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La colonnina dove la metto? Guardate Genova…

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La colonnina dove la metto? A Genova è sorto un piccolo caso per una ricarica Enel X in via Cantore, in centro. Nella corsia-bus, con un paletto a proteggerla.

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La colonnina è stata poi protetta da una piccola transenna.

La colonnina dove la metto? Nella corsia dei bus

Ci sono città in cui non è facile trovare spazi per piazzare le ricariche. E il capoluogo ligure, da questo punto di vista, è forse un esempio estremo di questa difficoltà, tanto angusto e congestionato è il centro. E così è il sito locale Genova Quotidiana a raccontare quel che è successo: “I primi ad accorgersi della ‘novità’ sono stati gli autisti dei mezzi Amt, che questa mattina si sono trovati i paletti bicolore nel bel mezzo della corsia gialla. Sì, un paletto, appena cementato sull’asfalto, a difendere una colonnina di ricarica per i veicoli elettrici. Poi anche automobilisti e passanti hanno cominciato a fotografare, postare sui social, tra… frizzi e lazzi sulla gestione della sicurezza stradale“. A quel punto secondo Genova Quotidiana, è stato messo rimedio, aggiungendo una transenna, per segnalare la ricarica ricavata “in piena corsia riservata al bus“.

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GENOVA ELETTRICA / In arrivo 30-ebus costruiti da Solaris.

Servono piani, non localizzazioni estemporanee

Per usare un eufemismo, non è il massimo: né per gli autisti dei bus, né per chi deve destreggiarsi per piazzare l’auto e ricaricarla. E non si può certo incolpare Enel X, che (come tutti i competitor) si trova a installare le colonnine laddove permesso dalle autorità comunali. Questa ennesima segnalazione (arrivata da Luca, un lettore genovese), rilancia la necessità che ogni Comune affronti in modo più organico il tema della collocazione delle ricariche. Con piani che vadano al di là dell’estemporanea scelta di questo o quell’angolo di strada. Il che è ancor più vero per città dalla morfologia complicata come Genova. Qui, peraltro, il Comune si è mosso con grande decisione nel convertire all’elettrico la flotta dei bus, attraverso la AMT. Prima introducendo i mezzi di Rampini, poi acquisendo 30 e-bus da Solaris, in consegna proprio nel primo trimestre di quest’anno.

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13 COMMENTI

  1. A prescindere dalla posizione, vi faccio presente che quel tratto è corsia bus orario diurno e parcheggio in notturno… Pertanto trovo insolito il paletto in mezzo alle scatole ma i parcheggi lì esistono….

  2. Concordo con la frase: “Ogni Comune affronti in modo più organico il tema della collocazione delle ricariche”.

    Capisco che ogni città ha le sue peculiarità e i problemi da risolvere sono molti. Personalmnet, suggerisco agli amministrazioni delle città di guardare alle strateiue e soluzioni adottate in altre città. Come esempio, leggete questo articolo:

    https://lacapitale.sudinfo.be/905488/article/2022-02-09/installation-de-250-bornes-de-recharge-electrique-bruxelles?referer=%2Farchives%2Frecherche%3Fdatefilter%3Dlastyear%26sort%3Ddate%2520desc%26word%3D250%2520bornes

    Si tratta di un programma molto ambizioso ed è tutto da fare. Se ci riusciranno, sarà in esempio da tener presente. Almeno una volta all’anno sono a Bruxelles per qualche giorno. Vi terrò informati.

  3. Oltre ai bus elettrici, segnalo che a Genova hanno rinnovato anche il parco auto del car sharing con una flotta di auto elettriche Volkswagen ( e-UP ed ID3), alle quali si aggiungeranno presto delle ID4. Il servizio di chiama Elettra Car Sharing e ne sono un entusiasta utilizzatore, non solo per la città ma anche per i viaggi fuori porta.

    • GRAZIE!
      Che la responsabilità dello scempio fosse comunque in capo al Comune era chiaro, ma questo chiarisce che non sono impazziti del tutto presso Enel-X …
      Qualche dubbio sul dove viva l’assessore al traffico, viene.

  4. Genova è un mondo a parte, bellissimo e sconosciuto ai più per i ben noti motivi circa la genetica (e quindi incolpevole) incapacità di “vendere” e “vendersi” in senso buono dei liguri e dei genovesi in particolare. La “mitologia” di Genova non avrebbe nulla da invidiare rispetto a quella ben più note ai più di città come Roma, Napoli, Milano e Torino. Ma i genovesi sono fatti così, Genova è solo per loro e i “foresti” non li trattano male, ma sempre “foresti” sono. Tutto ciò per dire che non mi suona assolutamente strano l’aneddoto di cui sopra. Ma non per incuria o incapacità, ma perchè Genova è così, bella e “selvaggia”, e a Genova qualsiasi cosa te la devi conquistare tra una salita e un caruggio, in mezzo a palazzi bellissimi ma spesso fatiscenti (fuori…). “Poche musse, la colonnina l’abbiam messa belàn. Qui potevamo e qui l’abbiam fatto. Tanto poi non la userà nessuno perchè maniman che a caricare a casa costa meno e la colonnina usano i foresti. Così imparano a venire a Xena in auto a romperci il belino, venissero in treno magari… che gli costa pure meno… “

    • Divertente e direi anche realistico il monologo – anzi mugugno – immaginario 🙂 Eh sí probabilmente Genova è per certi aspetti un mondo a parte, se non altro la sua morfologia complicata ha da sempre favorito scooter e ciclomotori, per rimanere in argomento prevedo un futuro roseo per la mobilitá elettrica a due ruote. Non per nulla è la cittá di Ecomission..

  5. Ad Ostia (Municipio X di Roma), dove vivo, i solerti ingegneri comunali l’hanno installata all’angolo della sede del Municipio. Colonnina Enel X con due prese di tipo 2. Il parcheggio “dedicato” è quello per 3/4 motorini. Quindi o parcheggi parzialmente sul marciapiede (e ti fanno la multa) o parcheggi di taglio invadendo la sede stradale (e ti fanno la multa). Fa piacere constatare che alcune forme di vita con esigua attività elettrica del cervello esistono a latitudini diverse (Roma e Genova). 🙂

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