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La guerra dei prezzi con gli occhi di un cliente

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Andrea Malan spiega perché, nella guerra dei prezzi, spesso Tesla finisce per prevalere.

La guerra dei prezzi con gli occhi di un cliente: Andrea Malan ci guida nella strategia dei marchi raccontando le scelte di Maurizio, automobilista milanese.

                                      di Andrea Malan*

I tagli dei prezzi di Tesla stanno sconvolgendo il mercato dei veicoli elettrici e costringendo la concorrenza rivedere le strategie di prezzo o perdere quote di mercato. Questo è particolarmente vero in Italia, come dimostra il caso recente del nostro lettore Maurizio Biffa, di Milano.

la guerra dei prezziLa guerra dei prezzi: Maurizio aveva una Kona e ne era soddisfatto…

Tre anni fa Maurizio aveva noleggiato una Hyundai Kona EV con batteria da 64 kWh e autonomia 480 km (dato WLTP, lui sostiene che con guida tranquilla riusciva anche ad arrivare a 500). Maurizio è quello che si definisce un “early adopter”, ovvero un appassionato elettrico della prima ora. Non usa l’auto in città, ma ha bisogno di una lunga autonomia per i viaggi del fine settimana e delle vacanze. Nel complesso è rimasto molto soddisfatto delle prestazioni della Kona durante il periodo di noleggio. Qualche mese prima della scadenza del contratto, Maurizio ha iniziato a guardarsi intorno per cercare un sostituto. Era più che disposto a optare per la Hyundai Kona di seconda generazione appena presentata, che ha un’autonomia ancora maggiore (514 km nei test WLTP). E che avrebbe risolto una delle sue poche critiche alla prima versione: un bagagliaio troppo piccolo.

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La MG 4, una delle alternative considerate a Maurizio.

Ma alla scadenza del noleggio ha cominciato a guardarsi intorno e…

Il problema principale della nuova Kona era il prezzo: quella con batteria da 65 kWh parte in Italia da 49.900 euro. Più alto della versione precedente e molto più alto della soglia dei 42.700 euro prevista per gli incentivi statali per l’auto elettrica in Italia. La nuova Kona con batteria da 48 kWh parte da 42.000 euro, poco sotto la soglia degli incentivi, ma i suoi 377 km di autonomia WLTP non basterebbero al nostro acquirente. Maurizio è guardato un po’ intorno, ma senza successo. La cinese MG4 offre 520 km di autonomia con batteria da 77 kWh a 40.290 euro in Italia. Lui però non si fidava ancora della rete di assistenza delle auto cinesi. La Nissan ha recentemente tagliato il prezzo del suo SUV compatto Ariya, ma ha un’autonomia inferiore rispetto alla Hyundai. Maurizio apprezzava da tempo la Tesla come auto efficiente e tecnicamente avanzata. Anche se, sulla carta, il Model 3 era un po’ troppo grande per lui e la moglie, una coppia di pensionati con figli grandi e ormai fuori casa.

La guerra dei prezzi Tesla ha un vantaggio: i dealer della concorrenza non spingono l’elettrico

La politica di vendita diretta di Tesla è stata un vantaggio sorprendente. Maurizio non era molto soddisfatto del concessionario Hyundai locale e ritiene che i venditori non fossero troppo interessati a fidelizzare il cliente. Una rapida verifica presso lo stesso concessionario ci ha permesso, dopo un colloquio di mezz’ora con un venditore, di confermare l’impressione. La filiale dispone di numerosi esemplari a km 0 del precedente modello di Kona elettrica e li offre a prezzi interessanti. Quando però ci siamo detti interessati, abbiamo chiesto una quotazione per il modello da 64 kWh lasciando il numero di telefono, ci ha detto che si sarebbe informato. Ma non ci ha mai richiamato. In generale, quindi, la strategia “no-dealer” di Tesla potrebbe funzionare a favore dell’azienda, se i concessionari di marchi affermati continueranno a frenare sull’elettrificazione.

La guerra dei prezzi
Il retro della Tesla Model 3 dopo il recente restyling.

Altro noleggio a lungo termine, ma questa volta con Model 3

Parlando di politica commerciale, poi, anche i tempi ridotti di consegna aumentano l’appeal dell’azienda guidata da Elon Musk: meno di un mese per la Model 3. Mentre la Kona EV non sarebbe arrivata prima della primavera prossima. L’arma non così segreta di Tesla, comunque, è stata il prezzo. Dopo molteplici ribassi il Model 3 base costa in Italia 42.490 euro, appena sotto la soglia dell’incentivo; quest’ultimo fa scendere il prezzo finale a 39.490 euro, in caso di rottamazione 37.490. Risultato: Maurizio ha ordinato una nuova Model 3 (in realtà l’ha presa con un noleggio a lungo termine). Il problema di Hyundai con la Kona è in parte specifico per l’Italia: la nuova Kona EV da 65 kWh costa meno di 45.000 euro in Francia. In tutti e tre i maggiori mercati dell’UE, tuttavia (inclusa la Germania) il piccolo SUV costa più di una berlina di medie dimensioni Tesla Model 3. Il problema di Hyundai è ancora più grande per il crossover di medie dimensioni Ioniq 5 e la berlina di medie dimensioni Ioniq 6, che costano più della Kona e sono più direttamente paragonabili al Model Y e al Model 3 di Tesla.

La guerra dei prezzi
La nuova Citroen e-C3: i prezzi partono da 23.300 euro.

La guerra dei prezzi finalmente nei segmenti bassi: C3, la Panda a fine 2024…

Il problema non riguarda però solo Hyundai. Vari produttori di veicoli elettrici, non solo Nissan, hanno recentemente annunciato tagli di prezzo o versioni a basso prezzo. Smart ha lanciato in Germania il SUV #1 a 37.490 euro. Ford ha tagliato i prezzi della sua Mustang Mach-e. Così come Hyundai, altri concorrenti hanno deciso di non reagire alle mosse Tesla. Volkswagen e Renault sono due esempi. La maggior parte di coloro che si oppongono al taglio dei prezzi affermano di non voler influenzare negativamente il valore delle auto usate. Nonostante i segnali di rallentamento della crescita della domanda di veicoli elettrici in Europa, Tesla sta ancora “rubando” quote di mercato a molte concorrenti. Ciò, unito al successo di marchi cinesi come MG e BYD, manterrà alta la pressione sui marchi europei affermati. La pressione competitiva aumenterà anche il prossimo anno nei segmenti più bassi: la Citroën inizierà a vendere il piccolo crossover elettrico ë-C3 a 23.300 euro e a fine anno arriverà la nuova Panda a batterie. Per chi esita ancora a passare all’elettrico, non potrà che essere una buona notizia.

*Andrea Malan è un noto giornalista che si è occupato a lungo del settore auto per Il Sole 24 Ore. Oggi collabora alla testata specializzata Automotive News Europe.

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7 COMMENTI

  1. Secondo me, ad oggi, se il budget è sui 35000€ ed hai bisogno di buona autonomia non hai praticamente scelta.
    MG4 ER 77KWh, 34250€ senza rottamazione o 32250 con rottamazione.
    300 Km di autostrada dovrebbero uscirci tranquilli, piuttosto qualcosa in più che in meno.

  2. Premesso che la Model 3 sul segmento elettrico è il veicolo che meglio coniuga prestazioni, piacere di guida, abitabilità e prezzo mi permetto una piccola critica sulla rete commerciale Tesla. Mi fa piacere il lettore la abbia apprezzata: io francamente l’ho trovata terrificante. Personale in showroom mal istruito che fornisce informazioni scorrette, date di consegna che vengono variate di settimana in settimana, problemi con la finanziaria che avvia dieci volte la pratica, a me hanno persino variato del tutto arbitrariamente il luogo di consegna di 80km. Interfacciandomi con altre persone ho scoperto che chi più, chi meno sulla mia barca ci sono saliti in tanti e sinceramente mi sono convinto che Tesla venda così tanto perché oltre alla mancanza di concorrenza, sono veicoli talmente belli da guidare che letteralmente si vendono da soli

    • Frequentando forum Tesla, posso solo confermare che la rete vendita è gravemente carente di personale e sono numerosissimi i casi di neo acquirenti che si sono sentiti letteralmente abbandonati, senza informazioni e senza riuscire a contattare nessuno, con appuntamenti spostati con poche ore di preavviso, avendo magari già prenotato un treno per andarci o preso giorni di ferie.
      Siamo sideralmente lontani dall’esperienza del concessionario classico dove (almeno una volta) ti consegnavano l’auto in pompa magna, in Tesla se non fai domande tu ti appoggiano le chiavi (le tessere) in mano, ti abilitano l’APP e tanti saluti (con eccezioni, dipende dal punto di consegna, non sono tutti uguali).
      Io personalmente sono stato “fortunato”, non mi hanno spostato l’appuntamento, non ho avuto problemi di documenti, quello che in ogni caso è irritante e inaccettabile è l’impossibilità di parlare con qualcuno in caso di problemi.
      Su questo Tesla ha tantissimo da fare. E, come dice lei, oggi glielo si perdona perchè Tesla vive di fatto in un quasi monopolio, ma domani non sarà così (e me lo auspico: la concorrenza è sempre positiva per i consumatori – se non diventa cartello)

      • Memorabile la citazione di Jobs.

        Ad ogni modo quelli riportati per l’assistenza di Tesla oramai sono difrtti che molti centri assistenza hanno.
        Hai mai subito un blocco “immotivato” di un iPhone? Io si, Cell aziendale, esperienza indegna:
        nonostante avessi verificato la mia identità con Apple, ho dovuto attendere 20 giorni per lo sblocco e la perdita di tutti i dati dall’ultimo backup, e non hanno voluto ascoltare ragione. “sei tu, lo hai dimostrato, abbiamo bloccato per errore il tuo devi e, ma ti tocca attendere”
        Concordo sul principio della concorrenza, anche se Tesla, come Apple, ha un suo ecosistema atomico fatto di peculiarità altamente efficienti (supercharger, ecosistema software, modalità di acquisto etc etc) che la concorrenza difficilmente riesce a replicare.

    • Da aggiungere che intorno a questi prodotti si crea spesso il “mito” quindi qualsiasi mancanza la si minimizza o la si tace. Il marchio Tesla ricalca esattamente la storia di Apple degli ultimi 20 anni (quando l’iphone 4 aveva le antenne che andavano in corto e Steve Jobs banalmente disse che gli utenti non sapevano come tenerlo tra le mani), questo senza sminuirne i pregi.

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