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E se avesse ragione il signor Toyota? Ditelo…

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se avesse ragione toyota
Akio Toyoda, il signor Toyota, oggi presidente dell'azienda, ma non più guida operativa.

E se avesse ragione il signor Toyota nel sostenere che è una follia pensare a un futuro fatto di sole auto elettriche? Franco ne è convinto e spiega perché. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviare a info@vaielettrico.it

punto interrogativoE se avesse ragione il signor Toyota? Le cose che diceva oggi sono condivise da tutti

“Forse è giunto il momento di riconsiderare le critiche, anche aspre, che in passato avete rivolto al presidente della Toyota. Qualche giorno fa il signor Toyoda, così si chiama, ha fatto il punto della situazione, con un discorso molto importante di cui bisognerebbe dar conto. Sostanzialmente ha ribadito che è una follia disegnare un futuro in cui possano circolare solo le auto elettriche. E che la sua azienda continuerà a sviluppare diverse soluzioni, ibrido e idrogeno compresi. Qualche tempo fa, in preda a un’ubriacatura ideologica generale, lo si faceva passare per un discorso da ultimo dei giapponesi. Oggi sembrano invece cose ovvie, che anche i maggiori concorrenti occidentali condividono. Non pensate che sarebbe il caso di rettificare la vostra linea? Ammettere di avere sbagliato non può che farvi onore. Franco Andreani

E se avesse ragione Toyota
La Toyota bZ4X, prima elettrica del marchio: finora passata inosservata.

Restiamo dell’idea che sull’elettrico abbia sbagliato, sul resto vedremo…

punto interrogativo

Risposta. Restiamo convinti che sull’elettrico Toyota abbia sbagliato, sottovalutando lo sviluppo di un mercato in cui la presenza del gruppo giapponese è tuttora insignificante. E quello che abbiamo criticato è stata soprattutto la spregiudicata azione di lobby che Toyota ha svolto contro le auto a batterie, soprattutto negli Stati Uniti.

Oggi Akio Toyoda dice che le elettriche non supereranno mai il 30% del mercato mondiale. E che il restante 70% sarà costituto da auto ibride, fuel cell o direttamente a idrogeno. Sull’idrogeno per le auto continuiamo a nutrire seri dubbi e finora il mercato ha dato torto agli sforzi di Toyota in questa direzione, vedremo.

L’imprenditore giapponese sostiene poi che le auto tradizionali sopravviveranno perché non sarà la politica a decidere, ma i clienti con le loro preferenze di acquisto. È un’affermazione discutibile: se non fosse stato il potere politico a decidere, in Europa saremmo ancora fermi alle Euro 0, invece delle Euro 6-7 di cui parliamo oggi, un disastro.

Infine: Toyoda ha annunciato che Toyota sta lavorando un nuovo concetto di motore, nel nome della neutralità carbonica. Siamo ansiosi di sapere di che si tratta e quando sarà il momento ne parleremo senza alcun pregiudizio.

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142 COMMENTI

  1. Il nuovo motore a cui TOYOTA sta lavorando è forse questo: https://youtu.be/pW71gy0moao?si=b3FAG5gz6Y69WZ0f
    Andrebbe bene se non fosse che l’acqua comincia a “non abbondare “, per dirlo con un eufemismo, come ho già letto in un commento. A meno che noi del nord del mondo ce ne freghiamo e per l’ennesima volta ci impossessiamo di una risorsa preziosissima, sprecandola per mantenere il nostro livello di benessere a danno dei disperati che già oggi scappano dai loro Paesi anche per mancanza d’acqua – quindi anche di cibo. Tanto quelli che non annegano li rinchiudiamo nei CPR, o i più “fortunati ” li lasciamo schiavizzare dai caporali a raccogliere pomodori…

  2. Il sig. Toyoda non ha poi detto una cosa sbagliata, non ha mica ripudiato l’elettrico (…la Toyota, con la prius è stata tra le prime a iniziare a elettrificare le auto termiche), ha semplicemente detto che in effetti non ci si può affidare esclusivamente ad una sola tecnologia, ma bisogna diversificare, ovvero avere a disposizione tante possibili alternative.

    • Toyoda è un furbacchione: nessuno vuole puntare solo su una tecnologia, tutte le tecnologie che non emettono fumi nocivi nell’ aria che respiriamo vanno bene. Il problema è che lui aveva puntato sull’ibrido e sull’idrogeno, il primo emette sostanze nocive e CO2 il secondo non ha grandi vantaggi nella mobilità leggera ed è meno efficiente dell’ elettrico puro. Comunque resta libero di buttare i soldi nelle tecnologie che vuole purché siano efficaci.

  3. Buona sera a tutti,
    Questo pomeriggio mi sono imbattuto in questo titolo “L’industria fossile sapeva del riscaldamento globale almeno dal 1954” su Rinnovabili.it.
    Senza andare oltre, se fosse confermata che facciamo? La trattiamo come lo scandalo dieselgate? Oppure facciamo spallucce?
    PS: ho provato a riportare la stessa notizia su un commento di un’articolo simile a questo su 4R, risultato sono stato cestinato 2 volte.

    • Tra Vaielettrico che pubblica anche gli evidenti troll e 4R che censura (come Libero, il blog di Porro, Il Giornale etc.) chiunque sia “contro” ci sarebbero infinite sfumature di grigio.
      Comunque lo avevo letto anche io una buona ventina di anni fa. Exxon e Shell avevano degli studi piuttosto approfonditi. Esattamente come l’industria del tabacco sapeva che stava ammazzando i suoi clienti ma i clienti erano talmente tanti che quandanche se ne fossero accorti loro sarebbero già stati ricchi, le compagnie petrolifere hanno pensato che in fondo anche i loro nipoti sarebbero stati vecchi, gli altri si arrangiassero.

      • Infatti le compagnie petrolifere hanno speso un po’ di dollari per giocare short , al ribasso su Tesla per ucciderla . Ma dopo aver perso miliardi di dollari hanno smesso e cercano di giocare sulla disinformazione

    • in America ci sono stati (2016?) dei processi a Exxon perchè, insieme ad altre compagnie, dopo i risultati dei loro studi pionestici sugli effetti della Co2 in atmosfera, ben finanziati ed eseguiti, con previsioni esatte, poi non solo taquero, ma hanno finanziato per decenni massicce campagne di disinformazione sul tema, per ritardare la presa di coscienza pubblica

      pee ora nei processi se la sono cavata con poco, non si sa se ci saranno seguiti più corposi

      almeno dagli anni ’80 gli azionisti, informati del “problema” e dei possibili risvolti legali, si aspettavano di dover chiudere baracca e burattini, ma con sorpresa nessuno andò a cercarli con il forcone, il tema, anche grazie alla disinformazione, non faceva notizia, e il petrolio faceva(fa) girare l’economia

      se ricordo, anche la storia dell’auto elettrica GM EV1 e dei tira e molla sui suoi piani di sviluppo, è legata a questa faccenda, se il riscaldamento globale fosse scoppiato come priorità pubblica di agire in fretta, la EV1 era il piano B per riconvertire l’industria automobilistica americana (pure i costruttori auto erano informati e valutavano le implicazioni legali)

      • > R.S. proprio ora sto provando ad andare su https://www.rinnovabili.it/ ma il sito non si raggiunge.
        Con ogni probabilità è un semplice disservizio ma fuss ca fuss un attacco dopo che ha pubblicato questa notizia e quella sulla difficoltà degli alberi ad assorbire CO2 all’incrementare delle temperature?
        A pensar male non è bello ma alcune volte ci si piglia

  4. Di base uno che pensa che l’idrogeno possa essere il futuro non ha ben chiaro quali sono i limiti dell’idrogeno. Elenchiamo qualcuno nuovamente:
    1) efficienza energetica, 1 auto a idrogeno consuma energia quanto 4-5 auto elettriche.
    2) 1 kg di idrogeno prodotto con elettrolisi consuma 9 litri di acqua potabile che viene distillata e demineralizzata pura… Come se non ci fosse mancanza di acqua potabile nel mondo….
    3) produrre idrogeno da acqua del mare??? Soffriamo la siccità da qualche anno… Xk non stanno producendo acqua potabile dal mare? Richiede macchinari complessi costosi e tanta tanta ENERGIA.
    4) un serbatoio di idrogeno per 1% di idrogeno al giorno
    5) un auto a idrogeno pesa quanto un auto a batteria e ha meno spazio a bordo
    6) rifornire un auto a idrogeno non è semplice come sembra funziona per differenza di pressione, con tutti i limiti tecnici che ciò comporta
    7) una stazione di rifornimento a idrogeno è molto pericolosa? Si. Di base quel serbatoio perderà 1% al giorno di idrogeno nell’aria. Si l’idrogeno è pericoloso e soprattutto è un potente gas clima alterante.
    8) riempire le taniche delle stazioni di rifornimento richiede 10 volte più autobotti di una stazione a gasolio.
    9) un autobotte di gasolio ha l’equivalente energetico di 10 autobotti a idrogeno in gas compresso.
    10) come produrre idrogeno??? Produrre idrogeno green per alimentare auto a idrogeno (che sono elettriche) richiede 5 volte più energia che alimentare le auto direttamente ad elettricità.

    • Ma secondo te Toyoda non ne sa nulla di tutto ciò?
      Sta procedendo un nuovo modo di produrre idrogeno meno dispendioso energicamente

      • Se poi ci dicesse quale pensa possa essere la strada, da reforming del metano ? Come il 95% del Idrogeno usato ? Da elettrolisi ?
        Se poi pensi di immetterlo in un bidone di motore con le bielle quando hai in casa le fuel cell della mirai , forse non ti sono chiari alcuni punti . Ma lo possaimo mettere far i CEO o Ex Ceo ondivaghi

      • E avrebbero anche trovato un modo di sovvertire la fisica rendendo più denso l’idrogeno? Perchè in forma liquida (a -253°) una cisterna da 20 metri cubi (liquidi!!!) pesa… 1400 kg e vale circa un quarto dell’equivalente a benzina, in termini energetici. Renderlo liquido richiede un “pochino” di energia, ma appena appena… allora lo devi trasportare gassoso, a 1000 atmosfere, ad esempio. Col risultato che una cisterna ne porta una quantità ridicola.
        In altre parole lo devi produrre localmente. Oppure impiantare un costosissimo idrogenodotto: è la molecola più piccola esistente, non è che ci mettiamo una guarnizioncina di gomma e i tubi tengono…. cosa sarà mai una piccola perdita del gas più reattivo esistente in natura?
        Usiamolo per le acciaierie, i forni, i cementifici, le navi, ma per carità non pensate di metterlo su di un auto e che questa sia la soluzione più intelligente ed economica e soprattutto industrializzabile OGGI.
        Perchè fra 10 anni sarà tardi.

  5. L unica vera vettura che ci possa garantire un futuro è quella a zero emissioni e al momento non esiste ancora. La ev è solo quella che allo stato attuale delle cose inquina meno. Forse da questo punto di vista Toyoda non ha poi così torto. Imho

    • È banalmente vero ed è noto a tutti che l’auto elettrica non è ad emissioni zero considerando l’intero ciclo vitale.
      Ma è senza dubbio, assieme alle fonti di energia rinnovabile, il miglior passo avanti nella riduzione delle emissioni che possiamo già fare OGGI e che dobbiamo fare SUBITO.

    • e da qui a “quel futuro” cosa possiamo guidare?
      cosa facciamo?
      CO2 as usual, tanto ce ne sta ancora?

      • Potresti semplicemente non guidare…mezzi pubblici, bici, piedi etc. Cmq ho solo espresso la mia idea sull affermazione di toyoda. Ripeto, a mio modesto e insignificante parere, non sono così convinto che la soluzione al problema delle emissioni nocive delle auto siano le ev

        • Posto che io non mi sono avvicinato alla mobilità elettrica per una questione ambientale e non ne sono cosí sensibile a differenza di altri qui dentro, sarà d’accordo con me che ove possibile inquinare un po’ meno è comunque positivo. è chiaro che il motore elettrico applicato alla mobilità privata non sia la soluzione a tutti i mali, ma è comunque un passo avanti che porterà a soluzioni più concrete. Ne seguiranno altri.

    • A spanne, emissioni sul ciclo di vita (LCA) per una berlina segmento D,
      calcoli fatti per 200.000 km, ma l’auto BEV può farne di più

      NB: costruzione-riciclo + emissioni-durante-l’uso,
      per questo sono valori più alti delle sole emissioni d’uso

      1) ICE diesel/benz-> 170-250 gr C02 al km

      2) ICE ibrida -> 140-180 gr ( – 20%)

      3) TOYOTA Mirai -> 95 gr ( – 52%)

      4) BEV (Model 3 SR) alimentata a mix europeo -> 75 gr ( -60%)

      5) BEV alimentata ad energie rinnovabili -> 50 gr ( -75%)

      6) treno o scooter elettrico -> 40 gr

      7) bicicletta muscolare o elettrica -> 25 gr

      8) BEV costruita ed alim. ad energie rinn. -> 25 gr (- 83%)

      9) BEV idealmente tende a 0 gr migliorando le fasi di riciclo,
      e/o passando a veicoli BEV più piccoli (micro-car) per gli usi in città

      alcuni di questi valori si trovano per es. in questo studio:
      https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1364032122000867

      =========
      Al momento siamo a 1) e 2) e possiamo accedere ai livelli 4) e 5) come riduzione emissioni; nel giro di una decina di anni anche al livelli 8) e 9)

      la soluzione 3) (Toyota Mirai) non solo è meno efficente (consuma 3-4 volte più energia), ma è inapplicabile su larga scala per ragioni di costi non sostenibili

      “auto ad emissioni zero” è un concetto impossibile per definizione,
      farebbe scartare qualsiasi soluzione e ci terremmo le auto a petrolio

      vanno bene soluzioni a “basse emissioni”, in tempi brevi, praticabili su larga scala, più o meno a pari merito mi pare abbiamo:

      – bicicletta, scooter elettrico e treno (ma non coprono ogni esigenza)
      – BEV + aumento delle rinnovabili + riciclo
      – BEV micro-car (uso urbano e bassi kilometraggi, sennò è meglio BEV normale)

      • https://news.sbb.ch/it/articolo/111186/auto-elettrica-o-treno-e-la-bici-elettrica-e-sostenibile#:~:text=lui%20stesso%20CO2.-,Consumo%20di%20CO2,a%20impatto%20zero%20di%20CO2.
        Già da altra fonte c è discordanza sui dati.
        Altro mio grande dubbio sono le batterie… avere un parco macchine mondiale di hev significherebbe, sempre se si trovasse litio a sufficienza, migliaia di miliardi di tonnellate di batterie. Hai voglia a riciclarle in sistema di accumulo casalingo, giusto a pensare ad delle ipotesi di riciclo.
        Altro dubbio, adesso siamo allo 0.2% di bev, fra quanti anni si potrà arrivare al 30% a livello mondiale ? 10, 20, 30 anni? Chi ti dice che nel frattempo non esca qualche tecnologia migliore? Potrebbe essere che in Europa, stati uniti e poco altro si possa raggiungere il 50 o anche più, ma nel resto del mondo?
        Cmq si hai ragione, le ev al momento sono quelle che inquinano meno e potenzialmente sono le più promettenti, ma da qua a dire che Toyoda abbia torto sul dire che non supereranno mai il 30% delle auto nel mondo ne deve passare ancora di tempo. Poi se l altro 70 sarà ibrido o idrogeno il dubbio è ancora maggiore…imho

        • si vedo, il treno ha un forchetta ad es. tra 9 e 42 gr Co2 al km,

          bisogna vedere se conteggiano con 100% opposti occupati o meno, e se 10 gr è un vero calcolo LCA, compresa la costruzione del treno, o solo il consumo per muoverlo; poi varia anche il mix energetico, Svizzera è già a basse emissioni, etc

          per il riciclo batteria, è dal 2020-2021 che sono attivi in America e in Europa impianti di riciclaggio delle batterie auto, più facili e redditizie da riciclare delle batterie piccole dell’elettronica di consumo

          usano un il processo idro-metallurgico, meno energivoro di quello piro-metallurgico, e recuperano ormai più del 95% dei materiali, per fare nuove batterie, che così avranno una impronta carbonica più bassa (sono i punti 8 e 9 della lista, quando tra vari anni ci saranno più batterie da riciclare) rispetto ai materiali dalle miniere

          pacco batteria litio -> ad oggi circa 750 kg Co2 ogni 10 KWh
          se fatto con materie riclate -> molto meno

          nei report annuali di Tesla ci sono delle cifre sui quanti materiali stanno riusando; altre informazioni le trovi googlando “recycle Northvolt” (svedese) “recycle Reedwood” (americana)

          nella puntata di PresaDiretta “La scossa elettrica” intervistano il gestore del primo impianto italiano di ricico batterie, spiega bene la faccenda

          per il resto, per la trazione il motore elettrico è efficente sino al 96%, pesa poco, si guida facile, non si rompe, penso che rimarrà; quello che potrebbe variare è il sistema di accumulo a bordo, ibrido o a batteria; le batterie hanno uno sviluppo frenetico; quest’anno sono entrate in commercio quelle al sodio, non usano ne cobalto ne nickel, come gia le batterie LFP, e in più non usano neanche il litio e il rame; sono producibili in quantità da ogni Paese; più avanti arrivano altre chimiche energeticamente più dense

          mediamente le batterie migliorano nelle specifiche circa +8% all’anno

          poi se esce qualche tecnologia diversa tanto meglio, per dire in america latina mi pare hanno sia auto a metanolo (ma serve tanto terreno per le colture) che ora le prime BEV

  6. Secondo me la percentuale di auto elettriche crescerà fino a superare il 50% nei prossimi anni. Riuscire a soddisfare tutti è difficile, perciò ci vorranno decenni prima di arrivare al 90-95% di elettriche e da lì il 100% lo raggiungi solo con i divieti. Comunque benvenga la diffusione di auto elettriche e di alternative green ad esse.

  7. Tutti quelli che comprano auto elettriche e fanno un po’ di conti dicono di risparmiare rispetto all’auto termica, basta questo per capire che l’unica ideologia è quella dei tifosi del termico, il passaggio all’elettrico avverrà per convenienza economica, non certo per ideologia.

  8. Ma figuriamoci se ha ragione Toyoda, qui vi sono fior fior di esperti provenienti…da nessun settore legato in alcun modo all’automotive 😅

    • e tu che giudichi gli altri
      sei esperto?

      io una auto elettrica la guido da 3 anni, dopo 20 anni di diesel.

      tu che esperitudine hai?

      • Per cominciare mi dia del lei, non ci conosciamo mi pare, dopo di che 15 anni di esperienza nello sviluppo Powertrain tradizionali ed elettrici, lei invece?
        Mi faccia indovinare, settore informatico o settore commerciale? 😅
        Seguendo il suo ragionamento dovremmo essere tutti esperti di telecomunicazioni…usiamo un cellulare

        • Ah mai quindi Lei è l’esimio ingegner Franco Senzacognome! Sa senza account, senza foto e senza cognome era difficile. Vossia ci perdonerà se non l’abbiamo riconosciuta immantinente.

          E vorrà anche convenire che se nessuno qui si conosce vicendevolmente, probabilmente anche affermare che nessuno ha titolo per parlare dell’argomento (tranne lei devo dedurre) potrebbe essere quantomeno un’affermazione avventata.

          • Buona sera signor nome e cognome più comune d’Italia, lei invece da quale settore proviene?

        • @Franco
          se non ti presenti con nome e cognome ti do del tu e va benissimo,
          se sei così boomer da necessitare del lei su internet è una questione tua personale che non mi tocca e non mi riguarda.
          Se non ti piace puoi non leggere quel che scrivo.
          Oltretutto sei venuto qui con una bella dose di arroganza a sputar sentenze senza portare uno straccio di argomento.

          per il resto:
          Politecnico di Torino, laurea in Ingegneria Meccanica, 2001.

        • La spiegazione più semplice è che Toyoda ha un conflitto di interesse sul tema, e le spara grosse di proposito, sarebbe offensivo verso di lui pensare che sia ottuso

          non sarebbe mica il primo CEO che dice “quello che deve dire” per convenienza, e poi dopo qualche anno si “converte” a idee opposte (es. Stellantis) quando gli fa più comodo

          PS: a proposito di “essere nell’automotive” e volerne capire più di altri di sclete e filiere energetiche e impatto ambientale, chiederebbe a un muratore, di fare una pianificazione urbanistica, perchè tanto è sempre lo stesso settore, edilizia?

    • Franco
      Dato che è esperto, spieghi.
      Faccia un articolo. La redazione glielo pubblicherà.
      Usi tranquillamente termini tecnici, grafici, diagrammi. E bilanci, soprattutto: non penserà mica che Toyoda le auto le progetti.
      Attendiamo una qualsiasi sua considerazione commentabile che vada oltre la critica del titolo di studio degli altri commentatori ed entri nel merito: vogliamo la luna, non il suo dito, è chiaro?

      • Buongiorno Guido, capisco la sua curiosità, credo che il genere di discussione a cui lei aspira si svolgano in altro ambito.
        La invito a consultare https://www.sae.org/

        Naturalmente le regole per poter partecipare sono stringenti, lei capirà che non è possibile aprire a chiunque, occorre essere accreditati (come in qualsiasi ambito scientifico)

        La attendiamo nella nostra community

        • Okay, lei è iscritto alla SAE (ente di normazione) perché con ogni probabilità le servirà per lavoro.
          Ora, mi piacerebbe accedere (come profano) ad una pubblicazione (liberamente consultabile) di quest’ente in cui si porta a confronto la mobilità ICE e BEV con pro e contro ed in particolare il motivo per cui le BEV non sono una valida alternativa alle ICE.
          Sicuramente lei mi/ci saprà indirizzare.
          PS: non è una provocazione, visto che sono aperto agli scambi d’opinione costruttivi.

          • Buongiorno, come avrà notato le pubblicazioni liberamente consultabili sono solo in formato abstract (le pubblicazione complente sono a pagamento).
            Ritengo che possano darle comunque una idea.
            Solo una puntualizzazione, la SAE non è un ente normatore, ma l’associazione dei professionisti/accademici che lavorano nel mondo dell’ automotive 😉

          • ma non c’è attinenza di competenza tra l’ambito “tecnico” di interesse/lavoro/associazione del signor Franco

            e le valutazioni ambientali sulle filiere energetiche delle diverse motorizzazioni

            anzi come associazione di tecnici che lavorano nella filiera tradizionale, potrebbe essere “biased” pro petrolio e pistoni

            le valuatazioni di impatto ambientale non fa certo a chiacchere chi si occupa a vario titolo di automotive (ricambi, standard tecnici, commerciali, etc)

            le fanno scienziati con formazione in chimica, fisica, ingnegneria ambientale o energetica, che devono pure esibire referenza, essere privi di confflitti di interesse, e sottoporre le pubblicazioni a peer-review

            Una pubblicazione tra mille disponibili:

            https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1364032122000867

        • No Franco, troppo facile.
          Lei dice che non abbiamo titolo per commentare quello che dice Toyoda. Lei sostiene di avere titolo. Benissimo, ci spieghi perchè ha ragione Toyoda. In parole semplici o in parole complicate, ma ce lo spieghi.

          Altrimenti sparisca, è solo un troll da tastiera.

          • Facciamola ancora più facile Guido, oggi scommetteresti su Toyoda e Franco oppure su Elon Musk e Wang Chuan-Fu?

          • Come vuole Guido, se lei è veramente interessato ad approfondire le ho dato gli strumenti. Sta a lei usarli.
            Le rinnovo l’invito ad unirsi alla community, spero di leggere presto un suo contributo.
            Saluti

          • Non svii e non si preoccupi di come mi informo io.
            Lei ci spieghi perchè Toyoda ha ragione e noi tutti torto, altrimenti ribadisco il fatto che è un semplice troll arrogante provocatore che dietro al suo anonimato sparirà come tutti gli altri insignificanti Scar.

          • Caro Guido, lei mi è simpatico e per questo proverò a spiegarle come funzionano le discussioni in ambito tecnico scientifico, comprendo che non ne conosce le dinamiche perché molto lontane dalla sua professione.
            Proverò con un esempio che sono sicuro capirà: se discutessimo di chimica, lei non potrebbe pretendere nessuna spiegazione dal prof. Armaroli, poiché giustamente il prof. le chiederebbe: scusi ma lei chi è? Dimostri le sue competenze e poi ne riparliamo.
            Ecco perché le suggerisco la community della SAE, lei scriva le sue opinioni, le invia ad una serie di revisori in tutto il mondo, se verranno accettate gliele pubblicheranno e potremo finalmente leggerle.
            Spero di esserle stato utile.
            Saluti

          • Non ci è chiaro il motivo per cui Lei viene sul nostro sito a invitare le persone a passare ad altre community, non è un modo di fare molto elegante.

          • Franco, quello è il modo carbonaro o delle gilde, le “società scientifiche” ad accesso riservato sono estinte, a meno che più che la conoscenza scientifica non si voglia difendere lo status dei ricercatori.
            Oggigiorno esistono gli archivi pubblici come Arxiv in cui magari io non sono esperto di biochimica, ma avendo una base scientifica (specializzato in informatica nel mio caso, ma ne capisco anche di altri settori per attinenza) posso leggere un pre-print (anche prima che abbia completato la peer-review) di molti altri argomenti e imparare, avendo le competenze di base per comprenderne i contenuti.
            Se devo iscrivermi a un portale per leggere un documento la divulgazione scientifica ha totalmente mancato il suo compito (sempre che appunto divulgare fosse l’obiettivo originale).

          • Buongiorno Direttore, lungi da me voler voler portare via utenti al sito, se ho dato questa impressione mi scuso.
            La mia offerta è di frequentare entrambi le community, credo sia sempre costruttivo confrontarsi con dei professionisti…a patto che se na abbia l’interesse e la volontà (non che le conoscenze).
            Spero di aver chiarito il malinteso.
            Saluti

          • Continua a sviare.
            Fatti:
            – ha ironizzato che qui non siamo esperti per potere giudicare Toyoda perchè non ne abbiamo le competenze.
            – ha detto che lei invece le ha, le competenze
            – le ho chiesto due volte di spiegarci con parole semplici o complicate perchè noi abbiamo torto e Toyoda ragione
            – mi invita a registrarmi in un sito in cui sa che non posso registrarmi (fallacia logica, trucchetto da azzeccagarbugli)
            – continua a perculare e millantare le sue conoscenze e fa leva alludendo al fatto che se non mi informo sono io che non ne sono capace o non ne sono interessato e che lei è pronto al confronto, che sta sistematicamente rifiutando.

            Atteggiamenti e caratteristiche che solitamente si riscontrano nei troll o leoni da tastiera (si era capito il riferimento a Scar? E’ il fratello di Mufasa, Il re Leone, sono convinto che lei già lo sapesse, lo dico a beneficio degli altri meno acculturati). Lei che applica il metodo scientifico dedurrà che non lo sto affermando, quindi non la sto offendendo, sto solo notando l’appartenenza ad un pattern tipico.

            Lo richiedo chiaramente: ha qualcosa da dire di concreto o è soltanto in grado di dire che non possiamo capire (“Perché io sò io e voi nun siete un…”) e se si, come si concilia con il desiderio manifestato di confronto costruttivo?

            Se è un professionista, SPIEGHI.

          • Gentile dellock06, no, lo scopo non è informare chiunque, per quello c’è google.
            Lo scopo delle associazioni (e sottolineo essere la più importante al mondo in ambito automotive) è quello di aggregare professionisti e accademici per portare avanti temi industriali, scientifici e di ricerca.
            Quindi no, uno non vale uno, la scienza per fortuna non è democratica ne tanto meno deve essere gratis.
            In conclusione, se qualcuno vuole criticare una tesi pensando di essere più avveduto degli altri, lo farà nelle sedi opportune dove indubbi professionisti verificheranno quello che sta dicendo.
            Altrimenti farà la cortesia di fare esercizio di umiltà e tornare alle questioni di forniture edili

          • Franco, nelle auto elettriche c’è molta più informatica che meccanica, seguendo il tuo stesso ragionamento saremmo più intitolati io e altri a parlarne che tu. Ma non mi interessa alzarmi al tuo eccelso livello per farlo, quindi tu torna tranquillamente alle riunioni del Sacro Ordine dei Tagliapietre, noi resteremo nella nostra ignoranza a chiaccherare del più e del meno qui.

            PS: io sono un informatico, chi lavora nelle forniture edili è Guido, che comunque gestisce il sistema IT dell’azienda per cui lavora, non carica il cemento nei camion. Comprensione di quello che si legge su linkedin scarsina.

          • Luca sono pienamente in sintonia con lei, la lascio alle chiacchiere e alla gestione informatica di quello che vuole.
            Le auguro buon lavoro, (nel commento sopra il riferimento era chiaramente a Guido e non a lei, capacità di seguire una discussione non verbale…scarsina 😅).
            Cari saluti

          • “In conclusione, se qualcuno vuole criticare una tesi pensando di essere più avveduto degli altri, lo farà nelle sedi opportune dove indubbi professionisti verificheranno quello che sta dicendo” disse colui che aveva esordito, un po’ arrogantello, dicendo che qui nessuno ha titolo per parlare di Toyoda.
            Se Vaielettrico non è la sede opportuna per criticare una tesi, perchè lo sta facendo? Cerchi di essere coerente.
            PS: se anche caricassi camion di cemento, i miei commenti hanno sicuramente più valore dei suoi, dato che X è maggiore di 0. Zero è infatti il contenuto delle argomentazioni fino ad ora espresse (cioè nessuna) a sostegno della tesi di Toyoda. Però è riuscito a confondere me con Dellock6 alias Luca Dell’Oca “chiaramente” parlando rivolgendosi a lui intendendo però “chiaramente” me.
            A presto, caro Franco, attendiamo.

          • Franco almeno hai abbastanza intelligenza da smetterla dopo le innumerevoli figure di merla, vai da Porro (se non ti censura) che lì ti prendono a braccia aperte così vi confrontate in un sereno e proficuo dibattito tra scienziati che non hanno perso l’umiltà.

          • Cristiano buongiorno, attendo anche i suoi paper da bar da poter revisionare, ah solo una nota, vanno scritti in inglese, e non usi google translator perché il risultato le assicuro non è adeguato.
            Un abbraccio

  9. Vorrei porre una domanda aperta, premetto la mia è semplice curiosità essendo anche parzialmente ignorante sull’argomento. Sarebbe carino non venisse percepita come una provocazione, perché non lo è. La mobilità a idrogeno porta con sé tutta una serie di criticità al momento difficilmente superabili. Posto questo, mi sembra che il mood generale della redazione e di diversi utenti sia “lasciamo perdere i motori alimentati ad idrogeno perché non porteranno a nulla”. Io invece ritengo che comunque sia positivo continuare a fare ricerca e provare a superare i limiti produttivi, di trasporto e stoccaggio attualmente presenti. Come mai mi sembra ci sia pessimismo anche per quanto concerne la ricerca? Magari non porterà a nulla di concreto o realmente sfruttabile ma se si dovesse cavar fuori il proverbiale ragno dal buco, potrebbe comunque risultare un’alternativa che potrebbe tranquillamente coesistere con il motore elettrico canonico

    • Sul lungo periodo nessuno può scommettere ed è giusto comunque esplorare tutte le strade, sul breve e medio periodo un po’ tutti i costruttori concordano nel ritenere l’idrogeno impraticabile per le auto.

    • L idrogeno puo essere immesso in una Fuel Cell che ricambinandolo con ossigeno genera energia elettrica con resa di circa il 60 % , non migliorata dai tempi dell apollo .
      Diverso risulta immettere idrogeno in un antiquato motore bielle e pistoni che al massimo puo restituire 38 % . Non mi sembra intelligente .
      Poi per l idrogeno bisognerebbe andare a monte per capire come si fa , con quanta energie ecc .
      Adesso chiudo , vado giu in box attacco la mia spina e mi trovero l auto carica domani mattina .

  10. la verità è che si sono fatti soffiare sotto il naso, lo sviluppo della mobilità elettrica…se si fossero fatti trovare pronti, molti possessori di toyota ibrida, al momento di pagare la maxirata sarebbero passati a una toyota elettrica…invece hanno lasciato il mercato ad altri…

    • In realtà se giri un po’ il mondo africa medio oriente Russia vedrai che le auto Toyota sono le più presenti in tutte le loro declinazioni. Quelli suddetti sono paesi che non hanno infrastrutture per l”auto elettrica e non ce ne avranno per un bel po’ per i motivi più vari, per cui il punto di vista di Toyota è verso un mercato globale ed oggettivamente un 30 per cento di elettriche mi sembra condivisibile.

      • In realtà, in tutta l’Africa, il parco circolante automobilistico vale circa il doppio di quello italiano (ad esempio), quindi non sono grandi numeri. Cina, India, Usa ed EU sono i mercati con dei numeri importanti.

      • Hmmm no, i mercati Cina+EU+US/Nord America fanno il 90% del mercato globale.
        Dubito che Russia e Africa trascinino al ribasso le EV così tanto.
        Peraltro, al massimo si poteva citare l’India, che peraltro è già al 5% di EV (dati 2023).

        • dal mercato russo ed africano non mi aspetto che quote molto marginali di BEV…per la mancanza di infrastrutture di creazione, stoccaggio ed erogazione corrente (tra l’altro in paesi dai climi spesso estremi per l’efficienza delle batterie); oltretutto son pure produttori di idrocarburi…che cercheranno di sfruttare al massimo.
          Notizie di oggi; Arabia saudita blocca investimenti in idrocarburi e mette quote importanti di Aramco sul mercato (loro stanno già investendo da anni in FR e pure BEV ..supportando diversi costruttori..anche per il mercato interno).
          Altra notizia (non nuova..ma almeno si inizia a fare sul serio) la conversione della raffineria ENI di Livorno alla produzione di biocarburanti ..assieme alle altre 2 già operative…
          Spero solo che non si debba scoprire che la produzione è possibile solo con le solite enormi sovvenzioni stradali..e che la.combustuone di questi nuovi prodotti non sia pure peggiore per l’ambiente.

          • qualche venditore di batterie al Sodio, sostiene che hanno un range termico di utilizzo più ampio di quelle LPF, sia con le basse temperature ( -30, forse – 40 °C, ad es. per Canada e Russia) che verso temperature alte ( +60, forse +80 °C, ad es. per un uso semplificato, senza sistema di raffreddamento, in alcune aree dell’Africa )

            se confermato la cosa si farebbe interessante.. anche perchè nei paesi poveri /isolati per avere almeno la mobilità minima può essere fattibile avere in impianto con pannelli FT e caricatore DC-DC per ricaricare i mezzi EV (moto, vetturete, furgoni), come alternativa al dipendere dal rifornimento taniche/cisterne di carburante

      • Infatti , sono rientrato adesso da un incontro su elettrificazione , dove è stato presentato un progetto in malesia , realizzato , di trasporto con minibus elettrici !!

    • 2 link e 2 bufale vecchiotte, complimenti..

      https://www.vaielettrico.it/navi-inquinano-piu-delle-auto-118911-2/#comments

      In breve:

      – navi: il primo l’articolo che hai citato si riverisce all’inquinamento da ossidi di Zolfo, non alle emissioni di Co2

      – aerei: il secondo articolo che citi, sugli aerei, parla di emissioni di Co2 ma relative al km, non totali; spero capisci che si usa molto più spesso l’auto dell’aereo

      Memo:

      le emissioni di Co2 sono causate al 20% circa in Europa dal trasporto su gomma, le auto e in parte minore i camion; in Italia questa percentuale è anche più alta

      il trasporto aereo e marittimo incidono meno (circa 4% ognuno) e anche loro saranno decarbonizzati almeno in parte

      • Per la CO2 poi bisognerà prendere seri provvedimenti (a livello regolamentazioni internazionali) anche in materia di mining cripto valute e IA… strumenti super energivori e pure grandi emettitori di gas serra … sennò miglioriamo il settore trasporti..e peggioriamo comunque con “the next big thing” !

    • Solo gli ignoranti (non informati) o chi è in malafede può sostenere che la colpa del cambiamento climatico sia SOLO delle auto in Europa.
      Così come è ignorante (non informato) o in malafede chi sostiene che sia stato mai sostenuto da qualcuno che crede nella transizione ecologica, soprattutto qui su Vaielettrico.
      Michele, a quale delle due categoria appartiene, è ignorante o è in malafede?
      (potrei apparire maleducato; diciamo che sono stanco di entrambe le categorie, soprattutto della seconda: la prime almeno è parzialmente giustificata).

  11. come risposta al sig, Toyoda ne posso dare alcune (IMHO):

    1) per le autovetture ad uso privato/societario già le attuali tecnologie BEV son adeguate, quelle in arrivo sul mercato anche più convincenti (è Toyota che, come gli europei, è rimasta indietro … forse non conosce Esopo ..”la volpe e l’uva”
    2) il problema è il trasporto merci… occorre adottare un approccio meno ideologico e più percorribile, sicuramente tramite passaggi (comunque ammortizzabili nelle flotte di mezzi che percorrono milioni di km/anno): adeguamenti a biocarburanti, fuel cell con terminali di rifornimento in primis (e full electric x ultimo miglio nel trasporto leggero). Fuel cell x auto private? una follia già dimostrata da vari livelli di sperimentazione; in Germania son tornati indietro persino con i treni a idrogeno ..
    3) quando il mercato BEV EMEA + Americhe + Giappone raggiungono almeno il 35/40% BEV … sarà antieconomico proseguire con la “catena di estrazione, raffinazione” dei carburanti (oltre ai sempre più frequenti conflitti e complicazioni nel trasporto) … e pure le fabbriche di componenti ICE avranno problemi di auto-sostenibilità (forse nel mercato asiatico + africano …).

    concludo dicendo che son stufo di leggere notizie cosi:

    https://www.iltirreno.it/toscana/2024/01/30/news/neve-chimica-l-italia-si-imbianca-con-i-fiocchi-fatti-di-smog-cos-e-il-fenomeno-che-nasce-dall-inquinamento-1.100464725

    • Oggi su 3Bmeteo c’è un’interessante spiegazione del ruolo della nebbia… confesso che pur appassionato di meteorologia ( utile a suo tempo, anche x lavoro) questa me la ero proprio persa… o meglio non pensavo( che ignorante!) che la qualità dell’aria potesse migliorare in sua presenza: vale la pena leggere l’articolo…x chi è convinto del contrario!!

      • grazie della segnalazione .. l’ho letto …
        però c’è da fare una considerazione: nell’articolo descrivono un fenomeno di “dilavamento” dell’aria simile a quando piove ( e mi sta bene ) però dicono che il fenomeno avviene “nel tempo” e lì descrivono un fenomeno su un arco temporale di 3 giorni … quindi vuol dire che almeno inizialmente (qualche ora? qualche giorno? ) la nebbia o meglio, lo SMOG !, ossia il mix acquoso+particelle di inquinanti inglobate, se ne sta allegramente a quota “umana” e ce lo respiriamo copiosamente diversi litri al minuto…; se si considera che (grazie anche ai “famigerati” filtri FAP il particolato viene bruciato e ridotto a PM2.5 o meno … c’è poco da star tranquilli.. visto che dobbiamo “augurarci” almeno 2-3 giorni di nebbia per pulire l’aria… meglio chiamare lo siamano e far fare una bella “danza della pioggia”…

        ps: negli anni ’80 e seguenti scavalcavo gli appennini per andar a sciare (e 1 anno di militare in Veneto); ho sempre sentito il brutto “passaggio” all’aria inquinata della pianura padano/veneta (ci ho messo 2 mesi estivi x scoprire che dalle finestre della mia caserma .. ogni tanto .. si vedevano le Alpi… pur vicinissime !!) … la situazione non è affatto migliorata negli anni… però son molto diminuite le “nebbie” (all’epoca fittissime e persistenti anche settimane).

        • credo che le nebbie sono diminuite perchè negli anni sono stati cementati molti terreni, i tereni traspirano meno acqua, il tasso di umidità è sceso di qualche punto percentuale, rimane comunque alto

          in più le temperature sono salite, forse +3-4 gradi, perché la differenza nelle stagioni rispetto a 30 anni fa a me sembra di vederla anche ad occhio

          +2 gradi dono dovuti al riscaldamento globale ( +1,1 gradi mediamente sul globo, però l’ Italia è un punto caldo della mappa, dove il rialzo è stimato +2 )

          gli altri gradi aggiuntivi, sempre alla sopra detta cementificazione ( meno traspirazione = meno fresco, c’è meno effetto di sottrazione di calore per evaporazione dell’acqua)

          le estati sono diventate piuttosto toste (inquinamento, aria ferma e calore), gli inverini se non altro sono più miti e con meno nebbie;
          le pioggie si concentrano di più in rovesci forti alternati a periodi senza pioggia; di recente ci sono state delle siccità e delle estati record

          bho.. quando il riscaldamento globale salirà ancora, forse diventiamo un area dove coltivare mango e banane

        • …Come quando torno dal sud ( in inverno in particolare) a Rimini è come ci fosse la “ sbarra” divisoria tra due mondi tanta è la differenza dal tiepido e aria respirabile al freddo e foschia che diventa rapidamente nebbia e aria quantomeno pesante arrivando in provincia di Ferrara ( dove abito)

  12. Nulla di nuovo da Toyoda: ha fatto una scelta suicida e continua ostinatamente a non volerlo ammettere.
    Chiaro che tira acqua al suo mulino, e altrettanto chiaro che a nessun costruttore occidentale sta bene di buttare al vento la superiorità tecnologica acquisita in tanti anni di motore a scoppio… Xò che diamine,
    parlare ancora di motore ad idrogeno dopo che hanno venduto una manciata di mirai in non so quanti anni…
    Ma poi il senso di consumare energia elettrica per fare l’elettrolisi e poi avere il motore che fa la combustione… Usa direttamente l’energia e immagazzinala in una batteria, che ne sprechi di meno! Toyoda è a digiuno di fisica a quanto pare…

  13. Io rimango dell’idea che lo Zio Toyota fa solo “melina” per confondere le acque, che stia aspettando il momento giusto per non tirarsi in casa dei problemi “alla wolksvagen” (a oggi 200 miliardi di debiti, roba da “crisi greca”), i loro cassetti siano tutt’altro che vuoti e quando Toyota si metterà seriamente a fare veicoli elettrici Toyota continuerà serenamente ad “essere Toyota” in barba a noialtri CEO da tastiera che la diamo per “Nokizzata”.
    E comunque al di là di “paesi ricchi” dove (giustamente dai) si sta facendo un certo tipo di discorso, c’è tutto il grande resto del mondo dove implementare un’elettrificazione a tappe serrate è oggettivamente impossibile.
    E lì avere una Toyota è ancora oggi quasi uno status symbol e lo Zio Akio vince ancora a mani basse tant’è che per fesso che si possa ritenere nel 2023 ha fatto un nuovo record di vendite con 11 milioni e rotti di veicoli venduti su un mercato mondiale di circa 85 milioni di veicoli.
    Praticamente un’auto nuova su 8 è una Toyota.
    Mi pare un po’ presto per darlo per bollito.
    Poi chiaro che farebbe piacere se si facesse vedere un po’ più proattivo sull’argomento BEV.

    • Buon dì Alessandro,
      qui non si discute che la decarbonizzazione dei trasporti avverrà in periodi diversi nelle diverse aree del globo e che pertanto in molte aree le ICE saranno vendute anche dopo il nostro 2050.
      Qui il punto è a noi europei conviene dire oggi: “Ops! ci siamo sbagliati, il BAN lo posticipiamo al 2040, 2050 o non lo faremo più?”
      Ripeto, se per assurdo escludiamo il problema climatico, siamo sicuri che avremo i carburanti necessari al trasporto privato così come democraticamente ci vuol far intendere Toyoda? Che alternative al petrolio abbiamo? Quanto ci costeranno in soldoni?
      Ora, quello che mi sembra di aver letto è che le riserve petrolifere forse arriveremo al 2.100, di riserve metanifere avremo forse 200 e + anni e il carbone passeremo tranquillamente i 300 anni (ricordo che i tedeschi durante la seconda guerra mondiale dal carbone estraevano una benzina per i loro mezzi, così come il Sud Africa lo faceva nel periodi degli inbarghi). Dopo che facciamo? Torniamo ad economie pre-industrializzazione?
      Perché di Uranio per le centrali a fissione le scorte non bastano per 100 anni a partire da oggi se tutti iniziassero a far funzionare la loro società con l’elettricità prodotta dalle centrali nucleari!
      Le centrali a fusioni son anni che se ne parla ma sono una chimera.
      Io direi che finché abbiamo un po’ di petrolio a buon mercato forse è opportuno investire il vantaggio che ci da per iniziare a sostituirlo con le alternative più economiche e veloci da implementare che abbiamo al momento, ovvero rinnovabili come eolico e fotovoltaico per produrre elettricità e auto elettriche a batteria.
      Se ritardiamo nella speranza che qualcun altro tiri fuori una soluzione dal cappello magico ci troveremo solo nella condizione di dover comprarla a caro prezzo.
      Nel frattempo, tranquilli che con le nostre ICE potremo circolarci per altri anni (a meno di divieti per troppo inquinamento).

      • -Ripeto, se per assurdo escludiamo il problema climatico, siamo sicuri che avremo i carburanti necessari al trasporto privato così come democraticamente ci vuol far intendere Toyoda?-

        La mia “vena ecologista” è notoriamente “poco sviluppata” rispetto alla media dei lettori di Vaielettrico.
        Personalmente, senza nulla togliere alle questioni ambientali, trovo molto più interessante e vicina alle mie corde proprio l’idea di trovare dei sistemi veramente efficaci (e magari anche divertenti) con cui “archiviare” strategicamente l’era del petrolio da un punto di vista tecnico. Che poi ci vogliano 10 anni di più o 10 anni di meno, è un altro discorso.
        Va da sè che però son d’accordo con lei.

        Nel mio primo intervento mi limitavo a dire che a mio avviso è presto per dare Toyota per bollita, che ragionare già a 20 anni è spesso far delle scommesse e quindi giustamente guardano ad un orizzonte “mondiale” a termine più breve e soprattutto che secondo me comunque sono molto meno indietro sull’elettrico di quanto facciano trapelare.

        Il resto, pur condivisibile, è un ragionamento che ci ha messo lei. 😉

  14. “La Propulsione ad Improbabilità Infinita si basa sui principi dell’improbabilità finita, che poteva essere prodotta in piccole quantità tramite un Cervello Submesonico 57 di Bambleweeny con i circuiti collegati a un vettore atomico sospeso in un forte produttore di moto browniano (diciamo, per esempio, una bella tazza di tè bollente).”

    Esiste già un mezzo che funziona a PII, la Culo d’Oro. E non è prodotta da Toyota.

          • Sai che esiste il suono simulato per l’E-CAT?
            Puoi scegliere tra un’ampia gamma di felini europei o africani. Con grande sovrapprezzo, anche asiatici e Sudamericani (ambitissima la Tigre bengalese albina, la Lince Pardina e lo Yaguarondi)

          • Così sarà finalmete vero quello che dicevamo da bambini, e cioè che una macchina che passa a 300 all’ora fa MIA!-HOWWWWWwwww….

        • ..caspita:

          leggo che Fleischmann e Pons, i primi a proporre un ipotetico dispositivo energetico a “trasmutazione” nel 1989 (e a fare scalpore nei telegiornali e con gli incontri con i politici che speravano il dispositivo funzionasse), nel 1992 si trasferirono effettivamente a lavorare presso i laboratori francesi della Technova Corporation del gruppo Toyota

          di uno dei test di verifica fu incaricato un mio conoscente, in un laboratorio sotterraneo chiuso a chiave per settimane quando lui non era presente, monitorando con precisione le temperature.. se ricordo bene, mi accennò che forse c’era qualche minimo rilascio di calore, magari elettrochimico, e dubbi su inquinamento delle misurazioni dal sistema di messa a terra, ma non trovarono i risultati attesi, il test non fu superato

          forse ci stanno ancora lavorando in Toyota ed è questo l’asso nella manica delle loro future auto con “motore a trasmutazione”, finalmente ho capito gli utenti che scrivono “le BEV saranno presto obsolete arriverà una nuova tecnologia” 🙂

  15. Non ha torto Toyoda. Sarà sicuramente un misto di diverse tecnologie. L’elettrico da solo non potrà sostituire l’intero parco auto sul mercato. In qualsiasi città la notte il 90% delle auto è fermo parcheggiato e se fossero tutte elettriche e attaccate ad una spina a caricarsi ci sarebbero black out tutte le notti e comunque prima che ogni isolato sia circondato da colonnine ci vorranno decenni. A meno che la ricerca scientifica non risolva l’efficienza delle batterie ma soprattutto che si trovi una nuova fonte di energia straordinariamente efficiente, pulita, accessibile. Forse quando avremo piccole centrali nucleari in ogni quartiere…

    • Luigi sei rimasto un po’ indietro con i tuoi argomenti. Informati un po’ prima di dire le solite sciocchezze. Hanno già dimostrato che l’energia elettrica non mancherà e che le colonnine si possono mettere. Non è che in Italia fra venti giorni tutte le auto saranno elettriche, non è che in Italia hanno messo la corrente in tutte le case in un giorno.

    • Ci scusi Luigi, ma le auto elettriche, per info, non devono essere caricate tutte le notti, possono essere ricaricate una volta ogni, fino ad anche, oltre 10 giorni, quindi è molto improbabile che debbano essere caricate tutte contemporaneamente. Possiamo quindi stare più sereni e continuare a goderci il piacere della guida elettrica. Io, contrariamente a quanto sostiene l’autore della lettera, mi auguro che il più presto possibile ci siano il 100% di auto elettriche.

    • No, le auto non passeranno le notti a caricare. Al contrario! Passeranno le notti a restituire una piccola parte di energia solare accumulata durante il giorno. In questo modo saranno un tassello fondamentale nell’equilibrare l’intermittenza delle energie rinnovabili.

    • la fonte di energia che citi non è “accessibile”, il costo del kwh relativo a nuove centrali è improponibile, circa 3-7 volte più caro (e ancora peggio nel caso di mini-centrali di piccola taglia) rispetto ad usare banali impianti di energie rinnovabili

      altro punto da precisare, un mix al 100% di più tipi rinnovabili e pochi accumuli energetici, alimenta la rete anche di notte (eolico, idroelettrico, bioenergie); questa è la simulazione del mix 100% rinnovabili previsto per della Germania nell’anno 2045:

      https://energy-charts.info/charts/remod_power_profiles/chart.htm?l=it&c=DE

      inotre, per arrivare a un mix di rinnovabili al 90% o più, ci vogliono 15 anni, aumentando la quota di rinnovabili nel mix di circa +3% all’anno,
      in Italia significa installarne +12 GW all’anno (+20 GW per la Germania)

      nel frattempo nel mix ci sarà una quota residua di metano, banalmente è facile usare questa per tappare eventuali carenze momentanee delle altri fonti, in attesa che crescano anche i sistemi di accumulo

      i bacini idroelettrici europei già in uso (riserve di energia sempre più condivisa tra nazioni tramite elettrodotti HVDC), equivalgono all’energia necessaria all’Europa per 20 giorni, già più del necessario:

      https://energy-charts.info/charts/filling_level/chart.htm?l=it&c=ALL

      tra circa 10-15 anni saranno competitivi e si aggiungeranno anche accumuli stagionali ad idrogeno verde

      cresceranno anche gli accumuli giornalieri a batterie, oggi a LPF, domani al Sodio, in commercio da qualche mese e producibili in grandi quantità

      e volendo anche le batterie delle auto stesse come hanno già scritto

      =========

      occhio che su su internet c’è una campagna di disinformazione (pubblicità ingannevole) organizzata sulle tematiche energetiche, che ribaltano/travisano le informazioni basilari pur di screditare i mix 100% rinnovabili e tentare di vendere in italia invece l’invendibile (la fonte esageratamente costosa che hai citato);
      sono promoter retribuiti, usano una decina di canali youtube e scrivono anche nei commenti delle pagine a tema energia, purtroppo qualcuno ci casca e gli crede;
      oltre a loro, queste idee bislacche le sponsorizza Salvino, non so se mi spiego

  16. Toyoda è un altro elemento come Tavares, con il pelo sullo stomaco più lungo di tutti gli altri.

    Toyota è indietro sull’elettrico, ed allora fa piazzate qua e la per creare confusione, nella speranza che la gente attenda ad acquistare l’auto ad elettroni e dia a lui il tempo di diventare competitivo (e magari pure i soldi acquistandogli una termica).

    Poi parliamoci chiaro Toyota è la prima a credere nell’elettrico altrimenti non avrebbe in listino ibride per tutti i gusti.

  17. Perfettamente d’accordo con il sig. Toyoda. Imporre il cambiamento senza guardare i danni economici che crea alla vita delle persone è da incoscenti. E’ necessario guardare la sostenibilità delle cose non imporle a priori solo ideologicamente.

    fonte: fanpage.it –
    Il Ceo della Toyota e presidente della associazione costruttori di automobili giapponese Akio Toyoda afferma che la transizione completa ai veicoli elettrici potrebbe costare centinaia di miliardi di euro, rendere le auto inaccessibili per la gente media, lasciare interi Paesi senza elettricità senza ottenere alcun beneficio per l’ambiente dato che la produzione di batterie per i mezzi elettrici aumenterebbe le emissioni di CO².

    Il CEO di Toyota Akio Toyoda ha lanciato un attacco a tutto tondo contro le auto elettriche in una riunione annuale delle case automobilistiche. Il numero uno della casa giapponese ha infatti criticato l’eccessiva spinta verso i veicoli elettrici, affermando che chi sostiene l’elettrificazione di massa del traffico stradale non ha considerato il carbonio emesso dalla generazione di elettricità oltre ai costi di una transizione totale ai mezzi cosiddetti “green”.
    “Una rivoluzione da centinaia di miliardi di euro che lascerebbe il Giappone senza elettricità”

    Il boss Toyota, facendo l’esempio del Giappone, ha evidenziato come il Paese del Sol Levante rimarrebbe senza elettricità in estate se tutte le auto funzionassero con energia elettrica. E che l’infrastruttura necessaria per supportare una mobilità composta solo da veicoli elettrici costerebbe al Giappone tra i 14 e i 37 trilioni di Yen, vale a dire tra i 110 miliardi e i 290 miliardi di euro.

    “I veicoli elettrici aumentano le emissioni di anidride carbonica”
    A ciò si andrebbe ad aggiungere anche il fatto che, a suo dire, i veicoli elettrici a batteria sono più inquinanti dei veicoli a benzina a causa della produzione di elettricità, ancora fortemente legata ai combustibili fossili, che produce emissioni nocive, sfatando dunque il mito delle auto elettriche come veicoli ‘carbon neutral’. “Più veicoli elettrici produciamo, più salgono le emissioni di anidride carbonica” ha detto infatti Toyoda spiegando che considerando la produzione delle batterie le emissioni totali di CO2 di un’auto elettrica sono quasi il doppio rispetto a quelle generate per la fabbricazione di un’auto termica o ibrida.

    “Il passaggio all’elettrico farebbe crollare l’industria automobilistica”
    Il messaggio del Ceo Toyota è stato ancora più chiaro nel momento in cui si è rivolto direttamente al Governo nipponico (che a breve dovrebbe vietare la vendita di auto a benzina e diesel dal 2035): “Quando i politici sono là fuori a dire: ‘Liberiamoci di tutte le auto che usano benzina’, capiscono tutto ciò?” ha proseguito infatti nella conferenza stampa di fine anno nella sua qualità di presidente della Japan Automobile Manufacturers Association. Toyoda ha poi messo in guardia l’attuale Governo anche sul fatto che se il Giappone sarà troppo frettoloso nel vietare le auto a benzina, “l’attuale modello di business dell’industria automobilistica crollerà”, causando inoltre la perdita di milioni di posti di lavoro.

    • Roby G.
      Toyoda parla di idrogeno: non c’è. Sulla carta, bellissimo, ma oggi non c’è, le BEV sì. Trasportare idrogeno è un problema, trasportare corrente elettrica no, lo stiamo facendo da oltre un secolo.
      Toyoda parla di ibrido: consumano meno. Meno. Quanto meno? Possiamo dire mediamente il 25% in meno? Bene, possiamo anche dire, semplice matematica, che ci ammazzeranno il 25% del tempo dopo. Ma ci ammazzeranno.
      Centinaia di miliardi per la transizione. Nel primo semestre del 2023 ci sono stati 194 miliardi di danni da cambiamento climatico. Per due, fanno 400 miliardi di dollari di danni. Ogni anno. La transizione, la fai una volta sola.
      Produrre le BEV e le batterie aumenta la CO2. Sì. Una volta sola, per 20 anni, perchè le batterie tolte dalle BEV verranno dirottate all’accumulo domestico e poi riciclate, senza riestrarre di nuovo gli elementi. La benzina la bruci TUTTE LE VOLTE e non la ricicli, MAI.
      Dietro a quello che leggiamo sui giornali ci sono due fazioni: l’intera industria petrolifera (immaginiamone la potenza economica e persuasiva) e l’intera industria automobilistica TRANNE pochissimi (Tesla) e scienziati di 197 del mondo che gridano l’allarme da 30 anni, inascoltati. A buon senso, chi dei due è in grado di influenzare i giornali e i media?
      Noncelodikono.

    • Una marea di vaccate… Qualsiasi studio serio dimostra che le emissioni di CO2 di una EV nell’arco dell’intera sua vita (dalla fabbricazione alla demolizione) sono nettamente inferiori ad una ICE… A patto che le si usino entrambi ovviamente.

      Il passaggio all’elettrico farà crollare solo quelle industrie automobilistiche che non vogliono adattarsi al cambiamento e che cercheranno di mantenere lo status quo. Del resto posso anche capirli: se sei il primo produttore mondiale di auto, chi vorrebbe avventurarsi su un terreno inesplorato piuttosto che mantenere la situazione attuale?

  18. a me sembrano i “pistonheads” a farne una questione ideologica: ho comprato un EV perché 3 anni fa ho dovuto cambiare auto e l’idea, negli anni ’20 del 2000, di andare in giro con un motore inefficiente, carico di parti mobili e di attriti mi lisciava contropelo.
    Mi fa sorridere come, da quando sono esplose le EV, continuano a spuntare titoli di articoli o video su youtube che recitano “nuovo motore che manderà in pensione l’elettrico” poi trovi idee vecchie (qualcuno ha rispolverato il motore Stirling o anche quello a vapore) o nuove “soluzioni” che risolvono problemi ma ne creano altri: il tutto per paura di perdere i pistoni…

  19. Ad oggi stare in val padana equivale a stare in una camera a gas. Da ricordare che di inquinamento Si muore, purtroppo, per non parlare dei costi della sanità.
    Un secondo punto sempre da tenere ben presente sono le volte in cui le autorità di controllo hanno beccato tutti o quasi i costruttori barare sul ciclo di emissioni per la certificazione. Ancora oggi, il divario fra la certificazione ed il reale è altissimo. Toyota è stata pescata a truccare i dati anche di recente (una sua consociata).
    In sintesi, Toyoda tira acqua al suo mulino, ma noi possiamo anche ragionare.

    • Gianluigi tempo perso chi non abita in pianura Padana non capisce,non può capire , consiglio una decina di giorni in ferie in agosto

      • Tranquillo, non mi serve vivere in pianura padana, a me da fastidio anche quel poco di inquinamento che ho in una valle del centro Italia.
        D’altra parte già solo passere qualche ora/giorno nella pianura padana ti basta per capirlo (come mi è capitato più volte).

  20. Quando il tema delle emissioni inquinanti sarà enfatizzato come quello della riduzione della CO2 forse ci si renderà conto che promuovere le tecnologie che trasformano le città in camere a gas è assurdo ed immorale.

  21. Il discorso di Toyoda è etico, ma quello che muove l’economia è il capitale. Troppi player hanno investito miliardi per poter pensare che si possa tornare indietro, la strada è tracciata, il futuro dovrà essere elettrico per forza pena il fallimento e l’eliminazione definitiva dal gioco. Dispiace per Toyota che da sempre è attenta al discorso climatico, non come tutti gli altri che si professano eco quando in realtà sono costretti a diventarlo solo per interessi economici.

    • Siamo al capovolgimento della realtà. Sappia che non accettiamo commenti di negazionisti climatici, quindi la cestineremo

      • Perchè lei crede veramente che un capitalista di estrema destra come Musk abbia fondato Tesla per salvare il pianeta? o che le case automobilistiche occidentali vendano elettriche solo per abbattere la CO2? Ripeto, non attribuisca alla gente aggettivi, io non sono negazionista! l’ho già scritto più volte.

        • Probabilmente Musk sta sviluppando le tecnologie per poter migrare insieme a tutta la sua discendenza su Marte.
          Lui vendendo i suoi prodotti potrà farlo lei non cambiando il suo stile di vita non potrà garantire un futuro ai suoi discendenti.

          • mi dispiace contraddirla, ma il mio stile di vita l’ho cambiato nel 2021 quando sono passato al plug-in e in futuro, come tutti, passerò all’elettrico…detto questo non penso che finirò mai su Marte con Musk lo stesso…

          • @Bob “For All Mankind”
            alcune parti sono ispirate ai programmi di Nasa e poi Space-X

            “corsa della Nasa allo spazio”
            “colonizzazione Luna/Marte”
            “transizioni energetiche e sociali”

        • Come si sul dire: non importa che il gatto sia nero o bianco, basta che prenda i topi. Le auto elettriche li prendono. Chi se ne frega del perché le aziende le fanno. Ne ha mai vista una che produce per rimetterci?

    • @Desmougo
      “…Toyota…che da sempre è attenta al discorso climatico…”
      con non uno ma due mega scandali sui dati truccati

      direi che non è esattamente come la descrivi…
      e se sono stati i primi e per lungo tempo gli unici a puntare sull’ibrido
      pensi che lo abbiano fatto per etica?
      o per posizionarsi sul mercato, quindi con le medesime logiche mercantili degli altri?

      • sicuramente anche loro ci hanno visto una fonte di guadagno (che poi si è dimostrata reale), però potevano puntare sul diesel come facevano tutti all’epoca, invece no, hanno intuito l’importanza crescente della necessità di abbattere gli inquinanti e (senza imposizioni dall’alto) hanno investito molto in una nuova e molto complessa tecnologia. Resto dell’idea che per essere sostenibile a livello mondiale la transizione energetica andava fatta per passi, passando prima dall’ibrido full, per poi finire nell’elettrico quando la tecnologia sarebbe stata matura, invece così non è stato, e larga parte della popolazione si trova in difficoltà a passare all’elettrico. Il discorso di Toyoda secondo me è molto razionale oltre che realistico ed etico.

        • Ma è ovvio che sia così, soltanto che quanto Toyota era all’ avanguardia con l’ ibrido gli altri produttori prendevano in giro la loro tecnologia spingendo sul diesel. Ora che il diesel ha mostrato tutti i suoi limiti si spinge sull’ibrido facendo la stessa cosa con l’ elettrico. Toyota ovviamente sta capitalizzando sugli investimenti passati ma la durata del successo dell’ ibrido non è scontata perché rischia di fare la stessa fine del diesel ma in modo ancora più rapido.

  22. Non ho alcun pregiudizio nei confronti di nessuna tecnologia che sia in grado di diminuire l’inquinamento.
    Al tempo stesso però, dato che le risorse economiche dei consumatori non sono “infinite” e sono ben lungi dall’ esserlo, chiunque voglia imporre una qualunque transizione deve al tempo stesso creare le condizioni per poterlo fare

    • Spingere sulle rinnovabili ed in particolare sul FV crea le condizioni visto che abbatte il costo a kWh dell’elettricità. Se in ogni abitazione, tutti i proprietari capissero questo, forse spendere un’anno 5.000 € per un piccolo impianto fotovoltaico piuttosto che spenderli per andare in vacanza quell’anno forse farebbe la differenza.
      Poi non mi venite a dire che non ci sono famiglie che si indebitano per andare a fare la vacanza estiva.

      • Caro Bob, ciò di cui parli non significa assolutamente creare le condizioni per tanti motivi, tra cui ad esempio, il fatto che comunque un tipo di carburante per alimentare l.auto devi comunque pagarlo che sia fossile, elettricità o altro.
        I fattori chiave sono altri, in primis, il costo d’acquisto.
        Se un utente ha acquistato un auto di un certo valore, e non pensa assolutamente a cambiarla per vari motivi, perché non può o non vuole, come si fa ad imporgli di acquistarne un altra che, logicamente dovrebbe essere almeno di pari caratteristiche,. quando magari ha ancora un finanziamento in essere con un valore residuo non trascurabile? Ecco, in questo scenario, che è oggettivamente il più ricorrente in Italia, l unica maniera per “creare le condizioni” è quella di mettere pesantemente la mano al portafoglio da parte di colui che vuole imporre il cambiamento

  23. Buongiorno a tutti.
    Sono scelte difficili, immaginate le migliaia di persone che lavorano nel settore automotive, la dirigenza che ha paura di cambiare per scontentare gli azionisti… i brand ancorati al passato… gli studi sui clienti…..
    Poi (sopratutto in occidente]) arriva Tesla, sopravvissuta per miracolo e che era a galla nel momento in cui il cambiamento climatico ha sfondato la nostra porta di casa, e alcune politiche hanno ascoltato i reclami degli scienziati.
    PRopongoni veicoli con un efficienza mostruosa, si acquistano dal cellulare, la provi, lasci le chiavi all’agente di vendita che non ti stressa più di tanto e risponde alle tue eventuali domande, o se hai bisogno ti assiste nel processo di acquisto, facendoti da tutor sul sito di vendita…
    Pubblicità? Mai sentito uno spot a riguardo?
    I media che attaccano x ogni notizia riguardante il brand…
    Questo nell’automotive, ora stanno proponendosi i produttori cinesi, con prodotti a prezzi ancora più abbordabili…
    Moto/scooter/

    Ma non dimentichiamoci che per diminuire le emissioni si dovranno ridurre il nostro consumismo sfrenato in tutti gli ambiti cibo,moda,tech… e chi più ne ha più ne metta

    Ce la faremo anche come industria, ma sarà dura…

    Siamo obbligati a farcela

  24. Il vero problema che gli articoli scritti a favore del termico e costruttori incapaci riescono ancora a dare dubbi o convincere che il futuro possa essere a combustibile o idrogeno che poi di fatto un elettrico che brucia combustibile fossile per costruire idrogeno facendo credere che sua buona per la salute

    • L’energia che va nella sua macchina elettrica sa mica da dove viene? La crisi climatica si evita con uno sforzo globale ed olistico (investimenti ingenti in trasporto pubblico, abitazioni energeticamente auto-sufficiente ed termo-isolate, transizione della produzione di energia elettrica verso il 100% non fossile, etc etc.) Se l’Italia produce energia bruciando combustibili fossili, l’unica cosa che si ottiene con le EV è di ripulire l’aria in città, ma ciò da solo non salverà nessun pianeta.

      • Veramente le rinnovabili sono ormai al 40% e c’è margine per salire al 60%, cosa che altri Paesi europei stanno già facendo.

      • “Se l’Italia produce energia bruciando combustibili fossili” con un semplice calcolo è dimostrabile che, per assurdo!, prendendo i 30 milioni di tonnellate di combustibili fossili usati per autotrazione ogni anno in Italia e usandoli per produrre energia elettrica in enormi centrali e se tutte le auto fossero BEV, l’inquinamento globale diminuirebbe drasticamente (perchè abbattere l’inquinamento prodotto da un generatore è drammaticamente più facile che farlo localmente per milioni di veicoli) e il consumo complessivo pure, data la differenza di efficienza. Questo anche considerando le auto ibride (le full hybrid, le mild sono una truffa legalizzata) che… hanno una batteria, un motore elettrico, un inverter: cioè sono delle BEV castrate.
        Semplice matematica.
        Ma fortunatamente non serve, come esercizio, perchè già oggi le rinnovabili coprono il 40% (quindi una BEV matematicamente ha un 40% che non inquina) e se fra 5 anni le rinnovabili saranno al 60%, il 100% delle BEV in circolazione avrà un 60% che non inquina!!
        Puoi inventarti un Euro7, un Euro8, un Euro10 ma devi sostituire le macchine in circolazione rottamandole per migliorare: le BEV no, la peggiore e più vecchia esistente beneficerà all’istante del miglioramento del mix energetico, così come quella appena comprata. Questo è un vantaggio insormontabile. Toyoda difende il suo impero e il suo orgoglio e non so se sia in buona fede (me lo auguro) o in malafede, ma la partita dell’idrogeno per le auto è persa in partenza, almeno in questo decennio. Nulla vieta che la prossima transizione, magari tra 20 anni, sarà verso l’idrogeno, se nel frattempo troveranno un modo per stoccarlo, estrarlo e trasportarlo economico ed efficiente. Oggi non c’è e qualcosa dobbiamo farlo, tra 20 anni sarà troppo tardi.

      • Le giro un link: https://app.electricitymaps.com/zone/IT?lang=it
        Se gioca sui dati mostrati nella mappa, andando a considerare periodi di un’anno e più, potrà vedere quanta CO2 produce è imputabile ad ogni kWh prodotto in Italia e nel resto del mondo.
        Prenda un modello BEV ed ICE di pari categoria che più le aggrada e poi in base ai consumi energetici dichiarati calcoli quanta CO2 viene immessa per i due modelli. Io la curiosità me la sono tolta e per questo sempre più sono convinto che le BEV sono una valida alternativa alle ICE.

      • Ma usare internet anche per informarsi prima di scrivere?
        “Nel 2022 l’UE ha prodotto 2 641 TWh (terawatt/ora) di energia elettrica: quasi il 40% da fonti rinnovabili, il 38,6% da combustibili fossili e oltre il 20% dall’energia nucleare. Il gas è stato il principale combustibile fossile utilizzato per produrre energia elettrica (19,6%), seguito dal carbone (15,8%).”
        (Fonte: https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/how-is-eu-electricity-produced-and-sold/)

  25. Anche tenendo conto delle considerazioni già fatte( Bob ,Abbot,E.Colombo) la risposta è NO!…Sbagliato che cosa!!?? Io sinceramente comincio ad averne abbastanza di leggere certe robe…certi vittimismi…c’è stata un’ALLUVIONE di portata secolare…già dimenticato…lo Stato non potrà rimborsare sempre i danni e anche le assicurazioni…Le previsioni del tempo sono da leggere: non guardare solo le icone…SOLE dominante…20 gradi in più in Canada.. in Australia si sfiorano i 50 gradi ( si bloccheranno le colonnine??)…e nebbia…la qualità dell’aria non INTERESSA?? Le rivoluzioni si fanno quando manca il mangiare e le proteste agricole sono un grido di dolore…colture sempre meno redditizie e bisognose di acqua…Ecc…faccio mio quanto ho sentito una mattina: sapete cosa c’è? X quello che mi è rimasto da campare…abito in posizione alta ( rispetto al piano di campagna)… quello che potevo fare ho cercato di farlo…anche la grandine ( MAI vista così grossa!!) mi ha incredibilmente “saltato “ ( evidentemente i Pippi cipressini riescono a proteggere non solo dalle trombe d’aria)… i miei vicini hanno avuto danni seri alle coperture… che arrivi la catastrofe ..in fondo che me ne frega! Il pianeta troverà un nuovo equilibrio…altri dinosauri hanno dominato x tanto tempo poi…pluff…

  26. Signor Franco non è che lei se la canta e se la suona?
    Quando avremo le auto ad idrogeno e la relativa ricarica allo stesso prezzo di quelle elettriche (che pretendereste però a livello panda) faccia un fischio, sarò il primo a volerne fruire.
    Nel frattempo se può… si prenda una EV perchè per l’altra attenderà cent’anni.

  27. Buona sera signor Franco,
    quello che a me piacerebbe capire se siano tutti d’accordo che il nostro obiettivo (come europei) è raggiungere la neutralità della società alle emissioni di CO2 (ovvero in tutti i campi) o se ci vogliamo rimangiare quanto abbiamo deciso.
    Se non ci rimangiamo nulla ci sono delle tappe da fare. Una è il BAN delle ICE nel 2035. Tappa fondamentale per arrivare al 2050 con un numero di ICE in circolazione talmente esiguo da ritenersi pari a zero.
    Se invece non vogliamo farlo, tralasciando la crisi climatica, chi ci garantisce che avremo abbastanza petrolio a buon mercato nel 2050 se tutti i circa 20 miliardi di persone (che sono previsti per quella data) vorranno muoversi con una ICE? Io me la porrei come domanda.
    D’altra parte dalla fisica studiata da ragazzo io conosco solo due brache su cui ci si può basare per costruire un motore adattato per il trasporto: la termodinamica (ICE) e l’elettromagnetismo (EV). Quest’ultima ci da anche gli strumenti per produrre l’energia necessaria per fare muovere le EV svincolandoci dalla necessità di acquistarla all’estero come avviene oggi per il petrolio.
    Quindi più che domandarmi se Toyoda la veda lunga, mi chiederei cos’è che ci porterebbe più benefici da qui al 2050 a livello economico. Renderci un po’ più autonomi energicamente o continuare a dipendere dall’estero?
    Aggiungo, Toyoda ha una necessità, rientrare negli investimenti fatti sul HEV e più potrà vedere quella tecnologia più guadagnerà. Non dimentichiamoci che qualche hanno fa Toyoda ha proposto la sua tecnologia a tutti i produttori mondiali. Ha visto forse un costruttore europeo o americano adottarla?

    • Ma se si prevedono 20 miliardi di individui nel 2050, secondo lei il problema ambientale lo risolve imponendo l’auto elettrica a 600 milioni di individui? È chiaro che una risposta razionale dovrebbe passare per una strategia di conntenimento delle nascite. Ma tanto è fiato sprecafo

      • Non ho parlato di problema ambientale. Ho parlato del problema di avere il petrolio per far muovere le auto termiche a costi accettabili. Perché se non è chiaro allora sì che l’auto non sarà per tutti se il prezzo del petrolio schizza.
        Avere una diffusione al 30% delle BEV come parla Toyoda non abbasserà il costo dei carburanti se il petrolio sarà merce rara.

      • Sig. Petrucci, stia attento in questo blog perché dire che la vasta minoranza che guiderà EV non salverà il pianeta per nulla non è una posizione molto popolare da queste parti 😃

      • Beh, in Italia ci siamo messi avanti con il contenimento delle nascite.
        La parola “globalizzazione” le ricorda qualcosa?
        600 milioni di individui (che in realtà sono oltre tre miliardi, gli USA non li contiamo? e la Cina? Che ha un tasso di penetrazione BEV nel 2023 pari al 25% più un ulteriore 14% di plugin) che però costituiscono il 50% del PIL mondiale e la Cina che vale un ulteriore 20% vanno in una direzione, cosa farà il resto del mondo per cercare di dividersi la torta? Se il 70% del pianeta ha sposato le elettriche (in termini economici) cosa dovrebbe fare una casa automobilistica, produrre per il 70% auto ad ampio margine o per il 30% a basso margine ?
        Sta trascurando la Cina… che ha sposato la causa elettrica. 1 auto su 4 è elettrica, nel 2023. Nel 2024 si stima che sarà 1 su 3. Nel 2025 1 su 2. La Cina è il primo paese al mondo esportatore di auto: ha superato il Giappone (ma non ditelo a Toyoda).
        Il nostro problema è la sovrapopolazione? Può darsi: ma qui siamo su Vaielettrico e si occupa di mobilità elettrica e di quello si parla.

          • La progressiva sterilità sia maschile che femminile dovuta all’inquinamento è già compresa nella panda addiesel o nel suvvonenormeraviglioso per andare a far la spesa: tipico esempio di costonomia circolare.

  28. Franco Andreani, guarda che Akio Toyoda si trova già nella geenna dorata riservata ai poveri come lui che sicuramente correrranno immediatamente in tuo soccorso se qualcosa dovesse andare male nei prossimi decenni. Loro sono già a posto. Loro hanno già una scialuppa pronta. Siamo tu ed io che andremo a fondo.

  29. Io vorrei fare due analisi
    La prima e ,ma come mai in una nazione dove l energia atomica è dominante Toyota non è stata capace di “convincere” i giapponesi a usare la Mirai in larga scala .
    Due , un ciclo termodinamico che bruci metano ,idrogeno , benzina , gasolio ha sempre un rendimento inferiore al 40 %
    Un motore elettrico ha rendimento superiore al 95 %
    La soluzione è elettrica e basta , se poi vogliamo vedere che batterie piccole montate su un ibrido ottimizzato potrebbe funzionare temporaneamente ok .
    Cerchiamo di parlare di rendimenti al posto di prendere articoli che non ne parlano mai .

    • Io sapevo che il benzina (puro) rendeva il 17/18% ed il diesel il 23/25%, inoltre il rapporto stechiometrico di 18 a 1 per quanto riguarda la benzina è molto stretto, non è come il diesel che “può essere ingolfato d’aria”.

      Come hanno fatto ad arrivare sotto il 40%?

      • Infatti ha scritto “sotto” e il 25% è sotto al 40%….
        nel senso che il miglior motore a gasolio esistente (uso navale) combinando il recupero del calore per alimentare un generatore elettrico a vapore (!!!) supera il 50%, in uso automobilistico NIENTE è in grado di superare il 40%, alle ruote (perchè siamo tutti bravi a misurare il rendimento a banco per le ICE e alle ruote per le BEV…) sempre trascurando il dettaglio insignificante che per ottenere un litro di benzina o gasolio si è partiti da 1,4 litri di petrolio (sto semplificando) e quindi mi sono già bruciato 1/3 del rendimento per raffinarlo (inquinando alla grandissima, tra l’altro, con grande uso di cobalto estratto dai bambini nelle miniere del Congo tanto caro ai porri e alle cucurbitacee)

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