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La BMW vede la svolta: crescono solo le vendite di EV

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(CREDIT FOTO: BMW MEDIA).

La BMW vede la svolta all’elettrico ormai vicina: crescono solo le vendite di EV, quelle di auto tradizionali ristagnano e sono destinate a calare nei prossimi anni.

Walter Mertl
Walter Mertl, direttore finanziario di BMW Group.

La BMW vede la svolta: “Le vendite di auto termiche inizieranno a calare, le elettriche…”

È stato un uomo dei numeri come il direttore finanziario del gruppo di Monaco, Walter Mertl, a fare questa analisi, durante una tavola rotonda con i media. “Il punto di svolta per il motore a combustione è già arrivato“, ha spiegato il top manager di Monaco”, aggiungendo che la sterzata si è verificata già con il 2023.

“L’attuale plateau di vendita delle auto termiche continuerà e poi diminuirà leggermente“, prevede. Anche per le progressive regolamentazioni ambientali che limiteranno le vendite dei veicoli tradizionali in diverse regioni del mondo. In particolare la Cina, l’Unione Europea e alcuni stati degli Stati Uniti.

Nel 2023 BMW e Mini hanno raggiunto una quota di vendite di auto elettriche sul totale del 15%, con 367.184 EV immatricolate (+74,4% sul 2022). Facendo decisamente meglio degli altri marchi tedeschi, Audi, Mercedes e Volkswagen.

La BMW vede la svoltaE dal 2026 margini di guadagno allineati alle auto tradizionali

Entro il 2026, la quota delle EV sul totale BMW dovrebbe più che raddoppiare, salendo al 33% con il lancio di sei nuovi modelli della nuova linea Neue Klasse. Con uno sforzo multimiliardario per colmare il divario tecnologico con i concorrenti più agguerriti, Tesla in primis.

Questi investimenti per ora rendono le elettriche BMW meno redditizie rispetto alle auto a combustione, un gap che nei piani dovrebbe essere colmato anch’esso entro il 2026. Il pareggio dovrebbe rendere possibile anche una politica più aggressiva sui prezzi  in determinate fasce, ha detto Mertl, senza entrare nei dettagli.

Nel 2023 il margine di guadagno per auto venduta si è attestato al 10,3% medio. E BMW conta di non scendere sotto l’8-10% di qui al 2030, anche tenendo conto degli investimenti sull’elettrico. Investimenti concentrati sul rendere meno costose le batterie e più efficiente l’intero veicolo.

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11 COMMENTI

  1. L’endotermico ormai è fermo, sono anni ed anni che non ci sono novità e BMW lo sa bene. Ho visto gradualmente un ritorno ai motori più piccoli dai giapponesi, 1.6, 3 cilindri, turbo… tutte cose già viste e rimescolate cercando di strizzare lo straccio il più possibile. Tutte le grosse novità arrivano sulle EV, ogni mese c’è qualcosa di nuovo soprattutto sulle batterie

  2. Al di la del tiro alla fune che si vuole fare su quanto e come si stanno affermando le BEV prodotte dalle case generaliste che hanno sempre prodotto veicoli ICE una cosa è certa, fatta eccezione per Tesla e altri marchi cinesi che ad oggi producono solo ed esclusivamente auto elettriche, la stragrande maggioranza delle case automobilistiche storiche non cesserà la produzione di motori termici ma anzi nei prossimi anni investirà nella produzione di questi motori per renderli sempre migliori.
    BMW, Renault/Geely, Mercedes, VW, Nissan ed altri hanno fatto un passo indietro decisi a non abbandonare la propulsione che per decenni li ha fatti crescere fin tanto ce ne sarà richiesta.
    Una scelta che reputo ponderata volta ad equilibrare una situazione che sembrava voler girare come una frittata la mobilità globale e non con poche incognite.
    L’elettrico è indubbiamente la forma attualmente più affermata di mobilità ma si evolve continuamente ed in pochi anni una soluzione può diventare già vecchia, sotto questo aspetto non ha la “maturità” di un termico e questo insieme ad altri fattori ha sicuramente indotto le case ad essere più attente ed oggettive sulla transizione con Toyota che continua a sviluppare sull’idrogeno soprattutto per i motori “pesanti” dove il Semi di Tesla sta riscontrando diversi problemi nell’affermarsi.
    Differenziare la propulsione per raggiungere in modo sostenibile l’obiettivo di abbattere le emissioni lo trovo molto più logico.

    • io ho letto che le auto elettriche stanno diventando già una tecnologia vecchia e i costruttori stano inverstendo pesantemente di nuovo sulle carrozze a cavalli

      i costruttori tedeschi puntano sui modelli premium con calesse in legni pregiati e fibra di carbonio e 4 cavalli alimentati a barbabietole coltivate in africa e trasportate in europa per nave,

      mentre Stellantis rilancerà le versioni con carro ecocompatibile in legno di balsa ed un economico e pratico mono-cavallo di piccola taglia che si ricarica brucando le aiuole pubbliche

      • C’è già un mercato di stimolatori di appetito e un prototipo di fieno allo stato solido per dimezzare i tempi di ricarica.
        Resta l’annoso problema dell’infiammabilità del carburante nella sua formulazione essiccata, decisamente più sicuro il fieno LFP (Fieno Leggero Pressato, in italiano).

        • però Toyota sostiene che è più pratico usare gli orsi e sfamarli a patate, da portarsi dietro in grossi sacchi

          ogni due anni annunciano il prototipo ma ogni volta succede prima qualche incidente grave tra il guidatore e il motore

          però sono fiducisiosi che risolvono è che è la strada giusta

  3. Per la redazione non si capisce più niente , escono articolo a raffica Volkswagen sta fallendo, BEV in crisi tranne Tesla, Bwm fa il botto “Nel 2023 BMW e Mini hanno raggiunto una quota di vendite di auto elettriche sul totale del 15%, con 367.184 EV immatricolate (+74,4% sul 2022). Facendo decisamente meglio degli altri marchi tedeschi, Audi, Mercedes e Volkswagen.”
    poi si legge in altri articoli
    ” la Volkswagen ha pubblicato il dettaglio delle immatricolazioni per singolo modello. Sul gradino più alto del podio si conferma l’accoppiata VW ID.4/ID.5 (223.100 auto vendute), che precede VW ID.3 (140.800) e Audi Q4 (111.700). Seguono Skoda Enyaq iV (81.700), Audi Q8 (49.000), Cupra Born (45.300), Porsche Taycan (40.600) e VW ID. Buzz (28.600). Quanto ai singoli marchi, la Volkswagen resta in testa con 394 mila auto vendute (+21,1%). Al secondo posto c’è Audi, con 118.200 immatricolazioni (+51%) e una quota sul totale del 6,2%. Skoda, che dispone di un solo modello, si è fermata a 81.700 (+52.1%), davanti a Seat/Cupra (45.300, +44.3%) e a Porsche (40.600, quota sul totale del 12.7%).”
    e così via , faccio un riassunto mio:
    – Tesla primeggia nelle elettriche (ma ha solo quelle), le altre case (soprattutto le tedesche) sono messe mica male nelle elettriche (considerando che ad ora è una piccola parte del loro venduto)
    – Volkswagen sembra stia fallendo (anche leggendo commenti perlopiù negativi per motivi a me oscuri) ma dopo Tesla nelle BEV non ha rivali tra le case di auto tradizionali e sembra che nel 2022 abbia fatturato qualcosa come 279 miliardi di euro nel 2022 con aumento di utili non da poco.
    Morale non credo stiano messe così male le case automobilistiche europee, anzi credo gli escano soldi dalle orecchie, poi ovviamente piangono al minimo accenno di qualcosa che non va come vorrebbero …
    Questo ad oggi, domani vedremo …

    • Ci sembra tutto piuttosto chiaro: le Case tedesche continuano a guadagnare un sacco di soldi con le auto tradizionali, mentre faticano ancora ad affermarsi nelle elettriche, con l’eccezione forse di BMW. Ma hanno mezzi e spalle tali per cui possono permettersi il lusso di recuperare su tempi lunghi anche nell’elettrico il terreno perduto.

        • Di solito Volkswagen punta alla leadership, che nell’elettrico è in mano aTesla e alle cinesi, che c’azzeccano i francesi?

          • Mi sembrava di avere letto in un articolo (ero convinto questo a dir la verità) che le case tedesche fossero in “affanno” con le vendite di BEV.

          • Eh, gli articoli bisogna fare la fatica di leggerli, c’era scritto che la BMW si può considerare un’eccezione, anche se resta il fatto che vende un sesto di Tesla, pur essendo la migliore tra le tedesche premium.

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