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Felo M1, l’e-scooter ora è anche pieghevole

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I mille volti della mobilità green ci portano alla scoperta dell’ultimo trend di mercato: gli scooter elettrici pieghevoli. Dalla Cina arriva l’interessante Felo M1, esempio di praticità applicata alle due ruote.

Per il momento si tratta perlopiù di sperimentazioni che incuriosiscono, esercizi di stile innovativi che fanno parlare di sé ma che poi difficilmente trovano uno sbocco commerciale concreto. Eppure di scooter elettrici pieghevoli ne stanno spuntando diversi in giro, a ricordarci che lo sviluppo della mobilità green corre veloce di questi tempi e, soprattutto, non si pone limiti. Dopotutto: se ci sono già e-bike e monopattini così, perchè non dovrebbero esistere anche gli scooter?

Le ultime novità più chiacchierate in questo campo ci arrivano principalmente dai mercati orientali, da sempre molto aperti alle sperimentazioni. In particolare, ha destato parecchia curiosità l’ultimo modello presentato da Felo al recente Motor Show di Bangkok: uno scooter elettrico pieghevole, denominato M1, piccolo e compattissimo, che l’azienda cinese sta cercando di rendere appetibile fuori dai confini nazionali.

Il Motocompo… cinese?

La particolarità di questo nuovo mezzo è che sembra piacere molto ai giapponesi, soprattutto a coloro che rivedono in lui l’iconico Motocompo Honda a due tempi dei primi Anni ’80. In effetti, il Felo M1 riprende quasi del tutto le forme dell’antesignano dei mini-scooter da “bagagliaio” (che non a caso era venduto come accessorio in combo con l’utilitaria Honda City), ovviamente rivisto in chiave moderna in un progetto di mobilità 100% elettrica.

Inutile sottolineare che Felo spinga molto sulla praticità d’uso del suo scooter pieghevole, che ha dimensioni ridottissime (1190 x 565 x 895) e un peso tale (45 kg senza batteria) che gli consente di essere trasportato come trolley un po’ ovunque, sollevato e riposto senza eccessivi ingombri nel bagagliaio di una macchina o anche agganciato al portellone posteriore tramite portapacchi.

Sulla carta si conforma come un ciclomotore pensato per l’ultimo miglio, per contesti urbani non troppo trafficati, con un motore potente quanto basta (1,2 kW di picco) per “spingerlo” fino ai 45 km/h. E con una batteria da 48V-20Ah in grado di garantire intorno ai 60 km con singola ricarica.

Fa anche da power bank portatile

Al di là dell’impronta stilistica, che può piacere o meno, ci sono però alcuni dettagli tecnici dello scooter che evidenziano le intenzioni serie di Felo. Il fatto, ad esempio, che l’M1 si avvalga di sospensioni complete, di un freno a disco anteriore e di ruote da 8” adatte a varie tipologie di terreno. Dotazioni che lo differenziano, ad esempio, da un altro scooter pieghevole di recente uscita, l’Honda Motocompacto, talmente minimal e leggero (meno di 20 kg), nonché strutturalmente “fragile” in diverse componenti-chiave, da sembrare più un giocattolo di design che un reale mezzo di trasporto quotidiano.

In più, l’M1 Felo ha una batteria estraibile che, all’occorrenza, può rendersi funzionale come una sorta di power-station portatile, utile per ricaricare altri dispositivi elettronici. E, soprattutto, lo scooter ha un prezzo di mercato decisamente interessante: circa 1500 euro.

Oltre il prototipo. L’esempio di ToMove

A quanto si dice, Felo sembrerebbe sulla buona strada per rendere realistica una produzione in serie del suo M1 elettrico. O quanto meno per andare oltre ad una semplice vetrina pubblicitaria. E questo per il segmento sarebbe una bella novità.

Negli ultimi anni, infatti, soprattutto durante i principali Saloni cinesi e giapponesi, si sono visti diversi concept o prototipi più meno abbozzati di mezzi di trasporto elettrici pieghevoli personali – tra cui anche alcuni scooter ideati dalla stessa Honda – ma poi quasi nulla si è fatto di concreto. Per Felo le prospettive sembrano diverse.

Di certo, il settore resta di nicchia ma si evolverà. Anche perché l’interesse c’è: basti guardare il successo del crowdfunding indetto dalla start-up torinese To Move per lanciare TOM, e-scooter pieghevole con telaio in bamboo. E qui non parliamo di eccentriche diavolerie orientali, ma di un prodotto innovativo di ingegneria italiana.

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