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Il Birò cambia strategia e affonda in Borsa

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Il Birò, in una foto pubblicata sul sito ufficiale Estrima.

Il Birò cambia strategia e affonda in Borsa: il titolo di Estrima, l’azienda veneta che produce la macchinetta elettrica, ha perso in un solo giorno il 9,41%.

Birò cambia strategia
Il grafico con l’andamento del titolo dal sito di Borsa Italiana.

Gli analisti:  la crescita è più lenta del previsto

A far scattare le vendite è stata la notizia, diffusa martedì sera a mercati borsistici chiusi. Il consiglio d’amministrazione di Estrima ha infatti deliberato di conferire all’amministratore delegato Matteo Maestri l’incarico di gestire e monitorare la predisposizione di un nuovo piano industriale. Scadenza: il 27 settembre prossimo. Una mossa che ha portato a una nuova ondata di vendite. Il ribasso da inizio anno, secondo TeleBorsa, è di quasi il 50%, con le azioni che sono molto lontane dai 3,5 euro con cui la società è sbarcata è stata quotata a fine 2021. Che cosa sta succedendo? Ecco la spiegazione della società: “La formulazione del nuovo piano industriale si rende necessaria dopo un’attenta analisi della situazione commerciale, produttiva, organizzativa e finanziaria della società e del gruppo. Anche alla luce di fattori esogeni e macroeconomici a livello internazionale che hannocondizionato, in questo ultimo periodo, l’andamento del business“.

Il Birò cambia strategiaIl Birò cambia strategia, gli analisti: “Maggiori risorse per supportare la sviluppo”

Il mercato borsistico, comunque, non l’ha presa bene, con forti vendite. “La decisione di riformulare il piano industriale potrebbe essere motivata da una crescita del business della mobilità (Birò e smart services) più lenta rispetto alle attese“, affermano gli analisti  finanziari di Equita “Ragionevolmente la performance dei nuovi mercati potrebbe aver mostrato una crescita inferiore alle attese. E che richiederebbe maggiori risorse finanziarie per supportare lo sviluppo“. Vedremo che cosa deciderà Maestri e quali cambiamenti verranno apporti ai progetti a suo tempo annunciati. Il Birò ha alle spalle una delle storie più lunghe nel mondo della mobilità elettrica: I primi assaggi della macchinetta elettrica nata nel Nord-Est risalgono al 2009, ma è nel 2010 che arrivarono sul mercato i primi modelli.

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7 COMMENTI

  1. un mercato ce l’hanno ..

    peccato per la concorrenza competitiva , renault twizy e citroen ami e derivate in primis
    ma anche le microcar cinesi e italiane a basso costo

    • Parliamoci chiaro: i veicoli che producono sono piuttosto bruttini. Chi compra vuole design, freschezza, al giorno d’oggi non ne puoi fare a meno.

  2. Secondo me hanno sbagliato il business model e lo dissi in tempi non sospetti. La prossima a fare la botta sarà Microlino. Fossi in loro andrei a replicare il business model di DR, provando con società come LeapMotor.

    • Il quadriciclo leggero è già di per sè un oggetto abbastanza inutile. Venduto a caro prezzo, diventa semplicemente incomprabile. Stupisce l’eventuale stupore.

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