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Incentivi 2024 tra proroga e novità: siamo alla farsa

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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

Incentivi 2024 tra proroghe e novità: siamo alla farsa. Il ministro che fa ripartire quelli già in vigore nel 2023 dal 23 gennaio, ma annuncerà i nuovi il 1° febbraio. 

incentivi 2024Incentivi 2024: dal 23 ripartono i vecchi, ma il primo febbraio l’annuncio dei nuovi

Si parla spesso di pasticci all’italiana, ma questo li supera tutti. La situazione è la seguente: nei principali mercati europei si è deciso per tempo che bonus mettere in campo nel 2024. La Francia li ha rimodulati, col dichiarato intento di mettere fuori gioco le auto cinesi. Mentre la Germania li ha azzerati a causa di problemi di budget.

L’Italia invece sceglie ancora una volta la strada più tortuosa, giusto per confondere ulteriormente le idee ai potenziali acquirenti. La decisione del ministro Adolfo Urso è la seguente: i bonus in vigore nel 2023 (per le elettriche 5 mila euro con rottamazione e 3 mila senza) tornano operativi dalle 10 del 23 gennaio. E valgono per gli acquisti effettuati a partire dal primo dell’anno. Ma una settimana dopo, giovedì 1° febbraio, il nostro annuncerà come saranno i veri bonus 2024, di cui un’anticipazione è già stata data dallo stesso Urso. Con premi che possono arrivare fino a 13.500 euro.

incentivi 2024In attesa di capirci qualcosa, chi deve comprare rimanda…

Diciamo che se se si volesse immaginare un escamotage per bloccare un mercato (in attesa che la situazione si chiarisca), strada migliore non poteva essere trovata. Anche perché nessuno sa da quando andranno in vigore i nuovi incentivi. L’unica cosa che si legge sul sito degli Ecobonus è: “Il Ministero, come annunciato, sta lavorando alla modifica del decreto vigente, al fine di migliorare l’incentivo. Tenendo conto dell’andamento del mercato e delle esigenze dei consumatori”.

Ovviamente ad essere totalmente spiazzati non sono solo i potenziali clienti, ma anche i concessionari, che rischiano di perdere diverse settimane di vendita. Questo andazzo sta andando avanti da molti anni e ha contribuito a fare dell’Italia il mercato più fiacco nell’elettrico tra i grandi Paesi europei. Ma mai eravamo arrivati a un pasticcio del genere.

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14 COMMENTI

  1. Gli incentivi devono essere dati a chi acquista le auto elettriche, non a chi le vende!!!
    E’ ora di finirla di continuare ad arricchireancor più le case costruttrici e i relativi concessionari….

  2. Concordo con la mossa francese di non dare incentivi per le auto cinesi. La cina su questo versante sta giocando sporco, (nonostante l’apparenza green); meglio non agevolarla ulterormente.
    Purtroppo i produttori europei hanno dormito e si stan rendendo conto ora della loro miopia (forse, viste le dichiarazioni recenti di Tavares. De Meo si sta dando un po’ più da fare).
    Gli incentivi “sovranisti” potrebbero dare un’ulteriore sveglia; soprattutto per preservare un comparto industriale che, nel bene e nel male, è importantissimo per Europa e Italia.

    • Totalmente in disaccordo con quello che invece scrivi, perchè lo Stato francese ha interesse che gli incentivi siano dati alle case francesi produttrici di auto elettriche, lo Stato italiano invece no, visto che non ha nessuna casa italiano produttrice di auto elettriche. Gli Agnelli hanno venduto la Fiat e altri marchi ai francesi stessi. Di conseguenza, perchè mai escludere le auto cinesi??? Per fare un regalo ai francesi???
      Le decisioni di un governo oltrettutto dovrebbero essere prese per aiutare le proprie casse e i cittadini italiani. I cittadini italiani vorrebbero che questi incentivi fossero validi per le auto elettriche di qualsiasi Paese.
      In questo modo oltrettutto si evita che i francesi e tedeschi, continuino a mantenere a prezzi stellare le loro auto, obbligati quantomeno a scendere ai prezzi dei cinesi, che oltrettutto sono appesantiti già dai dazi.

    • Non concordo, la Cina ha una filiera molto più moderna di quanto dicano i luoghi comuni, anche come emissioni di Co2 e inquinamento, in miglioramento ogni anno; i luoghi comuni sulla Cina sparsi sul web sono vecchi di 5, 10, 15 anni, non rispecchiano la situazione recente

      e meno male che ci sono loro ad investire molto per far avanzare le nuove tecnologie, sennò l’intero pianeta sarebbe indietro di 15 anni;

      siamo noi che, senza aver fatto grossi investimenti in tecnologia, campiamo di rendita sugli investimenti fatti da loro, salvo poi lamentarci da piagnoni perché importiamo e tentiamo di copiare da loro tecnologia che ci fa risparmiare molti soldi ed inquinamento

      le aziende come Tesla e alcune altre aziende Europee di rinnovabili, da sole, pur ottime, non possono fare il miracolo della transione energetica mondiale, ne potevano avere lo stesso ritmo di progresso tecnologico che si è avuto negli ultimi anni grazie agli investimenti Cinesi, con ricadute come le alte prestazioni e il calo di costo delle fonti rinnovabili e delle batterie

  3. Mi pare non sia stato ancora chiarito come verranno ripartiti i fondi arretrati dell’anno 2023 per le BEV e le PHEV, che vanno da alzare i fondi disponibii per il 2024

    perché se gli arretrati BEV e PHEV e li condividono/spalmano anche sugli incentivi rottamazione per aquisto ICE, siamo alla presa per.. i 220 volt

    le quote di fondi assegnate non sono irrelevanti, anche in base all’ìentità degl incentivi, determineranno il numero totale di auto incentivanili, es, 30.000 o 50.000, a fronte di un 2024 in cui da noi si venderanno magari 80.000-120.000 (?) BEV

    cioè determinano quanto presto o meno finiranno gli incentivi per le BEV, dopo un 2023 in cui l’incentivo e i prezzi di listino non erano abbastanza invitanti, nel 2024 tra incentivi alti e alcuni listini che sono stati limati si rischia effetto click-day

  4. Ma, questo governo, oltre che pronto a tutto, non era vicino alle aziende?!?
    Forse non a tutte?

  5. Non si capisce perché con le tasse di tutti si debbano regalare soldi alle case automobilistiche che speculano e pagare l’auto nuova ad alcuni (questo vale anche per le termiche)

    • Non si capisce perche’ con le tasse di tutti per fare una visita medica pubblica occorrono mesi se non oltre un anno mentre privatamente anche il giorno stesso.
      Non si capisce perche con le tasse di tutti in pochissimi hanno ristrutturato completamente casa a costo quasi zero sostituendo anche infissi che erano stati sostituiti nuovi 7/8 anni fa.
      In questa nazione tante cose non si capiscono e si capiranno ma un aiuto per chi non ha la possibilita’ di acquistare un’ auto nuova a fronte di una rottamazione non la vedo cosi’ sbagliata come cosa, poi che gli incentivi siano troppo alti per l’ acquisto di una elettrica lo posso trovare comprensibile.

      • I bonus edilizi sono stati un altro regalo vergognoso, sono d’accordo (andrebbero aboliti domani). Se uno non si può permettere una macchina nuova non se la compra, molto semplice. Bisogna tornare alla normalità

        • c’e anche da distinguere tra incentivi al 110-70% (superbonus) o al 10-20% (auto), la prima modalità alza una serie di dubbi

          ma soprattutto l’entità dei fondi utilizzati, i 3 euro all’anno a persona per finanziare gli incenti auto non ti condizionano il bilancio familiare, i 2000-2500 euro in 3 anni per il superbonus invece li senti (tu, oppure il debito pubblico).. sono migliaia di volte più impattanti, il livello di domande che sollevano è diverso

          ricordaimo anche che una cifra simile, circa 700 euro all’anno a persona (circa 40 miliardi all’anno), la paghiamo per gli incentivi alla filera dei carburanti fossili

          evidentemente gli incentivi hanno senso di esistere in linea di principio, come strumento per fare politiche energergetiche e sociali, il punto è come vengono direzionati e modulati, perché negli esempi qui sopra vedo molta disparità e finalità diverse

    • Non si capisce perché abbiamo dato miliardi all’Ilva ed è messa così…come all’alitalia… perché paghiamo la pensione a gente che ha fatto 1 anno e 1/2 in parlamento…..l’incentivo se ben strutturato è una risorsa per il futuro

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