Come è possibile che i consumi elettrici in Italia continuino a diminuire da diversi anni, mentre auto e riscaldamento domestico stanno passando dagli idrocarburi all’elettrico? Questa la domanda che ci pone Bruno. Inviate i questiti a info@vaielettrico.it.
Pompe di calore e auto elettriche non consumano?
“I consumi totali elettrici in Italia stanno calando lentamente negli ultimi anni. È un dato che mi pone alcuni dubbi. Il consumo per il riscaldamento domestico sta lentamente passando dal metano all’elettrico con le pompe di calore. Le auto elettriche, seppure in numero modesto, stanno consumando elettricità. Queste due nuove fonti di consumo elettrico dovrebbero fare aumentare il valore assoluto di consumo, anche se i grandi utilizzatori industriali possono essere in contrazione per crisi congiunturali varie„.
Bruno Bolognani
Consumeranno, per ora sono ancora ininfluenti. Contano di più risparmio ed efficientamento
Risposta- I consumi elettrici stanno calando: vero. Calano lentamente: sbagliato. Diamo un’occhiata ai dati ufficiali Terna. Rispetto al record del 2008 di 314.572 GWh l’Italia è scesa nel 2022 a 290.176 GWh: circa 24.000 GWh in meno consumati. Si tratta di una riduzione del 7,64%, tutt’altro che lenta considerando anche il fatto che ha coinciso con il ritorno del Pil reale ai livelli di 15 anni fa, riassorbendo le crisi dei subprime e quella del Covid.
Dunque fra le cause non possiamo parlare di “contrazione per crisi congiunturali varie”, bensì di efficientamento e risparmio energetico.
Nel dettaglio: il settore domestico ha ridotto i consumi di oltre 4.000 GWh (da 68.388 e 64.525 GWh), il settore industriale addirittura di 20.000 (da 151.366 a 130.013).
Il settore dei servizi è rimasto praticamente inalterato poco oltre 89.000 GWh, mentre l’agricoltura è passata a 5.669 a 6.517 GWh. Nello stesso periodo l’autoconsumo, tutto da fonti rinnovabili, è salito da 23.819 a 30.652 GWh.
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Tutto l’attuale parco auto elettrico di 200.000 unità ha avuto un impatto insignificante, meno di 400 GWh. E la diffusione ancora modesta dei riscaldamenti a pompa di calore negli edifici residenziali è stata più che compensata dal risparmio energetico per interventi di isolamento termico, introduzione di elettrodomestici in classe A e oltre, sostituzione dell’illuminazione a incandeescenza con l’illuminazione a led.
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Non cambia la sostanza di quanto esposto, ma segnalo un refuso importante
200.000 macchine elettriche consumano 400 GWh e non 400 MWh
Ha ragione, correggiamo
Il calo dei consumi è proporzionale all’installazione di impianti fotovoltaici che stanno crescendo a ritmi importanti sia nel settore residenziale che industriale. La crisi energetica del ’21 e ’22 ha dato una spinta agli investimenti e se ne vedono i risultati. Ogni kWh che mi autoproduco è un kWh non acquistato quindi un risparmio per la rete nazionale. Ogni kWh che produco ma non consumo lo immetto in rete e va a sommarsi alla percentuale di rinnovabili che compongono il mix energetico nazionale. Almeno in questo qualcosa sta funzionando
Per dare un’idea, i consumi annuali della mia famiglia (4000 kWh) stanno subendo una riduzione grazie ad una bev (1200kWh) ed un fotovoltaico che ne produce 9000.
Sarà insignificante a livello nazionale ma prima acquistavo 4000 kWh e 1400 lt di gasolio all’anno per due auto, ora 700 lt e immetto 3800 kWh in rete, in attesa di poter investire in una seconda bev ed una PDC per la casa.
la butto lì: forse le bollette alte hanno fatto si che la gente spenga?
Ricordiamo anche che la produzione industriale pesante dagli anni 2000 in poi è calata in modo costante ( ad esempio: non produciamo più alluminio primario e la produzione di auto è crollata )
Le industrie energivore sono molte e diverse: ceramica, cemento, alimentare. E la produzione industriale italiana nel suo complesso non è affatto crollata.
Anche le nuove installazioni di fotovoltaici (grazie anche al superbonus) a mio avviso hanno dato un aiuto.