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Elettrico spazzato via dall’idrogeno? Mah…

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Una stazione di rifornimento di idrogeno aperta dalla Shell.
Elettrico spazzato via dall’idrogeno? Gabriele, un lettore, ci segnala un articolo che sposa questa tesi, con tesi sprezzanti verso le auto a batterie. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

elettrico spazzato viaElettrico spazzato via? “Entro il 2030 una collaudata filiera di distribuzione… “

“Leggevo qualcuno dei soliti titoli sensazionalistici che si trovano in giro. Nella fattispecie questoin cui, dopo un titolone eclatante, sfogliando diverse schermate riempitive si arriva alla mega soluzione finale... L’idrogeno. Ancora. Liquidato con “verrà estratto da fonti rinnovabili al 100%” e “per il 2030 ci sarà già una collaudata filiera di distribuzione” . Mentre “la corrente si crea solo bruciando carbone“. Al di là di quali potrebbero essere davvero le soluzioni future, è frustrante leggere che i principali problemi di una tecnologia promettente come l’idrogeno (la bassa resa ed i costi di produzione, le difficoltà di stoccaggio e trasporto...) sano tutte banalizzate. Con frasi come “tra qualche anno sarà tutto risolto” con uno schiocco di dita, le criticità sono momentanee e presto dimenticabili. Ma l’elettrico no, questi macinini buoni per fare 5 km al giorno solo in pianura e col bel tempo.
La Toyota a idrogeno, la Mirai: dal punto di vista commerciale un flop.

È frustrante continuare a leggere queste accozzaglie di luoghi comuni

E dio ce ne scampi che l’acqua non arrivi al mozzo-ruota, altrimenti prendono fuoco come le sterpaglie… Costano uno sfacelo e fanno più polveri sottili di una caldaia degli anni ’30… Molto meglio un bel diesel anche Euro 4, tanto qualche “studio indipendente” che sentenzi inquinare meno dell’elettrico se lo si cerca lo si trova. Dieselgate già lontano ricordo. Batterie antesignane del demonio, che per essere costruite necessitano di terre rare ottenute radendo al suolo foreste amazzoniche e villaggi di bambini poveri. Invece i pozzi petroliferi storicamente hanno sempre portato pace e serenità ambientale.
Onestamente è frustrante continuare a leggere testate anche di un certo calibro continuare a parlare per luoghi comuni. Usare notizie passeggere per costruire realtà alternative utopiche e demonizzare i tentativi attuali solo perché premendo un pedale non senti rumore. Gabriele Baccaglini

Elettrico spazzato via? Guardiamo numeri e fatti

elettrico spazzato via
Vendite di auto a idrogeno in Italia in maggio e nei primi 5 mesi del 2023. Fonte: Unrae.it.
Risponde Mauro Tedeschini. Parto da un ricordo personale. Nel 2000 ero da poco  direttore di Quattroruote quando la BMW mi invitò a un grande evento al Biffi Scala di Milano. Veniva presentata la nuova gamma a idrogeno, che sarebbe stata disponibile sul mercato entro 4 anni, cosa che di fatto non avvenne. Ne sono passati 23 e questa tecnologia non decolla, anche se è spinta da lobby sempre più potenti. All’epoca, nel 2000, di elettrico non si parlava, i primi modelli sarebbero arrivati alla fine del decennio. La situazione, oggi, è che persino in un piccolo mercato come l’Italia si vendono 6 mila elettriche al mese. Zero a idrogeno. In futuro la situazione cambierà? Può essere e noi daremo conto, perché tutto quel che aiuta una seria decarbonizzazione è il benvenuto. Di certo non demonizzeremo questa tecnologia con le stupidaggini che si scrivono sull’elettrico, tipo che l’energia è prodotta tutta dal carbone. Il problema di fondo, però, è che c’è un’Italia che vuole credere a tutte le sciocchezze che girano in rete, trasformando in un successo  video vergognosi come quello contro E-Gap qui sotto.  

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68 COMMENTI

  1. Tutte balle, create per creare nuove dipendenze e passare dalla filiera dei petrolieri a quella dei gasatori idrogenisti.
    Oggi fatto gita sul Garda, 320 km.
    Domani previsto sereno tutto il giorno, metto in ricarica la Kona alle 8 e per le 16 la ritrovo quasi completamente ricaricata dal fotovoltaico sul tetto.
    Ulteriore rabbocco lunedì mattina, vado a lavorare in bici.
    L’elettrica BEV ha un solo difetto: costa tanto.

  2. L’idrogeno potrebbe essere una alternativa, ma vista la lentezza nella realizzazione delle infrastrutture in Italia, tra burocrazia etc. Ci vorranno anni a meno che per portare idrogeno occorrono metanodotti (se si pensa di utilizzare una miscela di metano-idrogeno) come attualmente in esperimento a Castelfranco Emilia dove Hera ha fornito ad un certo numero di abitazioni caldaie ibride metano-idrogeno.
    Allora le stazioni di servizio potrebbero essere rifornite via metanodotto, ad esempio quelle che già sono così rifornite.
    Però la trazione a metano non è diffusa in tutta italia.

    • No, non si tratta di un problema “italiano”. La miscelazione dell’idrogeno è una visione onirica di chi vuole continuare a vendere gas che non risolve il problema, anzi ne ritarda la soluzione.

  3. ma secondo quanto spiegato proprio da formigli ieri… l’idrogeno verde o il metano sintetico verrebbe prodotto in Texas.. poi su nave verrebbe trasportato in Germania dove verrebbe rilavorato il metano (CH4) per estrarre 1 Carbonio e 4 idrogeni; lì verrebbe consumato recuperando la CO2 che verrebbe immessa nelle navi e portata in Texas per produrre ANCORA CH4 SINTETICO. tutto circolare… però al di là del sole che splenderà forte e costante in Texas…. come mai sta roba sembra così il futuro? o è il passato che non vuole cedere il passo e si mandano in giro navi metaniere tra un continente e l’altro?
    Perchè il Texas e non il Sahara, notevolmente più vicino? boho!! ci penso.. magari se mi spremo le meningi una ragione la trovo….

    • Ma perché devo comprare il sole del Texas, pagare le spese di trasporto e le tasse di importazione, quando posso usare il sole italiano DOP senza tutte queste complicazioni?
      Cos’ha il sole italiano che non va? Boh!? Una volta eravamo il Paese del sole, come siamo diventati il Paese del gas?

      • Fatti un giretto sul sito della eFuel Alliance (nella sezione FAQ, how efficient is the efuel compared to EV), stando a un loro resoconto un’auto alimentata da efuel prodotto in Patagonia e trasportato in Germania è lo 0,1% più efficiente di un’auto elettrica alimentata dal sole e dal vento tedesco.
        Peccato che, usando i loro stessi dati, se l’efuel venisse prodotto in loco dal loro bel sole tedesco l’efficienza di tali automobili crollerebbe al 3%, il nulla cosmico in pratica.
        Ci prendono per i fondelli.

        • Ahahahah vuole farmi morire dal ridere di prima mattina?
          Conosce il famoso detto “non chiedere all’oste se il vino e buono”?

  4. Mauro tutto bello e condivisibile, però l’ultima frase onestamente non mi trova d’accordo. E non è la sola, in realtà la si ritrova spesso come ritornello. E’ la “””crociata””” contro le “””fake news””” che rallentano le vendite in Italia, dipingendo “un’Italia che vuole credere a tutte le sciocchezze che girano in rete” quasi che l’autore di quel video avesse fatto un partito no-auto-elettriche che con questo slogan abbia vinto le elezioni col 95% dei consensi.

    Mi ricordo quando cominciarono a spopolare i social e i giornalisti, tra il terrorizzato e l’allibito, scoprivano cosa pensava un certo popolino. Forse l’avete scordato, ma addirittura si arrivò non molto tempo fa sul punto di quasi istituire un ministero della verità per la lotta alle fake news, un censore-controllore pubblico che doveva approvare ex post quanto sritto in rete e intimarne la rimozione in pochissimo tempo, con tanto di reati annessi.

    Questa ostinazione della crociata contro le fake news sinceramente non mi ha mai appassionato. E’ come se aprissi Repubblica stamattina e vi trovassi sopra un video gigante: “la Terra è davvero piatta? Ora vi spiego perché non è così”. Ma i terrapiattisti, i novax, così come quelli che vanno dai maghi o iniziano la giornata consultando gli astri, sono persone che hanno bisogno di credere ad una realtà alternativa, per loro credere che tutti si sbagliano, che c’è una congiura, ma che loro, più scaltri di noi, sanno che la verità è altrove, è la loro ragion d’essere e li rende felici. Perché negargli questa felicità se non fanno male a nessuno?

    Insomma lo scoop che la Terra non è piatta non mi appassiona. Capisco che attiri valanghe di commentatori e di click ma il debunking delle fake news di quarta categoria è cosa triste, salvo solo Crozza quando prende in giro la “sc(i)enza” di Red Ronnie (ma lì non è debunking, è vera comicità). Invece vi rinnovo i complimenti per il bell’articolo sulle batterie e l’allagamento: il tema è nuovo e fresco, giustamente l’argomento non è proprio notissimo e l’approfondimento è utile, tecnico, scritto in modo comprensibile e non polemico. Magari farà molte meno visualizzazioni ma personalmente è l’informazione che preferisco.

    Nota: non sto dicendo cosa VaiElettrico deve o non deve pubblicare, ci mancherebbe, non mi permetto. Sto solo esprimendo un’opinione meramente personale sull’ “eccessivo” debunking che a volte leggo qui. In attesa dei prossimi scoop “L’inversione del campo magnetico della Terra è causato dalle auto elettriche?” oppure “Il fatto che il cellulare si ricarica mentre viaggio pur non essendo collegando alla presa usb è davvero la prova che le batterie delle auto elettriche emettono radiazioni?”. Scopriamolo insieme e smontiamo queste fake news.

    • Il problema Enzo è la quantità di gonzi che invece a quelle fake news ci credono, o ci vogliono credere, e poi te le ripetono a pappagallo pensando di aver fatto chissà quale scoperta.
      Tristissimi.

      • Concordo.

        Enzo, non “il 95% dei consensi”: non dimenticare che, solo pochi anni fa, uno studio metteva l’Italia sul primo posto del podio degli analfabeti funzionali, con il 47% della popolazione. Quasi un italiano su due!

        https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale

        Non sono il vero problema. Ogni società ha e ha sempre avuto i suoi giullari, i folli, gli eretici, i bastiancontrari, spontanei o prezzolati, bocca della verità, oppure spargitori di frottole.

        Il vero problema sono i milioni di – chiamiamoli come dice Leonardo (R) – “gonzi”, persone incapaci culturalmente o psicologicamente di comprendere che sono letteralmente prese per il naso. Quindi, in fin dei conti, persone (adulte) sfruttate a loro insaputa, trattate, da adulti cattivi, come bambini.

        • Mah, non so, l’idea di una Italia dominata da mala informazione, fake news e gonzi contro una Norvegia dominata dalla scienza e da saggi eruditi mi convince poco.

          Per anni è stato ripetuto, a ragione, che metano e GPL facevano risparmiare ed erano economici e nessuno se li è filati anche col caro benzina (non ricordo circolassero fake news al riguardo). Credo che le dinamiche di acquisto siano legate ad altri fattori …

          • Oddio, le leggi fondamentali della stupidità umana ci dicono che gli stupidi sono distribuiti un po’ ovunque. Noi abbiamo però un apparato politico molto più corrotto che pretende di usare i media per convincere le persone ad andare verso l’opzione che al momento conviene di più. Vedi anche ribaltoni vari in RAI ma non soltanto lì.

            Per le auto GPL e metano c’è da dire che l’offerta delle prime è sempre stata carente e limitante per la scelta del propulsore, io per esempio l’ho sempre scartata per questo motivo, oppure il fatto che in caso di modifica after market potevi andare incontro a problemi al propulsore, oltre all’ingombro aggiuntivo della bombola. Per il metano non saprei, forse l’unica auto veramente convincente era la Passat con un bel motore ma non era affatto economica.

            L’elettrico mi ha convinto perché è molto più semplice (KISS principle https://en.wikipedia.org/wiki/KISS_principle?wprov=sfla1) e il motore elettrico non ha rivali tra i termici senza andare su motorizzazioni estreme e quindi veramente poco economiche da mantenere.

  5. Ho visto anche io questo articolo. L’ho segnalato come “Fake News” e bloccato il giornale dal mio feed di notizie. Fate altrettanto quando vedete articoli simili, prima o poi si renderanno conto che raccontare menzogne non paga.

  6. Non considerando la pericolosità dell’idrogeno in ambienti chiusii (es. Garage). Poi il maggior costo di.esercizio (filtri aria, fuel cell da sostituire etc.)

    • sapevate che l’idrogeno liquido stoccato va ” ventilato ” ogni tanto e che quindi un auto a fuel cell perde fino a 50 km di autonomia al giorno stando ferma ? in piu non possono essere tenute al chiuso nei garage… immaginate se una fuga di idrogeno arrivasse vicino a una fonte di innesco , BOOOM ! certo esistono le bombole da 700 bar per stoccarlo , ma riducono gli spazi nell abitacolo e il risultato e che un auto come la toyota mirai finisce per avere un bagagliaio che per la fascia é pressapoco ridicolo. l’idrogeno ha fatto notizia fin dagli anni 60 / 70 e , come l’ibrido , poteva e doveva essere sviluppato prima dalle case costruttrici perchè oggi avrebb fatto da ponte all’ elettrico. penso che tutti almeno una volta da piccoli nei libri di scienze abbiamo letto dell’ “auto del futuro ” alimentata a idrogeno . su discovery channel prevedevano case e auto a idrogeno ancora 15 anni fa , insieme a tante altre stronzate . dopo dieci anni ho deciso di informarmi meglio e ho scoperto da solo che l’idrogeno non era poi cosi miracoloso come ci veniva detto a scuola o in tv .

      • nel 2000 Toyota ci omaggiò di una Prius, consegnata personalmente dal grande capo europeo del brand, di un laboratorio completo per la gestione delle auto ibride che allora sembravano l’unico futuro possibile. Fra le altre cose c’era un modellino in scala, funzionante, di un’auto elettrica alimentata da fuel cell, l’idrogeno necessario era prodotto per elettrolisi dalla corrente generata da un pannello fotovoltaico posizionato sul tetto. Ci dissero che l’ibrido era solo una transizione perchè il futuro sarebbe stato quello: dopo un quarto di secolo Toyota fa ancora la maggior parte dei soldi con le ibride, la Mirai è solo un bel prototipo, le bev diciamo che non sono il loro piatto forte.
        Sarebbe meglio investire pesantemente in r&d sulle bev, specialmente nel settore batterie che per adesso sono il problema maggiore, come costi, peso e densità energetica

        • Come succede sempre, se non c’ha pensato Toyota, ci sta pensando qualcun altro.
          Non è raro, anzi è la normalità, che i colossi perdano l’occasione di innovare e che vengano sostituiti dagli incumbent.
          Nel caso di Toyota non sappiamo ancora se sia questo il caso, però hanno tirato a lungo la corda e se non cambiano direzione in fretta potrebbero avere guai grossi. Molto grossi.

    • Non capisco molto il senso, soprattutto di molti commenti. Esiste un problema evidente di applicazione delle batterie per i trasporti (veicoli pesanti, navi, aerei) ed un problema di stoccaggio energia da rinnovabili, enorme collo di bottiglia per immettere più energia da rinnovabili nella rete. L’idrogeno è una soluzione interessante a questi problemi. Credo che questo sarebbe il tema da approfondire. Parere personale ovviamente.

      • Purtroppo l’articolo parlava di veicoli leggeri, di idrogeno che spazza via i veicoli a batteria e che le auto elettriche “sono una tecnologia nata già vecchia”, quindi molto disinformativo.
        Poi: veicoli pesanti è un ni, navi e aerei vedremo in particolare per gli aerei il problema principale è la bassa densità volumetrica dell’idrogeno, per l’accumulo di energia il problema principale è la.scarsa efficienza e il costo degli impianti).
        In sostanza, l’idrogeno ha talmente tanti svantaggi che lo vedremo utilizzato in alcune applicazioni ma certamente non sui veicoli leggeri nel breve o medio periodo e probabilmente mai.

        • Be le auto elettriche hanno un limite notevole nelle batterie, lungi dall’essere risolto. Le fuel cell ad idrogeno possono essere un’opzione al range extender a combustione, soluzione che permette batterie più piccole ed emissioni tail pipe praticamente nulle. Poi ci sarà sempre l’articolo che annuncia il solo ed unico verbo.

          • Beh non che l’idrogeno non abbia i suoi bei limiti, basta guardare le tre taniche della Mirai e il poco spazio disponibile sulla Mirai rispetto a pari categoria elettrica. E senza neppure avere vantaggi sul peso!
            Per questo i veicoli leggeri sono molto migliori BEV che HFCV, nonostante tutto.

          • Il limite delle batterie per il 95% degli automobilisti è più nella propria testa che nell’auto elettrica…
            Nel senso che per il 95% degli automobilisti un auto con un autonomia di 300 km (quindi con batterie da 50 kWh come la mia) è già superabbondante ma nella testa ha solo focalizzato quell’unico (o quasi) viaggio annuale che supera tale percorrenza e perciò pensa che sia assolutamente necessario avere un auto elettrica con 1K km di autonomia….
            Non capendo che semmai farà davvero un viaggio da 1K km anche con un auto elettrica da 1K km di autonomia con tutta probabilità starà fermo durante il viaggio lo stesso tempo che con una da 300 perché comunque dovrà mangiare, espletare i bisogni fisiologici e quant’altro…

  7. SE l’idrogeno viene prodotto 100% green PERCHÉ dovrei trasformare 50KWh in un Kg di H2, facendoci 110Km quando posso mettere i KWh in batteria e farci circa 300Km?

    E perché mai dovrei spedere 70.000€ per una Mirai quando Tesla ora mette a disposizione la LR RWD a 46500€ con 620Km WLTP?

    Quando chi sostiene l’H2 risponde a questa domanda possiamo riparlare di H2.

    • senza considerare l’eccessiva complessita di un auto a idrogeno , che ha tutti gli elementi di un auto elettrica , piu quelli per l’idrogeno :
      motore elettrico , inverter , una piccola batteria ( per accumulare in frenata ) , fuel cell che converte idrogeno in elettricita ,e bombole varie che vanno puntualmente revisonate per evitare guasti / perdite , senza contare i sistemi di sicurezza per ventilare l’idrogeno in caso di aumenti eccessivi di pressione . ci sara un perche la mirai costa 70 mila euro e ha le performance di una pulce… l’idrogeno e il classico specchietto per le allodole , non prendera mai piede nel settore dei trasporti , solo nelle acciaierie e nelle industrie puo servire a decarbonizzare , per il resto dei trasporti pesant meglio gli e fuels combinati con sistemi ibridi . ma quello sara l’ultimo 10 % che dovra essere decarbonizzato , e probabilmente gli accumulatori saranno maturi anche per quello tra vent’anni , quando manderemo in pensione del tutto i combustibili fossili ( che comunque seviranno per fare le strade e i prodotti plastici ancora per qualche decennio ) gia da quest anno potremmo aver raggiunto il picco dei consumi di carburanti fossili , e la curva a parabola discendente non fa che accelerare di anno in anno . non so con quale cervello i cosidetti ” espertoni , prevedono che useremo combustibili fossili da qui fino al 2050 e oltre , come se nel 2000 ti avessero detto che nel 2030 meta della popolazione possiedera ancora una fotocamera con rullino 🙂 . perche la gente dovrebbe continuare a spendere di piu per un prodotto inferiore anche tra 15 o vent anni ??? persino i paesi in via di sviluppo adottano le nuove teconologie alla stessa rapidita , se non piu in fretta in alcuni casi ( come gli smartphone ) dei paesi ” industrializzati ” . siamo gia sulla traiettoia per superare qualunque obbiettivo di decarbonizzazione da qui al 2050 , sara gai finito tra 15 anni / 20 anni al massimo .

  8. perché potenti lobby dell’idrogeno spingono,
    potenti lobby di carburanti fossili spingono,
    potenti lobby di biodiesel spingono,
    potenti lobby di carburanti sintetici spingono,
    ma delle potenti spinte delle lobby elettriche ne vogliamo parlare?
    o non esistono quest’ultime?
    serietà per favore..

    • Se in Italia siamo ancora a quote di mercato he ballano tra il 3 e il 6%, a seconda dei mesi, vuol dire che tutte queste lobby per l’elettrico non ci sono, no? Quanto alla serietà, pensi alla Sua ed eviti di venire qui a dare lezioni.

      • quindi queste potentissime lobby operano esclusivamente in italia.. 🤣

        già fare un articolo ogni volta qualcuno guarda male una bev si può “considerare” lobbismo.. 🤷‍♂️

        per piagnisteo (ci remano tutti contro) vi metto al pari della lobby dell’alfabeto..

        serietà: non sono io che ne faccio vanto e la richiedo

        serietà2: una bev si incendia (esempio). “e si ma le termiche molto di più..” già il fatto di confrontare sempre mele con pere e non rimanere mai nel merito (cause, chimiche batterie, corto circuito, difettosità ecc) ma spostare il focus sulle ice (tralasciando però dati importanti come l’età delle termiche coinvolte) non ne è una gran manifestazione

        serietà3: si promuove il proprio senza denigrare l’altro: “il mio è migliore per..” e non “quello è un cesso”

        PS: come più volte scritto, il vostro (redazione e soliti noti) modus operandi serve all’incentivazione verso le bev come un calcio nelle ⚽⚽: trattare sia chi si approccia per la prima volta o chi presente da tempo come idioti sortisce sempre lo stesso effetto: allontanamento e/o manco morto la prendo.

        però voi fate informazione.. sono gli altri beceri figuri pagati dai poteri forti

        prevengo il solito “e cosa ci fa qui allora” ricollegandolo al PS qui sopra.

        • Calma calma, vogliamo parlare della serietà di:

          – Le BEV emettono più CO2 delle auto termiche (e pagare prezzolati pensionati per fare uno studio che lo sostenga)?
          – Sbattere in prima pagina ogni Tesla che prende fuoco?
          – Questionare sull’impatto ambientale dell’estrazione dei minerali dimenticando l’impatto e le guerre causate dall’estrazione di petrolio e gas?
          – il particolato generato dai freni delle BEV senza sapere che ibride e ancor di più le BEV consumano pochissimo i freni?
          – le continue pressioni politiche per far passare normative meno stringenti per le emissioni o per favorire le trazioni ibride e ibride plug-in ben sapendo che la maggior parte degli utenti le avrebbe utilizzate senza ricaricarle giornalmente?
          – …
          Suvvia Ernesto, se vogliamo essere seri, non si può non vedere il vero elefante nella stanza.

          • “Se vogliamo essere seri”, è chiaro che vuole altro, a partire dal fare il troll. Brutta la noia, eh?

          • @Cristiano
            Hahahahaha!

            Acqua Acqua Acqua Acqua Acqua Acqua Acqua Acqua…

    • Non c’è nulla di male nel lobbismo in sé, visto che è così che funziona la politica dato che per diventare politici non serve nemmeno aver fatto le elementari, figurarsi capire il funzionamento di sistemi complessi come quelli del clima.

      C’è invece molto di male nel lobbismo verso tecnologie che danneggiano i cittadini per il mero profitto di chi vende quelle tecnologie.

      Le lobby del tabacco, dell’alcool, dei combustibili fossili, ecc non sono un male in quanto lobby, sono un male perché ignorano i fatti scientifici, ignorano i dati, ignorano la realtà, mentono ai politici e continuano ad ostacolare il progresso verso tecnologie e prodotti che non danneggiano la salute dei cittadini (o per lo meno cercano di ridurre i danni).

      Ora hai capito cos’è la serietà? O no ancora?

      • @Ernesto:
        “per piagnisteo (ci remano tutti contro) vi metto al pari della lobby dell’alfabeto..”
        __________________________
        Non posso sapere se qualcuno in questo blog possa avere interessi personali sull’elettrico, cosa che invece sembra più probabile in qualche feroce detrattore… al netto di questo perchè parli di piagnisteo?
        Probabilmente la stragrande maggioranza di chi scrive qua è un soddisfatto possessore di EV.
        Quindi, se togliamo l’eventuale interesse economico individuale di qualcuno , quale potrebbe essere il motivo delle deluse lamentele?
        A me che me ne viene se altri guidano elettrico? quasi quasi ci perdiamo perchè qua, a mano a mano, che aumentano gli utenti, diminuiscono i vantaggi economici… quindi per me il resto del mondo potrebbe rimanere tranquillamente termico.
        Se non fosse per quel risibile problemuccio del riscaldamento globale e dell’inquinamento.
        Veramente a voi non frega niente di questo?

        • piagnisteo = porro ha detto, formigli ha detto, salvini ha detto, aci ha detto, qr ha scritto, stellantis ha detto, renault ha detto, il tale ha segnato la tesla per spregio “elettrico”.. devo continuare?

          rimane comunque la domanda di fondo: a che pro? le parole altrui devono passare il vaglio di vaielettrico?
          ho letto un commento (non dico di chi) che tranquillamente afferma che fosse per lui eliminerebbe direttamente i commenti “critici”, che mal sopporta: duce elettrico?

          • Per cui se uno discute sui vari “porro ha detto, formigli ha detto, salvini ha detto, aci ha detto, qr ha scritto, stellantis ha detto, renault ha detto” e lo fa argomentando il dissenso, questo si chiamerebbe “piagnisteo”?
            Caro Ernesto, anche il Ministro Lollobrigida sa consultare la Treccani.

          • daniele cl: dove sarebbe la discussione? discussione vorrebbe coinvolti direttamente i vari citati in un confronto, mentre io leggo solo articoli dove si attacca il tale o il talaltro per una presa di posizione (vera o presunta tale) e dove nei commenti di mde e lettori si leggono insulti vari.. se questo per te è argomentare penso che un giriingiro sulla treccani non sono io a doverlo fare..
            come ha scritto bene enzo nel suo commento, di questa caccia se ne fa volentieri a meno..
            PS: e aggiungo che interessa solo gli esagitati

          • C’è qualcosa che Le è mai piaciuto su questo sito? Così, per curiosità, visto che tutti gli articoli vengono regolarmente stroncati.

          • @Mauro Tedeschi: sarebbe anche ora, ben venga il cartellino giallo (o rosso?) da troll.

          • @ernesto: ti risponderò come ha fatto un esimio esperto
            ernesto grottaferrata 11 Giugno 2023 at 12:42
            certo certo.. 🤦‍♂️

          • se continua così, caro tedeschini, la metto nella fila delle ss elettriche (che abbondano nei commenti) pronte a mettere al muro chiunque: l’articolo in questione non è carne nè pesce. dice cose già note a tutti e va bene così: sono la maggior parte delle chiose finali a essere sempre fuori luogo.
            vanno bene per le truppe himmleriane, ma tutti gli altri cominciano a stancarsi dell’approccio “noi ariani voi giudei”..
            si faccia una full immersion nei commenti e sia obbiettivo nel giudicare: poi mi dirà se ho ragione (non solo io) a lamentarmi dei toni e sul tipo di articoli (sinceramente, ma chissenefrega di porro formigli e articoli vari segnalati da “lettori”).. se il milione di visualizzazioni lo si ottiene con articoli (in sempre maggior numero) da novella 2000, lo vanterei anche no. 🤷‍♂️

          • Non ha risposto alla mia domanda: chiedere è lecito, rispondere è cortesia.

      • nonono, ferma il treno (elettrico): le lobby hanno TUTTE lo stesso scopo, esercitare pressione (con ogni mezzo) per trarre vantaggi. non se ne esentano alcune solo perché piace a noi..

        mai visto governi promuovere alcool e fumo ne imporne l’uso, oppure dare incentivi a stecche di sigarette o casse di whisky..

        si vuol far credere che agli albori dell’automobile ci sia stata una congiura per favorire i motori a scoppio.. (le famose lobby del petrolio) 🤣

        ormai, l’accezione lobby è divenuta sinonimo di malaffare, quindi ripeto: alcune si e altre no secondo convenienza o convinzione?
        aziende elettriche, fotovoltaiche, eoliche, plastiche, elettroniche, minerarie non pensano a guadagno e azionisti come tutte le altre? evidentemente per voi no, sono sante e i dipendenti lavorano gratis felici di contribuire a salvare il pianeta.

        che ve devo dì? siatene convinti.. poi quando aumentano i prezzi alle colonnine (per la quale c’è stata gran lamentela qualche tempo fa) non è per ricavare più soldi, è tutta colpa del gas (anche coi prezzi bassi).

        • Mettere sullo stesso piano ignorando I RISULTATI e attaccandosi solo ALLA MOTIVAZIONE (il profitto) una lobby farmaceutica che vuole vendere un vaccino o una lobby petrolifera che inquina può farlo solo o un AF o qualcuno in malafede.

  9. Se fossimo al bar diremmo all’ubriacone del paese di berlo mischiato… purtroppo certa “informazione” ci campa con certa spazzatura…. l’importante è dargli sempre meno visibilità e click… se li ignori spariscono.

  10. Chissà come mai le famose potentissime lobby spingono così tabto per l’idrogeno (e gli e-fuel aggiungerei)?
    Non sarà mai perché sarebbe un sistema per cambiare senza in realtà cambiare nulla per quel che gli interessa a loro?
    Quel cge interessa a queste lobby è semplicemente far restare il sistema dipendente da loro! che sia attraverso idrocarburi o idrogeno a loro interessa poco… Il loro obbiettivo è assicurarsi che come è oggi con i carburanti anche in futuro se vuoi fare rifornimento alla tua auto sei obbligato ad andare a comprare da loro. Perché è questo aspetto che gli dà tutto il potere che hanno: il fatto che siamo tutti dipendenti da loro, che se loro vogliono sono in grado di mettere in ginocchio qualsiasi nazione.
    E l’utilizzo massiccio di idrogeno questo continuerebbe a garantirgli perché chissà a chi sarà affidato il compito di produrlo e venderlo???
    L’idrogeno è un sistema che non prevede la possibilità di autoprodursi l’energia che gli serve all’utilizzatore finale cosa che invece è uno dei pubti di forza dell’elettrico a batteria dove basta un semplice impianto fotovoltaico e per la maggiorparte dell’angoscia autosufficiente per i tuoi spostamenti quotidiani.
    Al di là di tutti i discorsi sull’efficienza, sicurezza e quant’altro, che ci sono tutti e sono più che reali, ma secondo me solo per questo fatto che il sistema a batteria permette di non essere sotto il ricatto dei “soliti noti” lo rende di gran lunga preferibile all’idrogeno…
    Perché con l’idrogeno non potrai mai produrtelo in casa (per questioni di sicurezza essendo uno dei gas più esplosivi ed anche per questioni tecniche dato che produrlo è relativamente semplice ma poi va compresso a 7-800 bar e la vedo complicata l’adozione di un compressore di tale potdn,a a livello domestico…) mentre con l’auto a batteria è semplice farlo e non ci sono limiti né di sicurezza né tecnici (serve solo la volontà della gente di farlo).

    Questo discorso andrebbe fatto a tutti quelli che dicono che l’auto a batteria è schiavitù mentre quella termica (è per quella ad idrogeno varrebbe lo stesso) è libertà perché il pieno lo fai in 5 minuti… peccato però che non ragionano sul fatto che il pieno lo fai se chi ti vende il carburante vuole e lo fai alle sue condizioni, quindi in realtà la tua libertà è a rischio con l’auto a carburante perché se domani qualcuno si sveglia e decide che non non possiamo più acquistarlo (e la guerra in Ucraina dovrebbe avercelo insegnato) son dolori!!!!

    • il succo del discorso mio caro moreno , ( discorso che approvo su tutta la linea aggiungerei ) é che i combustibili fossili , come l’idrogeno , sono dei beni materiali , come il ferro ,alluminio, l’oro , il rame etc.. , con la differenza sostanziale che mentre i materiali possono essere riciclati e riutilizzati all infinito , ( e quindi hanno una domanda potenzialmente ” finita ” ) i carburanti una volta bruciati non li puoi riciclare , ti servono , e sono come le droghe , causano dipendenza ; dipendenza da qualcuno che te li sappia procurare e che ha tutto l’interesse a venderteli al prezzo piu alto che puo farti .
      per l’elettrico invece contano solo le capacita tecnologice e gli investimenti.
      se domani la cina , o gli stati uniti , o chiunque altro smettesse di fornirci batterie e pannelli fotovoltaici , noi con qualche miliardo potremmo comunque decidere di aprire fabbriche e autoprodurci tutto il necessario nel giro di qualche anno. mentre per il petrolio dipendiamo da chi possiede i giacimenti di risorse , per l’elettrico conta solo la voglia di mettersi in gioco e di giocare la partita con le nostre regole , non le loro .

      • Concordo al 1000×1000 con Moreno e Matteo.
        Questa idea l’avevo e la scrivevo anni fa.
        Aggiungerei anche che l’esageratissimo prezzo delle auto elettriche è propedeutico a formare l’idea che l’auto costa molto… tant’è che tendono più a salire i prezzi delle termiche che a scendere, nonostante le maggiori economie di scala, quello delle EV.

        • Guarda che oggi puoi acquistare una Tesla Model 3 a €.32.500 circa. lo sapevi? ed allora ti pare “ESAGERATISSIMO”?

          • Renzo tu parli della Tesla che è l’unica marca che non fa i ragionamenti che ha indicato zi ti semplicemente perchè non ha motivo per farli facendo unicamente auto elettriche…
            Infatti è l’unico che sta applicando l’economia di scala abbassando il prezzo di Model 3 e model Y, “accontentandosi” di un margine minore sulla singola vendita dato i numeri che aumentano…
            Tutto il resto dei costruttori invece sta facendo ciò che ha detto zi ti aumentando i listini dei termici anziché abbassando quello delle elettriche….
            Fra qualsmche anno si raggiungerai punto di pareggio fra termico ed elettrico ma la maggior parte delle case lo raggiungeranno aumentando il costo del termico piuttosto che abbassando quello dell’elettrico… non a caso i principali produttori “tradizionali” hanno dichiarato che non hanno alcuna intenzione apartecipare alla “guerra al ribasso” iniziata da Tesla.

  11. Ma assolutamente no, motori endotermici a idrogeno, così buttiamo via un’ altro 70% almeno di energia e produciamo un po’ di NOx, però fa brum. Brum.

    • stupenda 🙂 putroppo ci credevo anche io fino a qualche anno fa all’ idrogeno endotermico.
      servirebbe solo a mantenere una flotta di veicoli che continuerebbe comunque a inquinare .
      come al solito sono specchietti per le allodole , soluzioni facili propinate per far fessi chi cerca la ” strada facile ” .

  12. ..e poi.. bisognerebbe scriverlo bene in maiuscolo bold in giro un po’ dappertutto.. tanta gente non sa… poverina… che LE AUTO A IDROGENO SONO AUTO ELETTRICHE …cambia solo il tipo di accumulatore/generatore..

  13. Grazie Gabriele !
    per averci segnalato una altro sito che guadagna (in pubblicità) sparando bufale e fandonie.

  14. prima di passare all’idrogeno verde devono passare per forza anche dal fotovoltaico ,chi me lo fa fare di scegliere un auto a idrogeno quando attacco la spina e faccio il pieno di corrente ( gratis e verde ) ?
    quando ci sara’ la possibilita’ di usare idrogeno verde e le auto saranno disponibili allora si potra’ scegliere o una o l’altra tecnologia sempre nel ( speriamo ) rispetto dell’ambiente !

    • Non è detto che si debba per forza passare dal fotovoltaico o in genere dall’elettrolisi dell’acqua.
      Non capisco anche da parte vostra il continuo ripetere di una cosa che non è scritta da nessuna parte.
      l’idrogeno verde può essere prodotto anche per via biologica e ci sono molti studi e sperimentazioni in questo campo. Tanto per fare un esempio qui sotto il link ad un articolo di vai elettrico sul tema
      https://www.vaielettrico.it/alluniversita-di-parma-sperimentano-lidrogeno-biologico/

      • Giustissima osservazione e molto interessante il lavoro di ricerca di UniPr…
        L’unico problema sembra la tempistica: il progetto dovrebbe essere partito a inizio di quest’anno per concludersi a fine 2025, poi, ammesso che il processo sia industrializzabile come rese e costi, occorrerà una fase di sperimentazione su scala industriale – che per forza di cose, non potrà che terminare che dopo diversi anni -, poi, sempre se tecnologia ed economia combaciano ancora, arrivare alla fase industriale vera e propria.
        Storia probabilmente piuttosto lunga, dunque, temo.

  15. E con le auto ad idrogeno occorrerà sperperare il triplo dell’energia prodotta da fonti pulite.

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