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Felo TOOZ, il “gigante” da 700 km di autonomia

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Un vero “peso massimo” su due ruote, che si ricarica in un lampo e promette autonomie fuori categoria. La Felo TOOZ è un nuovo concetto di moto elettrica iper connessa e con tanta energia in corpo da poter alimentare una casa.

Per alzare l’asticella dell’ambizione, il produttore thailandese Smartech Motor ha pescato nel fantascientifico presentando il suo ultimo, mirabolante, modello di moto a zero emissioni. Parliamo di un progetto visionario che ha catturato l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori al Motor Show di Bangkok.

Felo TOOZ più che una moto elettrica è una sorta di scommessa industriale green, che andrà seguita con attenzione al di là di come evolverà il progetto nel concreto. Progetto che, sulla carta, propone spunti davvero audaci con l’intenzione nemmeno troppo mascherata di rivoluzionare il concetto stesso di moto a batteria.

Touring oversize che va molto lontano

Nata in collaborazione con il sub-brand Felo, la Tooz ha tutto per non passare inosservata. A partire dalla stazza, enorme. In circolazione non ci sarebbe nulla di simile per la categoria. Una massa “visibilmente” notevole che però non sembra precludere prestazioni da supersportiva. Gli unici dati a disposizione parlano infatti di una velocità di punta di 200 km/h e, soprattutto, di un’autonomia pazzesca di circa 720 km (450 miglia) per singola ricarica! Un dato che fa impallidire qualsiasi altra moto elettrica al momento in commercio. E non solo le moto…

Da qui la sensazione che tanta massa serva a nascondere un grande pacco batteria dalla capacità superlativa, in grado inoltre di ricaricarsi in 20 minuti dal 20% all’80% grazie alla compatibilità con il sistema di ricarica rapida di Tipo 2.

Connessa e multimediale

Le performance sono però quasi secondarie rispetto al bagaglio hi-tech che la Felo Tooz si porta dietro. La “regina” delle moto giganti è infatti pensata per offrire a chi si mette in sella un’esperienza di connettività totale con il proprio mondo digitale.
Tutto passa attraverso l’enorme display TFT da 12 pollici (grande come un laptop), che funge da punto nevralgico dell’”intrattenimento” multimediale. Connettendosi con il proprio smartphone, la Felo TOOZ si porta a bordo tutte le app e le funzionalità del telefono, permettendo così di gestire chiamate, messaggi e musica direttamente dal display. Ma non solo: la moto è dotata anche di un sistema audio surround a 6 canali, per un’esperienza sonora totale.

Lo schermo è utilizzato anche dal sistema di navigazione e in futuro, promettono da Smartech, sarà destinatario di altre funzioni avanzate, come un sistema di telecamere a 360 gradi che darà una visione completa dell’ambiente circostante.

Tanta energia… anche per la casa

In questo concentrato di elettronica, tecnologia e batterie, una delle caratteristiche più esclusive della Felo TOOZ è quello di funzionare quasi come fosse una gigantesca power bank su due ruote. La moto infatti, sfruttando la tecnologia V2L (Vehicle-to-Load), può utilizzare la sua enorme riserva di energia non solo per ricaricare i dispositivi elettronici di bordo, ma anche un’intera abitazione.
In sostanza, la batteria del veicolo sarebbe in grado di interagire in modo intelligente con la rete elettrica domestica, immagazzinando e restituendo energia nei momenti di picco.

Alla prova del nove

Naturalmente, siamo davanti ad un prototipo di moto che dovrà essere in grado di mantenere tutte queste promesse anche quando sarà effettivamente su strada. Se, e quando, lo sarà.

Al di là dei gusti estetici e del grande punto interrogativo su come riuscire a maneggiare cotanta massa in strada, Smartech nel suo progetto sembra crederci molto. E, cosa non secondaria, ha l’appoggio del Governo thailandese che sta supportando l’iniziativa, con l’obiettivo di larga scala di mettere il Paese al centro della futura mobilità elettrica su due ruote.
La Felo TOOZ è un primo passo. Certamente una sfida stimolante e da tenere sott’occhio.

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16 COMMENTI

  1. Ho una Goldwing, e tra i winger l’opinione diffusa è “che obbrobrio”.
    Opinione che condivido.
    L’imitazione delle linee della GW è sfacciata, solo che questa sembra disegnata con una motosega.
    Comunque per la stragrande maggioranza dei motociclisti la moto deve avere un motore termico. Proporre una moto del genere in vendita avrebbe un numero di pezzi venduti ridicolo.

  2. Se anche facesse 20km WLTP con 1 kWh significa 35kWh di batterie. Per semplificare il calcolo a 200Wh/kg significa 175kg di batterie. Più la moto

    • E’ evidente che il peso non sará il punto forte di questa moto.. Ma del resto le varie versioni della Golf Wing non sono da meno collocandosi nella fascia 350/400 kg (il limite superiore di massa almeno come era previsto per la vecchia patente A pre-comunitaria)

  3. c’è stata una fuga di notizie su come hanno fatto a raggiungere questo traguardo tecnologico, e senza avere i costi dei costruttori europei

    comprano e si fanno spedire una alla volta per corriere espresso le batterie Tesla Model Y LR da 82 kwh, le aprono a mano, dividono in 3 parti da 27 kwh, e le installano con cura sulle moto.. et voilà

    in una riunione Renault sono volate parole grosse: “Questo è vero management, perché non ci abbiamo pensato prima noi? facciamo altrettanto per up-gradare spendendo con due ceci di investimento Twingo e Dacia Spring”

    Tesla ha notato un incremento di ordini per le sue batterie e mangiato subito la foglia, ma per ora fa finta di niente.. secondo me aspetta che comprino anche i motori..

    • Ah peserà una follia, ma se è fatta bene appena ti muovi diventa un elefante in acqua. Mai provato il goldwing o una elecrtra glide?
      Già a 20 all’ora ti sembra incredibile quanto siano agili e gestibili.

      • No, non ho mai provato una Goldwing, ma una volta ho visto una cosa che ritenevo impossibile. Una Goldwing impennata. So che non ci crederai, ma io l’ho vista…..

      • immagino aiutino:
        > baricentro basso
        > masse concentrate al cento..in tecniche “bassi momenti polari di inerzia”
        > geometrie avantreno e posizione in sella azzeccate

        ricordo dei giri con il Guzzi Falcone e ne aveva forse solo 2 su 3 e non bastavano a renderlo sicuro

        • Perchè il Falcone era una moto da uomini veri col pelo sul torace. Mica da ossuti metrosessuali urbani con risvoltino ai pantaloni che vanno a fare l’apericena vegano.☝️☝️☝️

  4. Il Goldwing elettrico! Se siete onesti, rendetemi atto che ho sempre detto che sarebbe una tipologia di moto che a batterie ha senso. Bella! E tutto sommato fatta come ho sempre detto che dovrebbe essere fatta.

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