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Glencore cancella il progetto Sardegna di riciclo-batterie

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Un impianto di recupero batterie di Ly-Cycle (foto: Ly-Cyrcle).

Glencore cancella il progetto di costruire un impianto di riciclo batterie in Sardegna. Processo di autorizzazione troppo lungo, l’impianto si farà altrove.

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Christian Solinas, presidente della regione Sardegna.

Glencore cancella il progetto, tempi autorizzativi troppo lunghi

Ci si lagna spesso che la catena del valore nell’auto elettrica è tutta concentrata in Cina. Ma in realtà un po’ in tutta Europa sono in arrivo importanti investimenti, dalla costruzione di batterie fino all produzione di veicoli. E anche quando qualcuno pensa di investire in Italia…La società mineraria svizzera Glencore, con la canadese Li-Cycle, aveva in progetto di costruire nell’isola un impianto per riciclare i metalli rari contenuti nelle batterie. Annunciato a maggio, il progetto verteva su un impianto per la produzione di litio e altri materiali estraendo materiale triturato dalle batterie usate delle auto, denominato “massa nera”. Ma i tempi biblici delle autorizzazioni non si sposavano con i progetti delle due multinazionali. Anche per la mancanza di scadenze definitive per la procedura di valutazione di impatto ambientale, in carico al governo regionale. Morale della favola: investimenti e posti di lavoro se ne vanno altrove, probabilmente nella solita Germania.

Glencore cancella
Il ministro delle imprese, Adolfo Urso.

I posti di lavoro traslocano altrove, forse in Germania

Glencore non ha fornito dettagli sulla decisione. E un portavoce del ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, non ha risposto alle richieste di commenti. Forse il ministro era troppo impegnato a inseguire il sogno del nucleare di nuova generazione, facendo tappa anche in Slovacchia per il nuovo reattore costruito dall’Enel. Da quel che si sa, Glencore aveva presentato la documentazione per la valutazione di impatto ambientale in ottobre. Ma il dossier è stato ritenuto insufficiente dall’amministrazione regionale sarda, che ha rifiutato di concedere un processo di approvazione accelerato per il progetto pilota. A Glencore sarebbe stato suggerito anzi esplorare opzioni alternative per l’hub, cosa che non combaciava con la tempistica decisa dalla multinazionale. Non siamo in grado di dire da che parte stia la ragione. Ma possiamo dire che la strada per rendere sempre più sostenibili le auto elettriche passa anche dal riciclo delle batterie. E almeno in questo l’Italia dovrebbe assumere un ruolo importante.

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10 COMMENTI

  1. Attenzione: per quanto la notizia sembri negativa, andrebbe analizzata avendo più elementi, uno su tutti l’ impatto sulla salute pubblica e il paesaggio: troppi sono e sono stati, infatti, gli insulti ai sardi e al territorio in termini di morte e devastazione, tra sversamento di fanghi tossici di tutta Italia, basi militari e uranio, sottomarini nucleari, industrie pesanti e miniere, enormi raffinerie ma prezzi di gas e combustibili vari tra i più alti, torri eoliche in territori paesaggisticamente chiave (in una regione che vive molto di turismo). E mi fermo. Uno strascico di morte per secoli, e la bellezza di un paesaggio rovinata, con lo spauracchio di qualche posto di lavoro temporaneo.

  2. Sono sicuro che si tratta di una disattenzione, ma state usando come immagine principale dell’articolo uno screenshot tratto da un video di Zack Nelson – JerryRigEverything, senza neanche menzionarlo.

  3. allora;
    no parchi eolici off shore
    no impianto di riciclo batterie

    manca un no per i pozzi gravitazionali nelle miniere del sulcis
    e un no per l’accumulo grazie alla compressione di CO2
    e siamo a posto

    e per fortuna il cdx era il partito del fare e non del dire …
    della lettera no di sicuro
    baciare è in decadenza dopo la dipartita del cavaliere

    resta testamento ..
    una bella lapide sull’economia Sarda come su quella Italiana
    so ironico e anche un po satirico

    ma nel 2023 dopo 40 anni di decadenza ..
    che avete da conservare
    i privilegi della casta ?

  4. Vabbe se le industrie non vengono in Sardegna saranno i sardi ad espatriare per lavorare nelle industrie. Nulla di nuovo in una regione fallita da sempre

  5. Non posso credere che la nostra politica, la nostra burocrazia e la nostra imprenditoria siano a tale livello di stupidità,
    ergo tutto questo è pianificato e voluto.
    Vuoi mai che queste multinazionali avessereo intenzione di portare un po’ di lavoro e pure di pagarlo?
    Si creerebbe un precedente difficile da controllare.

  6. l’italiano medio è buono solo per zappare la terra e a far da mangiare … tradotto …. agricoltura e turismo … con il problema che il territorio lo stiamo devastando cementificando e inquinando …NEl dettaglio costruendo senza un senso che valorizzi il territorio .. o meglio si da spazio agli amici degli amici per opere dove si puo mangiare il piu possibile e che poi non servono a niente … piano piano sputtaniamo tutti i nostri prodotti .. un esempio l’olio di oliva italico lo hanno massacrato e la spagna in pochi anni ha saputo investire e approfittare della nostra decadenza … mi domando cosa restera dell’italia che fu?

  7. Tranquilli. Questo serve a preservare l’italico servilismo del “i X sono più bravi di noi”. Dove X è, a seconda della necessità, i Tedeschi, gli Svcizzeri, i Francesi, e così via.

    Tutto as usual. 🙂
    Attendiamo sul greto del fiume i cadaveri, leggasi le lamentele di chi non ha lavoro e si lamenta dellla mancanza di posti di lavoro.. dopo aver sputato sulle opportunità.

  8. Sperare nella caduta di questo governo è un obbligo morale.

    E questa notizia sicuramente non sarà data da nessun media a carattere nazionale.

    Che schifo!!!!

    • Parli del governo regionale sardo, immagino, visto che ad esso competeva il dossier. Per altro regione a statuto speciale, di conseguenza con poteri rafforzati.
      Piove, governo ladro..

  9. La Sardegna…luogo meraviglioso dal quale origina il 50% del mio patrimonio genetico. Un vero peccato non investire nell’industria del riciclo-riuso, un settore dove noi italiano sappiamo far bene. La Sardegna ha bisogno di sviluppo industriale sostenibile. Ma la cecità della politica spesso fa danni terribili.

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