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Lavatrici con le ruote? “No, un cavernicolo chi lo dice”

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Lavatrici con le ruote? No, è un cavernicolo chi continua a usare questa definizione spregiativa nei confronti delle auto elettriche, ci scrive Stefano. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le mail vammi inviate a info@vaielettrico.it 

lavatrici con le ruote
Definireste una Tesla “una lavatrice con le ruote”?

C’è troppa gente impaurita da quel che può perdere invece di capire quel che può guadagnare

“Sono nato professionalmente in ufficio tecnico di aziende di produzione industriale, e tutto il mio lungo percorso lavorativo si è svolto in tale ambito. Ho avuto in diverse situazioni la mansione di coordinare lo staff tecnico di progettazione in diverse aziende medio/grandi, per la realizzazione di progetti anche di rilevanza nazionale. Di mia natura sono un innovatore. Ed ogni volta che si prospetta una nuova tecnologia sul mercato, come anche i software di progettazione, sono incuriosito dall’esplorarne le capacità di espandere. E o migliorare i progetti realizzati. Purtroppo questa mia caratteristica si è sempre dovuta confrontare con chi preferisce rimanere in confort zone fermo sulle precedenti conoscenze. Più impaurito di quello che può perdere che incuriosito di quello che puó guadagnare. Questi personaggi sono quanto di più negativo esiste per la creazione di un team con l’obiettivo di sviluppare nuovi progetti e fare innovazione.

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Lavatrici con le ruote? Macché, la strada è ormai segnata…

Purtroppo la situazione è la stessa quando mi confronto con gli haters delle BEV, soggetti terrorizzati dal dover abbandonare la loro dipendenza dalla pompa di carburante. E che per questo ignorano l’enorme vantaggio di mettersi al volante di un’auto che può guidare in autonomia e prevenire gli incidenti. Oltre a dare un innegabile contributo all’ecologia dell’ambiente in cui viviamo. Arrivano persino al punto di definire tali meraviglie della tecnologia ‘Lavatrici’, senza rendersi conto che invece sono loro a comportarsi da cavernicoli. La consolazione è che questi personaggi hanno il destino segnato. L’inarrestabile processo di innovazione li renderà tanto obsoleti quanto inutili, quando la nuova tecnologia sarà dilagante ed a loro sarà preclusaStefano Lazzarini

Risposta. Lasciamoli sfogare, sarò il tempo a dire chi ha ragione. Una cosa è certa: questo atteggiamento di diffidenza, spesso di scherno, è tutto italiano. Il nuovo che avanza fa paura e ci si rifugia nel dileggio, oggi amplificato a dismisura dai social. Un tema sul quale sono stati scritti libri magistrali, tra cui ricordiamo “La paura della modernità” di Piero Melograni. In cui si racconta per esempio di quando, con i primi televisori, c’era chi copriva lo schermo quando la Tv era spenta per il timore che da lì qualcuno ti potesse spiare in casa.

Phoenix
Vesper
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43 COMMENTI

  1. Condivido la professione di fede del lettore che ha inviato la lettera, bisogna sempre guardare all’innovazione, ma non condivido l’idea che di certo “il meglio” si imporrà (ammesso, perché poi mi pare che ci sia molto disaccordo, che le elettriche siano “il meglio” per tutti, in troppi casi, come chi non può ricaricare da casa, possono essere un problema), che la strada sia segnata: la storia industriale è ricca di prodotti qualitativamente inferiori che si sono imposti sul “meglio”.
    Le VHS erano il peggior sistema possibile sul mercato; Windows non era affatto il miglior sistema operativo (anzi); Windows phone (invece… non ce lo mica con Bill Gates!) era superiore in tutto ad Android, il Blue ray non è il supporto più intelligente per i video; le marche di cellulare che si sono imposte non sono affatto migliori di quelle che hanno ceduto il passo; ecc… (E ci sono migliaia di altri esempi, dalla corrente alternata a certi standard informatici e chi più ne ha più ne metta…)

    Sarà il mercato (dipendente dal rapporto tra costo d’acquisto, di manutenzione, valore di vendita e comodità d’uso) e non la qualità tecnologica intrinseca a decidere cosa guideremo tra venti anni.

    • Ma io le chiedo: la crisi climatica dove la mettiamo? E non mi risponda con i soliti calcoli sull’incidenza delle emissioni auto sul totale delle emissioni mondiali di gas serra. La Cop 28 di Dubai ha deciso di abbandonare i fossili come fonte di energia. Dai trasporti (tutti), dalle abitazioni, dai processi industriali.

  2. “Lei è in casa nostra. E’ appena entrato è ha già messo i piedi sul tavolo.”
    Io ho semplicemente espresso una mia opinione, con toni assolutamente civili.
    Per cui, la pregherei di rivolgere le sue “premurose” raccomandazioni al “signor” Stefano, sul cui modo di porsi mi asterrò dal fare ulteriori commenti.
    Grazie.

  3. @Stefano
    Innanzitutto, abbassa la cresta e dammi del “lei”, visto che ho la fortuna di non conoscerti.
    In secundis, la tua risposta piccata non fa altro che dimostrare la mia tesi.
    La tua scelta è solo una venale questione di CONTI.
    E va benissimo così.
    Basta solo che non mi ammanti la vile ragion di pecunia con fuffa inutile sui massimi sistemi dell’ambientalismo.
    Questa si chiama IPOCRISIA.

    • Lei è in casa nostra. E’ appena entrato è ha già messo i piedi sul tavolo. Cambi atteggiamento, oppure questa è la porta.

    • Il primo che deve abbassare la cresta e’ Lei (contento?) e tra i fortunati a non conoscersi ci sono anche io. La mia risposta piccata e’ la conseguenza al Suo (contento?) intervento (fuori dal vaso….) che ha stabilito le motivazioni degli altri ad acquistare una BEV senza avere la fortuna/sfortuna di conoscerli.
      Quando scrivo che “i conti li ho fatto benissimo” faccio riferimento alle mie valutazioni che potranno essere diverse dalle Sue (contento?) ma UGUALMENTE legittime. Tra queste anche l’ambientalismo che Lei (contento?) si prende la MALEDUCATA (perche’ e’ un giudizio che attribuisce alle mie valutazioni) liberta’ di definire “fuffa inutile”. Quindi la mia risposta non dimostra la Sua (contento?) “tesi”. Poi e’ libero di crogiolarsi nelle Sue valutazioni che non ho alcun interesse di conoscere. Si risparmi di giudicare quelle degli altri. Fa solo brutta figura

  4. Non si trova su internet, ma intorno al 1994 lessi un’intervista a Soichiro Honda, morto pochi anni prima, che, a proposito della fasatura variabile del motore VTEC, diceva di essere stato ispirato dalla lavatrice e dallo spiedo del girarrosto. Insomma, già anni fa avevamo lavatrici con le ruote…

  5. Si guidiamo lavatrici, ma chi lo dice sta ancora lavando i panni a mano alla fontana del paese. Il risultato è lo stesso, i panni sono lavati, ma sforzo richiesto e tempo impiegato va a favore delle lavatrici 😀

    • infatti tutti noi ci auguriamo che le BEV possano avere lo stesso successo delle lavatrici che mi pare non sia stato male ,chi non ha in casa una utilissima e indispensabile lavatrice .

      • del resto … anche nei favolosi anni ’60 del boom economico …
        le lavatrici non erano per tutti ….

  6. Bravo Davolio!
    Lei ha perfettamente centrato il punto.
    “PER RISPARMIARE”. Punto!
    È solo questo che ha mosso la (presunta) “coscienza ecologica” di molti di voi verso il mondo BEV.
    Null’altro!
    Tariffe a prezzi stracciati, incentivi a pioggia elargiti anche a chi non ne aveva bisogno, niente bollo, striscie blu gratis….
    QUESTI sono (stati) i veri motivi che vi hanno spinto a comprare una BEV.
    Per cui, risparmiateci la falsa retorica sul cielo azzurro e il futuro dei nostri figli.
    Peccato, però, che a quanto pare avete fatto male i vostri conti.
    I nodi stanno venendo al pettine e quando i costi di ricarica agli stalli diventeranno insostenibili e i cari, vecchi incentivi si trasformeranno in tasse, su “piazza BEV” rimarranno solo i riccastri con villetta, fotovoltaico e wallbox in garage.
    Tutti gli altri, a capo chino, torneranno mestamente nelle vecchie “caverne”….

    • 😂😂😂 facciamo che togliamo anche tutti gli incentivi che il mondo dei combustibili fossili riceve (l’Italia versa ogni anno da decenni oltre 50 miliardi di euro ai vari Putin , Biden, El Salaam e chi per loro) e poi vedremo quanto vi piacera’ pagare il bollo o i parcheggi con le auto elettriche piuttosto che pagare dai 3 ai 4 euro al litro la benzina o il gasolio… informarsi prima di parlare, altrimenti si consuma solo ossigeno a vanvera

    • Ecco un altro commentatore che mi toccherà deludere…
      Il concetto di “risparmiare” con l’auto elettrica contiene anche, indipendentemente dal fatto che io abbia “coscienza ecologica” o meno (cosa sulla quale lei non ha alcun titolo per pontificare), il non indifferente aspetto di “risparmiare” all’ambiente emissioni di CO2, prodotti nocivi della combustione (dagli ossidi di azoto al particolato), idrocarburi e lubrificanti incombusti, ecc. ecc.
      Quindi lei utilizzi pure felicemente un’auto termica, ma sia cosciente che ci rimette soldi (contento lei…) e soprattutto contribuisce a che tutti, lei compreso, ci rimettiamo in salute ogni giorno di più.

    • Non ti permettere di stabilire tu i motivi che hanno spinto il sottoscritto a comprare non una ma ben 2 bev…….. Per ora i conti li ho fatti benissimo e sono uscito dalla “caverna”. Tu pensa ai tuoi conti e alla tua “caverna”. Grazie

    • Ciao Paco, ti parlo da uno che la coscienza ecologica ce l’ha ma rispetto ad altri è di due taglie in meno (come il cuore del Grinch 🤣). Io quattro calcoli sinceramente me li sono fatti ed alla stessa cifra che ho speso per la mia BEV (senza incentivi, non ne ho potuto usufruire), avrei acquistato un veicolo più piccolo (ma questo potrebbe anche essere un bene), meno accessoriato, con la metà dei cavalli e delle prestazioni, certo con il doppio dell’autonomia ma a me non serve. A questo aggiungi che con le percorrenze che faccio, solo di risparmio carburante rispetto al mezzo che guidavo prima, ci stò tirando fuori circa metà rata ogni mese. Aggiungi la quasi totale assenza di manutenzione e bollo, l’assicurazione mi costa circa lo stesso (in proporzione meno considerato che sul termico da nuovo costava il doppio), i pneumatici mi costano un 150/200€ in più per tutto il treno.
      A conti fatti, io risparmio…
      Significa che le BEV sono per tutti? No.
      Significa semplicemente che generalizzare serve a poco, per qualcuno su determinati segmenti, in determinate condizioni possono essere estremamente vantaggiose, per qualcun altro no; esser partigiani non serve a niente, ti vengono solo messi di fronte tutti gli strumenti per valutare se un veicolo elettrico può fare per te, se non è così passa oltre ma non dare per scontato la tua situazione si rifletta in quella di tutti gli altri.

  7. Perché una “lavatrice con le ruote”, mica lava. Semmai sono una batteria con le ruote, un gran bel vantaggio quando il V2A (Vehicle to All, fornitura di elettricità da parte dell’auto) sarà sfruttato appieno. Le auto termiche invece sono veramente dei “forni con le ruote”, perché l’effetto principale dell’uso di una auto termica è la produzione di calore, non il movimento, dato che il 65% del carburante consumato si trasforma in calore invece che in movimento.

    • Paragone interessante però non calza benissimo.
      La TV 3D potrebbe essere maggiormente paragonabile alla guida autonoma, infatti il 3D introduce un nuovo modo di fruizione rispetto al vecchio e consolidato cinescopio. Però poi vedo investimenti ingentissimi su IA e guida autonoma e al momento direi che la guida autonoma ha più probabilità di “farcela” rispetto al 3D.
      Forse in effetti la guida autonoma è più paragonabile all’ arrivo delle Smart TV, all’ inizio accolte con relativa freddezza ma ormai divenute lo standard.

  8. Non riesco a capire tanto odio e tanta ostilità nei confronti dell’elettrico, nessuno gli va a dire che la sua è una stufetta che su 10 litri 8 li brucia trasformandoli in calore e cancerogeni gas di scarico (senza contare tutto le emissioni ed il disastro ambientale causato dalla filiera dei fossili).

    • Sono piccoli e impauriti. Io una volta mi incazzavo, ora li lascio perdere. E gli insulti che ricevo quando dico che carico a casa con i pannelli. Pazzesco, dei pagliacci proprio

  9. la definizione di lavatrici è oltre che imbecille anche sociologicamente interessante: mi chiedo, perchè un’auto per essere tale e per piacere deve essere un oggetto meccanicamente complesso ? Quando fin da bambini sentiamo nonni, padri, zii, amici ecc lamentarsi periodicamente di guasti di tutti i tipi e relativi costi.
    Sono lavatrici con le ruote ? ammesso e non concesso che sia vero, ma se ti portano sano e salvo dal punto A al punto B chi se ne frega ?!

  10. “E che per questo ignorano l’enorme vantaggio di mettersi al volante di un’auto che può guidare in autonomia e prevenire gli incidenti. ” Sarebbe il caso di finirla con questa storiella. Gli ADAS delle auto elettriche non sono più evoluti di quelle termiche.

  11. Oggi leggevo dell’impianto di accumulo idroelettrico senza acqua in fase di realizzazione (in Germania?). Esatto, senz’acqua. Che abisso tra l’ingegno umano quando si cercano soluzioni per migliorare la realtà e la stupidità di quelli che stanno immobili attaccati a quello che già possiedono per paura di perderlo, altrimenti chiamati “conservatori”.

  12. Anch’io vedo quotidianamente nel mio lavoro questo tipo di atteggiamento. Mi occupo di robotica e spesso mi imbatto in operatori che trovano tutti i modi possibili e fantasiosi di screditare e sminuire gli investimenti fatti solo per timore di perdere il posto di lavoro o di non saper utilizzare il nuovo impianto. Ma trovo anche industriali con mentalità arcaica che guardano solo al costo d’acquisto di un impianto robotizzato senza considerarne le performance e l’enorme incremento di produttività e miglioramento della qualità che porta. Ci vuole molto più tempo rispetto ad altri paesi secondo me. Quando ci accorgeremo di essere gli ultimi rimasti a cercare veicoli a benzina e gasolio allora ci lamenteremo che chi ha governato prima non è stato previdente e faremo i soliti discorsi su quanto il nostro paese sarà rimasto indietro rispetto al resto d’Europa o del mondo.
    Eppure basterebbe solo copiare i nostri cugini francesi

    • Lei mi fa venire in mente quello che diceva mio nonno, che era un “piccolo industriale”.
      Stiamo parlando parlando di un uomo dell’inizio del Novecento, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti. E di una persona decisamente molto attenta agli aspetti economici delle cose.
      Non di meno, e me lo ricordo ancora adesso, quando si trovava di fronte ad una novità in ambito lavorativo la sua domanda di fondo non era tanto “cosa mi costa?” bensì “quanto mi fa guadagnare?”
      Poi è chiaro che se non se lo poteva permettere non comprava il macchinario. Però ci pensava sempre su… e magari dopo un po’ se lo comprava.

  13. È sempre la solita questione: di fronte al vento del cambiamento c’è chi si zavorra per paura di volare via e chi invece spiega le vele per sfruttare il vento.

    • Spiega le vele, e io che credevo che invece aprisse il portafoglio 😀
      Ma forse parlo con gente che può comodamente staccare assegni di decine di migliaia di euro o pagare rate mensili che per molti sono la metà del loro salario, che fa comodamente ricarica mentre dorme fregandosene che le colonnine fast che restano comunque a 2 o più km e sono l’unica alternativa a chi non ne ha una sottocasa hanno prezzi da gioielleria e che ha tempo di ammirare il paesaggio negli autogrill quando fa viaggi lunghi in autostrada.
      Beati voi che potete vivere nel futuro noi poveri italiani “normali” neanche col telescopio riusciamo a vederlo 😀

      • “C’è troppa gente impaurita da quel che può perdere invece di capire quel che può guadagnare”

      • La ringrazio per il piacevole volo pindarico che mi ha fatto vivere: assegni favolosi, rate mensili principesche, ricariche in garage holliwoodiani…
        La realtà è che io sono un normale lavoratore dipendente che vive in un normale appartamento di un normale condominio di edilizia popolare di una normale cittadina emiliana, senza fotovoltaico ma con un normale garage di pertinenza.
        E proprio perché da lavoratore dipendente mi ero stancato di bruciare (letteralmente!) oltre 10-12 euro ogni 100 km con l’auto precedente ormai avviata alla maggiore età, due anni fa ho acquistato la mia prima auto elettrica ***per risparmiare***.
        E qui mi spiace deluderla di nuovo, nemmeno l’auto elettrica che ho acquistato ha alcunché di principesco: è una paciosa Renault Zoe, ideale per le nostre necessità familiari e acquistata aspettando con pazienza di poter cumulare incentivi statali e comunali con un’offerta sulla pronta consegna della casa per riuscire a stare attorno ai 25.000€ (ne ho spesi 26.000, in effetti, mannaggia…).
        Ora però, ricaricando a casa il 98% delle volte (il rimanente 2% sono ricariche occasionali durante gite fuori porta), ho una spesa di 4-5 euro per 100 km e risparmio anche su bollo (esente da due anni e per altri tre), manutenzione, parcheggi…
        Io le mie vele, piccole ma ben calcolate, le ho aperte…

      • Deve sapere Antonio che non ha fatto neanche una sola affermazione corretta, anche stavolta, l’ennesima, ancora. È palese che è completamente disinformato, o poco informato o male informato o in mala fede. La invito ad informarsi seriamente e a provare questa per lei nuova e sconosciuta tecnologia legata alla mobilità, poi sarà molto probabile che tali affermazioni errate non ne farà più.

        • Non è disinformato, è un troll, come molti altri commenti che troviamo sempre e costantemente in ogni articolo. Ci sarebbe un modo semplicissimo di tenerli a bada, ma la redazione confonde un pò di sana igiene con la negazione del diritto di (s)parlare.

          • Lei, Luca, non sa quanti commenti finiscono nel cestino. Le do un dato: oggi ne conto 169 (non lo ripulisco da tre giorni)

          • Massimo non metto in dubbio che facciate pulizia. Dico però che secondo me ne servirebbe molta di più.

          • Noi vogliamo glorificare la moderazione – sola igiene del mondo 

            😇😇😇

      • Effettivamente il paragone con la lavatrice è abbastanza azzeccata, “lava” l’ambiente in cui viviamo a differenza delle stufe con le ruote che lo inquinano e non poco.

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