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Le piccole BEV europee costano troppo? I cinesi sono alle porte

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La MG4: MG4: 34.790 euro nella versione con 450 km, 40.290 con 520 km.

Le piccole BEV europee costano troppo. I cinesi premono alle porte con modelli competitivi e a prezzi molto inferiori. Se i costruttori europei continueranno a concentrarsi solo sui segmenti premium i concorrenti asiatici li spazzeranno via. Con pieno merito. La pensa così il professor Alessandro Abbotto, firma nota ai lettori di Vaielettrico e autore di  diversi testi di divulgazione scientifica sui temi della transizione energetica e della mobilità sostenibile. 

 

                                           di Alessandro Abbotto

Alessandro Abbotto

Ormai a livello di automobili premium si trovano sul mercato modelli a costi competitivi, se non addirittura inferiori, a quelli dei corrispondenti (in termini di dimensioni, prestazioni e allestimenti) modelli termici. Un esempio tra tutti: la Tesla Model 3 viene oggi venduta a circa 39.500 € (incluso il contributo statale Ecobonus di 3.000 €), un prezzo difficilmente riscontrabile nei modelli premium a motore termico dei principali gruppi (Renault-Nissan, Volvo, BMW, Volkswagen, Stellantis, Mercedes-Benz).

500e 99 euro al mese
La Fiat 500e in Italia non decolla.

C’è un mercato che aspetta segmenti A e B più economici

Ma non tutti possiamo (o vogliamo) permetterci una vettura premium. E poi il mercato è
concentrato sui segmenti più bassi. I primi due segmenti di autovetture (A e B, per intenderci dalla Fiat Panda alla Dacia Sandero) rendono conto, nei primi 10 mesi dell’anno, del 60% delle immatricolazioni in Italia. Tra i 10 modelli più venduti per segmento le vetture elettriche sono praticamente del tutto assenti.

Se andiamo a considerare i modelli elettrici di fascia bassa più venduti in Francia, Germania e Regno Unito – Paesi di dimensioni simili al nostro ma dove il mercato elettrico è molto più maturo -, ovvero la Fiat 500e, la Peugeot e-208 e la Renault Zoe, vediamo che si tratta tutti di modelli con prezzi molto alti, spesso vicino o superiori ai 30.000 €. La Fiat 500 elettrica (Nuova 500) parte da un listino di 29.950 € (fonte Quattroruote), contro i 15.000 della Fiat Panda o i 17.700 € della Fiat 500 termica.

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La Dacia Spring, gruppo Renault, oggi è l’elettrica meno costosa: si parte da 21.450 euro, meno incentivi. Ma è prodotta in Cina

La Renault Zoe supera decisamente la soglia dei 30.000 € (prezzo di listino di partenza 33.500 €), arrivando ormai al livello di vetture termiche semi-premium quale la Volvo XC40. Il modello elettrico più economico (a 4-5 posti) è attualmente la Dacia Spring, che parte da un listino di 21.450 €. Tutto questo almeno a livello di listini ufficiali delle case automobilistiche, al netto di promozioni e incentivi statali e regionali.

“L’elettrica mi piace, ma aspetto prezzi più bassi”

È chiaro che questa forte disparità di prezzi di accesso scoraggia in Italia la diffusione di vetture elettriche di fascia bassa dove, abbiamo visto, si concentra la maggior parte del mercato.

È vero che poi il “Costo Totale di Possesso” (Total Cost Ownership, TCO), che tiene conto di tutte le spese lungo il periodo di possesso del bene (dall’acquisto all’alimentazione, manutenzione, bollo ecc.), diventa comunque competitivo anche per le vetture elettriche dei segmenti più bassi, ma non vi è dubbio che l’elevato prezzo di partenza rappresenta un ostacolo per molti, spesso valutato insormontabile. Una di quelle ragioni per cui si sente spesso dire: “L’elettrico mi piace ma attendo tra qualche anno quando i prezzi diminuiranno”.

Arrivano le cinesine a riempire quel il vuoto

Ma a questo punto viene da chiedersi: ma è veramente così? In tutto il mondo le piccole BEV costano molto di più, a volte quasi il doppio, di analoghe vetture termiche? La risposta è: assolutamente no!

Secondo l’ultimo report dell’International Energy Agency, in Cina le auto elettriche più vendute nel 2022 sono state due city car, la Wuling Mini BEV, una vettura di fascia bassa dal prezzo inferiore a 6.500 dollari, e la BYD Dolphin, un modello di piccole-medie dimensioni venduto a 16.000 dollari.

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Wuling Mini EV: l’elettrica più venduta al mondo in ottobre.
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La BYD Dolphin, seconda auto più venduta in Cina

Insieme, questi due piccole BEV hanno rappresentato quasi il 15% del totale di automobili elettriche vendute nel paese asiatico nel corso dell’anno. Sempre la BYD, leader mondiale di mercato assieme a Tesla, ha annunciato recentemente la prima vettura elettrica con le nuovissime e futuristiche batterie al sodio (al posto del litio, metallo più costoso e meno abbondante sulla Terra), la Seagull, che, nell’intenzioni del produttore asiatico, verrà venduta nel 2024 a poco più di 10.000 dollari, assicurando allo stesso tempo un’autonomia di 300 km.

La BYD Seagull, uno dei nuovi modelli elettrici su cui punta il marchio cinese.

Ormai anche il mercato delle automobili elettriche è sempre più globalizzato. Nel corso degli ultimi 2 anni sono arrivati anche in Italia i primi marchi cinesi (senza contare i marchi occidentali costruiti e assemblati in Cina), come MG, BYD e, nel settore premium, Polestar, Nio, Zeekr. E tutto fa pensare che, prima o poi, i prezzi disponibili in Cina, con qualche inevitabile ritocco al rialzo, saranno presto anche in Europa e in Italia.

Così l’Europa si gioca la sua leadership

Più il mercato nostrano risponderà con favore a queste offerte sempre più competitive, più i prezzi di questi modelli scenderanno anche da noi. Mentre i modelli cinesi invaderanno sempre di più il nostro mercato, e con merito dal momento che presentano vetture di qualità a prezzi molto più accessibili, si auspica che anche le case europee decidano finalmente di puntare a investimenti e politiche di marketing più aggressive, sviluppando e immettendo sul mercato modelli elettrici di qualità a costi inferiori a 15-20.000 € (a lordo degli incentivi). Così da offrire all’utente una scelta variegata e parimenti accessibile quanto, con le dovute proporzioni, i settori premium.

L’alternativa è che, come in altri campi, si cederà la leadership del mercato delle vetture elettriche ai produttori asiatici (già presente a livello mondiale).

Presidente della Divisione di Chimica Organica della Società Chimica Italiana
Coordinatore Nazionale dei Giochi e Campionati Internazionali della Chimica della Società Chimica ItalianaCo-chair del XXVIII Congresso Nazionale della Società Chimica Italiana (Milano, 26-30 agosto 2024)
Dipartimento di Scienza dei Materiali Università di Milano – Bicocca
Adjunct Professor at Vellore Institute of Technology (India)

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35 COMMENTI

  1. @Marco
    tutto sommato non va “convinto” nessuno, ma neppure lasciarlo male informato,
    i differenziali di costo in C e B possono essere minori di quelle cifre

    >> Segmento C si parte dalla MG4

    (30.700 – 3000, senza rottamazione) = 27.700e
    (e in estate MG scontava già a listino altri -1600)

    – meno di VW Golf 1.0 ( motore 1.0 !)
    – se la gioca con Fiat Tipo (25.000 prezzo online, 27.000 al concessionario)
    – mentre il “primo prezzo” termico segmento C è Dacia Duster (21.000)

    >> Segmento B
    il prezzo BEV parte da 24-3= 21.000

    – e-C3 (in arrivo a gennaio, batteria discreta)
    – Twingo (batteria piccola da citta)

  2. Resta il dato inconfutabile che, al di la’ di tutti gli articoli che puoi leggere, se tu parli con 10 italiani qualsiasi, almeno 8 ti risponderanno che le BEV in generale costano ancora troppo perchè anche se gli paventi il possibile ammortizzamento del maggior costo nel lungo termine, la prima cosa che ti dicono è: “inutile pagare una BEV di segmento B o C, circa 10.000 euro in più di una termica….sai quanti km ci faccio con 10.000 euro con la mia termica?….” e come dargli torto.
    E’ un ragionamento imperfetto, losappiamo, ma tant’è la gente quello guarda, il soldo che esce subito dal bilancio familiare…. E non stiamo toccando gli altri aspetti che riguardano i timori su autonomia e rete di ricarica…. Sarà più facile per l’U.E. obbligare gli italiani (con gli ultimatum stile 2035) che convincerli a lato pratico della convenienza delle BEV.
    Piccola nota a margine: nonostante le note difficoltà di diffusione sono un convinto sostenitore della transizione elettrica ma ho perso il conto di quanti amici e conoscenti mi guardano diffidenti quando tento di spiegarli tutti gli aspetti del mondo elettrico ma loro non ci sentono, adducendo ancora a scuse assurde come quella del tipo: “voglio vedere quando saremo tutti in elettrico come collasseranno le infrastrutture e le reti di ricarica – il mondo non può reggere un tale fabbisogno”…..
    Quando ti scontri ancora con questi luoghi comuni, dove vogliamo andare?….

    • Sì ma il ragionamento imperfetto è facilmente confutabile: nel bilancio familiare quasi sicuramente non c’è il capitale per comprare l’auto in contanti, giusto? Quindi si comprerà l’auto a rate. Il capitale non esce tutto in una volta, ma a rate.

      Ecco, quella rata che pare molto più alta in realtà viene pagata in parte dai soldi che NON si spendono rispetto a una termica tra tagliandi, bollo e soprattutto energia. Se si guarda al “totale speso al mese per l’auto” sommando rata e spese, scommettiamo che in molti casi (non tutti, la segmento B che fa 5000km all’anno probabilmente non conviene) il numero è più basso tra BEV e ICE, anche contando di differenza del prezzo di acquisto?

      • Sicuramente sbaglio io i conti ma in questo momento storico comprare un’auto nuova a rate non mi pare tutto questo affare. Gli interessi sono altissimi e vanno inseriti fra le spese. Guardavo, dopo che mi è arrivata una pubblicità, l’offerta della Kona ev: promozione a 36000 € ma che con gli interessi a 8,69% diventano 41845, se poi vogliamo aggiungiamo le spese di accensione finanziamento e 2 € di spese di incasso per ogni rata. Il bollo? È una tassa regionale, con la hev ho avuto lo stesso i 5 anni di esenzione ed ora che è arrivato il primo pagamento ho versato solo la cifra sulla potenza del termico quindi ho pagato per 100 cv anziché 141. Costi energetici? Con le attuali rimodulazioni delle tariffe alle colonnine la vedo veramente dura ammortizzare la spesa, va bene che si spende qualcosa in più per il tagliando che comunque pure le ev devono fare, anche se a prezzi ridotti, ma al momento se non arriva un cambio epocale sulla politica dei prezzi da parte di costruttori e venditori di energia mi sa che la quota di bev vendute resterà sempre marginale

      • Anche se ormai molti comprano l’auto a rate, questa forma di acquisto non è mai conveniente, perchè, nascosti da qualche parte, ci sono gli interessi: basta saperli cercare

      • Purtroppo anche questo ragionamento è imperfetto: non si possono aprire finanziamenti per un totale pari al terzo del proprio reddito.
        Tradotto: chi prende i famosi 1.500 €/mese medi di busta paga italiana, non può aprire più finanziamenti di quelli che, sommati, ammontano a 500 €/mese.
        Parafrasando ancora: se uno ha uno stipendio di 1.500 €/mese e un mutuo di 400 € mensili, può aprire al massimo altri finanziamenti per un totale di 100 €/mese.
        Che auto ti compri, con un finanziamento di 100 €/mese? Forse al massimo una Panda.

  3. /// perché anche le cinesi quando arrivano in Europa devono “necessariamente” costare di più? \\\ Leggi scritte e non scritte del mercato.. Passi il prezzo stracciato quando si tratta di articoli casalinghi e simili ma nel caso di prodotti molto piú “impegnativi” economicamente come le auto scoppierebbe un putiferio..

  4. Vorrei far notare che BYD Seagull è già in vendita in Cina con batteria LFP blade (30 e 38 KWh).

    Presentata al salone di Shangai, oggi vende come non mai. (Rima non voluta).

  5. Alcune considerazioni:

    – che il TCO anche nelle fasce d’ingressi con i prezzi attuali già oggi diventi più basso è tutto da dimostrare. Intanto un’auto a benzina o diesel viene rottamata mediamente dopo 28 anni in Italia, faccio alle auto elettriche in vendita oggi l’augurio di durare tanto ma mantengo molte riserve, soprattutto sulle vetture dei segmenti A e B

    – il confronto con le auto a benzina e diesel è ancora difficile. Ad esempio personalmente quando entro in un’elettrica e ci trovo dentro solo il tablet, il volante e 2 pedali mi sembra di entrare in un’auto svaligiata da qualche ladro, non capisco come una auto vuota possa essere definita premium. Continuare a proporre auto con uno o due tablet dentro e basta mi sembra proprio triste

    – sulla BYD Seagull una piccola nota a margine: è già in vendita da diversi mesi con 2 diverse batterie LFP blade in base all’allestimento. La versione con batteria al sodio è stata annunciata ma al momento non si sa quando arriverà sul mercato (probabilmente 2024)

    – l’arrivo delle vetture cinesi è al momento … complesso. Intanto a parte MG tutte le altre hanno fatto fiasco. Con i dazi il loro arrivo potrebbe complicarsi. I cinesi hanno dimostrato di non voler sfruttare i loro prezzi competitivi qui in Europa ma si vogliono adeguare ai prezzi folli praticati qui da noi. Dopotutto se voi vendeste il prosciutto a 20 €/kG qui in Italia lo vendereste allo stesso prezzo ad Abu Dhabi? Questi vengono qui col miraggio di fare soldi facili, vedo una politica molto poco lungimirante e dopo lo shock delle mancate vendite arriva la realtà dei numeri. Quando leggete che le elettriche stanno conquistando l’Europa in realtà quei numeri si riferiscono esclusivamente ai marchi europei in mano ai cinesi: MG, Smart, Volvo, Polestar, etc. etc. I brand cinesi-cinesi (ovvero brand cinesi in mano a cinesi) raccolgono le briciole (BYD, Zeekr, Nio, XPeng, etc.)

    • “non capisco come una auto vuota possa essere definita premium.”

      C’è che i tempi cambiano e per le nuove generazioni è più importante lo schermo e il software che c’è dietro di cento lancette e pulsanti.

      Puoi dire che non ti piace ma non che non sia premium, o meglio è il concetto stesso di premium che cambia. Poi, ovviamente, non è tutto nero o tutto bianco, ci sono tante sfumature e personalmente neppure io amo particolarmente lo stile Tesla. Ma ho i miei anni sulle spalle e anche io sono cresciuto col concetto di premium pieno di accessori, pulsanti, lancette.

      • Non è il concetto di premium che cambia, è l’impoverimento di strati sempre più grandi della società che si deve far andar bene schifezze e le considera scelte di design.

        • L’ impoverimento è inevitabile continuando col modello attuale: siamo sempre di più sul pianeta e le risorse a buon mercato iniziano a scarseggiare.
          La speranza è ridurre i nostri consumi aumentando l’efficienza (i vari modi nel settore energetico sono quelli che si dibattono su questo sito da sempre: auto elettriche, energie rinnovabili, pompe di calore, ecc.).
          Al contrario, senza aumentare l’efficienza, i costi crescenti delle risorse ci renderanno sempre più poveri.

      • cambierano i tempi ma al conce BMW ho rimanrcato il fatto il fatto che con oltre 80k sacchi gli interni della IX (ma oltre a questa anche su molte termiche) devono essere in vera pelle ed inserti in radica o carbonio o alluminio spazzolato e non in plasticone riciclato , quello lo usi per i tappettini per pulirsi le scarpe …. gusti son gusti altrimenti mi tocca andare dall’artigiano a farmi rifare gli interni ma te concessionario togli la parola “premium” metti “inferior” o “poor” e scali dal conto.

      • ..come se sulle termiche non ci sfosse “l’infortaimentm”
        ti svelo un segneto per pochi, chmatato “pezzi di ricambio”

        sono i componenti di Fiat e le Alfa-romeo, e ultimamente pure i motori, che non resistono 17 anni, dopo 7-8 inizia un rattoppo infinito, eppure ce ne sono ancora in giro di queste baracche

        partendo da questa bassa qualità, fare meglio come durabilità della componentistica con le elettriche sarà facile

      • La Ford T del mio trisavolo dopo 105 anni ancora funziona a meraviglia…

        Battute a parte, un’errore di fondo per me c’è, ovvero considerare Tesla (specialmente Y e 3) un marchio premium, e quindi stupirsi del suo basso costo. Gli interni sono minimal, i sedili poco più che panche rivestite, sospensioni scomode, e tutto il design (nemmeno piu la leva per le frecce) e lo stampo del telaio (riparabilità?) volto al risparmio di chi produce ma spacciato come innovazione per il cliente.
        Ha un software avanzatissimo, un’efficienza impareggiabile, e l’ecosistema dei supercharger. Questi sono i suoi valori, ma l’auto in quanto tale di premium (vogliamo chiamarlo lusso?) ha poco niente.

        • Le tesla da un punto di vista “meccanico” sono delle macchinacce. Hai petfettamente ragione.
          C’è un però: tutto sommato funzionano bene.
          Quindi a uno che l’aspetto “meccanico” gli interessa meno di zero e magari al contrario è più orientato sul software e su tutto quello che gli gira attorno sembrano superlative.

  6. È da tempo che tanti lettori di questo forum hanno intravisto quanto oggi autorevolmente affermato dal prof. Abbotto, perché è una semplice legge di natura: se qualcuno lascia scoperto un segmento di mercato, qualcun altro andrà ad occuparlo.
    Tanto più se, come fanno le case europee, lo lasciano scoperto per una miope visione ingorda e avida fatta di diminuzione del numero di auto vendute, aumento dei prezzi (che scusa perfetta la congiuntura Covid!) e spinta affinché il mercato si orienti su più redditizie auto di classe superiore — lo dichiarò candidamente lo stesso De Meo (Renault) al salone di Monaco lo scorso settembre: “Abbiamo venduto meno auto, ma gli utili non sono mai stati tanto elevati.”

    Se davvero si arriverà alla scomparsa delle gloriose e antiche case europee – ma non è improbabile che almeno una parte venga rilevata dalla Cina, come già accaduto con Volvo – , chi sarà stato causa del suo mal non potrà che piangere sé stesso…

  7. Ma perché anche le cinesi quando arrivano in Europa devono “necessariamente” costare di più? Rispetto al prezzo del mercato cinese, anche sommando costi di trasporto e IVA italiana si otterrebbe comunque un prezzo onesto e invece no. 36 mila euro anche per la BYD. Vorrei far notare che DR è cinese eppure costano poco. Nel settore motociclismo ci sono un sacco di moto cinesi a prezzi più bassi di quelle europee, nell’auto no. Perché dobbiamo essere per forza dei polli da spennare?

    • Perché tanto noi siamo disposti a spendere molto di più, loro lo sanno. Conosco tante persone che si impiccano di rate pur di avere l’auto premium quando gli basterebbe una Panda.
      Quindi se un’auto che in Cina si vende a 15.000 € in Europa la piazzi a 25.000 e fa il botto di vendite perché non farlo?

    • Non conosco cosa prevede la Cina per omologare una vettura ma in Europa le dotazioni si sicurezza attive e passive obbligatorie sono parecchie e nonostante le economie di scala costano. Bisognerebbe verificare se a parità di dotazione il prezzo in Cina rimane “basso” o anche li sale notevolmente.

    • Vede, gentile Daniele, una delle regole fondamentali del marketing consiste nel fatto che per determinare un prezzo devi, in primo luogo, considerare, oltre al costo industriale, anche il prezzo che il consumatore è disposto a pagare per un bene. Se questi è disposto a pagare ben più del costo industriale, (vedi i cosiddetti “beni di lusso” arcigriffati), sarebbe svantaggioso rinunciarvi. Al momento in Europa i cinesi si adeguano, entro certi limiti, ai prezzi europei. E’, in fondo , lo stesso motivo per cui la stessa bottiglia di vino costa in Italia 3 euro ed in altri paesi europei molto, molto di più di quanto sarebbe giustificato dal solo costo del trasporto

    • perchè il sistama mercato europeo applica una tassazione diversa sull’importazione di un bene finito extra cee ; DR prende i pezzi ed assembla non importa l’auto finita quindi tassazione diversa come i jeans che arrivano senza bottoni e cenriere ed etichetta (incompleti) quindi paragonati quasi alla stregua di uno straccio in cotone nell’importazione .

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