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Faccio il 75% in elettrico con la mia plug-in

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Faccio il 75% in elettrico con la mia plug-in, una BMW 225e: è quel che ci scrive  Stefano, che chiede di spezzare una lancia per le auto col doppio motore. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

Faccio il 75% in elettrico
Lo screenshot conferma che la maggior parte dei km viene percorsa in elettrico, abbattendo a 1,8 litri/100 km il consumo del motore termico.

Faccio il 75% in elettrico, uso il termico solo in autostradaFaccio il 75% in elettrico

“Seguo il Vostro sito ed ho notato, anche dalle risposte che mi avete dato in passato, il Vostro scetticismo sulle plug-in. Mi permetto, invece, di chiederVi di spezzare di tanto in tanto una lancia in favore di queste auto. Io ho una BMW 225e ed ho percorso sino ad ora il 75% dei km in elettrico; il restante 25% col termico riguarda solo percorrenze autostradali. 

So che mi direte: sarebbe meglio una elettrica pura, per raggiungere il 100% ed in astratto concordo con Voi. La guida in elettrico, considerazioni ecologiche a parte, è bellissima. Però ho sperimentato sulla mia pelle che la ricarica lontano da casa non è idilliaca come ci viene presentata negli spot pubblicitari. Non sempre si trova la colonnina libera (stendiamo un velo pietoso sulle tariffe),  di fronte al bar dove puoi sorseggiare un caffè (“Lei si ricarica e tu ti prendi una pausa”).

faccio il 75% in elettrico
Gli screenshot di un viaggio autostradale e di uno extraurbano.

Non criticate queste auto: l’ottimo a volte è nemico del buono…

Quindi l’ibrida plug-in (la mia ha 80Km reali di autonomia) consente di guidare sempre in elettrico quando si usa in città o per percorsi extraurbani sotto gli 80Km. E di accendere il termico solo nei lunghi viaggi autostradali.

Forse una maggiore attenzione verso questa tipologia di auto potrebbe indurre coloro che vorrebbero usare l’elettrico, ma sono frenati dalle difficoltà di ricarica, ad avvicinarsi a questo mondo. Siamo tutti d’accordo: 100% elettrico è meglio di 75% ma…. 75% è meglio di zero. L’ottimo, a volte, è il nemico del buono. Vi allego anche lo screenshot di un viaggio autostradale e di un viaggio extraurbano. Cordiali saluti.  Stefano Mazzucchelli

Faccio il 75% in elettrico Risposta. Noi non critichiamo le auto ibride plug-in per partito preso. Ma censuriamo l’uso improprio che spesso se ne fa, con un tipo di utilizzo che è l’opposto di quello (ideale) descritto da Stefano. Il fatto è che queste macchine col doppio motore costicchiano e nella maggior parte dei casi sono acquistate da aziende che poi le danno in uso ai propri collaboratori.

Questi ultimi, un po’ per pigrizia (ricaricare richiede più tempo), un po’ per comodità (documentare le spese è più complicato) finiscono per usare quasi solo il motore termico. Rendendo inutile (e anzi dannosa, perché aggiunge peso) la presenza del propulsore elettrico. Questo è il problema, documentato da diverse indagini.

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35 COMMENTI

  1. Ho rilanciato su Mastodon (terreno fertile per le elettriche) il vs. articolo e mi scrive un lettore: “ho una full hybrid plug-in (che non riprenderei) e per i piccoli spostamenti, e potendo caricare spesso, un plug-in hybrid è ok. Ma in autostrada avere solo 50km di autonomia è inutile e il peso delle batterie aumenta sensibilmente il consumo. Io riesco a fare il 66% [in elettrico] e ogni viaggio (>100 km a tratta) in autostrada mi abbassa la media in maniera significativa; fare una ricarica in 3,5h non aiuta…
    Ottima scelta invece se hai la colonnina a disposizione a casa e in ufficio”

    • Sempre difficile giudicare le scelte altrui.
      Non si sa quale sia la plug-in in questione e diventa complicato valutare.

      Si possono fare, però, in base a quanto lei riporta, alcune considerazioni.

      La prima considerazione è che, non avendo dove ricaricarla a casa è stato un acquisto non consapevole, per di più abbinato a oltre 100Km a viaggio con un’auto da 50 Km in elettrico.

      Poi, non sapendo che auto sia è impossibile giudicarne l’ingegnerizzazione. Ci sono però due sole possibilità sulla base di quanto indicato:
      1) l’auto è fatta male ed il sistema non consente di gestire tutta la batteria in tutto il viaggio grazie all’integrazione col navigatore di bordo;
      2) l’auto lo consentirebbe ma l’utente non ha idea di come vada utilizzata.
      Nessun proprietario di una Plug-in consapevole del suo mezzo sarebbe così sprovveduto da consumare tutta la batteria nella prima parte del viaggio e nessun utente di una Plug-in si sognerebbe mai di ricaricare la batteria in viaggio (per di più togliendo per ore una ricarica a chi ne ha davvero bisogno non avendo alternative).
      Nel mio viaggio più lungo, 600 Km circa, 120 Km li ha fatti da solo il motore elettrico grazie alle rigenerazioni combinate. L’utilizzo del navigatore mi ha consentito di arrivare a metà percorso, 300 Km, col 50% di batteria residua. Alla sera, al ritorno a casa, ho messo l’auto in garage con ancora il 2% di batteria disponibile. 600 Km percorsi e circa 300 Km ancora disponibili all’arrivo.
      23,8 Km/l come consumo combinato dei due motori, 102 (o 104, non ricordo con precisione) g/Km di CO2 emessa. E sapevo usarla ancora poco.

      Purtroppo, se si acquista una Plug-in in modo non consapevole e non avendo le caratteristiche di utilizzo necessarie, è probabile non esserne soddisfatti.
      Altrimenti, c’è la possibilità di inquinare vita auto meno di una BEV con una attenzione identica alle emissioni cittadine e con una libertà di movimento sconosciuta con una BEV ed emissioni sempre migliori rispetto ad una termica.
      Ma bisogna saperla usare (acquistando modelli con buona ingegnerizzazione del sistema ibrido).

      Ciò detto, per la media degli utenti, meglio una BEV (che comunque va acquistata anch’essa in modo consapevole, ma con una maggiore libertà ecologica rispetto ad una Plug-in).

  2. Una Plug-in è un’auto termica elettrificata. Quindi contiene in sé una possibilità inquinante. In base all’utilizzo può essere molto inquinante (comunque meno di una termica), poco inquinante o, non vogliatemene, anche meno inquinante di una BEV (nell’arco di vita delle due auto).

    Certamente una BEV ha l’enorme vantaggio di non ammorbare l’aria mentre viaggia (o di inquinare pochissimo in base al mix di produzione dell’elettricità con cui viene caricata). La PHEV, prima o poi, dovrà usare il termico, e più dovrà usarlo, più emetterà CO2. L’altro svantaggio è che l’inquinamento non è solo CO2, climalterante, ma anche ossidi e particolato, ben più rognosi per la salute. Ma, anche per questi ammorbanti, dipende dall’utilizzo.

    Io l’anno scorso ho consumato 2,7 litri di benzina. In tutto l’anno! Fanno 6,57 Kg di CO2 emessi che, avendo percorso 8.012 Km, sono pari a 0,82 g/Km. Ed immagino, non potendolo misurare a differenza della CO2, che anche ossidi di azoto e particolato siano stati correlati alle medesime dimensioni. Un pelo di più di una BEV il particolato dai freni, ma non tantissimo.

    Ed arrivo all’eresia: vita auto non posso che aver inquinato (ed inquinerò) di meno di una BEV e, col mio uso, nessun ammorbante in città: vado per il 99,4% in elettrico (non ditemi di nuovo che allora potrei avere una BEV: nel 2020 non c’erano station wagon BEV, a me serve una SW, e soprattutto, par i vari casi della vita, allora io ho pagato la mia PHEV meno di una ZOE: 21.700€). Le poche emissioni sono state fuori città: ma sempre per 2,7 litri in un anno.

    Poiché, come noto, una BEV in produzione ha emissioni di CO2 molto maggiori rispetto ad una termica (nel 2020 circa 10 tonnellate in più), e maggiori rispetto ad una PHEV (circa 5 tonnellate nel 2020 tra la mia e la Model 3, pari misure e stazza), il recupero della BEV può avvenire in qualche anno di uso virtuoso se la controparte termica o plug-in hanno le solite emissioni. Ma io emetto 6,57 Kg all’anno: per recuperare le 5 tonnellate emesse in più in produzione, una Model 3 dovrebbe percorrere 6 milioni e 102 mila Km. Tantini…
    Anche l’amico Stefano in BMW 225e, col suo uso virtuoso, costringe una BEV a molti Km per recuperare.
    Certo, non vale per tutti, in particolare per flotte e noleggi e per chi non ha dove caricarla la notte, ma non è “colpa” dell’auto, è colpa di uno sconsiderato acquisto.

    • buon giorno Ivano … su un punto sono d’accordo: meglio una plug-in (per chi non è nelle condizioni ottimali BEV, e contemporaneamente ha l’uso tipo il tuo).

      su un altro punto dissento… (ma non son stato a ricercare in rete il manuale della tua Skoda plug-in … se puoi verifica, ti ringrazio in anticipo):
      nelle plug-in dei marchi in cui lavoravo la partenza e le manovre avvengono sempre in elettrico (salvo alcune situazioni tecniche), ma richiedono SEMPRE la presenza della riserva di benzina nel serbatoio.
      Questo comporta che i 2.7 litri di benzina / anno ti siano sempre messi a disposizione, pertanto dovrà essere continuamente alimentata l’estrazione ed il trasporto nonché la raffinazione del greggio (con i disastri ambientali che comportano!) ma anche il successivo trasporto (su “gomma” .. ed i TIR inquinano parecchio!) fino al distributore di benzina (che sta acceso tutto il giorno come un’albero di natale, e usa energia h24/24)…

      Le plug-in non possono assolutamente fare a meno del carburante … e pure del cambio d’olio almeno ogni 2 anni anche se il termico non lo usi (ed anche l’olio minerale del tuo motore ha costi ed inquinamenti proibitivi, considerando che in poco più di 150 anni di motorizzazione “termica” abbiamo surriscaldato un intero pianeta, oltre ad avvelenarne l’acqua, l’aria ed i terreni).

      Io preferisco la mia BEV: ho un consumo medio 11.6kW invernali su SS, SR, SP; preferisco saltare quando possibile le autostrade – ove pure il buon Paolo Mariano mi ha “certificato” un consumo sui 17.4kW/100 km… quindi quasi 300km di autonomia … ed io, per esigenze personali, mi fermo molto prima in autogrill . Ti dico l’ultima… per mia fortuna (e per esigenze domestiche) ho FV , con cui oltre alle PdC riesco a caricare l’auto quel che mi serve persino in inverno .. ma 8/12 son tutti “solari” (le 4/6 cariche pubbliche / anno uso i buoni del supermercato .. ogni 2/3 spese 25€ .. mi fanno >30kW .. ci faccio 350km.

      Ovviamente in futuro ci saranno migliorie su tutti i fronti; vediamo alla prossima auto cosa sceglieremo 😉 un saluto 👋

      • Buon giorno Damiano. Interessante!

        Allora:
        “meglio una plug-in (per chi non è nelle condizioni ottimali BEV, e contemporaneamente ha l’uso tipo il tuo).”

        Condizioni non ottimali per una BEV ed un utilizzo come il mio indicano che devi ASSOLUTAMENTE pensare ad una BEV e dimenticarti di una PHEV, ovviamente se non vuoi una termica. Condizioni non ottimali per una BEV sono un disastro (ecologicamente) con una PHEV. E 8.000 Km anno sono il massimo della vita per una BEV.
        Però se, come capita a me, in tre anni ho fatto solo tre viaggi lunghi in un colpo solo, e per il resto si va in elettrico, l’ambiente se ne giova ugualmente e non c’è paragone come praticità nei lunghi viaggi.

        Naturalmente, nulla che una BEV, con un po’ di programmazione, non possa fare. Esistono pero situazioni, come è capitato a me, in cui non c’è molto tempo per pensare ad una programmazione. Non sono stati viaggi per vacanze. Tutt’altro. Da questo punto di vista non rimpiango che non ci fosse, nel 2020, la BEV come serviva e me col costo che potevo permettermi. La mia PHEV è stata impareggiabile in quelle situazioni. Impareggiabile tanto da una termica (per emissioni e consumi), quanto da un’elettrica (per la praticità d’uso).

        Dici:
        “ma non son stato a ricercare in rete il manuale della tua Skoda plug-in”

        Bene per te, sarebbe stato tempo perso: con le pagine del manuale dell’Octavia iV puoi farci gli involti per le caldarroste (anzi, neppure quello, visto che è in forma digitale). Penso che sia sufficiente dire che riporta che il serbatoio è da 50 litri: sono forse 39, con la camera d’espansione 39,5, forse…
        E’ palesemente un copia-incolla del manuale della Superb iV che, è un copia incolla… ecc… con un italiano… diciamo discutibile. Non una parola su come utilizzare al meglio il sistema ibrido. E di cose da dire ce ne sarebbero a iosa. Ho dovuto scoprirle io, con continui test, durati mesi, e continue analisi dei dati ricavati nei test.

        Dici:
        “nelle plug-in dei marchi in cui lavoravo la partenza e le manovre avvengono sempre in elettrico (salvo alcune situazioni tecniche)”

        Lavoravi per Stellantis? Se fosse, molto si spiega!
        Nella mia, a batteria carica, non c’è verso di farle usare il termico. Il termico per il sistema è sempre il “piano B”, da evitare se possibile. Se glielo chiedi, impostando manualmente la modalità ibrida, intanto non lo usa finché non sei fuori città (il sistema controlla la posizione e, se hai batteria carica, in città non accende il termico, mai. E nemmeno, se può, se non hai batteria (in realtà ce n’é sempre un po’, usa solo l’80% del lordo) se non pigi forte sull’acceleratore). Ho postato recentemente in queste pagine una prova fatta per interloquire su un argomento. Solo 50 Km di viaggio, quindi una forzatura usare l’ibrido visto che in inverno ne faccio da 70 a 78 di Km in elettrico. Ebbene, il termico si è acceso due volte, all’andata di 25 Km (circa 5 minuti in tutto), e due volte al ritorno, fatto dopo un paio d’ore e quindi di nuovo a motore freddo, stessi tempi. Una manciatina di Km in tutto. E sapendo sempre dove si trova ed il tipo di strada, lo accende solo per cose tipo fare un sorpasso (fuori città) e poi resta acceso per portare, in pochi minuti, la temperatura del liquido refrigerante a 90°C. In un unico viaggio di 50 Km, penso che si sarebbe acceso una volta sola, nel sorpasso, per 4 minuti e qualche secondo (per raggiungere la temperatura ottimale).
        Qui le videate del viaggio in ibrido, a destra, ed il raffronto con lo stesso viaggio fatto in elettrico (a sinistra):

        https://www.flickr.com/photos/140815723@N06/53529998795/in/dateposted/

        Dici ancora:
        “ma richiedono SEMPRE la presenza della riserva di benzina nel serbatoio.
        Questo comporta che i 2.7 litri di benzina / anno ti siano sempre messi a disposizione, pertanto dovrà essere continuamente alimentata l’estrazione ed il trasporto nonché la raffinazione del greggio (con i disastri ambientali che comportano!) ma anche il successivo trasporto (su “gomma” .. ed i TIR inquinano parecchio!) fino al distributore di benzina (che sta acceso tutto il giorno come un’albero di natale, e usa energia h24/24)”

        Questa, in tutti i forum elettrici, è la cosa più carina: parlare del well-to-wheel non appena accenni alla blasfemia della PHEV più “verde” della BEV (precisando le modalità d’uso e documentando con copiose analisi). Naturalmente, essendo incontrovertibile che una BEV non è, e di molto, a zero emissioni (famoso l’articolo del direttore Tedeschini “Una volta per tutte, l’elettrico non è a zero emissioni”), diventa logico sminuire (non si sa il perché: io sono un tifoso delle BEV) i tuoi risultati ammiccando al fatto che “si ma prima, il pozzo, i camion,” ecc…
        A me pare che emettere il pochissimo che emetto dovrebbe spingere ai complimenti, non costringere alla difensiva. Dico sempre che siamo dalla stessa parte.
        Ora è simpatico anche il fatto che tutto il peso dal pozzo alla mia ruota mi sia addebitato per mettere a disposizione per me quei 2,7 litri. E che diamine! Estraggono petrolio dai pozzi solo per i miei 2,7 litri di benzina? Ma va bene. Meglio sarebbe che non ci fosse!
        La domanda, però, che mi sorge spontanea è:
        ma secondo te, il mine-to-weel che fa arrivare a costruire le BEV, le stazioni di ricarica, gli altoforni, le fabbriche, le colonnine, i cavi ad alta potenza e la loro “posa”, i pannelli FV, ecc… ecc… tutto ciò non accede per nulla alla filiera che porta i 2,7 litri nel mio serbatoio?
        Purtroppo, questo è un pianeta con un’economia basata sull’energia fossile. La filiera che porta i 2,7 litri nel mio serbatoio ha fornito energia per fare qualunque cosa che ha portato ad avere la tua BEV, il tuo FV e gli elettroni che metti nel “serbatoio”.
        Ad oggi, almeno.
        Per il futuro, spero che non sarà così. Mi viene sempre in mente un racconto di quel genio di Isaac Asimov: in italiano “L’ultima domanda” (il cui finale è sorprendente, ma Asimov era ateo… nella logica anche se inaspettato).
        Nella fase iniziale del racconto, un super computer trova il modo di trasmettere energia solare da stazioni orbitali a centrali riceventi sulla terra, cosa che consente a tutto il pianeta di avere energia pulita e gratuita ad ogni ora del giorno o della notte.
        Ho letto nei giorni scorsi che è stato fatto un esperimento reale in tal senso: un raggio ha colpito una stazione ricevente sulla terra… speriamo! Ma fino ad allora, alla vituperata filiera dei fossili accedono tutte le produzioni (non credo che si fondano metalli in forni solari).

        Poi dici:
        “Le plug-in non possono assolutamente fare a meno del carburante … e pure del cambio d’olio almeno ogni 2 anni anche se il termico non lo usi (ed anche l’olio minerale del tuo motore ha costi ed inquinamenti proibitivi, considerando che in poco più di 150 anni di motorizzazione “termica” abbiamo surriscaldato un intero pianeta, oltre ad avvelenarne l’acqua, l’aria ed i terreni).”

        E meno male che hanno necessità di (poco, anzi, pochissimo) carburante: è il bello del gioco, il piano B che mi ha fatto fare 600 Km senza preoccupazioni concentrandomi solo sul problema che avevo.

        Cambio olio: ahimé! vero, ogni anno, non due, ri-ahimè! (almeno finché è in garanzia).
        Anche qui tutto l’olio minerale sintetico del mondo me lo carichi sulle spalle! Diamine, io cambio auto mediamente ogni 6 anni, la macchina che ho tenuto di più l’ho tenuta 10 anni. Se terrò 10 anni anche questa, sarebbero 40 litri di olio motore, più 6 litri per il cambio DSG ogni 60.000 Km, più circa un litro per il lavaggio.
        47 litri in 10 anni!
        Però, fortunatamente, in Italia siamo leader europei nella raccolta e nella rigenerazione degli oli esausti e dei filtri grazie al sistema CONOU, il quale riesce a rigenerarne oltre il 90% (producendo altri lubrificanti e bitumi per asfalto: remunerativo oltre a ridurre l’inquinamento). Quindi inquinante è il circa 10% rimanente, che solitamente viene combusto. Per me, vuol dire che 4,7 litri non rigenerabili genereranno, vita auto, 34,3 Kg di CO2 in più. Col mio utilizzo, di circa 8.000 Km l’anno, quindi 80.000 Km in 10 anni, l’aggravio di CO2 al Km sarà pari a 0,00043 g/Km.
        Un disastro! Ritieni che la Model 3, con le sue 5 tonnellate emesse in più in produzione, recupererà più in fretta?

        Infine:
        “Io preferisco la mia BEV: ho un consumo medio 11.6kW invernali su SS, SR, SP; preferisco saltare quando possibile le autostrade – ove pure il buon Paolo Mariano mi ha “certificato” un consumo sui 17.4kW/100 km… quindi quasi 300km di autonomia … ed io, per esigenze personali, mi fermo molto prima in autogrill . Ti dico l’ultima… per mia fortuna (e per esigenze domestiche) ho FV , con cui oltre alle PdC riesco a caricare l’auto quel che mi serve persino in inverno .. ma 8/12 son tutti solari”

        E fai benissimo! Ottimo consumo, utilizzo e ricariche al meglio. Bravissimo!

        Io, però, anche se inizialmente non la pensavo così (volevo una BEV), sono arcicontento della mia PHEV:
        consumo medio invernale in elettrico di 12,73 kWh/100Km (senza pre-climatizzazioni, con le pre-climatizzazioni si sale a 15,04 kWh/100Km). Nessuno può aspettarsi che una termica elettrificata con motore calettato sul cambio sia più efficiente di un’auto nata per essere elettrica, ciò non toglie che non credo che sia un brutto risultato. Anche perché, ed è ciò che per me conta, mi consente di avere un’autonomia elettrica di 75 Km medi (oltre 70 in inverno, oltre 80 in estate). Ciò mi porta ad usare l’elettrico per il 99,4% dei Km. Pas mal, per le mie necessità “normali”!
        Questo, come detto, mi porta ad essere meno inquinante di una BEV vita auto. Anche questo non era scontato!
        Da 900 a 1000 Km di autonomia totale in un viaggio, con emissioni infinitamente più basse di una termica, ottimi consumi (nei 5 viaggi lunghi fatti fino ad ora, pari a 1.848 Km in totale, ho avuto una autonomia media di 948,7 Km con un consumo medio di 25,8 Km/l ed emissioni medie di CO2 di 99,1 g/Km (183 Kg totali di CO2 emessi in 5 viaggi: poi quasi solo elettrico).
        Si, direi che io sono molto contento della mia: molto meglio delle termiche su tutto, più pratica e meno inquinante delle BEV. A me pare un buon risultato.

        Però, siccome non tutti hanno la tenacia che ho io nel perseguire i risultati che mi prefiggo, continuo a sostenere che le BEV sono parte importante del cambiamento. Meglio una BEV, in generale. Con qualche limite in più.

        • Ciao Ivano … grazie per la super-risposta e complimenti per tutto il lavoro documentale che fai! (ho visto il tuo flickr 😀👍)
          Fossero tutti come te…. (anche se, per tua ammissione, hai l’uso corretto, e la competenza che ti aiuta in scelte e calcoli).
          Il problema è che sei una “mosca bianca” .. e la maggior parte delle persone sceglie male la vettura … e la usa pure peggio.

          Tra le cose che auspico (e diminuire l’impronta “mine-to-weel ” ) è che parta veramente la filiera di recupero/riciclo per ottenere i nuovi materiali per costruire altre vetture, così le BEV (e, ovviamente, plug-in e fullhybrid) non saranno più “pesanti” per l’ambiente (ove estratto e lavorato il materiale , oltre a non inquinare dove viaggiano o dove vengono ricaricate.

          La mia preoccupazione è che due secoli di uso idrocarburi ci ha portato vicino alla distruzione del nostro abitat su questo pianeta.

          Non tutti son come te …e non se ne rendono conto…

          • “grazie per la super-risposta e complimenti per tutto il lavoro documentale che fai!”

            Figurati, grazie a te!

            “Il problema è che sei una “mosca bianca” .. e la maggior parte delle persone sceglie male la vettura … e la usa pure peggio.”

            Sono una mosca bianca per ciò che attiene al mio modo “insano” (mia moglie, quando mi vede intento a sviluppare algoritmi e funzioni per l’analisi dei dati raccolti, sintetizza benevolmente con un “tu sei pazzo!”) di cercare di migliorare l’utilizzo delle mie auto. E non solo con questa Plug-in: da quando ho deciso che ero stufo di inquinare in auto, circa 25 anni fa, ma essendomi necessaria l’auto (altrimenti in bici o a piedi e sarebbe tutto risolto), ho iniziato a raccogliere dati di viaggio per migliorare i miei consumi e, quindi, ridurre le emissioni (ed ho cambiato auto quando usciva il successivo modello meno inquinante, prendendo anche la fregatura del “dieselgate”). Con ogni auto, in vari test (di guida, più che altro: non c’erano tutti i settaggi disponibili oggi) ed analisi, sono riuscito a migliorare i consumi ed a “imparare” a guidare in modo “logico” (di natura avrei il “piede pesante”). Anche oggi, la mia “tecnica di guida” è la medesima adottata con le mie due auto precedenti (predittiva, basata sullo scorrimento, non compulsiva, rispettosa dei limiti, in eco, ecc…). Solo che con le mie auto precedenti il miglioramento era di 2 o 3 Km al litro. Con questa, grazie alle analisi, ho dimezzato i consumi e raddoppiato l’autonomia dai viaggi iniziali ai viaggi attuali. In ogni stagione!

            In una Plug-in, auto molto complessa, a differenza delle termiche e delle elettriche, che sostanzialmente non differiscono molto tra loro nelle modalità di guida, è fondamentale sapere esattamente come utilizzare al meglio il sistema. Tra saperla usare e non saperla usare c’è la differenza che passa tra l’avere una termica e l’avere un’elettrica. Dai primi mesi ad oggi è come se stessi guidando due auto totalmente diverse, pur essendo sempre la stessa Octavia e guidando io nello stesso modo. Ciò che è cambiato è che ho capito cosa fare nelle varie situazioni. Certo ci sono differenze di scelta da come guidavo prima: ad esempio, prima, col diesel, privilegiavo i percorsi extra-urbani ora cerco i percorsi in città (il consumo combinato equivalente dei due motori è pari a 58,2 Km/l in città e a 56,9 Km/l in extraurbano: poca differenza, ma disponendo di 10 kWh totali in batteria, alla fine si sente: io voglio e devo massimizzare l’uso elettrico).

            Questo è l’aspetto più problematico di una Plug-in: bisogna saperla usare (oltre ad avere un posto dove caricarla, meglio se protetto dal clima, ed avere abitudini d’uso confacenti alle caratteristiche dell’auto). Non sarebbe un problema se nel manuale, in concessionaria o nei vari test che si trovano in internet fossero indicate almeno le cose principali. Invece, non c’è nulla o, addirittura, vengono suggerite cose controproducenti (ricordo che nei vari test che seguivo veniva detto che l’auto, data per 65 Km in elettrico di omologazione, ne faceva in realtà 40 o 50. Io ne faccio 75 di media in inverno!).

            L’altro problema è che il legislatore, sotto pressione delle case, non ha vietato la vendita delle Plug-in a flotte e noleggi, che era ovvio avessero utenti che le avrebbero usa malissimo. Il rapporto tra loro e chi l’acquista per se sarà di 9 a 1. Ed in quell’uno ci sono quelli che l’anno comperata senza avere un posto dove caricarla. E questo perché nelle concessionarie non hanno la più pallida idea di come consigliarti nell’acquisto in base alle tue caratteristiche.
            I restanti, alcuni dei quali scrivono qui, la usano come si deve, chi più chi meno.

            Il problema è lì. L’auto in se, rispettando le specifiche indicate e con le medie italiane di percorrenza giornaliera, sarebbe assolutamente utile per il miglioramento di emissioni e clima.
            Però la situazione è questa! In questa situazione, ecologicamente estremamente meglio una BEV. Non tutti sono “insani” come me! Giustamente, aggiungo!

  3. nel momento in cui sto scrivendo ci sono 3 commenti, oltre alla risposta redazionale, che citano i soliti luoghi comuni: coperta di linus, costo elevato, TUTTI usano solo il termico, in autostrada con l’hpc è uguale al termico (🤦‍♂️) e banalizzazioni/generalizzazioni varie..

    il costo (ipotesi 50000 euro) è troppo alto se è plug-in ma è giusto se è bev?

    ognuno ha esigenze o abitudini/modi di vivere diversi o l’obbligo è quello dell’uniformazione pure sui tempi “accettabili”?

    hpc: partendo assieme dal casello sfido chiunque con una bev a raggiungere qualsiasi posto prima di me (senza prendere multe).

    TUTTI chi?

    • Perdonami ma mi pare che con l’ultima “sfida” sia tu a cadere nei luoghi comuni…nostri amici hanno preso plug in proprio per una paura di restare a piedi con full elettrico..ed hanno casa con garage..io ho scritto per alcuni… perché ne ho avuto prova diretta, dopodiché meglio plug in che diesel…ma ribadisco che ,a scanso di una effettiva difficoltà nella ricarica oggettiva,probabilmente le difficoltà sono soggettive per una scarsa informazione o per un timore per “il salto nel nuovo”…non C’è un tutti ma ci potrebbe essere un per molti🖖

    • “ognuno ha esigenze o abitudini/modi di vivere diversi” ma tutti abbiamo l’obbiettivo di non trovarci a febbraio in Emilia con il riscaldamento che va 3 ore al giorno perchè sennò c’è troppo caldo. E le plugin, mediamente, non aiutano: pochissimi sono Ivano con la Skoda Octavia. Un coltello da cucina non è intrinsecamente cattivo, lo è quando lo pianti nella pancia di qualcuno. Le plugin sono in larga parte acquistate come flotte aziendali per rientrare nei parametri ESG e poi usate da termico al 100%.

  4. Il problema non è quello che dice VaiElettrico ma è quello che fa la Von Der Leyen (o l’UE, ci siamo capiti): dal 2035 le plugin non saranno acquistabili mentre in USA e in California invece sì. La campana a morte per le plugin la sta suonando l’Europa e i produttori si adeguano.

    Personalmente le plugin sono l’optimum per chi non ha la certezza di ricaricare per strada, alleviando lo stress da ricarica: se posso ricarico ma se non posso non ho stress. Inoltre ci sono brand come Toyota che dimostrano l’alta affidabilità dei loro modelli. Viaggiare in autostrada inoltre è più confortevole e comodo, con rifornimenti veloci e medie autostradali elevate. In Cina in questo momento si sta registrando una inversione di tendenza con un forte recupero da parte delle plugin. A dicembre le auto alla spina sono aumentate del +31% e la crescita è così scomposta: Plugin +80% e BEV +46%.

    La BYD ha appena rinnovato la Qin Plus DM-i con l’allestimento Glory Edition, il più economico di sempre. Parliamo di un 1.5 aspirato plugin con una potenza complessiva di 180 hp e 316 nm (non male!!!) e 55 km di autonomia nel ciclo CLTC. Stiamo parlando di un berlinone enorme, 4,75 x 1,83 x 1,49 metri, con interni veri e non stile Alcatraz.

    Prezzo? 10.267,43 EUR. Meno della metà di una Dacia Spring. Tanto vale importarne 2 dalla Cina e se si rompe un modello lo si rottama e si cammina con la seconda auto …

    Foto e dettagli qui: https://www.scmp.com/business/china-business/article/3252472/chinas-byd-launches-cheaper-plug-hybrid-ev-lure-customers-away-petrol-powered-rivals-volkswagen

    • La plug-in se non hai la possibilità di caricare a casa non la prendi dato che se vuoi sfruttare a pieno la parte elettrica la devi ricaricare tutte le sere, lasciamo perdere poi le ricarica alle pubbliche che non ha proprio senso a livello di costi. Nella situazione di poter gestire una plug-in a sto punto direttamente una bev che almeno poi hai praticamente 0 spese di manutenzione. Viaggiare in autostrada ormai non è più un problema anche con una full elettric e anzi con una plug-in hai sicuramente maggiori consumi dato che ad alte velocità vai praticamente solo a motore termico.

    • la Spring devi vedere il prezzo in Cina

      8500e euro – Dongfeng Nano Box 2023 – versione 27 KWh

      PS: chissà, forse a far archiviare le plug-in ci penserà il costo futuro del kwh in discesa, molto prima del 2035, da vedere in quanti avranno voglia di tirare fuori un centone in più per farsi l’autostrada andando a petrolio per risparmiare magari 20 minuti netti

  5. Concordo con tutti voi… al momento la soluzione full electric non è per tutti; alcuni per oggettive situazioni locali (zone di spostamenti abituali sprovviste di sufficienti colonnine pubbliche; mancanza di posto a casa per ricarica notturna), altri per mancanza di “spirito d’avventura” o capacità di adattamento/ricerca soluzioni che a volte richiedono molto “lavoro individuale” …e con lo stress quotidiano .. troppe ansie da sopportare.

    L’importante però è che ognuno, nel suo “piccolo mondo”, faccia le considerazioni per attuare un piano di riduzione degli inquinanti… Se non può cambiare l’auto, cambi il modo di guidare… più piano (ai limiti legali), prevedendo rallentamenti e non frenando all’ultimo secondo per guadagnare metri di strada (polveri sottili da freni e pneumatici !!)… ovviamente anche in casa ridurre eccessi di calore in inverno o aria condizionata (con la semplice “deumidificazione” si abbatte la temperatura a livelli fisiologicamente più corretti ).

    Chi non può (oggettivamente) prendere subito una BEV senza rischiare enormi sacrifici è giusto che usi le soluzioni intermedie mild-hybrid o plug-in (se autonomia sufficiente ai loro spostamenti… ma io la consiglio solo a chi carica a casa o al lavoro: troppo lunghi i tempi di ricarica attualmente).

    Per tutti coloro che magari potrebbero … ma hanno timore delle nuove tecnologie … possono ugualmente fare “apprendistato” sui piaceri della guida in elettrico … con meno ansia; appena avranno imparato… e l’ansia dimenticata… andranno a comprare la full-electric che preferiscono 😉 … ed allora … benvenuti nella nuova era 🍾🥂😁

    • Ottimo consiglio domestico,aggiungo …se chiudete il box doccia nella parte superiore (magari con lastra di plexiglass) potete abbassare di qualche grado la temperatura acqua calda e sono 💸 che non volano via🤗

      • Buonasera … sempre Off topic .. ma a tema “doccia” … son diversi anni che risparmio e sto pure molto meglio in casa con temperatura media più bassa, ed in bagno ho installato appesa al muro una lampada riscaldante all’infrarosso (occorre le altezze adeguate): scaldo quanto voglio in pochi minuti, mi asciuga tutto – pareti, cabina doccia, i miei capelli 😁) e pure a finestra aperta (sembra di stare al mare sulla spiaggia 🌞⛱); consuma solo 650W ossia meno della metà di una ad aria calda. E’ inutile scaldare troppo tutte le stanze 😉

        • Le stufette infrarossi, alogene o a resistenza hanno la stessa efficenza, cambia l’irrangiamento. Inoltre si spende circa il doppio che con il gas (a pari calore).
          In pratica hai solo trovato il modo per stare al freddo.
          Con una pompa di calore moderna produci almeno 4 volte il calore dei suddetti sistemi a pari potenza, quindi non serve scaldare 1 stanza alla volta. Significa anche spendere la metà del gas.
          Io uso solo split nelle mezze stagioni e combino split e termo convenzionali quando fa più freddo.

          • Ciao.. preciso che a casa da anni ho FV; 3 PdC accese fisse appena ho energia sufficiente (e a me e mia moglie non piace troppo calore in casa): nei bagnoi la PdC non c’è..ci arriva indirettamente..e spogliarsi e fare la doccia non sarebbe il massimo, pertanto la lampada infrarossi mi dà in breve tempo tutto il calore necessario..e lo fa anche se spalancò la finestra.. perché non c’ è aria calda che fuoriesce…
            La caldaia a gas metano ce l’ho..ma per come la uso io quest’inverno non ha superato le 2 ore continiative al giorno (lo deduco dal consumo mensile di gas .diviso per il consumo orario del mio apparato).

            Se hai altri suggerimenti…son contento di leggerli.
            Ciao grazie.

  6. l’importante è che sia soddisfatto della sua scelta, che fra l’altro guardando il kilometraggio, avrà fatto almeno più di un anno fa, magari in quel momento più persone avrebbero fatto la scelta di una Plug-In

    in 1-2 anni le condizioni al contorno, prezzi auto e infrastrutture ricarica, già sono cambiate, questo lo trovo affascinante

    Ho guardato per curiosità:

    BMW E-225 pesa circa 1900 kg, come peso se la gioca con il Suv Tesla Y che è BEV
    (poi il BMW sicuro sarà rifinito meglio)

  7. Sono felice possessore di una Peugeot 3008 plug in e percorro tutti i giorni 60 km in elettrico o ibrido. Sono d’ accordo sulle considerazioni fatte e aggiungo che la spinta elettrica sul motore termico favorisce gli inserimenti in carreggiata quando c’ è traffico etc.rendendo la guida piacevole e sicura con consumi risibili.

      • Faccia una prova: 100 km di autostrada con cruise control a 130 kmh e verifichi la media sull’intero percorso. Se viaggia di giorno e in normali condizioni di traffico non arriverà a 100 kmh. Scommettiamo?

      • MEDIA, VELOCITÀ MEDIA… per avere una velocità media dalla partenza alla destinazione di 130km/h, vuole dire che in autostrada hai viaggiato almeno a 170, vuoto per pieno…
        Da casa a lavoro io faccio 50km tondi tondi, 35 sono di autostrada. Quando arrivo a destinazione la velocità media è tra i 45 e i 50km/h.

        Di notte, se faccio la stessa distanza con un percorso molto simile, supero i 90km/h di media, anche sgarrando un pochino dove il limite è a 50 😉

        Dai che è aritmetica di base.

    • Ci sono anche io, felice di guidare kia niro plug in presa usata nel 2022, con mezzo spirito ecologista e mezza poca conoscenza della mobilità elettrica è stata una buona scelta.
      Da allora ogni giorno più di 50km in elettrico e se la percorrenza è maggiore si fa meglio che si può, anche alternando manualmente elettrico e ibrido per ottimizzare i consumi e ridurre le emissioni.
      Una plug-in al giorno toglie la benzina di torno..
      A breve arriverà la bev..

      • “se la percorrenza è maggiore si fa meglio che si può, anche alternando manualmente elettrico e ibrido per ottimizzare i consumi e ridurre le emissioni”

        Solo per capire come funziona il suo sistema. Da quel che intuisco dalla frase sopra riportata, è lei che deve agire manualmente per inserire elettrico ed ibrido nei viaggi che eccedono l’autonomia in elettrico dell’auto.
        Non può pensarci il sistema in abbinata col navigatore di bordo?
        Grazie se vorrà rispondermi. Sto cercando di capire come funzionano le varie Plug-in sul mercato.

  8. Dal mio punto di vista con l’offerta che abbiamo oggi trovo veramente poco senso nel preferire una plug-in ad un bev, il prezzo di acquisto è pressoché simile, se non in certi casi superiore (una X2 225e parte da un base di oltre 46mila euro) e poi bisogna comunque mettere in conto i soliti costi di manutenzione del motore termico. L’unico motivo potrebbe stare nella paura lato autonomia in caso di lunghi viaggi, ma ormai con stazioni di ricarica hpc anche in autostrada affrontare viaggi a lungo raggio con un’auto elettrica non è quasi più un problema.

    • Concordo…il plug in credo che per alcuni sia “una coperta di Linus”..la tranquillità di avere cmq sempre appresso un rassicurante motore termico a discapito però della velocità di ricarica elettrica e della rigenerazione…peccato perché quel 25% di termico sarebbe tranquillamente percorso in autostrada con una buona conoscenza delle bev

      • concordo. Inoltre i consumi, pur contenuti in funzione probabilmente di una guida attenta e certamente del fatto di aver percorso a batteria carica un percorso sufficientemente breve, potrebbero essere decisamente più bassi ancora con una full electric.

      • non sono due motorizzazioni confrontabili, è come paragonare il benzina al diesel oppure al metano. Il plug in è perfetto per certi tipi di utilizzo così come l’ev va bene solo per altri. Ogni motorizzazione è a fuoco in base all’utilizzo che se ne fa e alla cifra che si ha a disposizione.

        • ingegneri e piloti “demo” Stellantis con cui parlai (alla presentazione + prove guida) prima dell’arrivo nelle concessionarie delle plug-in di costruzione italiana (Jeep 4xe e A.R. Tonale) si riferivano ad un contesto “uso prevalentemente urbano / extra urbano” con media “europea” di 60km/giorno, ricariche a casa (con w.b. fornita ) e magari rabbocco sul lavoro / spesa ove possibile. La Jeep Compass 4xE ha 36litri serbatoio carburante .. col peso e l’aerodinamica da SUV fuoristrada davano un’autonomia complessiva sui 500km; la Tonale fa meglio per la batteria maggiorata, arrivando a 600km ca ; ovviamente c’è chi sarà in grado di fare anche di più … dipende dal contesto oggettivo di guida.
          Per quanto riguarda poi il Jeep Wrangler 4xE (che conserva tutta la base meccanica specialistica con aggiunta della spinta dei motori elettrici) è nata per avere la percorrenza tipica cittadina in elettrico, ma poi fuori ovviamente si sposta a benzina ed in fuoristrada l’apporto dell’elettrico è importante per l’intrinseca prerogativa della coppia massima anche a bassa velocità che migliora la trazione (ed ha il buffer di corrente sempre pronto + ricarica dal termico).
          Ovviamente i tre sopra son modelli meno adatti al lungo viaggio autostradale, dove a prevalere son berline basse e lunghe, più leggere dei SUV (anche la famosa Model Y è solo una carrozzeria alta su una base Model3… in fuoristrada va sullo sterrato.
          Se si studia bene il tipo esatto di uso che si farà della vettura… ogni tipo di motorizzazione al momento è adatta.
          Per le questioni ambientali, purtroppo, ancora non ci sono scelte ottime al 100% ma solo compromessi accettabili; però in pochi anni le migliorie arriveranno (e con tempistiche molto più rapide degli sviluppi avuti coi motori termici !).

          • Si ogni motorizzazione ha il suo perché (a parte l’e-power nissan), un valore importante è sempre l’efficienza complessiva per l’uso che si andrà a fare.
            Un qualsiasi suv è intrinsecamente inefficiente, quindi qualsiasi motore potrete metterci resterà sempre una c**ca, aerodinamica, baricentro alto, dimensioni maggiori per mantenere doti di stabilità e abitabilità accettabili…
            Se si confrontano classe A, B e GLA, si vede come il suv sia peggiore in tutto, tranne l’estetica…
            Oggi il mondo elettrico offre qualche monovolume, dolphin, model Y (mascherata da suv) e qualche altra, poco di piccolo e spazioso però.

    • Dite che una phev non ha senso… bene io come l’autore dell’articolo abbiamo una vettura di 4,4m, con oltre 400l di bagagliaio, più aerodinamica e con baricentro più basso di un suv.
      Alternative bev? Per avere 400l di bagagliaio su che lunghezza devo andare? Le uniche alternative sono forse i furgoncini e di certo non sono paragonabili.

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