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Ma quante elettriche a km zero ci sono…

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Ma quante elettriche a km zero ci sono…Non solo in Italia si vendono poche auto a batterie, ora salta fuori che molte immatricolazioni sono artificiose.

Ma quante elettriche a km zero

Ma quante elettriche a km zero: sono scontate, ma…

Il fenomeno delle auto a km zero non è nuovo. Sono veicoli nuovi, spesso poco appetibili, che i concessionari immatricolano a se stessi per poterli vendere come usato con forti sconti, anche se non non hanno mai circolato. Molti lo fanno anche per raggiungere gli obbiettivi di vendita che hanno avuto in assegnazione dai costruttori, obbiettivi a cui corrispondono premi consistenti. Ora il Centro Studi Promotor (CSP) ha pubblicato un’analisi del mercato europeo dell’auto nei primi 11 mesi dell’anno. E nel registrare la solita debolezza dell’Italia nell’elettrico (4,1% di quota contro il 15,4% della media continentale), segnala  un’ulteriore anomalia. E cioè che molte di queste EV da noi sono state sì immatricolate, ma non realmente state vendute. Con un problema in più:  “Secondo i concessionari queste auto elettriche sono, tra l’altro, di difficile vendita. Anche perché, essendo ‘giuridicamente’ usate (anche se in effetti sono nuove) non possono neppure usufruire di incentivi“.

Ma quante elettriche a km zero…gli incentivi si mangiano buona parte del vantaggio

Di quante auto si tratta? Il CSP non fa numeri, parla solo di “una percentuale significativa“. Normalmente la auto a km zero si vendono con sconti che vanno dal 10 al 25-30% rispetto al nuovo. Se si parla di una citycar da 25 mila euro, vediamo che il bonus governativo va da 3 a 5 mila euro, a seconda che si abbia o meno una vecchia auto da rottamare. In pratica lo Stato copre col nuovo copre buona parte dello sconto assicurato dalle km zero. E a quel punto i clienti preferiscono acquistare un’auto che risulta anche giuridicamente nuova e che, quindi, sarà più facile da rivendere. Il meccanismo ha più possibilità di successo sui modelli che non possono usufruire degli incentivi, con un prezzo superiore a 42.700 euro (35 mila euro più IVA). Si tratta di una fascia di mercato importante, ma comunque limitata in un Paese che tradizionalmente si è sempre concentrato su modelli di piccola taglia.

Ma quante elettriche a km zero
Due annunci  di sconti pubblicati sul sito ufficiale Tesla Italia.

Anche Tesla ha le sue offerte simili alle km zero

Anche Tesla ha le sue offerte di auto con pochi km a un prezzo scontato. Non le chiama km zero, perché rifugge dai termini in uso tra i costruttori tradizionali, ma la sostanza non cambia poi di molto. In una sezione del sito ufficiale denominata “Inventario pubblica una serie di annunci con sconti però limitati, che non arrivano al 10%. C’è per esempio una Model Y Long Range Dual Motor a 59.258 euro invece che 62.328, apparentemente mai usata. O un’altra Model Y a 54.518 euro invece di 58.478, ma in questo caso l’auto ha fatto 744 km (comunque pochissimi), essendo stata usata come vettura dimostrativa. Queste offerte si intensificano quando, come in questi giorni, si avvicina la fine del trimestre e Tesla chiede alla rete di vendita ogni sforzo per centrare i target fissati. Anche qui è difficile trovare i modelli che rientrano negli incentivi, ovvero le Tesla Model 3 con trazione posteriore RWD.

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38 COMMENTI

  1. Con queste condizioni non c’è sviluppo per l’auto elettrica sarà nicchia.
    Usate ” vade retro ” tu la vendi perché non soddisfatto la devo prendere io a quei prezzi la dovete regalare.

  2. Meno male che ci sono queste occasioni perché i prezzi hanno superato livelli impensabili fino a pochi anni fa. Per qualsiasi alimentazione.
    Io non vedo l’ora di acquistare nuovamente elettrico perché soddisfa al meglio le esigenze di famiglia, ma non sono disposto a farmi pelare con gli attuali prezzi, soprattutto di un usato che da nuovo era incentivato con 10K€.
    Penso che il mercato sarebbe più vivace se avesse i prezzi giusti e proporzionati ma non è così ed è quasi tutto immobile.
    Anche Tesla ha un mercato dell’usato sovra quotato ma non credo durerà ancora a lungo.
    Imho se continua così, conviene acquistare il nuovo perché l’usato ha senso con almeno il 30/50% di svalutazione

  3. Forse nessune le vuole le elettriche? Le case automobilistiche si stanno accorgendo della follia dell’elettrico e stanno facendo una clamorosa marcia indietro sul passaggio totale all’elettrificazione. Sto anche sentendo operatori del settore che stanno rientrando elettriche a fine leasing per termiche

    • No, le case automobilistiche hanno già deciso il passaggio ed hanno in ballo investimenti inimmaginabili, quindi tocca mettersi l’animo in pace, è solo questione di tempo.
      Allo stato attuale le immatricolazioni di BEV e PHEV in Europa servono soprattutto ad abbassare la media di emissioni di CO2 della gamma del costruttore, in modo da limitare se non annullare le sanzioni emanate per singolo esemplare termico immatricolato: le autoimmatricolazioni BEV servono a questo, a far risultare delle vendite anche se in realtà non ci sono, alle case automobilistiche conviene pure immatricolare roba che resterà in piazzale per mesi o anni perchè quel venduto non-venduto salverà i margini sulla vendita delle termiche, che rappresentano ancora e rappresenteranno ancora per un pò la vera fonte di guadagno.
      A questo si aggiunge la scarsa domanda (anche fuori dall’Italia le vendite sono per tutti sotto le attese, speravano che la clientela non aspettasse altro ed invece ciccia..) per di più legata alle incentivazioni, sarà interessante vedere l’andamento delle BEV in Germania con la sospensione degli incentivi.
      Quindi niente dietrofront, al limite vedremo solo delle rimodulazioni dei tempi anche se il mercato sta giustamente e comprensibilmente mostrando ritrosia.

        • Beh, se chi guida l’auto elettrica non la pensa così allora chi non la guida come la pensa? Ci riferiamo al circolante o a chi non le ha comprate nel 2023? Non che cambi granchè, in entrambi i casi si tratta di maggioranze più che schiaccianti, ne conviene?
          Il “giustamente” è riferito alla dipendenza delle BEV dalla rete di ricarica ed alle conseguenti ed inevitabili limitazioni in un utilizzo a 360°: giustamente chi spende fior di quattrini per uno strumento di mobilità non ne acquisterà uno “zoppo” che ponga limitazioni nel suo utilizzo a 360° stante una rete di ricarica insufficiente. Giustamente, se la tipologia di vendite del nuovo indica una netta prevalenza di segmento A e B ed il listino BEV offre molto poco di decente in quei segmenti, il mercato punterà sulle A e B disponibili e con prezzi adeguati alle capacità di spesa, escludendo quindi le BEV.
          Non è colpa di Porro…

          • Chi non ha esperienza diretta della guida elettrica si affida al sentito dire (di Porro o degli amici al bar) sopravvalutandone i limiti. Chi la guida sa che le auto elettriche non sono strumenti di mobilità “zoppi”, bensì diversi. Con qualche svantaggio e molti vantaggi rispetto alle termiche.

          • Sono strumenti di mobilità diversi, corretta definizione, con pregi e difetti derivanti proprio dalla loro diversità.
            Il conto sui vantaggi e svantaggi è invece un suo parere personale: il mio parere in merito, nonché quello del 96% degli acquirenti italiani di automobili, è esattamente il contrario, più svantaggi che vantaggi e, ripeto, non è colpa di Porro o degli amici al bar.

          • Quanti, di quel 96% hanno provato, ad utilizzarla? Perchè vede, caro Superqualcosa, vantaggi e svantaggi non si misurano sul sentito dire.

          • Ma chissà quanti saranno … Immagino che diverse di quelle mosche bianche verranno fatte provare a più amici/conoscenti, proprio in virtù della loro singolarità. Ecco, fra quelli che ne hanno provate ci saranno sicuramente quelli che hanno poi preso una PHEV, proprio per i limiti delle BEV nella rete di ricarica e per la maggior fruibilità.
            Comunque, nel “sentito dire” va per forza annoverato anche quello degli utenti BEV, per conoscenza diretta o semplicemente leggendo quanto riportato nei blog, vaielettrico incluso, e non credo proprio che il sentito dire degli “autorizzati a parlare” sia poi così tanto d’aiuto alla causa, anzi… il tentativo di glassare il pillolone non fa altro che aumentare la diffidenza, quando non ne mostra palesemente il gusto. Esempio: bacheca FB del chimico Armaroli (quando lei mi parla di “sentito dire” mi vengono in mente i suoi video sul nucleare…), post del 20 luglio 2018, entusiastico resoconto del viaggio da casa sua nel bolognese in Alta Badia. Mi dica, sinceramente, qual è il messaggio che arriva ad un lettore non incline all’estremismo a pile: 1) quant’è bello girare gratis, anche se ho pagato l’auto di più. 2) non m’interessa di girare gratis se per farlo devo percorrere la via crucis delle colonnine, fermandomi in piazzali sotto al sole il 20 di luglio quando potrei percorrere la stessa distanza in metà del tempo e senza soste.
            Il sentito dire è anche e soprattutto questo, leggere/ascoltare i resoconti di chi ce l’ha e relazionarli alle proprie condizioni, gusti e necessità: facile che leggendo quel post, molti abbiano pensato: meglio viaggiar gratis (o quasi) fermandosi per cappuccini e panini al sacco oppure arrivare prima e metter le gambe sotto al tavolo per gustarsi dei canederli?

  4. Segnalo la totale assenza di informazioni essenziali da parte di rivenditori e grandi portali online dell’usato:
    Non viene quasi mai indicata la capacità della batteria.
    Non vengono mai indicati i cicli di ricarica già fatti.
    Non viene mai indicata la garanzia della batteria.
    Non viene mai indicato il modello esatto dell’auto (almeno con quello si può ricavare qualche dato e ipotizzare i cicli di ricarica già fatti).
    Ne consegue che auto con batterie da 20kwh vengono valutate
    Con gli stessi criteri delle termiche, e che un auto con 30.000 km e batteria praticamente a metà della sua vita costi molto di più di quello che dovrebbe.
    Faccio un esempio.
    Prendiamo la Volkswagen, sono auto che in versione termica hanno dimostrato di potere macinare ben oltre i 200 Mila km.
    Questa peculiarità viene ribaltata brutalmente anche sulle piccole elettriche della casa tedesca senza (maliziosamente?) Tenere in conto che una batteria da 22kwh in 30000 km ha già dato un bel po’….

    Così non va….

    • Sulla base di cosa Lei sostiene che una batteria da 22 kwh dopo 30000 km “ha gia’ dato un bel po’”? Dal numero di ricariche? supponendo un consumo di 15 kWh/100 km (la mia Spring che ha batteria da 27 kwh consuma meno…….) sono 4500 kWh cioe’ 205 ricariche totali. Mi sembrano ancora pochine…….

  5. L’auto elettrica diventerà interessante quando costerà 1 euro in meno di quella termica perché ha meno componenti e meno ore lavorative necessarie per montarla. Il “pacco” delle batterie (per il cliente è una fregatura) va gestito con un noleggio a lungo termine con sostituzione continua in 3 minuti con assicurazione onesta.
    Anche Stellantis sembra ci stia ragionando sopra(vedi Enjoy in Spagna).
    Poi diventerà popolare. Diamoci una mossa o aspettiamo come al solito i Cinesi?
    Raffaele

        • Il mio commento voleva smentire l’affermazione di Garramone riguardo al “pacco” (in senso spregiativo) delle batterie.

          Come si vede e come sottolinea l’articolo, registrare una durata di vita media del pacco batteria di 500.00 km, oltretutto in una batteria concepita oltre 10 anni fa, credo che sbaragli in modo definitivo le fake news che vengono costantemente rilanciate riguardo alla durata delle batterie, che hanno fatto progressi enormi nel frattempo.

          Fake news oltretutto “finte tonte”, perché dicono che al termine della garanzia, che copre ormai in modo standardizzato 8 anni, la batteria è da sostituire, mentre in realtà NON è affatto così. Ciò che viene garantito, oltre ovviamente a malfunzionamento o cessato funzionamento, è che la capacità della batteria non scenda sotto il 70% entro i primi 8 anni, pena la sostituzione in garanzia.

          Riguardo poi al motore, vero punto debole di quella prima versione di Model S, l’articolo spiega che esso era nato con un difetto di disegno che l’utente tedesco ha contribuito a far risaltare percorrendo ogni anno oltre 160.000 km all’anno (in pratica quasi 450 km al giorno ogni giorno!): voglio immaginare che Tesla abbia nel frattempo migliorato i suoi motori!

          • per il discorso batterie marchiate Tesla concordo: non capisco perchè però ben 13 (!) motori elettrici ognuno mediamente 160K KM sono stati da buttare, mi sarei aspettato il primo, o i primi… ecco che per me quella macchina ha fatto circa 160K KM e basta altrim basta continuare sostituire anche i pezzi cardine di una macchina e i KM possono essere anche miliardi ma non hanno alcun senso per me.

          • mirco, solo il proprietario di quella Tesla potrebbe spiegare tale bizzarria e accanimento, ma, come si dice, “contento lui, contenti tutti”. 🤷‍♂️
            Ribadisco che la parte per me importante era smentire l’affermazione iniziale che la batteria sia un “pacco”.

  6. Io ho comprato una megane e tech tecno a 37mila euro con 11000km e un anno di vita dal concessionario, era qualla usata per prova. Ho fatto un affare o un pacco? 🤔

    • non ne ho idea ma quando ho contrattato con rottamazione la Megane e-teche tecno EV 60 con pack che comprendeva la pompa di calore di listino veniva chiavi in mano 43 k€ – 5 k€ di rottamazione e ecoincentivo ed avrei pagato 38 k€ (ma avrei dovuto attendere più di 6 mesi per averla in garage).
      Visto che ad un’anno un’auto si svaluta del 25% abbiamo 43*(1-0,25) k€ = 32.25 k€ voglio dare un utile del 10% alla concessionaria sempre che ti abbia incluso dei tagliandi ed arriviamo a 35,475 k€.
      Ad oggi il prezzo della stessa versione è rimasto invariato, ma esiste in commercio una versione che al posto dei 220 CV ne ha 130 CV in un allestimento leggermente inferiore sempre con ricarica a 22 kWh in AC che senza aggiungere optional dovrebbe costare circa 40 k€, se non si hanno auto da rottamare ti sarebbe costata come l’usato altrimenti 35 k€, ovvero 3 k€ in meno.
      Però bisogna vedere che optional hanno incluso nella tua versione ed in particolare se hanno incluso il pack con la pompa di calore e qualche servizio di manutenzione gratis.
      Io sinceramente anche se non accedevo alla rottamazione avrei optato per pagare 2 k€ in più ed avere una di nuova immatricolazione visto che l’incentivo prevede 3 k€ senza rottamazione.

    • La versione ha la pompa di calore, i sedili riscaldabili e la regolazione lombare… A fine dei conti hai ragione mi ha fregato il fatto che così ho avuto la macchina dopo 2 giorni, da ordinare passavano mesi. Speriamo bene… 🙄

  7. Nuovo con sconto o km0 hanno prezzi troppo alti o sono comunque percepite come troppo care.
    Se le Case non abbassano i prezzi e non iniziano una campagna mediatica che spieghi realmente i tanti pregi delle BEV il consumatore medio continuerà a reiterare le sue erronee convinzioni.
    Con buona pace dell’ambiente

  8. ho trovato un articolo che riporta dei numeri sulle KM0 “apparentemente” presenti in Italia, si parla di 6840 auto-immatricolazioni (da chiarire se sono dati veritieri).

    • Ma è dato conoscere il numero delle auto-immatricolazioni anche per le termiche?
      Un mio amico che lavorava in una concessionaria, in pensione da qualche anno, mi ha sempre parlato di un numero di auto-immatricolazioni piuttosto elevato anche per termiche e per gli stessi motivi.
      Fra l’altro, qualche anno fa ricordo di notizie sui giornali riguardanti i concessionari italiani Mercedes protagonisti di numeri di vendita molto elevati… salvo poi scoperchiare un consistente giro di auto-immatricolazioni.

      • Dati ufficiali non ce ne sono e le Case di guardano bene dal pubblicarli, ma basta guarda sul web e sui social gli annunci dei concessionari per vedere che il fenomeno è sempre molto diffuso. Peraltro si tratta di tecniche di vendita che non hanno nulla di illecito e chi ne sa approfittare puó fare ottimi acquisti.

      • Beh sulle termiche almeno fino a prima della pandemia ne trovavi quante ne volevi di Km 0.
        Poi con la pandemia la disponibilità di ricambi è calata e diconseguenza la possibilità di assemblare più auto oltre quelle ordinate.
        Resta che comunque la produzione di termiche, almeno in europa, è maggiore di quelle elettriche.
        Il problema secondo me deve avere un’altra chiave di lettura che deve andare oltre il confronto ICE/BEV: quando abbiamo misurato un aumento delle immatricolazioni in termini assoluti e non percentuali sul mercato, che facevano pensare a un aumento dlele vendite delle BEV seppur di decimali nel nostro paese, tale aumento è stato reale o soltanto drogato da queste Km 0, e quindi il mercato elettrico (Tesla esclusa) è rimasto addirittura agli anni passati?

        • Il 15% delle BEV immatricolate in realtà non sono state vendute…
          Quindi dal 3,9% dichiarato, scendiamo al 3,3% (Fonte: Sole24ore). Ci supererà la Namibia, presto.

          • Guido, esattamente dove volevo arrivare.
            Praticamente sul Sole 24 c’è scritto che il 15% su 59.900 sono auto immatricolazioni, di questo 15% circa 6840 sono ancora nelle concessionarie. Considerando che Tesla fino a novembre ha venduto circa 16K auto in Italia e non fa auto-immatricolazioni a parte le demo il cui numero è irrisorio, vuol dire che il resto dei brand ha messo insieme 35K vendite reali + 2K di Km 0 vendute.
            Sono numeri imbarazzanti che non si discostano molto da quelli del 2022 in cui persiste a la carenza di chip e componenti (mi pare 44K il totale di elettriche vendute incluse le Tesla).
            A me sembra che sia cresciuta solo Tesla (con merito) e gli altri fermi al palo.

      • https://unrae.it/dati-statistici/immatricolazioni/6523/struttura-del-mercato-novembre-2023
        Riportano il numero totale di autoimmatricolazioni, il dato sulle termiche si potrà desumere per differenza.
        Le case, come dicevo sopra, hanno necessità di far risultare immatricolazioni di modelli a basse emissioni di CO2 per ridurre le sanzioni da parte della UE in seguito agli sforamenti della gamma, ergo per queste categorie di veicoli (BEV e PHEV) si tratta di azioni dei costruttori.
        Per le termiche, se le cose vanno come nel pre-covid, sono le concessionarie ad autoimmatricolare per far risultare vendite nei confronti delle stesse case, con le quali i concessionari stipulano contratti che prevedono agevolazioni qualora si raggiungano determinati livelli di vendite. Non a caso nel pre-covid il grosso delle immatricolazioni, ed erano quasi tutte autoimmatricolazioni, avvenivano negli ultimi 2-3 giorni lavorativi del mese.

  9. Pertanto le Tesla presenti in inventario non vanno a gonfiare la percentuale di auto vendute in quanto non immatricolate.

    • In questo momento sul più noto portale italiano per le vendite di auto sono, ad esempio, presenti n. 7 Tesla Model3 dichiaratamente a km 0. Non tante, ma il fenomeno riguarda anche questo marchio. Non parliamo poi degli altri!

  10. Buongiorno Direttore, solo una precisazione:

    – la Tesla con 744 km é dimostrativa e immatricolata e quindi entra nel numero delle vetture vendute in Italia (ma avendo 744 km non è a km zero);

    – la Tesla in inventario non è immatricolata e non entra nel numero delle vetture vendute in italia (diversamente dalle km zero dei concessionari di altre marche).

  11. Per Tesla farei un discorso diverso.
    Con l’avvicinarsi del restyling di model Y ribassa i prezzi delle vetture vecchio modello di ultima produzione.
    Aveva fatto la stessa cosa con model 3.

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