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Il lato oscuro delle batterie integrate

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batterie integrate
batterie integrate
La sezione del nuovo pacco batterie integrato della Tesla Model Y prodotta a Berlino.

 

Per batterie integrate si intendono batterie alloggiate all’interno del telaio dell’auto, solitamente nel pianale. Le adotta Tesla nella Model Y, e BYD nella sua Atto 3 da qualche tempo commercializzata anche in Europa. Presentano il vantaggio di un ingombro e di un peso inferiore perché non necessitano di un proprio contenitore. Ma già hanno suscitato alcune perplessità perché sarebbe difficile accedervi per le riparazioni (leggi) e potrebbero subire danno significativi anche a seguito di piccoli incidenti (leggi). 
Ma lo studio del team cinese aggiunge un ulteriore elemento di riflessione: come reagiscono alle sollecitazioni meccaniche del telaio stesso di cui sono parte strutturale? Come i carichi di impatto a bassa velocità influiscono sulle celle agli ioni di litio strutturalmente integrate?In un articolo pubblicato sul Journal of Power Sources ,  i ricercatori cinesi hanno osservato che le batterie subiscono micro-cortocircuiti durante il carico d’impatto transitorio, ma successivamente mantengono la loro funzionalità. Tuttavia i ripetuti “traumi” sembrano provocare un degrado che riduce i loro cicli di carica-scarica, fino a provocarne una perdita repentina di capacità.L’analisi delle celle degradate ha poi dimostrato che i materiali attivi e i separatori risultano densificati e quindi non più in grado di svolgere correttamente la loro funzione elettrochimica.

«La suscettibilità agli impatti durante l’utilizzo  rende necessario comprendere il danno e il degrado delle prestazioni di questa struttura composita multifunzionale e il suo comportamento di interazione sotto carichi di impatto per garantire l’integrità strutturale e la sicurezza», hanno concluso gli autori dello studio.

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16 COMMENTI

  1. Ho una MG4, sembra che questa auto sia stata pensata per agevolare la eventuale sostituzione del pacco batterie, ad esempio con uno più capace per aumentare l’autonomia del mezzo. Anche io ho letto l’articolo che riportava il parere di quell’esperto che diceva che nella model y le batterie avevano una riparabilità uguale a zero. Credo di essere d’accordo con quelli che dicono che questa tecnologia è conveniente a chi produce non tanto a chi acquista.

  2. Batterie integrate? No grazie ne faccio volentieri a meno, servono a ridurre i costi in fabbrica ma sappiano bene che non sono riparabili (e costerebbe troppo la sostituzione)

  3. No certo, lo puoi riempire di tutto ciò che vuoi, persino acqua e non perde capacità. Magari il motore avrebbe qualcosa da dire se fai un pieno di gasolio con una piccola quantità d’acqua, ad esempio.
    Certo non vedevi l’ora di leggere questa notizia per sparare il tuo commento frustrato eh? 😉

  4. Tra qualche anno…daremo ragione a NIO….col il suo battery swap
    Già ora possono scegliere (in Cina) batterie di capacità diverse..
    A maggior ragione se il cliente si accorge di problemi in caso di uso plug-in…. 10 minuti alla stazione di cambio…e fine del problema!

    (Ne basterebbe 1 per concessionaria/ centro assistenza…non ovunque come i distributori carburante… Sennò costerebbe troppo..e non rientrano nell’investimento)

    Più in là negli anni. Magari si potrebbe scegliere pure la chimica migliore di batteria…. Un po’ come le pile AA o AAA negli apparecchi elettronici.

    Persino per gli smartphone la Commissione Europea spinge per tornare a batteria sostituibile…sia per facilitare la riparazione..il recupero del materiale…o anche la durata di carica ( ricordo ancora che con i primi E-Tacs mi portanlvo 2 o 3 batterie (che facevano 6 ore l’una… Che tempi!!)

    Aspetto con fiducia gli sviluppi…
    Intanto…mi va bene la BEV così…

    Buon weekend a tutti ( BRV e no-Bev)

    • Ha fatto bene a ricordarci i tempi degli E-Tacs e delle batterie che si cambiavano, tempi lontani e non più attuali in quanto la quasi totalità dei telefoni ormai la batteria ce l’ hanno incorporata.
      Il problema del battery swap è che gli svantaggi (maggior peso, maggior costo, maggiore complessità e quindi probabilità di guasto, necessità di affittare la batteria) generalmente superano i vantaggi (possibilità di sostituzione in pochi minuti), in particolare se il problema nasce da un guasto o un danno, ovvero una cosa che accade raramente e un eventuale danno può essere rimborsato dall’ assicurazione (della controparte o dalla propria compagnia se si ha la copertura).

  5. Che sorpresa, il serbatoio della mia ICE non subisce riduzioni della capacità a seguito di sollecitazioni meccaniche del telaio o a seguito di piccoli incidenti.

    • Ti dò un consiglio..man mano che passano gli anni…o i km percorsi..ed i relativi rifornimenti di carburante (peggio gasolio..ma pure benzina)

      Stai sempre più lontano dalla “riserva”…calcola cioè qualche litro in più sul fondo del serbatoio…
      Non hai idea di quante vetture con danni anche molto seri a motore ..pompe carburante…filtri antiparticolato…etc ho visto negli anni in officina.. per il continuo accumulo di sporco nel serbatoio…

      Per certi versi… è come la riduzione di capacità batteria…

      E te lo dice uno che (oltre per lavoro) di diesel ne ha avute 6 o 7 almeno….

      (PS additivi serbatoio?….solo per un po’ di acqua…)

      Ciao

      • /// il continuo accumulo di sporco nel serbatoio…
        Per certi versi… è come la riduzione di capacità batteria \\\ Per non parlare della normale usura del motore che in genere fa aumentare il consumo col passare del tempo..

      • In casa abbiamo un’auto che ha 22 anni e quasi un milione di km. Mai avuto problemi a quello che pesca dal serbatoio. Ne abbiamo appena venduta una di 18. Idem. Poi se si è sfortunati con un distributore che eroga carbuarante contaminato è un altro discorso, ma dire di tenersi sempre che so, 10 litri nel serbatoio è una bufala.

        • Non credo che gli impianti di iniezione di 22 anni fa possano neppure lontanamente essere paragonati a quelli di oggi

          • Io invece sono assolutamente sicuro di si. A parte che quella è un’auto a benzina, 22 anni fa gli impianti common rail esistevano già.

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