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L’ultima di Salvini anti BEV: ricordate la lezione del TV color?

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Carlo si è segnato l’ultima “uscita” di Salvini: «Dire di no a benzina e diesel è una fesseria. I nostri incentivi per le elettriche vanno in Cina». E ha deciso di rispondere. Inviate domande e osservazioni a info@vairlettrico.it

punto interrogativo“Non passa giorno senza assistere alle sparate contro le BEV. L’ultima in ordine cronologico è quella di Salvini. Se la prende con gli incentivi che andrebbero a foraggiare le auto asiatiche.

I benpensanti che ci governano, pensano di risolvere i problemi tagliando delle misure incentivanti che hanno finora alimentato una complessa filiera. La produzione avviene – e questo è innegabile – in Cina. Ma cosa significa ciò? Dove si origina il problema?

I fatti ci dicono che l’industria occidentale, e quella europea in particolare, non ha creduto né investito nelle nuove tecnologie che stanno dietro e dentro le BEV (acronimo di Battery Electric Vehicle si intende auto al 100% elettrica).

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L’ultima di Salvini: il cartellone elettorale contro l’auto elettrica

Il vantaggio dei cinesi? hanno capito prima che la nuova tecnologia avrebbe vinto

Per capirci: una macchina elettrica è un prodotto molto avanzato e tecnologicamente complesso. La genesi di una BEV parte dagli investimenti in ricerca e sviluppo delle industrie automobilistiche. Si parte con l’assunto che le ICE (con questa sigla indichiamo gli Internal Combustion Engines, ovvero i motori a combustione interna, benzina e diesel), hanno una fine segnata per l’insostenibilità ambientale nell’immediato e per penuria di materia prima (sono carburanti di origine fossile), nel medio e lungo termine.

Una forte e crescente preoccupazione per l’ambiente e il cambiamento climatico, ha dato il via alla transizione verso una mobilità sostenibile. Scelta inevitabile e sempre più urgente. In questo contesto, l’Unione Europea ha adottato un provvedimento che prevede il passaggio dalle auto con motore endotermico alle auto elettriche per il 2035.

Appurato ciò le industrie automobilistiche, ed in special modo quelle nostrane, hanno fatto “orecchie da mercante”. Non hanno creduto (e a tutt’oggi non credono) nelle BEV. Si sono quindi arroccate sulle proprie posizioni confidando sul fatto che il Green Deal (“patto verde”) europeo, venga ridimensionato per (secondo loro) oggettive impossibilità di conseguirne il traguardo prefissato.

Insomma, ancora una volta, le industrie non hanno scommesso sul futuro ma sul loro passato (seppur glorioso). La mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo, unita alla mancata prospettiva di acquisizione di nuovi mercati, si concretizza nel congelamento delle offerte esistenti. Tradotto: affinano i modelli in produzione non confidando affatto nello sbocco in nuovi mercati.

L’attendismo non paga. Anzi, rovina

In nome della salvaguardia del prodotto nazionale, si vogliono applicare politiche protezionistiche volte a parare il deretano alle industrie dalla “invasione” di prodotti provenienti dal Sol Levante.

Sono norme solo apparentemente giuste e razionali. Ma condannano inevitabilmente i nostri siti produttivi a divenire sempre più marginali, fino alla loro definitiva scomparsa nel medio termine.

I produttori e certi politici sono allineati su una politica attendista: aspettano alla finestra confidando sulla presunta bolla delle macchine elettriche.

Per capire il danno che le politiche attendiste possono provocare, c’è un esempio da manuale nel che ha riguardato il nostro Paese. Sto parlando della scelta scellerata di rimandare l’adozione della tv a colori in Italia.

La TV in Italia mosse i primi passi sperimentali a Torino nel 1934, ma solo il 3 gennaio nel 1954 iniziò la programmazione ufficiale con il primo canale televisivo italiano a 625 linee in bianco e nero.

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S.E.C.A.M o P.A.L? Un surplace di sette anni che distrusse l’elettronica italiana

Nel frattempo negli Stati Uniti, dopo varie sperimentazioni – sempre nel 1954 – partiva la TV a colori con standard NTSC. In Europa i colori arriveranno 20 anni più tardi: nel 1967 in Francia, Germania e Regno Unito.

L’Italia, tanto per cambiare notevolmente in ritardo, vedrà la tv a colori solo nel 1977, nonostante fossimo tecnicamente in grado di trasmettere a colori già dal 1961. In quell’anno nasceva il secondo canale, quale migliore opportunità per inserire le trasmissioni a colori?

Il ritardo avvenne per motivi politiciIn quel periodo in Parlamento si dibatte l’adozione del sistema di trasmissione tra i sostenitori del francese S.E.C.A.M. e quelli del tedesco P.A.L.

L’Italia si stava orientando sul sistema migliore, che era il tedesco P.A.L., ma pressioni politiche d’Oltralpe spingevano affinché fosse optato per il S.E.C.A.M. di proprietà dei francesi.

La R.A.I. e l’Istituto Superiore delle Poste e Telecomunicazioni, per accontentare le istanze francesi, condussero un supplemento d’indagine che scatenò invece un gioco al rialzo fra Germania e Francia soprattutto sul piano politico-industriale.

L’allora amministratore delegato RAI Ettore Bernabei, conscio della superiorità del sistema P.A.L., ricorse a un espediente originale: in occasione delle Olimpiadi di Monaco fece allestire nel salone degli arazzi di Viale Mazzini due file di televisori, una trasmetteva in P.A.L. e l’altra S.E.C.A.M.. E tutti videro la differenza e la Rai si orientò sul P.A.L..

Ma per arrivare al colore ci vollero altri cinque anni, perché l’introduzione del colore fu osteggiata da una politica economica pubblica ottusa, che evidentemente vedeva la televisione a colori come un lusso che gli italiani non si potevano permettere.

Anche l’industria automobilistica italiana si oppose, preoccupata che il nuovo consumo durevole (la TV a colori) costituisse una pericolosa alternativa all’acquisto della seconda macchina.

L’Italia, come per tutte le grandi decisioni, si trovò ad essere oggetto di richieste contrastanti dopo che la commissione tecnica si era espressa in favore del P.A.L.

E come risultato ottennero il fallimento dell’industria elettronica italiana, che non vendeva più televisori in bianco e nero e non poteva ancora produrre televisori a colori.

auto elettricaQuelli che non hanno capito che l’auto elettrica è una grande opportunità

Questo “Ripassino” di storia per rammentarvi come vanno le cose nel nostro Bel Paese. Occorre far svegliare i nostri capitani di industria. O meglio, occorre proprio che se ne formino di nuovi.

Persone lungimiranti. Gente che vede al di là del proprio naso.

L’avvento delle BEV non deve essere visto come un fenomeno calato dall’alto, per l’imposizione di un perfido destino. Il mercato delle auto elettriche è, invece, una grossa opportunità. I brevetti, e le tecnologie derivate, che ruotano intorno a questo settore, possono smuovere un settore di per sé stesso in crisi.

Come visto l’atteggiamento attendista provoca danni enormi. Qui ad attendere sono tutti gli attori coinvolti: le industrie che aspettano, sperando di intervenire al momento opportuno; i consumatori, che attendono l’araba fenice della macchina con la stessa autonomia e tempi di ricarica di una termica.

Nel frattempo ad Oriente hanno già investito. Offrono già prodotti eccellenti a costi accessibili. Quando il gigante europeo si sveglierà dal lungo letargo si accorgerà che sarà troppo tardi per rimediare. Allora varrà ancora il vecchio adagio “chi dorme non piglia pesci”. Ma restando nell’ittica un proverbio cinese recita “Se vuoi sfamare un uomo per un giorno, dagli un pesce, se vuoi sfamarlo per sempre insegnagli a pescare”. Non accontentiamoci del pesciolino regalato. Andiamo a pescare! Carlo Notarianni

Dalla Motor Valley all’E-Valley

Risposta-Vaielettrico sottoscrive. E non da oggi. Nel 2021 pubblicammo un libro con le storie di 100 aziende della Motor Valley emiliano-romagnola (che ribattezzammo E-Valley) già allora pronte a raccogliere la sfida della transizione dalla trazione termica a quella elettrica.

Lo presentammo in un convegno a Ecomondo-Key Energy, chiamando come testimonial un qualificato panel di imprenditori e studiosi. Il messaggio fu: «Se arrivi in ritardo alla stazione non sdraiarti sui binari sperando di fermare il treno. Corri per salirci sopra».

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Phoenix
Vesper
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53 COMMENTI

  1. Il punto è che i nostri capitani sanno benissimo tutto questo ma sanno anche che l’auto elettrica è il grimaldello per i prodotti low cost e per la continous delivery. La Clio a 25000 euro non la vendi più perché ci sarà l’auto elettrica a 8000. I cinesi portano nel mondo la logica del mass market a margini ridottissimi, quindi o così o pedalare.

    Certamente esisteranno prodotti premium con margini migliori (dopotutto Samsung e Apple insegnano) MA solo a fronte di tanta ricerca e sviluppo, cosa che i nostri NON vogliono e non sanno fare. Diventando l’auto un prodotto tecnologico loro dovrebbero sfornare novità a go-go come qualunque azienda hi-tech: ma se questi dopo 10 anni non sono riusciti a far funzionare Cariad e alla fine si sono arresi e alzato bandiera bianca, come pensano di fare innovazione a tamburo battente quando per 30 anni hanno dormito sugli allori e le innovazioni sono arrivate con contagocce?

    • Ciao scusami ma secondo te che divario c’è tra le due? Io ho comprato mg4 e l’ho pagata meno di una golf a fossili… Il divario c’è sul piccolo, infatti anche i marchi noti non vogliono abbassare il segmento b sotto i 25k, lo fa invece dacia con la nuova spring che puoi acquistare a 18k , soli 3k in più di una twingo base, e questa la via che farà scendere le piccole, ma il divario non è abissale.

  2. Grazie per la lezione di storia contemporanea!
    Senza considerare pregi e difetti io sarò in grado di acquistare un’ elettrica quando il prezzo sarà equivalente a quello di una sua corrispondente a motore a scoppio. Le finanziarie non le prendo nemmeno in considerazione.

  3. Purtroppo da sempre i politici hanno pensieri che generalmente non combaciano con il pensiero pubblico.

    Se analizzate in dettaglio le varie leggi nazionali e regionali vi accorgete che non ci sono colori politici a favore o contrari.
    Ma solo visioni diverse.

    Regole contro il fotovoltaioco a terra?
    Una presa di posizione del governo di destra, a favore degli agricoltori.
    Giusta? Sbagliata? Può essere migliorata?
    Tutto questo naturalmente.

    Una legge regionale da un governatore di sinistra appena eletto come la Sardegna che blocca tutti i nuovi impianti rinnovabili sia fotovoltaico che pale eoliche.

    Secondo qualcuno dovrebbero essere a favore senza se e senza ma..

    Ma poi prevalgono le logiche di parte fregandosene di tutto il resto….

    Insomma ognuno gurda al proprio orticello senza pensare al benessere comune…

    In pratica vige sempre il concetto ” si tutto bello…ma fatelo fare ad altri…”

    Le auto elettriche, sono e saranno il futuro.
    Non si scappa.

    Arginare le importazioni dalla Cina? be dovrebbe essere il mercato e i consumatori a farlo.
    Scegliendo quello che più piace…

    Io personalmente non comprerei mai una auto cinese neanche a 1000 euro…

    Costi quel che costi…

    L’industria Europea delle Bev?

    Al momento ha numeri bassi, ma questo andamento è destinato a cambiare con l’arrivo di nuovi modelli, con i prezzi in discesa e con l’adozione di nuove tecnologie produttive, soecialmente su motori e batterie…

    Anche i sistemi di ricarica sono in evoluzione, nuovi attori e nuovi concorsi.
    I prezzi al momento agiscono da freno ma sono destinati a cambiare in meglio…

    Certo non si può avere tutto e subito…

    Occorre avere pazienza.

    Anche gli incentivi se ben fatti possono aiutare la transizione, ma non sono la panacea, ci vuole ben altro…

    Poi si possono fare tanti paragoni ed esempi.
    Ma sarà sempre il consumatore a decidere.

    I paesi scandinavi so o una realtà diversa inutile prenderli ad esempio.
    Comprano elettrico, tanto elettrico ma poi le loro emissioni di Co2 rimangono invariate.
    Come mai? (Dati ufficiali del 2023)

    Ognuno alla fine ha le sue esigenze.

    Noi le nostre, loro le loro…

    Nei prossimi 10anni vedremo molte auto Bev in circolazione, speriamo quasi tutte di produttori europei..

    E che la gente capisca che comprare Cinese non è una bella cosa…

    • Buongiorno,
      la Governatrice della Sardegna, almeno per me, è di un partito di CENTRO, e con ampie venature di populismo, in linea con i tempi

      e con i problemi del contesto sardo pesantemente inquinato da anni di disinformazione per favorire i progetti per una nuova rete metanifera

      mentre la legge nazionale sui pannelli FT a terra a me sembra andare oltre il già nocivo populismo, apparentemente è contro gli interessi persino degli agricoltori, togliendogli la possibilità di scegliere.. qualcosa non torna

  4. In realtà il nostro amico Carlo è stato anche troppo buono.

    Qualche produttore italiano di televisori, come non ricordare Mivar, i TV Color poi li fece eccome.
    E a onor del vero anche quasi subito e… Chi non ha avuto in casa il “Mivarone”? funzionavano alla grande e duravano una vita.
    Tant’è che il record di produzione della Mivar risale al 1999 (quindi in tempi tutto sommato recentissimi) con poco meno di un milione di televisori prodotti.

    Nel giro di poco l’avvento dello schermo piatto ha letteralmente spianato la Mivar, nel giro di 3 anni (TRE ANNI) dal 1999 dei record.

    Tecnologia che il “buon” Vichi non aveva mai nemmeno considerato, con un reparto ricerca e sviluppo fieramente ridotto al minimo e dichiaratamente tutto intento a “copiare e migliorare” l’esistente.

    Insomma: la storia è fatta di queste cose e che un’azienda nasca, prosperi e poi sparisca è normale.
    Giova però l’esempio, in questo caso fu addirittura una recidiva.

      • Ah! Parli di corda in casa dell’impiccato.
        Negli anni in cui lavoravo in Merloni (io a Motonline.com) la Sinudyne targata Fineldo era ovviamente di casa.
        La nostra redazione e “l’ufficio milanese” erano letteralmente divisi da una porta.
        Ci avevano provato, ma non è andata.

          • La Benelli… Altra cosa iniziata bene e finita così così…

            Ne parlavamo proprio qulche settimana fa con il carissimo Franco Lambertini, che a 80 anni i ciniesi volevano portarsi in Cina quasi ad ogni costo proprio per fare un po’ da “supervisore” alla produzione delle Benelli e delle moto Qianjiang più in generale…
            Ha declinato con un certo dispiacere solo perchè a 80 anni sinceramente non se la sente di mollare la tranquillità di casa sua e andare in Cina.

            Magari te la racconto un’altra volta se vuoi 😉

    • Attenzione che le batterie all’auto stanno come gli schermi piatti (lcd) dei
      TVC a tubo catodico…

  5. Ma quello che ha scritto conosce un certo significato quel nome gli è totalmente sconosciuto? Quello che ha incentivato solo le auto prodotte in Europa (non a caso non vi sono auto prodotte in Cina anche da Marche non cinesi nelle 5 posizioni di vendita), se Salvini (che personalmente non apprezzo) dice certe cose forse è anche perché in paesi (sempre elogiato per il loro impegno verso le auto elettriche) certe cose già le si fanno e sembra che a nessuno venga l’idea di criticarle. Magari se Stellantis al posto di avere solo la 500e prodotta in Italia avesse fatto altri investimenti in auto elettriche o magari qualche marchio estero avesse deciso di investire da noi (dato che di certo le competenze non mancano) allora forse le sue critiche sarebbero state prese come barzellette, mentre così si affiancano alle decisioni di Macron.
    E giusto per ricordare i citati norvegesi tanto green la gente cge tanto lì elogia per essere così “innovativi” quadi sempre di scorda di dire che il loro “progressismo” e i loro lauti bonus elettrici *circa il 50% del valore di listino) sono in gran parte dovuti all’odiatissimo petrolio e metano di cui sono i primi produttori europei. Meditate gente meditate!!!

    • Provi a meditare lei. I norvegesi, pieni di petrolio, mica se lo bruciano a casa loro: lo vendono a peso d’oro ai petrolio-dipendenti. Chi sarebbero gli stupidi?

      • Ma secondo lei, i norvegesi come producono l’energia elettrica necessaria ad alimentare le loro industrie, le case e le auto?
        Fanno tutto con il solare e l’eolico forse?
        Se Si, ha ragione a metà… lei.
        A metà poiché non gli frega comunque nulla dell’inquinamento dell’aria e l’inquinamento prodotto nei paesi dove loro vendono il petrolio, non resta di certo nei confini del paese che lo utilizza.
        Infine, se i norvegesi, riescono a far a meno in toto dell’energia fossile senza essere costretti a ridurre nulla, significa che sono i migliori al mondo in tecnologia e tutto il resto siamo solo dei cretini.

        • Siamo solo dei cretini, ha detto bene: la Norvegia produce il 92% della sua energia elettrica da idroelettrico e il restante da eolico e solare (quasi nullo vista la latitudine). Il petrolio è utilizzato solo per alcuni processi industriali energivori, per alimentare il parco auto termico residuo, per la navigazione (che stanno comunque elettrificando) e per il trasporto aereo. Soddisfatto?

          • Quindi mi sta dicendo chiaramente che, un paese con pochi fiumi adatti all’idroelettrico non potrà avere nessun tipo di sviluppo. E, infine mi conferma che, a i norvegesi dell’inquinamento atmosferico non gliene frega nulla. Sono interessati solo al guadagno economico. Questo ribalta la situazione….sono loro i più cretini.
            Mi consenta…..resto molto molto dubbioso su questo affare Green.

          • Sto rispondendo alla sua domanda. Chi sia il cretino e chi usa il cervello lo deciderà chi ci legge

          • Lei comunque nella sua prima risposta delle 9.36 ha scritto testualmente “Siamo solo dei cretini, ha detto bene” dando un giudizio netto a una mia domanda. Forse anche un po’ provocatoria. Ma pur sempre una domanda lecita e soprattutto Logica.
            Buon proseguimento di giornata

          • @Attilio
            citare i Norvegesi non è indicativo, non a caso lo fanno spesso i detrattori; la Norvegia è un caso fortunato avendo molto idroelettrico (+eolico) hanno superato da tempo quota 100% di rinnovabili

            ma anche gli altri paesi ci stano arrivando; la corsa alle installazioni è partita da poco, nel 2017, quando le rinnovabili sono scese di prezzo, ma già da ottimi risultati

            link mappa quote energie rinovabili dei paesi europei:
            https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share_map/chart.htm?l=it&c=NL&interval=year

            qui vede la progressione (molto rapida) nel tempo:
            https://www.energy-charts.info/charts/renewable_share/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year

            Spagna e Portogallo stanno rifiorendo sostanzialmente perché hanno risparmiato molte risorse economiche grazie alle energie rinnovabili già dal 2020; penso ne abbiamo bisogno anche noi visti i conti in rosso per il debito pubblico

        • lascia perdere la Norvegia
          c’è la Spagna che produce in un anno il triplo delle auto fatte in italia ..
          oggi forse quadruplo,dati vecchi ..
          è arrivata al 60% di energia elettrica d rinnovabili e continua a investire , copiando i vicini Portoghesi (80% 2023)
          il nucleare intende dismetterlo per costi elevati come la Germania

          a noi ci salva,dalla fame, il turismo ,vista la decadenza dell’industria pesante degli ultimi 40 anni ;
          Il turismo in primis benificerebbe di rinnovabili , mai così economiche nella storia

          a chi dice che le rinnovabili sono discontinue ..
          PALLE ,
          sono statisticamente prevedibili e si integrano tra loro

          Eolico e Fotovoltaico sono discontinue per brevi periodi
          che possono essere compensate all’abbisogna da
          Idroelettrico ,
          Geotermico,
          Centrali a Biogas (da trattamento rifiuti organici e depurazione fogne)

          senza contare scambi elettrici tra comuni,regioni e paesi confinanti che hanno surplus energetici
          il Portogallo intende ESPORTARE ENERGIA RINNOVABILE in Europa nei prossimi anni

          e poi c’è la ricerca applicata per gli accumuli stagionali a buon punto,
          che permetteranno il famigerato 100% Rinnovabile

          accumulo gravitazionale , idea geniale di usare i pozzi delle miniere dismesse per evitare di creare grattacieli di blocchi di cemento

          compressione di CO2 , basso costo

          io aggiungerei accumulo di Biogas nei periodi estivi da usare
          in coogeneratori a turbina con teleriscaldamento in inverno

          Portogallo , Spagna e Grecia sanno di essere paesi fortunati e lo stanno dimostrando ..
          Noi lo sappiamo ?

          o siamo messi così ?

          https://www.youtube.com/watch?v=xsIAR37YB-s

          spero proprio di non essere il più intelligente del mondo

    • Ma dove l’hai presa la fandonia del 50% di incentivi sul valore di listino? Ma perché non vi informate su fonti ufficiali invece che sui siti dei soliti pistonari? Ti informo che in Norvegia si paga il bollo da 3 anni sulle bev, da due é stata reintrodotta l’iva per le auto di Costa superiore ai 42k€ ed anche la tassa sul peso. Il che rende il Costa di acquisto delle bev molto simile a quello in Italia (se non superiore per le auto più piccole)

  6. Il CEO di Toyota dice le stesse cose di Salvini. Il futuro sono i carburanti alternativi e non l’elettrico realizzato da schiavi cinesi che, comunque, non arriverà al 33% mondiale. Rassegnatevi e godetevi i vostri suv elettrici, che non hanno nessun impatto sulla riduzione dell’inquinamento mondiale.

    • A parte che NON è il CEO ma il Presidente.

      Parliamo di Toyoda e non Toyota. Ma parlando di Toyota invece… è quell’azienda che ha presentato le BZ3 X/C fatte in collaborazione con BYD e GAC in Cina?

      Ed è l’azienda che ha fatto la Mirai come alternativa alle BEV, puntando sull’Idrogeno?

      Giusto per capire se parliamo della stessa azienda.

    • .. e infatti Toyoda ha affossato l’intera industria automomobilistica giapponese, come Salvini, molto più modestamente essendo comunque un poveretto che non ha mai lavorato, contribuisce a fare con quella Italiana

      i costruttori giapponsi volevano lanciarsi per tempo nell’elettrico (vedi ad es Nissan), ma Toyota no, e tramite un giro di corruzione e conflitti di interesse con membri del Governo giapponese, per anni hanno affossato gli investimenti e premiato con sussidi e messo in poszione avvantaggiata solo Toyota ( e in parte Honda), con la scusa se sviluppavano l’elettrico non sarebbero stati indipendenti dalla Cina per tutta la supplay chain, mentre ora compreranno direttamente le macchine, e sopratuttutto perderanno quote nell’esportazione

      si trova tutto sul web.. i fan di Toyota potrebbero imparare qualcosa dal declino dell’industria giapponese e da altri esempi di governi corrotti per quattro spicci

  7. Quali sarebbero le macchine miracolose a prezzi accessibili scusate? La dolphin da 28000? La seagull a 20.000?

  8. Grazie Carlo, una storia interessante da conoscere, oltre che esempio chiaro

    =============
    LEGGE SUL FOTOVOLTAICO A TERRA

    per me un esempio di questi giorni è la porcata delle legge contro il fotovoltaico con pannelli a terra, cioè il tipo di installazione che costando meno può far scendere più velocemente il prezzo energia in Italia

    avrebbe richiesto in 20 anni l’occupazione molto limitata dello 0,6% dei suoli agricoli (16,5 milioni di ettari, di cui 3,5 milioni sono abbandonati o non coltivabili perchè in aree marginali) per installare 100 GW di pannelli terra, e sopra prati o aree marginali, non sopra aree coltivate

    avrebbe sia limitato la cementificazione (dando valore ai suoli agricoli ora non profittevoli) che sia aiutato i piccoli agricoltori a far quadrare il bilancio dell’azienda, strangolati dai prezzi imposti ai produttori dalla grande distribuzione agro-alimentare

    – COLDIRETTI

    già attaccata da parte degli agricoltori con la protesta dei trattori, che in TV è stata fatta passare invece come protesta unicamente contro norme europee, ha chiesto ed ottenuto dal Ministro questa legge, come se lo Stato fosse cosa loro

    notare che intanto il gruppo economico che mi sembra essere vicino a Coldiretti e che si è associato nel 2021, formato da:

    – ENI

    – BF Spa ( Bonifiche Ferraresi) (terreni e colosso della filiera agro-alimentare)
    – CAI (Consorzi Agrari di Italia)
    – SIS ( Società Italiana Sementi)
    – Eurocap Petroli ( carburanti per agricoltura e autotrasporti)

    sta aumentando le quote di terreni agricoli italiani messi a coltura per biodiesel, con contratti di acquisto sulla produzione di girasoli e altre piante oleose, ma forse anche direttamente dei terreni

    alla faccia degli slogan di faciata sulla difesa degli agricoltori, dei prodotti italiani, e del consumo di suolo, visto il ritmo di cementificazione che fa perdere ogni anno 7600 ettari di suoli agricoli non redditizi e abbandonati (3,5 milioni di ettari), che invece con le rendite del FT avrebbero potuto salvarsi, rimanendo un prato verde, e salvare anche le aziende agricole connesse, oltre che inondare la rete di elettricità a basso costo già entro 2 anni

    da precisare che:

    – la resa economica per l’agricoltore dei girasoli da biodiesel (1000e a ettaro/anno meno le spese, se in assenza di altri sussidi europei) è scarsa, almeno se paragonata alla resa economica del FT con pannelli a terra ( 3000e a ettaro/ anno già tolte le spese/investimenti)

    – ancora più scarsa è la resa energetica, servono 40-50 ettari a biodiesel per avere la stessa energia usabile di 1 ettaro di FT

    – le installazioni di FT sono reversibili, si tratta di pali di sostegno nel terreno e canaline, e nel periodo d’uso mantengono il normale prato traspirante sotto di loro, usabile anche come pascolo, e che viene meno seccato dall’irraggiamento solare

    ==============

    PS: noi italiano stiamo zitti? magari li votiamo un’altra volta?

    e gli agricoltori? stanno zitti anche loro? gli sta bene? o hanno paura e altro da perdere a provare ad opporsi a Coldiretti (che indirizza i fondi europei e italiani) e BF (che gestisce la filiera) che mi sembra stanno agendo contro anche i loro interessi?

    • ti faccio un esempio: brescia
      inquinamento SIN caffaro
      circa 100 ettari di terreno non piu coltivabile, praticamente non bonificabile dati i costi
      rimarra cosi per decenni (ne son gia passati oltre 20 “dalla scoperta”)

      fare un mega parco fotovoltaico no eh?
      i terreni sono inquinati ormai
      non potete coltivare
      non si puo allevare
      non si puo tecnicamente neanche entrare a fare una passeggiata (vedi parchi, divieti uso aree verdi etc)

      una volta si diceva parcheggi ovunque…

      pannelli !!! pannelli a perdita d’ occhio !!!

    • Tutti zitti? Forse sì, forse no.
      Il problema è che anche chi non sta zitto non viene minimamente calcolato dai mezzi di informazione, la gran parte asserviti a chi dona loro incentivi vari governativi.
      Quindi anche se ci sono proteste, nessuno lo sa. E tutto va come si vuole che vada.
      Sui vari mezzi di informazione non si ospita più alcun confronto sensato e istruttivo. Solo slogan e discussioni da peggio bar.

      E’ incredibile dover rimpiangere quelle Tribune Politiche che si vedevano in TV tanti anni fa; rispetto ad oggi erano trasmissioni di sommo livello culturale.

  9. Complimenti a Carlo Notarianni per questo excursus storico sul colore.
    Salvini cavalca sempre qualche spauracchio, puntando sulla pancia delle persone (timori di dover spendere soldi, l’invasione, il diverso, etc…)
    Vorrei sottolineare che in Europa si è partiti tardi (Volkswagen, di cui ne possiedo una, con la serie ID dal 2020 in commercio, software acerbo ma auto belle e prestanti) . Leggevo di Stellantis che ha in assortimento 28 tipologie elettriche (non lo so ma mi fido…).
    A stare fermi, in 20 anni, FIAT è passata da 2 milioni di veicoli prodotti annui in Italia a 500 mila… – 75%. L’impressione è che si sia pronti per la produzione zero in Italia ma, nei fatti, già abbiamo perso il più senza grossi contraccolpi.

    I nostri (ex) imprenditori dell’auto si sono già orientati altrove, non certo per gli stipendi (così bassi) rispetto ai paesi nordici. Siamo il terzo mondo dell’Europa, potremo salvarci solo con uno scatto tecnologico. Se restiamo alle auto termiche, sopravviveremo qualche anno e poi saremo totalmente fuori mercato.
    La Norvegia è già il terzo anno che viaggia con BEV al 70% o più.
    Francia e Spagna viaggiano sempre con % maggiori, vedremo cosa farà la Germania….

    Le elezioni europee saranno dirimenti. Se vince la destra, involuzione drammatica.
    Se vince le forze popolari, socialiste o verdi, avremo la possibilità di colmare il gap tecnologico: auto elettrica, chip, efficienza energetica perché i cinesi sono davanti a noi…
    E non votiano chi sicuramente non andrà in Europa. Non la Meloni, non la Schlein, non Calenda, etc. Sarei contento che i loro nomi “acchiappavoti” non ne beccassero neanche uno. Votiamo per i candidati che vogliono andare in Europa a portare le idee in cui crediamo.

    • Ma di cosa parlate? Il mercato delle elettriche non è osteggiato da nessuno anzi la sua scelta viene ricompensata profumatamente. È il mercato che non lo vuole soprattutto in Italia. È come se dall’oggi al domani avessero vietato le televisioni in bianco e nero e avessero obbligato i cittadini a prendere quelle a colori che costavano il doppio delle altre. Sarebbe stata una follia, come è follia pretendere questo adesso per il mercato auto.

      • Beh non proprio, in realtà quello che han detto è più “signori, tra 15 anni non potrete più vendere tv nuove in bianco e nero ma solo a colori, poi dell’usato fate quello che vi pare” non è proprio la stessa cosa anzi… Paragoniamo una tv a colori di 15 anni fa con una del 2024? E lecito aspettarsi grossi miglioramenti da qui al vero obbligo di adozione

        • Infatti, tutt’oggi si può comprare l’equivalente automobilistico della TV in bianco e nero: che fine faranno queste auto in futuro lo vedremo, se non saranno più economicamente utilizzabili potrebbero anche finire in discarica (speriamo riciclate per tutto il possibile)
          Comunque oggi nessuno compra piu TV in bianco e nero, ma neppure TV a tubo catodico. Nelle case ce ne sono ancora?

          • In realtà se cerchi, di tubo catodico di “nuova produzione” qualcosa c’è ancora in giro, fino a qualche anno fa avevano caratteristiche utili in determinati casi, spesso come monitor più che come tv. Ovvio che il paragone con le auto è un po forzato, soprattutto perché se nelle tv è stata una evoluzione della tecnologia esistente(sia il passaggio al colore che a LCD poi) sulle auto si parla di un cambio tecnologico e soprattutto di infrastruttura per farle funzionare, cioè la tv nuova sempre alla stessa spina la attacchi per farla funzionare. Questo rende un po più lenta l’evoluzione del prodotto bev, ma è proprio il tipo di prodotto che avendo un costo pari ad almeno 30/40 tv e una vita invece paragonabile a quella di un tv va da sé che la diffusione è più lenta e di conseguenza i miglioramenti tecnologici rilasciati di anno in anno soprattutto perché si entra più pesantemente nelle logiche (del ca**o a mio parere) del “mi tengo questa novità per il restyling così un 20% di clienti può essere che cambia l’auto dopo 3 anni anziché 12come la media nazionale… Quello che è sicuro è che i miglioramenti veri e significativi li inizieremo a vedere solo dopo l’obbligo o quasi a ridosso, prima di quella data se va bene avremo delle vere batterie allo stato solido (e non semi solido) anche su auto di fascia medio bassa ma son comunque poco fiducioso, saranno comunque molto migliori di quanto siano ora le top gamma bev sotto molti punti di vista… Un po come una tv top gamma del 2009 oggi sarebbe ridicola paragonata ad una entry level in 4k hdr da un quinto del costo in negozio

      • E’ successo proprio cosi’ per le televisioni con l’introduzione del Digitale Terrestre: siamo stati costretti a cambiare la TV o a comprare un altro fastidioso scatolotto con relativo telecomando……… Lei non l’ha fatto? E non c’era neanche la “scusa greeeeeeen”….

          • E’ andata a finire che tutti abbiamo cambiato TV…… senza fare barricate…. La tecnologia avanza, se poi aiuta l’ambiente tanto meglio

  10. Non ha menzionato però, il ministro, gli incentivi alle auto a combustione interna (quindi più inquinanti, fastidiose, puzzolenti, nocive e dannose) costruite in Polonia o Serbia o Turchia o Marocco, non a Torino o in Italia. Ogni sua dichiarazione, un mare di cavolate. Razza di incompetente arrogante. È lui uno dei mali maggiori dell’Italia

  11. Molto interessante il racconto del sig. Carlo, temo purtroppo che questa volta nessuno farà vedere un confronto tra auto elettrica e una termica così come è stato fatto per i televisori. Sarà piuttosto il passaparola dei coraggiosi elettrici di oggi a fare capire che è necessaria e vantaggiosa una transizione. Ma saremo in ritardo rispetto agli altri…come spesso accade.

  12. L’unica soluzione sarebbe fare sdraiare i nostri furbi politici sulle rotaie per fare rallentare il treno. Si può farlo a giugno.

  13. Se non fosse tragico vedere e sentire in video Salvini e Vannaci è quasi comico..terrorismo su tutto,cinesi,omosessuali,disabili nelle classi,immigrati..con personaggi così si rimane indietro su tutta la linea…diritti civili in primis….andiamo a votare e facciamogli capire democraticamente la strada che vogliamo imboccare…per me’ è green il più possibile su sfondo 🌈

  14. Ho sempre suggerito di fare questo esercizio:
    Ogni volta che i politici decidono qualcosa, provate sempre a immaginare se si fosse deciso il CONTRARIO e vedrete che quasi sempre il risultato sarebbe stato quello giusto.

    E Salvini non fa eccezione!!

    Poichè è da tempo che non scrivo più su VaiElettrico, se ne avete voglia vi invito a leggere un mio articolo sull’argomento che ho pubblicato sul mio BLOG.

    Ecco il link:
    https://ffellico.blogspot.com/2024/05/salvini-e-le-auto-elettriche.html

    • Infatti le autostrade e superstrada italiane sino piene di HPC da 150 KW e a 50cent a KWh…
      Non parliamo delle città gremote di 50KW a 40cent a KWh e 22KWAC a 30cent a KWh.

      E se parcheggi su uno stallo senza che hai una BEV SCAYTA L’ARRESTO.
      È proprio così.

      • Di colonnine ce ne sono a sufficienza…… Lo so perche’ le uso. Tu le usi?
        E non fare la vittima sull’arresto in caso parcheggio su stallo dedicato a BEV…… Non ti fanno neanche la multa…… Comunque domani parcheggio davanti al tuo passo carraio e vediamo come reagisci…….

  15. Non gliene frega nulla dell’industria automobilistica termica, ma di quella che la fa muovere (ricordiamoci che insistendo sul vecchio la danneggia facendola restare indietro).

    Non gliene frega nulla delle case degli italiani, ma dell’industria che gli vende i combustibili per riscaldarsi (ricordiamoci che la non coibentazione delle abitazioni porta a danneggiare il portafoglio di chi ci vive, oltre che all’ambiente).

  16. Infatti una dei leader per i sistemi di ricarica HPC sono proprio quelli di Alpitronic, sede italiana ma mentalità tedesca

  17. Sottoscrivo in toto e richiamo l’ottima inchiesta “La Scossa Elettrica” del programma RAI (quella che funziona…) “Presa Diretta” a cura del bravo Riccardo Iacona.

    In quella puntata diversi imprenditori italiani, attivi dalla componentistica al riciclo delle batterie, dichiaravano apertamente di essere più che pronti alla transizione verso l’auto elettrica e paventavano esattamente il destino richiamato da Notarianni di fronte alla colpevole reticenza della politica e dell’industria automobilistica europea.

    https://www.raiplay.it/video/2023/10/La-scossa-elettrica—Presa-Diretta—Puntata-del-09102023-a0ea5d78-4a2d-41d6-9d89-35e54f82d619.html

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