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L’auto elettrica ci renderà schiavi della Cina? Solo se…

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I detrattori dell’auto elettrica sostengono che abbandonare la tecnologia termica, nella quale l’Europa eccelle, è un regalo fatto alla Cina. E’ proprio così, abbiamo  chiesto a Nicola Armaroli? In altre parole: sostituiamo la dipendenza dai signori del petrolio con un’altra dipendenza, ancora peggiore, dagli oligarchi del Celeste Impero?

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La MG4, l’auto cinese più venduta in Europa

Lo scienziato ammette che oggi l’industria automobilistica cinese gode di un vantaggio tecnologico, legato principalmente alla produzione delle batterie. O meglio: un vantaggio temporale, avendo iniziato a svilupparle con anni d’anticipo rispetto dell’industria dell’auto europea e occidentale.

Bene, aggiunge, bravi loro! E noi europei non saremmo capaci di recuperare il tempo perduto? In fondo abbiamo università di altissimo livello, centri di sviluppo tecnologico senza uguali nel mondo e un tessuto industriale forte e capitalizzato per coprire i costi di un “colpo di reni” che ci riporti spalla a spalla con i cinesi. La conoscenza e l’intelligenza  si muovono veloci nel mondo e non hanno radici in nessun luogo.

I grandi giacimenti di petrolio, invece, sono nel sottosuolo di pochi Paesi (nessuno membro dell’Unione Europea) e nessuno potrà mai spostarli.

Ma nemmeno per il litio, il cobalto, il rame e l’alluminio, materie prime indispensabili per le batterie, si può sperare in un’ autosufficienza del nostro continente: e la filiera dell’estrazione-raffinazione è controllata dalla Cina.

Tutto vero, dice Armaroli. Con una differenza, però: il petrolio si estrae, si importa, si raffina poi si brucia; questo ogni santo giorno che dio manda in terra. Il litio, il cobalto il rame o l’alluminio di una batteria auto no: lo si importa una volta sola, poi resta qui, in Italia, dove verrà sfruttato nelle batterie per almeno vent’anni, poi recuperato, rilavorato e riutilizzato in altre batterie come nuovo.

Guarda il video e leggi anche Quanto ci costerà salvare il pianeta? I conti di Carlo Cottarelli

Quindi nel tempo non saranno i materiali a renderci schiavi, bensì le nostre scelte, se rinunceremo ad investire nelle conoscenze e nelle nuove tecnologie. Insomma, se ci ritireremo da questa gara di conoscenza.

Infine Armaroli ci ricorda che dipendiamo dalla Cina per molto altro. Per i fertilizzanti, la siderurgia, l’elettronica. Suonare l’allarme solo quando dalla Cina arrivano le automobili è un «un po’ peloso».

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19 COMMENTI

  1. Infine Armaroli ci ricorda che dipendiamo dalla Cina per molto altro. Per i fertilizzanti, la siderurgia, l’elettronica. Suonare l’allarme solo quando dalla Cina arrivano le automobili è un «un po’ peloso».
    Direi che questa ultima frase è chiarificatrice. Infatti importare auto va direttamente e velocemente a intaccare interessi che sembravano naturali, come il diritto divino dei re medioevali.

  2. anni fa ho visto un reportage (credo su RAI) ambientato in Sardegna … Università di Cagliari ( ?? SOS se c’è qualcuno che legge confermi o smentisca please) stavano sperimentando batterie al sale a supporto di fotovoltaico in impianti OFF GRID domestici …

    Intanto che aspettiamo l’arrivo di auto BEV europee competitive e godibili per tutti (non solo noi early adopter)
    .. non si potrebbe ALMENO puntare forte su accumulo domestico da FER a prezzi molto più accessibili… così da rendere il fabbisogno e costo energia elettrica minore possibile (per casa e auto BEV … ) visto che adesso tutti son concentrati solo su mobilità …
    in Italia ed in particolare nella pianura padana son letteralmente “alla canna del gas” per inquinamento …
    Si potrebbe togliere il 30% di gas nocivi da riscaldamento … anche prima che la Commissione Europea imponga pompe di calore (che costan come una Panda !) a tutti quanti …
    Con tanti punti di accumulo (pubblico – TERNA+ENEL Distribuzione, privato – industriale o domestico) si diminuirebbe pure la necessità di centrali termiche di bilanciamento…

    Magari con gli accumuli (a CO2, a IDROGENO, al SALE / SABBIA / ammoniaca etc ) facciamo prima che a renderci pronti nel settore auto in antitesi alla Cina / sud est Asiatico ed avere magari una valida “merce di scambio” su cui loro ancora non sono evoluti .

    SE abbattiamo le Altre fonti di inquinamento …. magari possiamo “allentare” le norme su Automotive e accontentare chi a motore ICE cambio e frizione o auto storica o d’affezione proprio non vuol fare a meno ….

    • ciao, il prezzo degli accumuli statici a batteria è già sceso quest’anno (ho messo qualche dettaglio in un commento qui sotto, sono già in vendita batterie LPF e al Sodio molto economiche)

      in pratica si potrebbe già fare da quest’anno (costi per grandi installazioni, se fai un impiantio domestico c’è molto più ricarico sul prezzo di installazione):

      fotovoltaico costo 0,04 centesimi a kwh
      +
      stoccaggio costo 0,05 centesimi a kwh

      il kwh notturno viene a costare 0,09 centesimi, chè è meno del costo energia che abbiamo ora

      certo ci sarebbe da installare batterie e pannelli a tutto spiano

      Purtroppo c’è una enorme inerzia politica/sociale sul tema, spece da noi, le installazioni di rinnovabili hanno i costi più trasparenti e basse di tutte (specie il fotovoltaico, l’eolico off-shore ha una forbice di prezzi più ampia)

      sulle rinnovabili non ci si può ricavare facilmente mazzette, si fanno contratti con il prezzo del kwh scritto fin dall’inizio con i privati e lo stato non paga le installazioni, non ci sono “sorprese” e rincari infiniti di preventivi

      invece il governo in questi giorni sta cercando con forza di puntare ad altri progetti energetici molto più dispendiosi e opachi e da finanziare con debito pubblico (o fanno alzare il debito pubblico, o fanno alzare i costi in bolletta, a seconda di come vengono ripartite le spese)

      • Ciao R.S.

        grazie … info confortanti …. E poi con questi costi energetici perduranti (e a rischio aumenti ulteriori per tensioni internazionali) forse non c’è momento migliore nel fare PRIVATAMENTE il passaggio a FV+ACCUMULO (chi può … e in Italia, a giudicare dai macchinoni ICE che vedo a giro ce ne stanno veramente tanti tanti di impianti privati .. )

        E’ che vorrei si parlasse non solo di TESLA per i suoi accumuli (al litio)…

        ciao.. buon weekend

        • Dici il powerwall? Secondo me è un prodotto mediocre, a parte il marchio non ha niente di meglio di altri prodotti, anzi. Ha un taglio monodimensionale monolitico (13.5 kwh) che ad alcuni risulterà piccolo, ad altri grande, e ha la doppia conversione AC/DC che fa disperdere tanta elettricità. Io l’ho scartata subito e ho installato un inverter Fronius e le batterie modulari BYD hvm. Sono moduli da 3kwh, impilabili a seconda di che dimensioni uno vuole avere (io ho messo 19.2kwh, si puo arrivare fino a 66 volendo) e sono già LFP. Carica/scarica avvengono in DC direttamente dal fotovoltaico, e la conversione in AC avviene solo quando l’elettricità è immessa nella rete casalinga. Abbiamo appena finito di installare tutto, spero il GSE mi dia autorizzazione a breve ad accendere e collegare il sistema alla rete.

        • Con le soluzioni storage domestiche “premium” (come BYD o Tesla) il prezzo è più alto (ma già meno dell’anno scorso), vedo al momento circa 600e al kwh di batteria kwh installato, però garantiscono semplicità e garanzia 10 anni

          contando “solo” 4000-6000 cicli di vita (per le LFP, le Sodio sono uscite da pochi mesi), il costo di stoccaggio sale a 0,10-0,15e al kwh, è ancora interessante

          anche se mi hanno fatto notare che a questo livello di prezzo dell’accumultore casalingo a volte a livello di euri converrebbe più rivendere i kwh in più alla rete che installare un accumulatore, ma non sarà sempre così

          poi c’è una serie di prodotti certificati CE ma non premium (partendo da alibaba, poi quando si trova un modello di interesse si può cercare anche altrove per vedere se è utilizzato dagli installatori) che scendono molto di prezzo (non hanno un distributore sul territorio, te li spediscono)

          si arriva a 200e al KWh per un sistema completo, il dubbio è sull’affidabilità scaduta la garanzia, se si guasta qualcosa e non c’è una rete di vendita, serve un tecnico che lo apra e si arrangi per ripararlo; magari buona idea i sistemi a moduli

          si arriva a 75-100e al KWh (130e con spedizione?) per le sole batterie (le migliori prismatiche di grande formato qualità grado A di marca, certificate, e garanzia 3-5 anni) se si vuole fare da sè un paio di “assemblati” (volendo ti vendono anche il “case” e il resto dei componenti), in questo caso si perde tempo ma si realizza un sistema a basso costo e con componenti scelti da sè, e su cui siamo in grado di intervenire anche da soli in caso di riparazioni

          forse nel mezzo ( sui 300-400e al KWh di capacità) c’è qualche soluzione intermedia che è conosciuta e piace anche all’installatore locale ?

          chiaro per il 90% delle persone l’unica soluzione “domestica” sono i prodotti premium, ma se i costi generali sono questi, i listini penso continueranno a scendere (se non aumentano le guerre internazionali

          a livello utility invece i costi sono già bassi, idealmente andrebbero favorite le installazioni, e magari in prospettiva di 2 anni anche avere una filiera locale nazionale con fabbrica di sistemi storage (in tal caso anche al Sodio), più vendità/assitenza/riparazione su un prodotto locale standardizzato

  3. Se spingiamo sull’elettrico dai CInesi ci possiamo difendere in tanti modi.

    Se rimaniamo con il termico non possiamo difenderci dal cambiamento climatico

  4. Vedo con piacere che il Professor Armaroli pensa che più che fermare i cinesi dovremmo reagire e riuscire ad essere anche almeno bravi quanto loro; e ne abbiamo tuytte le capacità.
    E allora non posso fare a meno di riportarvi qui di seguito quekllo che penso io e lo faccio proponendovi uno mio scritto inedito d qualche settimana fa; eccolo:

    Muri o Mulini?

    Quando soffia il vento del cambiamento, alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento.

    Ho già citato qualche altra volta questo proverbio cinese.

    Ed è proprio il caso di riproporlo visto che ultimamente pare che anche la Von Der Leyen sembra propensa a bloccare in qualche modo l’avanzata cinese delle auto elettriche e delle relative batterie.

    Leggo anche che il Regno Unito che, diversamente dall’Europa, aveva deciso di bandire le auto a benzina e diesel a partire dal 2030, quindi in anticipo rispetto all’Europa, abbia deciso ultimamente di allinearsi a noi spostando la data anch’essa al 2035.

    Sono quindi in molti che pensano che una soluzione al problema della transizione della mobilità all’elettrico richiede che ci si debba difendere da chi è in grado di realizzarlo meglio di noi stessi tanto da spostare in avanti la data di fine delle ICE.

    La transizione è desiderata, ma la si vorrebbe fare in autonomia e non si gradisce che ci sia qualcuno che, essendo in grado di farla meglio di noi, ne possa approfittare.

    E allora per alcuni la soluzione potrebbe essere l’eliminazione degli incentivi se l’auto elettrica da acquistare è cinese, oppure un pesante dazio da far gravare solo su quelle auto.

    Ma a me pare che dopo anni di globalizzazione che ha portato solo benefici, si voglia tornare indietro e si voglia instaurare una sorta di autarchia di lontana memoria.

    Può darsi che queste scelte riescano anche a ridurre il problema della manodopera dei meccanici, ma solo nel breve perché, dato che prima o poi la nuova tecnologia si svilupperà ugualmente, il vero risultato sarà un arretramento della nostra capacità lavorativa.

    Io penso che una saggia scelta dovrebbe essere invece non solo quella di incentivare le industrie europee a crescere nella produzione di batterie e di vetture elettriche, ma anche di promuovere una crescita professionale delle maestranze che oggi sono utilizzate nella produzione delle ICE, iniziando per tempo l’acculturamento sulle nuove tecniche.

    E’ un lavoro colossale ma necessario; e ci sono 12 anni di tempo per farlo che fortunatamente non sono pochi, ma se mai si comincia, mai si avrà un risultato.

    E allora come procedere?

    I Governi dovrebbero provare a ragionare e la prima cosa che dovrebbero domandarsi è: “Come mai i cinesi sono diventati così bravi e così concorrenziali?”

    Basta andare un po’ indietro nel tempo per ricordare che qualche decina di anni addietro la Cina era nota perché ci COPIAVA. Le loro tecnologie erano molto indietro rispetto alle nostre ed allora cosa hanno fatto?

    Loro non hanno deciso di isolarsi magari bloccando le importazioni dei nostri prodotti avanzati; hanno pensato invece che era meglio adeguarsi e per ridurre il gap che li divideva da noi hanno deciso di copiarci; ed è così che hanno imparato inizialmente a costruire delle magnifiche macchine fotografiche (copie delle nostre Leica) che riuscivano a venderci in concorrenza con le nostre; ma non si sono limitati solo a quegli oggetti ma hanno studiato e riprodotto molti altri nostri prodotti.

    Poi pian piano sono diventati esperti come noi e hanno cominciato anche a migliorare le copie facendole diventare prodotti propri anche superiori per qualità alle copie da cui erano partiti.

    Oggi la Cina non ha più niente né da copiare né da imparare e anzi può in alcuni campi tecnologici darci anche lezioni.

    Allora una decisione certamente più logica di quelle che stanno per prendere piede potrebbe essere quella di seguire oggi la loro stessa strategia del passato; dovremmo studiare i loro prodotti e imparare le tecnologie usate nelle loro fabbriche di batterie e anche in quelle delle auto elettriche; copiare le loro tecniche, formare i nostri ingegneri e i nostri tecnici e produrre in Europa tutto quello che ci serve per la transizione.

    Un esempio c’è già ed è la fabbrica di auto DR; questa azienda molisana produce delle vetture in Italia, ma che sono la copia di vetture cinesi, molte parti provengono proprio dalla Cina e i prezzi sono simili se non inferiori alle corrispondenti auto cinesi.

    Se oggi siamo noi inferiori per tecnologia alla Cina dovremmo recuperare il tempo perduto così come hanno fatto nel passato loro quando la situazione era invertita.

    La scelta di bloccare in qualche modo i loro prodotti è stupida; dimostra che riconosciamo la loro superiorità e pensiamo di difenderci tenendo lontane da noi le loro vetture; finiremo solo per arretrare sempre più e per mancare anche l’obiettivo della transizione; quando arriverà il 2035 (o anche un anno diverso come qualcuno vorrebbe); ci ritroveremo con una grande quantità di lavoratori inutili, visto che bene o male le auto termiche tenderanno comunque a scomparire; e per questo dovremo ringraziare quei politici che per salvare per qualche anno delle industrie in declino, si dimostreranno essere i veri responsabili della disoccupazione futura.

    • “Un esempio c’è già ed è la fabbrica di auto DR; questa azienda molisana produce delle vetture in Italia, ma che sono la copia di vetture cinesi, molte parti provengono proprio dalla Cina: in realtà DR importa vetture quasi complete a cui sostituisce solo aggiunge solo alcuni accessori ed aggiunge, eventualmente, l’impianto di alimentazione a gpl. Mi sembra avventato l’uso del verbo “produce”, si tratta di vetture costruite in Cina e solo modificate per il mercato italiano

  5. “Il litio, il cobalto il rame o l’alluminio di una batteria auto no: lo si importa una volta sola, poi resta qui, in Italia, dove verrà sfruttato nelle batterie per almeno vent’anni, poi recuperato, rilavorato e riutilizzato in altre batterie come nuovo.”

    Tutto giusto professore anche se mi sembra di aver capito, da Presa Diretta, che purtroppo, ad oggi, l’unica azienda che ricicla il litio lo rivende all’estero per mancanza di clienti nazionali. E non riesce neanche ad aumentare la propria capacità produttiva a causa della burocrazia, incredibile.
    Quindi per ora il discorso è teorico e non resta che sperare in una politica industriale diversa.

    P.S. Complimenti per il sistema casa/auto all’avanguardia

    • E sarebbe colpa della Cina se in Italia c’è un solo impianto di riciclo, nessuna gigafactory di batterie, e un numero risibile di batterie da riciclare? Siamo quelli del termico ad oltranza e delle elettriche al 3,9%: queste sono le conseguenze. Ma è solo colpa nostra

  6. Grande capacità di sintesi e spiegazione come sempre

    ============

    segnalo che un treno che non dovremmo perdere in europa, dopo il ritarardo sulle batterie prima NCM e poi ancora peggio sulle LPF, è quello delle batterie al Sodio

    specie per grandissime produzioni di accumulatori di storage statico di energia a livello utility e aziendale (ma volendo anche domestico, dobe pero vanno già bene alnceh el LPF)

    rispetto alle già economiche LPF, le batterie al sodio costano ancora meno in materiali e hanno ancora meno colli di bottiglia sulla filiera produttiva in caso la loro richiesta si impennasse esponenzialmente, non hanno ne rame sugli elettrodi ne litio

    non so quale chimica in dettaglio delle 2 o 3 al sodio possibili, ma sono già in vendita internazionale on-line a 120-150e al KWh, con discreta densità di energia e specifiche (sino a 3C in scarica), contro un costo di 75-100e al KWh di ottime LPF di marca

    speriamo qualche fabbrica europea di batterie (che però sino a un anno fa non avevano neanche le LPF, mi pare facevano solo NMC) sia già al lavoro per “copiarle” dai produttori cinesi

  7. Grande prof. Armaroli, hai sintetizzato esattamente quello che pensavo io di tutta questa “bagarre-” alzata contro le automobili cinesi, solo a profitto di Stellantis e poch altri.
    E poi sentiamo che Stellantis fa joint-venture con i cinesi per acquisirne la tecnologia anzichè svilupparsela in proprio….

  8. Ma adesso la Cina ci vende l’elettricità?
    Le auto si possono acquistare anche da costruttori europei.

    Il governo italiano invece di regalare 63 miliardi di dollari in sussidi a chi ci tiene in schiavitù da sempre, li dia ai costruttori di auto per venderci auto elettriche.

    Siamo il paese del solleone, sprecare l’energia gratuita e pulita che il sole ci regala sempre tranne quando è nuvoloso è da CRIMINALI.

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