con cui affrancarci dall’oriente e (vivaddio un domani si spera) anche da una strutturale dipendenza dalle energie “fossili”?

    Ma no, dai. avanti così.
    Litio per tutti come se bastasse fare un buco per terra e trovarlo già raffinato, SUV sempre più grandi e costosi, vetture cinesi importate e rivendute al doppio di quel che si pagano laggiù, produzione nostrana orientata al premium o comunque “incomprabile” dalla classe media in assenza di incentivi strutturali…
    Seriamente: così non si va da nessuna parte. 🙁

    Però continuiamo così, facciamoci del male. 😉

    https://i.pinimg.com/originals/8f/e3/c9/8fe3c98072cd844fbd4287f80991ac52.gif

    • che dire? voto 110 e la lode con questo passaggio: -Prima di allora, forse, bisognerebbe avere il coraggio e magari anche l’onestà di riconsiderare tante cose che oggi sono tenute quasi come dei dogmi, perchè con questi dogmi il risultato pratico e realistico è che non si andrà da nessuna parte nei tempi che ci si prospetta.-

      complimenti 👏👏

    • Alessandro D.
      Ma chi ha detto che le litio sono l’unica forma di batteria? Prendiamo CATL, BYD e Tesla: mica stanno con le mani in mano, no? Sviluppano a 360°, direi. Da NCM/NCA siamo già arrivati a LFP senza cobalto, arriveremo ben presto alle Blade, se arriva il sodio, chi NON vorrà adottarlo?
      Qualcuno ha “scelto” il litio o qualcuno ha scelto l’unica cosa che c’è in giro commercializzata e industrializzata a prezzi vendibili? Perchè non appena sono arrivate le LFP che costano meno, sono state adottate dal primo produttore mondiale di BEV, o sbaglio? Che le monta nei due modelli più venduti al mondo (la Model 3 SR+/RWD e la Model Y RWD appena uscita che nel giro di 6 mesi spazzerà via tutto il resto)?
      Chi è che NON fa investimenti? A parte gli italiani, ovviamente. Sicuramente i nostri politici (che NOI abbiamo votato, perchè qualcuno lo ha fatto, anche se tutti negano). Chi è che sta remando contro “a prescindere” ? Chi è che rifiuta?
      E chi è che fa soltanto SUV? Forse i VECCHI produttori di auto? Mi risulta che Tesla stia, sbagliando i tempi perchè rispettarli non è certo la migliore qualità di Musk, seguendo il suo piano alla lettera, adesso è il turno della Model Q/2 che arriverà forse nel 2024, aveva un piano ventennale e lo sta attuando, di chi è la responsabilità, su chi dobbiamo puntare il dito accusatorio per quello che sta succedendo all’automotive europeo?
      Io i loro piagnistei non li ammetto più e interpreto la frase ” con questi dogmi il risultato pratico e realistico è che non si andrà da nessuna parte nei tempi che ci si prospetta” esattamente nella direzione che sono LORO quelli che lanciano accuse guardandosi allo specchio e sono talmente concentrati a fissarsi che non vedono arrivare alle loro spalle l’onda che li travolgerà COMUNQUE, quella stessa onda che il Bodhy/Jonny Utah della situazione stanno cavalcando alla grande.

    • @ Alessandro : sono d’accordo sull’importanza di considerare chimiche alternative al litio per le batterie, per fortuna le ricerche in materia non mancano e chissá, oltre al sodio potrebbero benissimo imporsi anche altri materiali.. Non sarei cosí pessimista sulle difficoltá nel rendere l’Europa meno dipendente dalla Cina, anche in questo campo sono in corso diversi progetti (gigafactories, …) che fanno sperare in bene.

      • Amici il problema non è l’europa… ma sono gli europei. 😂😂😂

        Nel mentre che ho “congelato” la mia ricerca di una piccola elettrica per evitare di andare in giro nei paraggi di casa con il mitico, utillimo e irrinunciabile Transit Euro 6 d ma pur sempre a gasolio, mi avvedo che effetivamente la MG4 “base”, con batteria da 51 kwh e ricarica dc a 117 kw, si porta via a “soli” 6000 € in più rispetto a una dacia spring…
        Chiaro… tutt’altra vettura. Totalmente sovradimensionata per l’uso che intendo. Però… 🤭🤭🤭

        In fondo potrei sempre rompere il porcellino dove tengo i soldini per cambiare di qui a due anni una moto che di base non ho nessuna intenzione di cambiare… (Grazie Sindaco Sala🤘🤘🤘)

        Fuori la Giulietta che almeno 10k li prendo di sti tempi… il Guzzi insh’allah rimane dov’è 👍🙏… se manca qualche mille euro alla fine lo trovo…

        Mi mancherebbe solo il nulla osta del Leader Maximo… ✊

        Stai a vedere… 😈

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