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EP Tender, il piccolo rimorchio contro l’ansia da ricarica

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Ansia da ricarica? Ti porta a spasso un piccolo rimorchio con 51 kWh di batterie...

EP Tender è una start-up francese  che sta facendo discutere per la sua proposta contro l’ansia da ricarica. Ovvero: chi affronta un viaggio lungo, può portarsi a spasso un piccolo rimorchio con una batteria da 51 kWh, da usare quando serve.

EP Tender, e ti porti dietro 51 kWh di batterie

Tecnicamente si chiama power-bank e ha lo stesso ruolo delle batterie portatili che siamo abituati a usare per ricaricare i nostri telefonini. Solo che qui l’ingombro è un po’ diverso: si tratta di una specie di bauletto che si traina (tipo quelli che certi turisti usano per i bagagli). Una volta usato, il rimorchio-ricarica si lascia nei punti designati da Ep Tender, dove (se il viaggio continua) se ne può ritirare uno carico. Per il costo del noleggio si parla di 34 euro, ma la spesa maggiore è legata al montaggio del gancio e dei connettori elettrici (circa 600 euro).

ep tenderLa start-up di Poissy assicura che presto la batteria-supporto arriverà a 60 kWh di capacità. E che tutta l’energia a servizio dei suoi accumulatori arriva da fonti rinnovabili. EP Tender ha sviluppato anche una variante endotermica del suo bauletto: invece delle batterie, il piccolo rimorchio ospita un motore da 22 kW (30 Cv), con 35 litri di serbatoio. Il supporto serve a trasformare l’auto da elettrica a ibrida.

Che dirne? Onestamente non ci convince

ep tender
Come funziona l’operazione: in due minuti si lascia la batteria al 10%, se ne traina un’altra carica al 100%

Il nostro parere? L’idea non è del tutto nuova e ricalca quella (fallita) di un imprenditore americano di origini israeliane, Shai Agassi. Il progetto (qui la storia completa) era di creare una rete di stazioni che, invece di far sostare le macchine per la ricarica, in pochi secondi sostituivano il pacco-batterie scarico con uno carico. Sembrava l’uovo di Colombo e così la pensavano anche i tanti investitori che affidarono ad Agassi 850 milioni di dollari, una fortuna. Ma il funzionamento era troppo macchinoso e la società di Agassi, Better Place, nel 2013 ha dichiarato bancarotta. Anche il bauletto di EP Tender, con tutta la simpatia che abbiamo per le start-up, ci convince poco. Intanto perché pesa e incide non poco sui consumi. E poi perché l’autonomia delle auto elettriche  aumenta di anno in anno, anche se già oggi, pianificando bene tappe e soste, non c’è bisogno di alcun rimorchio.

 

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9 COMMENTI

  1. Se diventasse uno standard reperibile nelle stazioni di servizio, soprattutto delle autostrade, sarebbe una soluzione a tanti problemi:
    – le auto potrebbero montare batterie più piccole, e meno costose e meno pesanti, utili per l’uso quotidiano e facilmente ricaricabili a domicilio
    – anziché sfondare le grosse batterie con ricariche rapide si cambierebbe il carrello, per i viaggi lunghi, con un tempo paragonabile a quello di un pieno, mentre le batterie nei carrelli verrebbero ricaricate lentamente nella stazione di servizio magari dotata di un impianto solare
    – le batterie stoccate nelle stazioni potrebbero essere usate come punti di accumulo della rete elettrica
    – si potrebbe pagare, con sistema elettronico, solo l’energia effettivamente consumata
    – molte delle attuali stazioni di servizio potrebbero continuare a funzionare riconvertendosi gradualmente ad una gestione competente del parco carrelli-batteria
    – forse questo renderebbe più rapido ed appetibile il passaggio all’elettrico, anche attraverso la riconversione (retrofit) delle auto con motore termico (che non possono montare grosse batterie )
    – al posto del battery-swapping molto macchinoso e poco standardizzabile un battery-adding universale, poi chi vuole lo usa , chi non vuole si carica un inutile e costoso peso in macchina di cui avrà bisogno pochissime volte, con tempi lunghi per ricaricare

  2. Bene. Se saranno 34€ al giorno e mi proponessero un contratto, risponderei: “Bella battuta, fa molto ridere!”. Nel 20121 la Kia lancerà, a quanto hanno detto, un crossover da 500 km di autonomia ad un presso abbordabile per un auto che non è non è di lusso, ma non certo un’utilitaria. Chi pagherebbe mai 34€ al giorno per avere 200 km in più di autonomia, con la seccatura (specie nei parcheggi) di dover trainare un carrellino, con i rischi , tra l’altro, che questo comporta?

  3. Di sicuro al mese: se fossero al giorno significherebbe dire “Non noleggiatelo, è una fregatura”; se fossero all’anno significherebbe dire “E’ un prezzo simbolico, ve lo stiamo regalando”.

    • Di sicuro al giorno. Hai idea del valore di un rimorchio del genere con quella batteria? Vale come un’utilitaria. E poi ti serve magari solo per 3 o 4 giorni…

    • lo noleggiano, è scritto nell’articolo, 34 euro (in Francia, in Italia il servizio per ora non è previsto) più 600 euro di spese di installazione.

    • credo che sia l’uovo di Colombo, l’auto leggera, quindi risparmiosa per gli spostamenti giornalieri e, questa appendice per i viaggi “lunghi” che per le famiglie sono 4/5 l’anno per essere abbondanti.

  4. Antenne potuto avere senso un rimorchio con qualche batteria integrata ma così proprio…
    Ma il software non sbrocca ad avere una batteria che non si comporta come normalmente? Veramente assurdo.

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