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Le bufale di Libero smontate pezzo per pezzo

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Le bufale di Libero smontate pezzo per pezzo da Michele Benini, direttore Energy Systems Department del RSE, con un documentato post su LinkedIn.

Le bufale di Libero confutate dal dirigente RSE

Il quotidiano diretto da Mario Sechi è da tempo protagonista di una forsennata campagna contro l’auto elettrica, con vari scivoloni. Tra cui, da ultimo, il titolone con cui si insinuava che la tragedia del pullman  caduto dal viadotto di Venezia fosse legata al fatto che il mezzo era elettrico. Ora Libero torna alla carica cavalcando una vecchia leggenda metropolitana. Ovvero che, con il passaggio all’auto elettrica, serviranno 20 centrali nucleari per produrre l’energia necessaria. Tesi smentita da Benini riassumendo i 4 errori dell’articolo: 1) “Per ricaricare 6 milioni di auto elettriche “servirebbe il doppio dell’energia attuale”. Secondo l’Unrae ogni auto in Italia percorre in media 10.712 km/anno. Ipotizzando un consumo medio di 175 Wh/km, 6 milioni di auto elettriche consumerebbero poco più di 11 TWh/anno, che sarebbero il doppio di cosa? Nel 2022 secondo Terna la richiesta di energia sulla rete è stata circa 317 TWh, per cui il consumo di 6 milioni di auto elettriche corrisponderebbe a solo circa il 3,5% dei consumi attuali”.

Le bufale di Libero
Michele Benini, dirigente RSE.
le bufale di Libero
Mario Sechi, direttore di Libero.

Servirebbero 20 centrali nucleari? Ma va…

Ecco gli altri tre punti elencati da Sechi, smontando le tesi di Libero. 2) “Per ricaricare 6 milioni di auto elettriche “servirebbe tutta l’energia prodotta da 20 centrali nucleari di nuova concezione“: i nuovi impianti nucleari SMR o AMR in fase di sviluppo hanno una taglia di qualche centinaio di MW. Ipotizzando una taglia di 200 MW con un funzionamento di 8.000 ore/anno, 20 impianti produrrebbero 32 TWh/anno, ossia il triplo degli 11 TWh/anno necessari. 3) “Oggi (dati aggiornati al 2021) consumiamo elettricità per per 11 TWh. Nel 2030 i consumi esploderanno: le stime ipotizzano oltre 24 TWh di tiraggio.” Cosa sono gli 11 TWh che consumiamo oggi? Non certo i consumi complessivi che, come detto, nel 2022 erano 317 TWh. Nè i consumi di quel paio di centinaia di migliaia di auto elettriche in circolazione. I 24 TWh di “tiraggio” (!) dei 6 milioni di auto elettriche sono peraltro sovrastimati di oltre il doppio, come sopra calcolato. 4)Sostituire un parco mezzi europeo in poco più di 10 anni può rappresentare un’impresa titanica“. Il bando alle auto con motore a combustione interna riguarda le auto nuove vendute dal 2035, mica tutte le auto in circolazione!

  • I veri costi dell’auto elettrica? Non sono quelli che sentite dire o leggete sui media.. VIDEO di Paolo Mariano

Phoenix
Vesper
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36 COMMENTI

  1. Nel 2022 in Italia sono stati venduti oltre 35 miliardi di litri di carburante, secondo me se cerchiamo bene qualcuno a cui il passaggio alle auto elettriche non sta bene lo troviamo… Qualcuno disposto a pagare qualsiasi cifra per ritardare il passaggio massiccio anche di un paio d’anni con disinformazione, articoli falsi, fake news etc etc

  2. Per produrre l’elettricità necessaria a muovere un’auto elettrica basta il 75% circa della benzina che servirebbe per fare gli stessi chilometri, messa in una centrale termoelettrica. Nessuna centrale nucleare, basterebbe usare le centrali termoelettriche che già abbiamo. Per questo il passaggio alla mobilità elettrica è una mossa win-win.

    • Mario nelle prime 5 righe del tuo commento hai riassunto il fallimento ecologico delle auto elettriche prima però ci sarà il fallimento del nostro portafoglio

      • Mi sfugge qualcosa?
        Mario dice: producendo energia elettrica per auto con il petrolio (non benzina credo) ne basta il 75%.
        Cosa c’è di sbagliato… a parte che l’energia è enormemente meglio produrla con le rinnovabili?

  3. È palese che sotto ci siano degli interessi.. secondo voi che interesse ha Sechi a sparare delle cosi enormi Balle?

  4. Se si sciogliesse rapidamente in acqua anche libero potrebbe essere di una qualche utilità, ma anche in questo caso ci sono soluzioni più pratiche ed economiche

  5. CALCOLO POTENZA IN RETE X RICARICA 6 MILIONI di BEV

    – come calcolato nella risposta dell’articolo:

    > auto con consumo medio 145 Wh/km,
    > con dispersioni di rete e ricarica sono 175 Wh/km
    > x 10712 km annui = 1875 KWh annui per 1 auto
    > x 6 milioni di BEV = 11,2 TWh annui

    – diviso 365 giorni e diviso 24 ore ci da una potenza media istantanea richiesta alla rete elettrica pari a 1,25 GW

    – nella realtà ci sarà un po’ di disomogeneità oraria nelle richieste e le ricariche avverranno di preferenza non spalmate sulle 24 ore ma piuttosto in 16 ore particolari; alcuni picchi di saranno diurni e serali, ad es. dalle 18, al rientro a casa; una parte dell’energia invece verrà prelevata nel notturno con le le ricariche lente domestiche

    – allora il conto diventa 11 TWh diviso 365 e diviso 16 ore (invece che 24) e porta ad una richiesta istantanea media di 1,88 GW

    2 GWh di potenza elettrica equivalgono a:

    – installare impianti eolico off-shore per 6 GW di potenza nominale di picco degli impianti, connnessi a idroelettrico e accumuli energia a 1-2 ore per stabilizzare la fornitura, e con le centrali a metano rapidamente modulabili a fare da back-up nei giorni con intermittenza del vento su più località e più lungahe (statisticamente pochi giorni all’anno per l’off-shore, per questo il consumo di metano sarebbe trascurabile)

    – attualmente abbiamo un carico istantaneo di consumi nazionali che oscilla tra 25 GW notturni e 50 GW diurni

    – abbiamo in lista progetti eolici off-shore per 100 GW di potenza nominale ( = circa 30 GW di potenza istantanea media disponibile sia diurna che notturna = più del nostro carico notturno nazionale anche aggiungendo le BEV di cui sopra )

    – per il diurno abbiamo in lista progetti per 200 GW di potenza nominale solare ( = calcolati su una media delle 8 ore diurne sono altri 90 GW di potenza )

    – già i soli pompaggi idrolettrici, senza contare altri accumuli, sono in grado di spostare al serale o coprire un’intermittenza per l’intera produzione nazionale per un ora (ancra senza usare il back-up del metano) oppure una porzione di questa proiduzione spalmandola su più ore serali/notturne

    – la Germania già ora genera 20 GW in notturno dal solo eolico off-shore e intende moltiplicare questi numeri nei prossimi anni

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    esempio di parco eolico off-shore “floating” italiano nel mare al largo (50 km) di Livorno, uno delle decine proposte, al momento solo alcuni hanno già terminato l’iter di autorizzazione:

    https://greenreport.it/news/economia-ecologica/cose-il-progetto-atis-che-punta-a-creare-un-parco-eolico-offshore-al-largo-della-toscana/

    questo impianto eolico off-shore da solo fornisce l’energia per usare 1 milione di BEV, cioè quanto un reattore SMR nucleare

    però l’impianto eolico ha un costo di investimento, un costo di spese sul ciclo di vita complessivo, ed emissioni di Co2 della filiera completa, che sono una piccola frazione rispetto a costi ed emissioni Co2 del reattore

    cioè: con le stesse risorse possiamo installare molta più potenza eolica e solare (e in meno tempo, e con meno dipendenza da altri stati, e con meno complicazioni e da lasciare ai nipoti)

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    >> Taranto

    Stabilimento pale eoliche Vestas (uno dei colossi del settore) con produzione a Taranto (al momento fabbricano per esportare all’estero, ne ha parlato anche la trasmissione Presa-Diretta):

    https://www.ilsole24ore.com/art/vestas-taranto-produzione-maxi-eolico-AEWs7eVC

    >> Catania

    Mega-stabilimento (tra i più grandi di europa) di produzione pannelli solari in italia, 3Sun Gigafactory (Enel) a Catania :

    https://www.enelgreenpower.com/it/chi-siamo/innovazione/3SUN-factory/pannelli-fotovoltaici-hjt

    >> Sul territorio italiano

    filiera già sviluppata ( grandi esportatori europei ) di inverter, trasformatori di potenza, elettronica, ingranaggi per pale eoliche e idrauliche, stazioni di ricarica, pompe di calore industriali e per BEV

    ..manca solo la filiera per le produrci in loco anche batterie al sodio, ma questa si tira su in 2-3 anni, non è più difficile, sono già in produzione e in vendita da alcuni mesi

    ..e una filiera (acciaio cantieristica navale) per produrre in loco anche le piattaforme per l’eolico off-shore

    Basterebbero investimenti mirati di pochi miliardi per completare più in fretta una filera completamente locale (per moltiplicare un “ritorno” economico, ma converrebbe molto anche comprando le componenti all’estero)

    invece di sprecarne decine o centinaia di miliardi in tecnologie alternative care e superate (i reattori) e molto dipendenti dall’estero per impianti, manutenzione, carburante (Kazakistan-Russia), processamento del carburante (Russia)

    in Inghilterra per installare 1.6 GW + 1.6 GW nucleari a Hicley point C hanno già speso 40 miliardi, le previsioni sono di arrivare a 50, e altrettanti ne dovranno spendere poi tra dismissione, procesamento e emssa insicurezza scorie, manutenzione

    siamo vicini a 100 miliardi per 3.2 GW di potenza di picco, pari a circa 2.6 GW medi effettivi

    gli stessi GW effettivi si ottengono:
    – con 25-30 miliardi spesi in parchi eolico off-shore galleggianti
    – oppure 15-20 miliardi in parchi eolici off-shore su piloni fissi
    – oppure 10-15 miliardi in fotovoltaico

    e nel caso delle rinnovabili sono investimenti fatti dai privati, non con soldi pubblici, i soldi pubblici ne servirebbero al limite per aiutare a far partire le filiere locali

      • GW, questa gente compra solo tempo per strutturarsi e strutturare le infrastrutture in modo da rendere l’energia elettrica il solito mercato in oligopolio.
        Nel frattempo vendono e promuovono la nostra morte.

    • se riuscissero a far partire dei finanziamenti, metà li pagheremmo noi e dopo decenni l’altrà metà la pagherebbero i nostri nipoti

      in teoria in italia hanno ancora anche l’ostacolo formale del referendum del 2011, ma di porcate ne potrebbero fare lo stesso

      per questo c’è una campagna pubblicitataria martellante su internet (e potrebbe allargarsi anche su giornali e tv), per cercare di avere l’opinione pubblica meno (giustamente) ostile sul tema

      c’è pure una generale ostilità europea all’avviare altri di questi impianti

      gli unici che spingono sono i costruttori degli impianti e i Francesi, che fecero modificare la “Tassonomia delle fonti energetiche verdi europee”; per riuscirci si allearono con Cingolani (Italia) che spingeva per aggiungere invece il gas e l’idrogeno blu/verde Eni

      cosi ora nelle fonti “verdi” europee formalmente sono stati aggiunti nucl e metano

      la Francia spera di avere sconti sul suo ritardo nell’installare la quota minima di rinnovabili e credo anche punti ad avere in futuro sovvenzioni europee per condividire i debiti futuri per lo smantellamento delle loro decine di impianti che stanno andando a fine vita

      • // la Francia spera di avere sconti sul suo ritardo nell’installare la quota minima di rinnovabili //

        Veramente la Francia sta spingendo forte anche sulle rinnovabili: è entrata in vigore il 1º luglio scorso la legge 2023-175 che obbliga entro il 2028 la copertura fotovoltaica di almeno il 50% della superficie dei parcheggi pubblici e privati di oltre 1500 mq se già esistenti e di oltre 500 mq se di nuova costruzione, per una potenza installata di oltre 11 GW – quanto 4-5 centrali nucleari MA in soli 5 anni e a una frazione del costo di installazione e soprattutto di manutenzione.

        https://www.apexenergies.fr/ombriere-photovoltaique/obligation-ombriere-parking/

        Secondo quanto ho letto, poi, la Francia ha semplicemente difeso la possibilità di poter continuare ad utilizzare le sue centrali includendole tra le fonti “green” previste dalla UE.

        • La Francia sta spingendo forte sulle rinnovabili perché le sue centrali sono ormai a fine vita, avendo quasi raggiunto i 40 anni di attività. Per questo hanno voluto inserire il nucleare nella tassonomia green, perché devono rinnovarle per poterle far funzionare per altri 20 anni, tempo stimato per sostituire la loro potenza con le rinnovabili.
          In pratica, hanno dormito fino ad ora, adesso devono correre spendendo vagonate di miliardi per ristrutturare e promuovere le FER.

  6. Probabilmente nessuno prende un considerazione la quantità di impianti fotovoltaici privati e industriali, con sistemi di accumulo, che stanno nascendo in tutta Italia mese dopo mese.
    Senza considerare che la richiesta di energia è in continua diminuzione ogni mese (salvo l’ultimo che ha avuto un leggerissimo aumento dello 0,5%), e che le fonti rinnovabili sono sempre superiori e già quest’anno ci saranno enormi sorprese per quanto riguarda la quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili, il problema, in Italia, è sempre lo stesso, per un autorizzazione o installazione del contatore per immettere in rete (presente!) servono mesi mesi e mesi, senza contare l’enorme difficoltà che hai se vivi in condominio e i condomini sono degli ignoranti patologici!

    • Tora sono assolutamente convinto che ad oggi gli impianti funzionanti ma ancora da conteggiare sono decine di migliaia il mio messo in funzione ad aprile per il GSE ancora non esiste

  7. Ma perché in questo paese non si riesce mai sapere una verità conti fatti bene un solo risultato una sola verità ,la verità non è opinabile è univoca .

  8. E’ la narrativa che stanno ripetendo per proporre all’italia la truffa dei reattori SMR, una mangiatoia statale da 100-200 miliardi

    stavolta non ce l’hanno con l’auto elettrica, ma cercano di spingere l’idea di fare nuovi impianti pubblici carissimi; invece che economiche energie rinnavabili finanziate da investitori privati

    in realtà abbiamo già progetti per impianti di rinnovabili (solare e eolico off-shore) in lista di approvazione per oltre 200 GW di solare e 100 GW di eolico off-shore, potremmo avere in pochi anni più energia di quanta ne possiamo usare ed a basso costo, ma gli iter sono rallentati da anni non solo dalle normali discussioni e verifiche regionali, ma soprattutto a livello del ministero MASE (ex MITE) che deve esaminare le pratiche VIA

    nell’opera di “convincimento” per virare masochisticamente sul esoso nucleare sono affiancati da una ventina di canali youtube ad alta visibiltà ingaggiati per fare lo stessa pubblicità ingannevole (per avere commesse da miliardi stanno spendendo qualche milione in “comunicazione” inagnnevole)

    Per chi non è addentro ai dati del settore energia:

    – il nucleare aggiornato (quasi sicuro) costa una barbarità, è andato fuori mercato già da 20 anni, la Francia non può sfilarsi senza fare bancarotta, invece Inghilterra e Finlandia hanno annullato i nuovi progetti dopo aver speso una barbarità con gli ultimi; anche la Germania si è sfilata nel 2021; è una tecnologa superata e con costi dell’ordine di 160-230e al Mwh, e ogni anno aumentano; solo la Cina ne sta costruendo diversi perchè necessità di creare scorte di Mox e Plutonio per il suo nuovo armamento militare

    – gli impianti piccoli (SMR) (copiati dai sottomarini e proposti come “nuovi”) sono ancora meno efficenti, il costo al kwh è ancora peggio e la produzione di scorie è molto più alta (da 2 a 30 volte di più per kwh), ci sono già stati appelli degli scienziati mondiali a non fare questa follia (che viene proposta dai consorzi solo come trucco di marketing, far figurare un costo unitario per reattore minore, ma con un maggiore numero di piccoli reattori da spargere e sorvegliare sul territorio)

    – nel mix energetico italiano non serve il nuclelare, anzi sarebbe dannoso in quanto poco modulabile e per le ingenti risorse econoniche risorse sottratte

    – si arriva senza problemi al 80-90% di rinnovabili nel mix italiano con fotovoltaico + un po’ di eolico off-shore (per il carico notturno e invernale) (+ idroelettrico, biometano, etc) e mantenendo 20 modeste centrali a metano (le abbiamo già sul territorio) come back-up per coprire i momenti di intermittenza delle rinnovabili (il consumo complessivo di metano su base annua rimarrà comunque molto basso)

    – negli anni poi il back-up a metano viene sostituito da accumuli a batteria e dal 2030 dallla filiera di stoccaggio di idrogeno/ammoniaca/metano verdi (prodotti in estate dall’energia fotovoltaica in esubero)

    – in pochi anni potremmo avere una forte filiera nazionale di eolico off-shore e installazione ( e anche produzione ) di pannelli fotovoltaici (al sud italia stanno ampliando un maxi impianto di pannelli FV e abbiamo anche una sede produttica delle mega-turbine eoliche Vestas, oltre alla filera competa per inveter, demoltiplicatori per le turbine e componenti )

    – fotovoltaico costa 25-40e al kwh
    – eolico off-shore (al largo nel mare) 50-70e al kwh
    – eolico off-shore “galleggiante” 100-150e al kwh (nuovissimo, i costi scendono molto ogni anno, l’ultimo progetto presentato per il mare al largo di Livorno è già sceso a 90e al kwh)

    – stoccaggio energia con batterie (da pochi mesi sono disponibili batterie al sodio oltreche LPF) scende di costo ogni anno e già ora costa molto meno che il nucleare

    – stoccaggio con idrogeno ancora non si fa per ragioni di costo ( sara conveniente nel 2030), ma già oggi costa meno del nucleare

    Questo è il livello di truffa cercano di apparecchiare

    PS: per articoli ad alta visibilità, di solito tempo 1-2 giorni che l’articolo finisce nella cache di google e arriva qualcuno nei commenti a fare un po’ di marketing

    • @Massimo Degli Espositi

      infatti, grazie, la scrittura corretta è:

      – fotovoltaico costa 25-40e al MWh
      – eolico off-shore (al largo nel mare) 50-70e al MWh
      – eolico off-shore “galleggiante” 100-150e al MWh (nuovo, i costi scendono molto ogni anno, l’ultimo progetto presentato per il mare al largo di Livorno è già sceso a 90e al MWh)

      40e al MWh = 0,04 centesimi al kWh

    • @Tommaso

      analisti finanziari anche del settore energia, noti e autorevoli a livello mondiale, sono “i soliti” Lazard (centenaria banca di investimento) e Bloomberg (analisti per investimenti finanziari)

      aggiornano ogni anno le loro stime su costi energia LCOE (costi reali tutto compreso ed escludendo sussidi) pubblicando on-line dei report dettagliati; una buona sintesi sono questi grafici

      GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2022 – BLOOMBERG-NEF
      https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/2023/07/LCOEfig1-768×520-1.png.webp

      GRAFICO COSTI ENERGIE dal 2009 al 2019 – LAZARD (banca di investimenti)
      https://singularityhub.com/wp-content/uploads/2020/12/our-world-in-data-price-solar-electricity-10-years.png

      L’articolo completo (con le proiezioni dei costi) di Bloomberg:
      https://about.bnef.com/blog/cost-of-clean-energy-technologies-drop-as-expensive-debt-offset-by-cooling-commodity-prices

      – sui costi in confronto esorbitanti del nucleare potrei “spammare” altri dati relativi ai rettori Inglesi, Francesi (Corte dei Conti francese) e quello Finlandese, che ha fatto annullare ogni altro progetto, invece faranno parchi eolici off-shore

      – meglio se consiglio di recuperare su youtube le puntate di Presa Diretta sul tema e cito i più autorevoli di me Lazard e Bloomberg

      – sui costi dell’oelico off-shore “galleggiante ” (il più caro in assoluto delle varie tipologie), una stima dei costi di installazione e al KWh aggiornati al 2023 la puoi ricavare da qui:

      https://greenreport.it/news/economia-ecologica/cose-il-progetto-atis-che-punta-a-creare-un-parco-eolico-offshore-al-largo-della-toscana/

      3 miliardi di installazione di 864 MW di potenza nominale
      + 1 milardo a esagerare di collegamenti alla rete e manutenzione; il fine vita dell’impianto è un recupero di materiali (un ritorno invece di un costo), che si riusano per reinstallare/rinnovare nella anche stessa posizione dopo i primi 30 anni, specie le piattaforme galleggianti, ma anche le componenti delle turbine

      in questo caso il fattore di utilizzazione è più basso rispetto alle istallazioni off-shore in progetto al sud italia, per Livorno calcolano una potenz amedia di solo 25% della potenza nominale; calcola durata impianti minimo 25 anni e kwh che produrranno

      se fai due conti vedi che sono sotto 90e al MWh per il floating, che è il caso più costoso.. solo due anni fa erano i primissimi impianti floating costavano il doppio (un impianto “pioniere” era stato approvato a sud della Sicilia)

      nel solo mare del nord ci sono già 30 GW di eolico off-shore, e stanno correndo (una turbina la giorno) per instalare in pochi anni 300 GW condivisi tra le nazioni che si affacciano al mare:
      https://europa.today.it/economia/mar-del-nord-parco-eolico-offshore.html

      300 GW è anche la stima del potenziale eolico del mediterraneo italiano

      on-line si trovano periodicamente anche articoli che parlano “male” dell’eolico off-shore, di solito facilmente debankabili (esempio, quando sostengono che non è profittevole, e alcune inglesi sono andate deserte, omettendo di spiegare che non è proffitevole in aste a 40e al MWh, prezzi stracciati pre-pandemia che no erano stati aggiornati per le aste, ma lo diventa ritoccandoli, infatti le isntallazioni continuano a correre) (altro esempio, confondono il costo dell’eolico off-shore su piloni fissi, con quello del “floating”)

      in aggiunta, il vantaggio delle rinnovabili continua a crescere ogni anno: solare e eolico calano di prezzo ogni anno, spesso più dell’incremento nominale dovuto all’inflazione (tranne anni 2021-2022 done anche loro hanno subito momentaneo rialzo prezzi nominali)

      E i recenti parchi solari in Spagna sono stati realizzati a costi ancora inferiori rispetto ai valori citati sopra, grazie alla favorevole latitudine, che è pari alla nostra

      anche il costo dello storage a batteria (LPF e Sodio) è si è dimezzato nel solo 2023, meglio delle previsioni di solo 1-2 anni fa ha infranto verso il basso e la barriera di costo che ne sdogana un uso massiccio, è partita la corsa alle installazioni di rete (o aziendali/domestiche) in varie nazioni, anche in italia penso non tarderà

      • Anche se fosse tutto giusto, mancano un sacco di fonti a quello che affermi, dimentichi però l’aspetto del back-up, della CO2 prodotta con le centrali a supporto e sul Nucleare che tu bocci vorrei vedere meglio queste fonti.

  9. L’impresa titanica sarà far fronte a ciò che ci aspetta e che, anche se c’è chi finge di non vedere,è già in atto….la Rumagna…già dimenticata??

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