Home Vaielettrico risponde Lo stress da ricarica mi frena dal passare all’elettrico

Lo stress da ricarica mi frena dal passare all’elettrico

47
Lo stress da ricarica mi frena dal passare all’elettrico: è quanto ci scrive Paolo, un lettore che teme che i viaggi lunghi si trasformino in un calvario. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
lo stress da ricarica
La simulazione fatta dal lettore su ABRP per le ricariche da effettuare in una viaggio da Milano alla punta della Sicilia.

Lo stress da ricarica mi frena per i viaggi lunghi

“Da un po’ di tempo valuto seriamente la possibilità di passare all’elettrico. Prima di fare il ‘grande passo’, raccolgo più informazioni possibili, sui forum come il vostro e su altri canali divulgativi. Senza dimenticare i video di Youtube di utilizzatori che riportano le loro esperienze. La paura più grande è sempre la stessa. Nessun problema per l’utilizzo quotidiano e i viaggi a corto raggio (ho possibilità di ricaricare nel box), ma come la mettiamo per i lunghi viaggi estivi? Tanti utenti assicurano che con un minimo di pianificazione non ci sono problemi, che fare tante soste aiuta a godersi di più il viaggio ecc. Ma anche se non hai orari da rispettare, un viaggio può seriamente trasformarsi in un’esperienza molto stressante. Vi faccio un esempio. Ho simulato con ABRP un ipotetico viaggio Milano-Sicilia con una Renault Megane E-Tech (il modello che sto prendendo in considerazione) e il risultato è nella cartina. Vista così, una situazione del tutto accettabile, 8 soste con la più lunga di 35 minuti. La realtà temo sia un po’ diversa: leggo e guardo video di utenti che devono fermarsi anche un’ora per caricare alle colonnine fast… Chi ha ragione?. Paolo Piontkowsky
lo stress da ricarica
Una ricarica Free to X in Autosole: le stazioni sono oltre 75.

Le colonnine (anche molto potenti) ci sono, provare per credere

Risposta. Un paio d’anni fa questi timori erano più che fondati. Ma a noi sembra che il lavoro fatto da Free to X su tutta la rete di Autostrade per l’Italia (fino a Salerno e al Sud della Puglia) abbia cambiato le carte in tavola. Ci può essere qualche tratto scoperto in Calabria e Sicilia, ma anche lì si sta provvedendo con altri operatori a colmare la lacuna.  Quanto alla durata delle soste, non abbiamo mai visto nelle suddette Free to X (da 300 kW) automobilisti fermi per più di mezz’ora. Anche perché non ci si ferma mai con la batteria a zero e non sempre è necessario arrivare al 100% (cosa che richiede molto tempo nell’ultima fase di riempimento). La Megane ha una batteria da 60 kWh e carica con punte fino a 130 kW, quindi…Quanto agli allarmi che legge sui social, quasi sempre sono scritti da persone (spesso in malafede) che non hanno mai guidato auto elettriche. Noi diamo voce a chi le EV le usa tutti i giorni, anche per lunghi viaggi. I riscontri? In genere positivi, come dimostra anche l’ultimo resoconto pubblicato.
—————————–
Che albergo è se non ha la ricarica? Un servizio che è un’opportunità per gestori e clienti. Il VIDEO di Paolo 

Apri commenti

47 COMMENTI

  1. Mi trovo in una situazione d’uso simile alla tua. Possibilità di ricaricare nel box, uso quotidiano a corto raggio, nel week end gite più o meno lunghe. In estate viaggio lungo per le vacanze. Il ragionamento che ho fatto io è che preferisco risparmiare per 363 giorni all’anno e per i viaggi di andata e ritorno dalle vacanze mi adatterò (neanche più di tanto visto che moglie e figlia hanno un autonomia di 250 km tra una sosta e l’altra…).
    D’altronde faccio anche una settimana bianca in inverno ma non mi compro il gatto delle nevi per quell’unica settimana in cui può servirmi

    • Evidentemente moglie e figlia sono ancora “una tecnologia immatura. Ne riparliamo quando faranno 1000 km con un pieno e si ricaricheranno in 5 minuti.”

      Scusa ma non ho resistito a fare questa battuta canzonatoria, ovviamente non nei confronti di moglie e figlia 😉

    • Può i rifarci quanto ha speso globalmente per la sua scelta elettrica, comprensivo di sussidi statali naturalmente, grazie

      • Non mi preoccuperei troppo dei sussidi statali: abbiamo già perso il conto di tutti quelli buttati in rottamazioni e ecoincentivi il cui risultato finale è stato il dieselgate, che disdetta! Ben vengano invece se incentivano una nuova tecnologia visto che anche i muri hanno capito che il motore a combustione interna non può fare più di tanto per la riduzione delle emissioni.
        Poi ovviamente è comprensibile che chi vende combustibili o produce motori endotermici remi.contro…

  2. Sono possessore di una megane e-tech da 60 kw di batteria. Ho appena fatto un viaggio zona nord Italia di poco meno di 500 Km senza nessun problema. Il pianificatore di bordo è estremamente preciso e permette di viaggiare in grande tranquillità. Alle colonnine freetox si fanno soste brevissime, per cui, qualora fossero occupate, l’attesa per attaccarsi è minima. Di solito non si fa in tempo nemmeno a mangiarsi qualcosa e andare ai servizi che l’auto è già carica. Ho trovato una colonnina Enelx guasta durante il viaggio che mi ha un po’ cambiato il programma (zona Rovereto), ma facilmente ho potuto ripianificare la ricarica in altra colonnina. Non conosco la situazione al sud Italia, ma dovessi fare un viaggio in Sicilia dalla mia città (Urbino – PU) prenderei sicuramente l’aereo. Più che stress da ricarica sarebbe stressante il viaggio, a prescindere dall’auto usata.

  3. L’unica cosa da non mettere in discussione sono gli interessi di Stellantis.
    Ma nesusno pensa a chi non può permettersi una auto elettrica.
    E quando bisogna smaltirla quanto costa? anche in termini ecologici a motivo della batteria.
    Perché si pensa solo ai consumi, ma non a quanto inquina un’auto elettrica a produrla e smaltirla.

    • – produrre un’elettrica ormai sono circa 3 tonn di Co2 più di una termica

      – nell’uso farà risparmiare 30-50 tonnellate di Co2

      – dimmi se hai problemi a fare questa sottrazione: 30 – 3

      – le auto idride costano pìiù delle elettriche e inquinano di più

      – batteie verranno riciclate con recupero dei 95-98% dei materiali e con processo idrometallurgico a basso impatto; il riciclo abbassa il conteggio della batteria successiva

      – gli impianti di riciclo sono già attivi da 2 anni in Nord Europa e in Usa

      Quanti messaggi fake vuoi aggregare oggi qui in questa discuissione con vari alias?
      Quanto inquina la tua attività di troll ?

      ..quanti commenti bufale fake vuoi aggregare qui oggi?

    • Mai sentito parlare di seconda vita delle batteria nei sistemi di accumulo statico per il fotovoltaico ? E di impianti di riciclaggio dove si potrá recuperare una buona percentuale di materie prime dalle batterie ormai “sfinite” dopo 10/20 anni di attivitá ?

    • @Mosè
      Caro Mosè ha proprio ragione, non ci pensa veramente mai nessuno.
      Meno male che è c’è lei.

      Perchèèèèèèèèèè, perchèèèèèèèè, perchèèèèèèèè… ogni volta arriva uno nuovo e pensa di essere il primo ed unico dotato di pensiero libero ed indipendente?

      Personalmente quando ho un “problema” penso sempre: ma vuoi che prima di me qualcuno non l’abbia già avuto e risolto?

  4. Mi spiace notare ancora una volta come le risposte della redazione siano sempre abbastanza faziose.
    Da un paio di settimane ho a disposizione una ID.3 per qualche settimana e viaggio abbastanza per lavoro, una media ansia da ricarica è presente ogni giorno.
    Vivo a cavallo tra la provincia di Padova e quella di Venezia, una zona altamente urbanizzata, quando vado a ricaricare le colonnine fast almeno una volta su due sono occupate, libere di solito le 22kw che una volta collegato mi ricaricano in genere a 10/11kw…
    Che si traduce in un’ora di attesa per guadagnare 67km di autonomia.

    Primo weekend in ferie, dintorni di Milano Marittima… In zona c’erano solo colonnine da max 22kw, a parte qualcuna che puntualmente non era libera… Colpo di fortuna a Cesenatico, ai confini dell’abitato una colonnina da 100kw (un’altra poco prima ma era occupata) così lascio la macchina li, mi faccio una lunga passeggiata in centro e torno dopo 1h20m e trovo la macchina carica finalmente al 100% sufficienti per fare il viaggio di rientro verso padova e il mattino successivo poter uscire e fare il mio viaggio per lavoro senza dover prima fermarmi almeno 40 min per fare un po’ di ricarica (e che ho la fortuna di recarmi per lavoro in strutture dove sono presenti le colonnine di ricarica, altrimenti non sarebbe proprio gestibile).

    Per molti casi l’elettrico può essere una alternativa, per molti altri direi proprio di no, ed è un peccato perché la piacevolezza di guida c’è ed è molto apprezzabile oltre all’idea di viaggiare senza inquinare (sempre però chiudendo gli occhi su quello generato da estrazione e lavorazione delle materie prime).

    Resto sempre convinto che spingere gli ibridi che hanno prezzi di acquisto più accettabili pptrebbe avere un impatto più rapido di beneficio all’ambiente potendo, a parità di cifre erogate come aiuto all’acquisto, contribuire a sostituire più auto inquinanti.
    Partendo proprio da chi è più svantaggiato e gira con auto vecchissime e super inquinanti e non potrebbe mai permettersi una elettrica, invece diamo soldi a pioggia che finiscono anche nelle tasche di chi magari ha laute o addirittura ingenti possibilità economiche, assurdo.

    • permettimi , mi sembra faziosa anche la tua risposta perche’ non tieni conto dei danni dovuti all’ idea di viaggiare inquinando il doppio di quello che abitualmente il genere umano pensa : inquinare (sempre però chiudendo gli occhi su inquinamento generato da estrazione e lavorazione e distribuzione del petrolio e delle materie prime che vengono usate anche sulle endotermiche ,tanto per chiarire .ciao

      • A me non sembra una risposta faziosa, ma la risposta di un utente che riporta la sua esperienza di uso quotidiano di un’auto elettrica. Anzi, mi fa piacere leggere commenti in distonia rispetto a quanti affermano di non aver mai avuto il minimo problema nell’utilizzo di un’auto elettrica, perchè la fotografia che fa Giorgio rafforza i miei timori: le infrastrutture oggi ci sono e funzionano mediamente bene/molto bene, è fuori di dubbio, ma il rischio di trovare la colonnina occupata, guasta o – peggio ancora – occupata abusivamente da un’endotermica obiettivamente esiste. Non posso credere che, pur riconoscendo che i vantaggi in termini di risparmio, coscienza ambientale, piacere di guida ecc. superino ampiamente gli svantaggi, nessun altro proprietario di una BEV sia mai trovato in una situazione come quella descritta da Giorgio…

    • Bel commento Giorgio sull’uso “reale” che non sia solo cittadino casa(wall-box)-lavoro pochi KM o gite fuori-porta dove c’è chi ha piacere di fare micro-tratti di strada con caccia-alla-colonnina e tirar fuori cavi avviare app etc. e sperare tutto funzioni e trovar libero, c’è ad altri invece è una rottura e un costo. Ottima notizia di Stellantin sugli e-fuels di Aramco in cui Stellantis e Aramco hanno certificato che 24 famiglie di motori di veicoli europei Stellantis prodotti dal 2014 (Euro 6) sono compatibili con le formulazioni di carburanti sintetici previste pari a 28 milioni veicoli già in circolazione e in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica dei veicoli a combustione interna esistenti di almeno il 70% nell’intero loro ciclo di vita, quando la produzione di bev l’impatto inquinante è più alta delle termiche, vedremo che prezzi saranno alla pompa.

      • Mirco, sappi che gli E-fuels non esistono in commercio, e non si prevede lo siano in quantità sufficienti per i prossimi 10 anni almeno, nè avranno prezzi competitivi. Attualmente costano >10 volte la benzina.

    • Ciao Giorgio, io ho una TESLA model Y RWD da fine marzo con ben 14000 km, con una efficienza la rendono davvero imbattibile, ovviamente mia considerazione personale preso atto che vivo in Sardegna e percorro spesso statali e effettuo lunghe percorrenze, mi rende 154 Wh/km.
      Dico questo per dirti che l’ansia da ricarica passa, passa con l’utilizzo e il cambio di mentalità e di vita che con un auto elettrica ti da, nel senso meno stress, rumore e sopratutto piccole pause per te stesso, ovviamente il bene all’ambiente ma non solo per la CO2 ma sopratutto tutti gli inquinanti da combustione che tutti ora si dimenticano (pensa a quando sei a piedi e passa un auto a combustione… lo senti lo scarico!).
      Quindi se per uno o qualche altro lungo viaggio ti viene ansia da ricarica… un consiglio lasciati andare perchè davvero non ci sono quei problemi che si leggono su social ecc., sono tutte persone che non la vivono un auto elettrica, i problemi sono altri (qualche auto posteggiata nei punti di ricarica e sempre più rari mal funzionamenti della colonnina…).
      Dimenticavo, questa è la mia seconda elettrica e prima avevo una BMW i3s, con cui ho fatto 26000 km in 2 anni scarsi, zero problemi e non c’erano tutte queste colonnine e i sopratutto la rete SUPERCHARGE TESLA, aperta a tutti.

    • ..e anche oggi abbiamo avuto la trollata con le solite bufale..con corollario di secondo commento fake a ripetere le tesi del bufalaro sopra

      è inutile che cercate di vendere le termiche finto ibride, sono carissime, inquinano, si svaluteranno entro 2 anni.. vi devono rimanerte nei capannoni a fare la muffa perché fate queste campagne del cavolo ingannevoli..

      • Il suo commento mi sembra altrettanto una trollata, come dice lei, mettendo insieme spesso informazion reali, ben accette, con altre non verificabili.
        La svalutazione delle ibride non e’ maggiore delle elettriche al momento, anzi (dati mercato UK). Che poi in futuro possa cambiare e’ da vedere.
        E poi tutte le auto inquinano, tutte.

        • Non confonda però le “finto ibride” (Mild Hybrid) con le ibride (Full Hybrid). La probabilità di svalutazione delle prime è sicuramente maggiore rispetto alle seconde, aldilà di ogni discorso su elettrico o meno.
          Inoltre tutte le auto certamente inquinano ma c’è una bella differenza tra un’auto che consuma la metà di un’ altra o magari un terzo o che magari può essere alimentata in gran parte o totalmente con energia rinnovabile.

    • Permettimi di dire che un paio di settimane per valutare la praticità di un’auto elettrica sono un po’ poche. Io ho una megane e-tech da 60 kw da un anno e non tornerei mai indietro ai motori endotermici. In questo anno ho visto aumentare i punti di ricarica, soprattutto quelli veloci lungo le tratte autostradali, per cui anche nei lunghi viaggi bisogna essere davvero sfortunati per incontrare veri problemi. La mia auto carica in AC a 22 kw oltre che in DC a 130 Kw. Per circa 9 mesi ho ricaricato in colonnine pubbliche mentre l’auto era in sosta, evitando di pagare costi parcheggi. A volte il problema era che le ricariche erano fin troppo veloci per i tempi che mi servivano per la sosta. Il grande pregio delle auto elettriche, oltre che la riduzione dell’inquinamento da combustibili fossili, è che i viaggi diventano meno stressanti, con le giuste necessarie soste. Insomma si viaggia più rilassati e quindi con meno rischi.

    • Ci vuole un certo rodaggio per usare le EV, questo è vero. Significa però anche che il parere di qualcuno che sta provando una ID.3 da alcune settimane ha una valenza giocoforza limitata. È come se uno dovesse descrivere cos’è la vita matrimoniale dopo la luna di miele (in questo caso forse si farebbe delle illusioni in positivo).
      Nello specifico: alla colonnina da 100 kW avrai raggiunto il 100% in meno di mezz’ora, per il resto del tempo hai occupato “abusivamente” uno stallo.
      Una colonnina da 22 kW (che normalmente dà veramente 22 kW) in 1h20 ti forniva quasi 30 kW e, con quello che comunque ti rimaneva, ti permetteva sicuramente di avere 200 km e rotti di autonomia per ritornare a casa. La notte successiva avresti caricato in modo sufficiente per andare al lavoro, anche a una presa domestica.

    • Sul discorso degli incentivi ti do ragione ma secondo me andrebbero aboliti per tutte. Sono un regalo alle case automobilistiche che tengono di proposito alti i prezzi (basti vedere quante vetture costano a listino guardacaso poco meno di 42.700€).
      Sui prezzi dell’ibrido che dici siano più bassi non trovo riscontro. Mi è sempre piaciuto il C-HR ma tutte e 3 le volte che ho fatto un preventivo è risultato in linea o addirittura più caro, a parità di optional, rispetto alla Mokka-e che poi ho acquistato

  5. Caro Paolo, una rassicurazione: ABPR è del tutto attendibile e anzi anche conservatore, quindi se non ti stressa la pianificazione teorica fatta su ABPR, non ti stresserà neppure il viaggio vero, garantito!
    In passato mi sono capitate gite in giornata in cui ABPR richiedeva almeno una sosta e invece, complice anche un po’ di coda, sono andato e tornato senza soste. Buon passaggio alla elettrica!

  6. Io dopo acquistata la Mokka-e ho continuato a fare i viaggi con la seconda auto diesel per ben 2 anni. Poi questa primavera dovendo andare a Milano e avere a che fare con i blocchi del traffico ho preso in mano la situazione e ho deciso di prendere l’auto elettrica. Ben non ci crederai ma mentre ricaricavo alle FreetoX ridevo di me stesso per quanto fossi stato ingenuo. Con 38€ di abbonamento BeCharge ho fatto il viaggio e la perdita di tempo aggiuntiva è stata di circa mezz’ora a tratta (800km a/r). In compenso ho circolato liberamente ovunque a Milano e ho beneficiato della ricarica gratuita nell’hotel in cui ho soggiornato. Ad essere sincero ancora non ho rotto tutti gli indugi, ad esempio a Vienna sono andato ancora col diesel per timore delle difficoltà che potrei incontrare con le colonnine all’estero però sono convinto che supererò anche questo timore con la stessa facilità

    • Io quest’anno ho fatto un giretto in Germania e ho deciso dove volevo andare indipendentemete dalle colonnine di ricarica (a differenza del primo anno di vacanza dove avevo pianificato prima le ricariche e poi gli alberghi). Arrivato al posto (albergo, bed&breakfast) selezionato tra quelli (pochi) rimasti liberi per via di prenotazione tardiva, non ho avuto difficoltà a trovare colonnine quick o fast di sorta, con una buona app di ricerca trovi tutto. Se in tasca hai le 2-3 tessere magiche RFID dei principali operatori non rimani a piedi.

    • per chi non ci crede guardi qui https://it.chargemap.com/map
      ogni pallino sono centinaia di punti di ricarica, se si clicca su un pallino si zooma sulla zona e si aprono altri pallini… sembra un frattale.
      non sono tutti buoni per uno spostamento vacanziero? dipende solo dalle scelte che fai, ce ne sono per tutti i gusti, dalle fast fuori e dentro l’autostrada alle slow vicino a punti di interesse

  7. Caro Paolo ti capisco, anche io avevo i tuoi stessi dubbi. Nel 2020 avevo deciso di cambiare auto, vendere la mia C-Max e comprare una Model 3 long range ma dopo l’estate, per usare la vecchia diesel per le vacanze in Puglia che avevo prenotato. Beh… sappiamo tutti come è andata a finire nel 2020, così in Puglia (partendo da Reggio Emilia) ci sono andato due anni dopo con la Tesla. Problemi? Nessuno. Due soste per la ricarica mentre mangiavo e sono arrivato a Vieste con il 70% di batteria, che mi è bastato per tutta la settimana di vacanza. Prima di tornare ho fatto il “pieno” da una colonnina ac mentre ero in spiaggia con la famiglia. I miei dubbi erano decisamente infondati.

  8. Come lei dice, è il viaggio per le ferie estive.
    Se anche quel viaggio, fatto 2 volte l’anno ( andata e ritorno ), durasse, per assurdo 3h in più, sarebbe cosa così grave?
    Ed i restanti 345 giorni l’hanno in cui il risparmio economico sarà finta di gratificazione, non aiutano a bilanciare le soste?

    Per paragone, ho provato a simulare con ABRP un viaggio Milano Piazza duca d’Aosta fino a Ragusa, con la mia id3 58kWh e quindi comparabile con la Megane 60kWh.
    Velocità 100km/h, 5 soste per un totale di 2h e 9min di ricarica.
    Ho messo 100km/h, perché durante gli esordi estivi tra traffico e code la VG velocità media è più o meno quella.

  9. Se posso permettermi: prenda un aereo: costa meno e in un’ora arriva bel riposato !
    Il viaggio da Lei simulato è più lungo che andare in Danimarca.
    Io ho una Kona elettrica : Piacenza – Roma, 550 km con una sola sosta a Giove ovest per 29 minuti, giusto il tempo di toilette,cappuccino e giretto per l’autogrill a comprare i cantucci.
    Da giovane avevo una 127 a metano: quelli si che erano viaggi eroici ! A benzina era scarburatissima, autonomia 250 km, bisognava uscire dall’autostrada per fare rifornimento, i distributori chiudevano alle 19, domenica spesso chiusi.
    Mezz’ora di rifornimento, scendendo dall’auto; non esistevano cellulari,social e detersivi vari.
    Al massimo una settimana enigmistica.
    Eppure nessuno si lamentava, soldi non ne giravano per cui andava bene così!

    • Ah il metano… bei tempi, mi ricordo del viaggio avventura per andare in Spagna quando ho trovato le pompe in Francia fuori servizio per un problema di collegamento con i server bancari… e all’epoce ce n’erano 4 in tutta la Francia del sud (Cannes, Aix-en-Provence e 2 a Montpellier).. con la Zafira (che andava SOLO a metano perché aveva un serbatoio a benzina da 14lt): miiiiiiiiiiille soste per rabboccare la benzina, 12h di viaggio.

  10. Con una Tesla Model 3 Long Range le soste si riducono a 5, sempre calcolato con ABRP. E per acquistarla spendi solo poco in più a parità di dotazione accessori.

    • Se la prendi usata sul sito ufficiale Tesla, con auto pilot avanzato incluso, sui 60mila km, viene sui 36k, meno della Megan, più autonomia, supercharger a disposizione oltre alla ottima rete FreeToX e carica super veloce garantita!

      • Eh lo so, la Tesla sarebbe da prendere a occhi chiusi, ma due considerazioni mi frenano:
        1) Il costo di acquisto nettamente superiore. A parità di anticipo e frazionamento del finanziamento, con Tesla arriverei a pagare rate da oltre 400 euro contro i 260 di Megane (che attualmente ha un tasso che è praticamente la metà di quello di Tesla e che include anche 3 anni di furto/incendio, cosa non trascurabile);
        2) Le dimensioni. Nel box ci starebbe, il problema è che il corsello box di fronte al mio è largo 5mt. Con 4,70 di lunghezza, vi lascio immaginare le manovre che dovrei fare ogni volta per entrare e uscire…

        • Io ho 5.70 metri da muro a muro ma c’è anche una siepe tra il muro del garage (del vicino) e il mio cortile, per cui ho circa 5.40.
          Riesco con una singola manovra: retromarcia infilando parzialmente la coda in garage, avanti per circa 1 metro, retromarcia definitiva. Da un lato, a specchietti aperti, ho un margine di circa 5 cm, dall’altro circa 15 centimetri.
          Dovrebbe fare una prova, è l’unico modo… sul sito dei Teslari spesso ci sono persone che chiedono se c’è qualcuno che abita in zona che si presta per fare una prova.
          Per la rata: attenzione perchè a Tesla non interessa con chi la si prende, se si trova qualcuno che fa leasing o NLT diverso da uno di quelli che si trovano sul sito, si può procedere. I tassi sono saliti nelle ultime settimane, prima erano fenomenali, poi si sono adeguati.
          Solo un mese fa prendere una Tipo 1.6 TD e una Model 3 RWD per 3 anni e 10.000 km annui, stesso anticipo, la Model 3 costava 30€ in più al mese…
          Furto e incendio della mia Model 3, valore assicurato 39.300€, io li pago 6,25€ l’incendio e 119€ il furto (più che altro per i danni parziali da tentato furto, dato che rubare una Tesla non è facile… come auto rubata ha ben poco valore, vale solo per le parti di ricambio, non riuscirai mai a rivenderla!)

          • Grazie per gli ottimi spunti di riflessione, Guido, ci penserò perchè la tentazione è davvero forte…

        • Concordo con la risposta di Guido Baccarini sulle manovre di parcheggio, anch’io ho poco spazio di manovra davanti al box ma con la manovra in retromarcia l’auto Tesla Model 3 (grazie anche al passo lungo) si riesce ad infilare ne garage con un po’ di attenzione. Sono anche riuscito a parchggiarla in un altro mio box al limite del suicidio (circa 2,00 mt di larghezza), ma ho dovuto fare una dozzina di manovre.

Rispondi