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Incentivo retrofit: Chi l’ha visto? Interrogazione al ministro Giovannini

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Che fine ha fatto l’incentivo retrofit? Il bonus è stato approvato ben due anni fa e ancora non c’è neanche l’ombra di un contributo.

Eppure non sembra un traguardo cosi difficile da tagliare. Noi abbiamo il decreto retrofit dal 2015, i francesi sono arrivati oltre 5  anni dopo ma concedono ricchi finanziamenti per convertire le auto e pure le moto. Da noi è vietata pure l’installazione dei kit sulle due ruote nonostante si vendano in tutta Europa. Una barzelletta, amara.

Un bonus, ma non si è speso un cent

Una vecchia Fiat 500 “rinata” con un nuovo motore elettrico.

Siamo riusciti a far scadere il bonus retrofit, a dicembre 2021, senza neanche un euro finanziato. Visto il buco nell’acqua è stato rifinanziato.  A disposizione, ma in teoria e solo in teoria finora, ci sono 3.500 euro più un contributo pari al 60 per cento delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al pubblico registro automobilistico (PRA), all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione. Meno che in Francia, ma si tratta di una misura interessante per abbattere i costi e permettere finalmente di avviare la filiera.

Un’interrogazione al ministro Giovannini

Il ministro Enrico Giovannini

Visto la situazione di stallo 15 senatori Cinque Stelle hanno presentato un’interrogazione. Nel testo i parlamentari citano la legge 9 novembre 2021, n. 156, ma è previsto un decreto del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, per adottare “le disposizioni applicative per il riconoscimento dei contributi previsti dalle disposizioni…“. Questo l’ultimo miglio da percorrere.

Ma come scrivono i senatori: “Il decreto contenente le misure applicative del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, ad oggi non è stato ancora emanato e, in assenza di esso, non possono essere avanzate richieste per ricevere il contributo all’installazione del “retrofit“. Un limbo burocratico.

Perché non si approva il decreto?

Il senatore Daniele Pesco

Tale condizione sta provocando diverse difficoltà, sia da un punto di vista ambientale, sia riguardo il profilo economico – sottolineano i pentastellati -. Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia al corrente di eventuali ostacoli che hanno finora impedito l’emanazione del decreto e, in assenza di essi, se preveda che esso possa trovare luce nel breve termine“.

Si, proprio luce, visto che in Francia tutto è stato fatto in tempi molto brevi. Il primo firmatario è Daniele Pesco, presidente della commissione Bilancio del senato e promotore del bonus retrofit.

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