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Flotta elettrica chiavi in mano? Chiedetelo ad A2A

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flotta elettrica a2a

Una flotta elettrica chiavi in mano: è la proposta A2A e-fleet che la multiutility lombarda lancia alle medio-grandi imprese, attingendo all’esperienza di una flotta aziendale di ben 700 veicoli, tutti a batterie; probabilmente la più numerosa flotta in Italia. Vaielettrico è andata a scoprirla nell’hub di via Ponte Nuovo, periferia Est di Milano. E ne ha parlato con Fabio Pressi, Amministratore delegato di A2A E-Mobility.

«E’ un progetto nato l’anno scorso – ci dice – Un progetto importante perché abbiamo cercato in qualche modo di fare i primi della classe». Non basta sostituire auto termiche con auto elettriche, ci spiega infatti, ma bisogna creare l’ecosistema «che consenta di gestirle e ricaricarle perché siano sempre pronte».

Vediamo nel dettaglio cosa propone A2A agli imprenditori italiani orientati alla sostenibilità. A2A e-fleet è un pacchetto completo. Include la fornitura delle colonnine, la progettazione, la manutenzione, l’installazione e il servizio di gestione informatizzata della flotta aziendale.  Le stazioni di ricarica possono essere installate sia nei parcheggi aziendali che direttamente nei condomini dei dipendenti. Per la sua flotta elettrica A2A ne ha installate circa 1.200 in 96 sedi.

flotta elettrica a2a
Un hub di ricarica per la flotta elettrica di A2A

A2A e-fleet, dal progetto alla gestione della flotta

Il servizio e-fleet include anche la possibilità di ricaricare tutte le auto della flotta elettrica sulla rete pubblica delle stazioni di ricarica di A2A, dei player interoperabili e a casa.  Tutto gestito attraverso un’unica app per:
-prenotazione e avvio ricarica;
-storico dettagliato dei consumi, delle ricariche e rendicontazione dei costi;
-visualizzazione di tutti i punti di ricarica pubblici, aziendali e domestici;
-supporto tecnico remoto;
-rendicontazione e gestione rimborso e rendicontazione anche dei prelievi effettuati sulle wallbox domestiche.

Ricarica, controllo e fatturazione su misura, per ogni dipendente

A sua volta il fleet manager ha la possibilità di configurare la ricarica, con tariffe personalizzate per ogni singolo driver o  gratuita. Può gestire il pagamento tramite addebito sul conto corrente dei dipendenti e personalizzare profili di ricarica per singoli veicoli o dipendenti. Il pagamento delle ricariche può essere collegato direttamente ai dati aziendali, consentendo di ricevere una fattura mensile con tutte le informazioni relative alle ricariche effettuate da tutti i dipendenti.

«Oggi le aziende hanno l’esigenza di passare all’elettrico; non solo per la sostenibilità, ma anche per risparmiare sui costi della mobilità» spiega Pressi. Non tutte hanno compreso le potenzialità della transizione a una flotta elettrica «ma già A2A sta vedendo che tante iniziano con poche auto per capire come funziona, poi pian piano le vediamo ampliare i numeri delle loro flotte elettriche».

Anche sul grande capitolo della ricarica in strada per gli utenti privati  A2A ha molto da dire. L’infrastruttura è spesso ritenuta carente, tuttavia le colonnine sono sottoutilizzate (si parla di appena il 2% del tempo), non si ripagano e questo determina tariffe apparentemente fuori da ogni logica.

Pressi fa notare che nell’area presidiata dalla rete A2A, a Milano e in Lombardia, la saturazione degli impianti è più alta della media. E spiega: «Dobbiamo pensare però che è fondamentale dove si mette un’infrastruttura per renderla remunerativa dal nostro punto di vista. Bisogna trovare insomma una location corretta in base al fatto che si riesca a installare subito, che si possa allacciare velocemente e soprattutto che sia in un posto dove le persone devono ricaricare».

flotta elettrica a2a
Fabio Pressi

Il salto di qualità: con il modello City Plug alla scoperta dell’Italia

A2A ha imparato la lezione e ora è pronta a “giocare fuori casa” estendendo la sua rete a tutto il territorio nazionale, con un primo target di 4.000 installazioni nei prossimi due-tre anni. Prevede un mix di colonnine a diverse potenze («Anche le Fast giocano un ruolo fondamentale, nelle corrette location» dice Pressi). Ma soprattutto punta a replicare in tutte le principali città italiane  l’innovativo modello delle City Plug, che noi abbiamo definito “la ricarica domestica portata in strada”.

Dopo le due installazioni di Brescia e quella appena inaugurata a Milano per un totale di una ventina di punti di ricarica, molte altre seguiranno. Nel solo capoluogo lombardo gli automobilisti elettrici privi di posto auto privato per la sosta notturna avranno a disposizione 2.000 punti di ricarica a bassa potenza entro due anni.

La colonnina del City Plug, disegnata da Giugiaro Architettura

Dalle colonnine ai lampioni: l’infrastruttura “invisibile”

I vantaggi? Pressi li enumera così: bassi costi di installazione, impatto “discreto” sul tessuto urbano, capillarità, poco stress per la rete elettrica, nessuna sottrazione di spazi per la sosta.

E se oggi il supporto è l’equivalente di un paletto dissuasore, domani potranno essere i lampioni dell’illuminazione pubblica e altri elementi di arredo urbano già esistenti. «Un’installazione invisibile» la definisce Pressi, che in prospettiva potrà servire tutti i veicoli dei residenti privi di posto auto, compresi quadricicli leggeri, moto e scooter.

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1 COMMENTO

  1. c’è un kit di simens che in poche ora trasforma un qualunque lampione della luce in punto di ricarica a bassa potenza (perfetto per la ricarica notturna).
    All’estero (ad esempio londra) è la normalità…non c’è da inventare l’acqua calda…

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