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Il progetto On Charge? La mobilità elettrica perfetta

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On Charge promette la ricarica perfetta. Di più: la mobilità elettrica perfetta. Che non si esaurisce nell’automobile, ma abbraccia e-bike, e-scooter, condivisione dei mezzi e interoperabilità. E, a monte, poggia su tariffe competitive, sistemi di attivazione e pagamento più semplici, affidabilità assoluta. Il progetto On Charge è tutto questo.

Una formula inedita in Italia, che vuole rispondere a una sola domanda: cosa ti serve? L’amministratore delegato Claudio Piazza taglia corto: «On Charge parte da un carta bianca e può riempirla con qualunque prodotto o servizio ci chieda il cliente». Il cliente è innanzitutto l’utente elettrico, ma può essere un condominio, un’amministrazione pubblica o un’azienda.

La promessa: presto la migliore di tutte le App

Lo incontriamo a Bologna, a “E-CHARGE 2023”, dove questa nuova realtà italiana della mobilità sostenibile ha scelto di presentarsi al grande pubblico. Più avanti, a metà dicembre, svelerà la sua nuova App che si preannuncia come una piccola grande rivoluzione. Sarà in grado, per esempio, di capire se un cliente è in difficoltà e di contattarlo.

Possiamo vederla in anteprima e certamente, così ad occhio, sembra finalmente uno strumento efficace e intuitivo, una bussola “user friendly” per navigare nel mare spesso tempestoso della ricarica elettrica. E integrerà tutti i poliedrici aspetti dell’ attività On Charge: ricarica, sharing, e-commerce.

On Charge (qui il sito) è infatti la prima azienda privata in Italia ad essere entrata nel mondo della ricarica dei veicoli elettrici e della mobilità in sharing, offrendo entrambe le soluzioni in tandem.

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Nella foto, da sinistra, Claudio Piazza, Maurizio Maschio e Enrico Polo nello stand di On Charge e E-Chrage

Alle aziende propone le molteplici soluzioni di mobilità elettrica con una formula di welfare aziendale. Alla pubblica amministrazione, sia progetti chiavi in mano per le flotte, sia una nuovo servizio alla comunità. Ai condomini un approccio alla sostenibilità fondato sulla condivisione dei mezzi.

On Charge a 11.000 colonnine nel 2030 con Antonio Carraro nel motore

La sua rete proprietaria conta oggi su più di 1.456 punti di ricarica e altri 4 mila sono in trattativa, dislocati in 17 Regioni e 120 Comuni. Ha un piano di investimenti al 2030 che la collocherà nel gotha dei CPO italiani con circa 12 mila punti di ricarica e una quota di mercato dell’11%.

Dopo un primo crowdfunding e un secondo round  di finanziamento, il principale azionista è oggi la Antonio Carraro, passata sotto il controllo del Gruppo Milleuno-Imoco delle famiglie Maschio e Polo. Il piano di sviluppo è sostenuto da partnership con Banca Intesa SanPaolo e Price Waterhouse.

«Siamo l’unica azienda italiana che fornisce oltre alle infrastrutture di ricarica, anche un sistema integrato e personalizzato per ricaricare, pagare e scegliere il mezzo più idoneo alle proprie esigenze _ spiega Piazza _. Punto di forza è la nostra app che mette in collegamento le esperienze tra auto, biciclette e scooter, permettendo così a cittadini e utenti di essere vicino all’elettrico. I risultati di oggi ci permettono inoltre di guardare con fiducia ad un piano industriale che prevede l’installazione di oltre 11.500 punti di ricarica attivi entro il 2030».

Quando poniamo a Piazza l’ovvia domanda sulla sostenibilità economica di investimenti sull’infrastruttura così onerosi, a fronte di una penetrazione insoddisfacente dell’auto elettrica in Italia e di conseguenza un tasso di utilizzo delle colonnine pubbliche che si aggira attorno al 2%, ci risponde con questi dati: «Il parco auto elettrico puro e plug in  raggiungerà nel 2025 un circolante di 1,2 milioni, per arrivare a 5,3 milioni nel 2030». Di conseguenza il mercato «creerà nel suo complesso un fabbisogno energetico che svilupperà 10 TWH entro il 2030 e rappresenterà un valore di energia erogata fa i 5 e i 6 miliardi di euro».

Ricarica auto con e-bike, e-scooter e car sharing incorporati

Nel macro-universo, aggiunge Piazza,  non vanno poi dimenticate le ciclostazioni ed il mercato delle e-bike in forte crescita, con 370.000 pezzi venduti nel 2022, paria a una quota arrivata al 19%.

Con la sua offerta intermodale On Charge scommette perciò su un mercato potenziale mirato, e tuttavia molto ampio. La Grande distribuzione organizzata, con quasi 11.000 supermercati e 969 centri commerciali, dotati di parcheggio. Le piccole e medie aziende con un sistema di welfare per 11 milioni di dipendenti. Le imprese dell’ospitalità con parcheggi privati: 33.000 alberghi. 389.000 ristoranti, 5.000 palestre, 17.000 carrozzerie.  Un caso di scuola? “I Borghi più Belli d’Italia “ che  fanno capo a un’ Associazione con 325 Comuni aderenti: On Charge ha stipulato un accordo con loro che prevede l’impegno ad dotare ciascun borgo di due infrastrutture di ricarica.

«E’ vero che l’utilizzo medio delle colonnine pubbliche è basso e il ritorno economico dell’investimento è di medio-lungo periodo _ dice Piazza _. Ma una media dice poco: le colonnine collocate al posto giusto, collegate a grandi reti tutte interoperabili, affidabili, identificabili, con attivazione e pagamenti  unificati e con standard aperti  possono ripagarsi anche in meno di un anno. Noi, a Roma, ne abbiamo la prova». 

On Charge è entrata nella grande piattaforma europea di Hubject che conta su oltre 500.000 punti di ricarica. Attraverso questa rete, come CPO, sta chiudendo diversi contratti con altri MSP.

La ricetta di On Charge per garantire tariffe più umane e margini agli operatori

A breve, su tutte le sue stazioni accetterà anche pagamenti con carta di credito, senza necessità di registrazione. Ha già varato un progetto pilota di Vehicle sharing Condominiale ERP con ATER ROMA, in alcuni lotti del quartier della Garbatella. Un altro progetto pilota, in questo caso di corporate sharing, l’ha siglato con Free To X  per i dipendenti della sede centrale di Autostrade per l’Italia di Roma e di Firenze.

Veniamo infine allo spinoso problema delle tariffe di ricarica. Fino al 30 novembre On Charge pratica una tariffa unica bloccata di 0,39 euro a kWh con un prezzo al consumo tra i più bassi del mercato. Dal 1° dicembre saranno introdotti nuovi piani tariffari con tariffe agevolate e diversificate a seconda della tipologia di ricarica. Gli utenti avranno la possibilità di accedere a un sistema di sconti pagando una quota fissa legata ai volumi.

Macché speculazione, lavoriamo sul futuro

Ma Piazza respinge le accuse di chi bolla i rincari come una “speculazione”. «I grandi fattori che compongono a determinare il costo finale al pubblico e quindi si traducono in piani tariffari sono essenzialmente due: il costo della materia prima in primis e poi c’è la importante componente degli investimenti. Non esiste speculazione. Noi, poi, in particolare, abbiamo dimostrato di riservare grande attenzione al processo di avvicinamento dell’utente all’elettrico. Eravamo la Società con il prezzo più basso del mercato e abbiamo deciso di confermare questo posizionamento, anche quando avremmo potuto ritoccare le tariffe rimanendo competitivi. Il primo dicembre avremo nuove tariffe, che comunicheremo a breve, comunque competitive rispetto al mercato e corredate un piano di abbonamenti particolarmente attraente e diversificato. Non parliamo di profitti perché oggi nessuno li vede. Lavoriamo tutti sul futuro, convinti che i dati sulla mobilità elettrica saranno quelli che ho già detto. Solo allora potremo avere un ritorno economico. E anche i margini per ridurre i prezzi, grazie ad economie di scala, ricariche più frequenti, ottimizzazione della struttura».

Qualcosa potrà migliorare anche sul costo della materia energia, «soprattutto per gli operatori che potranno autoprodurla da fonti rinnovabili». Questo non rientra nei piani a breve termine do On Charge. «Tuttavia _ conclude il manager _ contiamo molto sull’avvio delle comunità energetiche, che potrebbero diventare nostri partner strategici».

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1 COMMENTO

  1. Ma se i costi vengono fissati da Arera (i cui membri sono indicati dal governo) siamo sempre punto e a capo.

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