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La Francia vuole la fabbrica BYD in Europa

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La Francia vuole la fabbrica europea BYD. E uno dei suoi ministri di punta, Bruno Le Maire, incontrerà a breve il n.1 del gruppo cinese, Wang Chuanfu a Shenzhen.

Bruno Le Maire, il potente ministro francese dell’economia & finanze.

La Francia vuole la fabbrica BYD, il ministro in Cina in missione

La Germania si è presa la fabbrica di Tesla, la Gigafactory del Brandeburgo? Parigi vuole la rivincita con l’altro colosso mondiale dell’auto elettrica, BYD. I cinesi sono decisi a costruire un mega-impianto nel vecchio Continente, temendo che in futuro verranno posti dazi sulle auto che non sono costruite nella UE. E Le Maire non si vuole far sfuggire l’occasione, dopo il pressing già esercitato su Renault e Stellantis, i due colossi transalpini, affinché riportino in patria le produzioni. La visita del ministro si tiene dal 28 al 31 luglio e l’incontro con BYD è il clou del  9° Dialogo economico e finanziario franco-cinese. La BYD è a Shenzhen, nel sud del Paese, capitale di quella che è considerata la Silicon Valley cinese per il dinamismo negli investimenti Hi-Tech. BYD confermerà a Le Maire di volersi insediare in una grande città portuale vicina alle fabbriche di batterie ed è ragionevole pensare che la sede proposta sarà l’Hauts-de-France.

La Francia vuole la fabbrica BYD
Matteo Salvini (foto: Ministero delle infrastrutture.

L’Italia sta a guardare, con la sua avversione per la Cina

Ovviamente BYD esaminerà le varie proposte ricevute dai diversi Paesi. Quel che è certo è che sul tavolo non esiste un’opzione italiana, vista l’evidente avversione del nostro governo all’auto elettrica, considerata proprio un cavallo di troia della Cina. Con risvolti anche grotteschi, come la visita del ministro Matteo Salvini alla DR Automobiles di Isernia, considerata un campione del made in Italy. Mentre il in realtà il marchio molisano, legittimamente peraltro, si limita ad assemblare automobili con componenti in arrivo tutte dalla Cina. Le Maire, peraltro, incontrerà anche Yang Jinhong, n.1 di XTC, azienda cinese diventata in pochi anni il primo produttore mondiale di catodi, elemento essenziale nelle batterie. XTC ha già annunciato di voler costruire una fabbrica di batterie a Dunkerque, ma il ministro francese vuole strappare investimenti ancor più consistenti.


  • E anche Chiara Ferragni dice la sua sull’auto elettrica. Ottimo, ma…Il NUOVO VIDEO di Paolo Mariano

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13 COMMENTI

  1. Macron dice: “che sò cretino”, (e tra se e se penserà: l’elettrico è 1000 volte migliore e meno inquinante del termico e i cinesi possono aiutare la mia Francia a diventare leader o perlomeno a non restare in fondo sulla tecnologia);

    In italia dicono di avere paura dei cinesi, ma sono tutte balle, hanno solo paura di perdere l’amicizia fraterna di chi produce benzina, gasolio e gpl (e tra se e se dicono: se i petrolieri non fanno profitti finisce che chiudo il partito, ecc. ecc. e poi ci tocca fare come il bar__iolo, per tirare su qualche milione di euro).

    Che dire: siamo un paese clientelare, e le clientele contano più del futuro climatico del pianeta e più della salute dei propri figli (i combustibili fossili fanno ammalare e morire le persone, sia quando vengono prodotti che quando vengono utilizzati).

    Italia: un paese da abbandonare (chi può) e da dimenticare.

    • Certo che lavorano intensamente per risolvere problemi cogenti: sfortunatamente non coincidono con i problemi della maggioranza degli italiani, però il problema è tuo (e mio) che abbiamo scelto di pagare le tasse e di seguire un percorso di abbandono degli idrocarburi e di usare la moneta elettronica e di essere genitori anzichè padri etc. etc.

  2. Anche i ministri italiani con la premier girano il mondo…. Per portare avanti il piano Mattei e per fare dell’Italia il nuovo polo europeo del gas.
    Peccato che siamo in ritardo di 35 anni circa…..

  3. Tesla, BYD, i francesi hanno capito dove tira il vento.

    D’altra parte Francia o Spagna basta che se magna. Al lavoratore che costruisce macchine ed alla fine del mese prende il suo stipendio, o lavora per un’azienda o lavora per un’altra non penso che faccia poi tutta sta grossa differenza.

    E se proprio io preferirei lavorare per BYD/Tesla che per un costruttore tradizionale, per i prox 30 anni lavoro assicurato.

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