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Le navi da crociera inquinano più di tutte le auto europee. E chi l’ha detto?

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Navi auto
Una nave da crociera nei fiordi norvegesi Foto dal sito Nabu di Angelica Lambertin

Le navi da crociera inquinano più di tutte le auto europee, quindi lo stop alle termiche nel 2035 darà solo un piccolissimo contributo all’ambiente. Ma quel che dice Adriano è palesemente falso. Inviate i quesiti a info@vaielettrico.it.

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Bravo chi passa alle BEV, io non so se nel 2035 lo farò

punto interrogativoNon sono in possesso di una vettura elettrica (ho una piccola ibrida e una vettura diesel euro 6b). Ad oggi non saprei dire se nel 2035 ne acquisterò una. Chi desidera possedere una vettura elettrica è giusto che la compri. Darà il suo piccolo contributo a “migliorare” lo stato di salute del pianeta. Ora se volessimo parlare di inquinamento causato dai veicoli “stradali” di qualsiasi tipo, parleremo globalmente di valori molto modesti. Le “regine” dell’inquinamento atmosferico (anche marino, perché no) sono le navi da crociera.

Dalle elettriche un contributo piccolissimo all’ambiente

È stato calcolato che le 47 navi di un famosissimo gruppo, inquinano 10 volte di più (annualmente) dell’intero parco vetture circolante in Europa che è stimato in 260 milioni di veicoli. Per questo se vogliamo parlare di contributo finale (senza discutere del consumo delle batterie, del cambio e riciclo o dello stoccaggio delle stesse, etc… etc ..) del parco macchine “elettrico”, parleremo di qualcosa di infinitamente piccolo. Ho solamente citato 47 navi da crociera senza parlare del resto, aerei inclusi. Comunque apprezzo coloro che fanno la loro parte.Adriano Amatucci

Riveda i conti: le auto emettono cinque volte di più

punto interrogativoRisposta- Ci permetta di dissentire, Adriano. Non sappiamo da dove abbia tratto il raffronto fra emissioni delle 47 navi da crociera ed emissioni del parco auto europeo. Forse dal rapporto Transport&Environment che parlava esclusivamente delle emissioni di ossidi di zolfo, che non sono gas serra bensì gas tossici. E si riferiva al raffronto fra emissioni in porto e numero di auto circolanti nelle città portuali. Ma se parlaimo di gas serra CO2 equivalenti responsabili dei cambiamenti climatici, possiamo fornirle dati ben diversi da fonte accreditata come l’Agenzia europea per l’ambiente. Come può vedere nel grafico qui sotto, l’insieme del trasporto marittimo contribuisce alle emissioni di gas serra europee per meno del 4%, contro il 20,5% dell’insieme degli veicoli su gomma. Idem dicasi per il trasporto aereo.

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Nel complesso, quindi, il trasporto su strada ha contribuito per il 77% alle emissioni di tutto il settore dei trasporti.

Ma nei piani Ue ci sono anche navi e aerei

Questo spiega perchè l’Unione europea abbia preso di petto la decarbonizzazione dei  veicoli con il ban alle auto e ai furgoni termici dal 2035 e misure rigorose anche sui mezzi da trasporto pesanti. Tuttavia il pacchetto “Fit for 55” prevede interventi drastici anche per ridurre le emissioni di navi e aerei. Per le navi in sosta nei porti, in particolare, si prevede che dal 2030 non possano più alimentarsi di energia alettrica generata dai motori di bordo a oli pesanti, bensì soltanto attraverso il cold ironing (collegamento con la rete elettrica a terra).

Ha ancora tempo per seguire il buon esempio

Appurato ciò, e ringraziandola per la magnanimità con cui ci consente, desiderandolo, di possedere un’auto elettrica, non capiamo cosa le impedisca di fare altrettanto. Apprezzare chi dà il suo piccolo contributo per l’ambiente e non imitarlo sembra un tantino incoerente. Ma al 2035 mancano ancora 11 anni e mezzo: continui a seguirci e forse cambierà idea, prima di esservi semplicemente costretto.

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20 COMMENTI

  1. Non vorrei fare come Aristotele che classificava gli animali in utili ed inutili (all’uomo) tanto che tempo dopo toccò a Virgilio prendere le difese della zanzara, ma credo che la categoria dell’utile/necessario quando si parla di attività che generano emissioni dovrebbe essere tenuta in considerazione.

    Le emissioni delle navi da crociera saranno anche minori di quelle delle auto, ma con le seconde la gente si sposta anche per lavorare, per fare la spesa, perfino per esigenze di salute, mica ci si diverte e basta. Le navi da crociera pachidermiche degli ultimi anni sono l’evoluzione nefasta ed inquinante dei villaggi turistici e non mi sembrano molto difendibili. Così come, in ottica ecologica, non lo è l’abitudine di fare le vacanze dall’altra parte del mondo con relativi viaggi aerei.

    La logica impone di tagliare prima il superfluo o, quanto meno, di farlo in contemporanea con i tagli alle emissioni delle attività utili o necessarie e, spiace, ma prima di rompere le scatole al vecchietto od al padre di famiglia con budget ristretto (declinabile anche al femminile) l’esempio va dato partendo dall’alto.

    Altrimenti, per coerenza lasciatemi il diritto di fare traversi e burn-out sulla pubblica via col mezzo che più mi aggrada per almeno 30.40 minuti al giorno:)

    • Ciao, il vecchietto o il padre di famiglia squattrinato e che usa poco l’auto può usare la scatolina gps Move-in e girare anche con un’auto datata fuori normativa ma con un limite sul kilometraggio annuo – problema risolto –

      Per me l’importante non è il singolo vecchietto, ma i grandi numeri, di chi nei prossimi anni comprera un auto nuova (se guarda al nuovo la disponibilità economica ce l’ha e probabilmente fa anche molti km all’anno)

      che valuti (anche per sua conveinienza facendo due conti sui costi di gestione) se evitare di far costruire e poi comprare un’altra auto termica

      e piuttosto passare in elettrico, per evitare di avere nei successivi 10-15 un’altra auto termica che emette varie tonnellate di Co2 ogni singolo anno

  2. Non è vero,ci anche i grossi cargo che bruciano gasolio come se non ci fosse un domani,poi vogliamo aggiungere anche gli aerei, anch’essi bruciano kerosene a fiumi,ed infine ci mettiamo anche il traffico pesante che oramai ha merato tutte le autostrade.,se poi aggiungiamo anche i fumi tossici delle fabbriche,arriviamo a capire che le automobili sono davvero una minuscola percentuale 🤷🤷🤷
    Ben venga l’elettrico,ma incominciamo da quelli che inquinano di più, allora forse possiamo cambiare davvero

  3. L’infografica mostata per l’articolo è fatta proprio bene
    altre infografiche sono più ambigue ad es. su aerei, navi, nazionali, internazionali

    Mi ero cercato questi dati (calcoli su Co2, non ho incluso emissioni metano):

    Italia
    – automobili emettono il 21% del totale ( 70 megatonn Co2 su 334 )
    – se aggiungiamo i camion/autobus/mezzi pesanti si arriva al circa 30%

    Europa:
    – automobili emettono il 15% del totale ( 0,5 gigatonn Co2 su 3,34 )
    – se aggiungiamo i camion etc si arriva al circa 20% (come in infografica)

    Pianeta (media con paesi senza automobili)
    – automobili emettono il 10% del totale ( 3,6 gigatonn Co2 su 37 )
    – se aggiungiamo i camion etc si arriva al circa 15%

    In italia pare abbiamo un po’ di ipertrofia automobilistica rispetto all’europa

    Accennavo sotto rispondendo a Enzo:

    – passando il parco auto in elettrico
    – con il miglioramento dei mix energetici per produrre i kwh nei prossimi 10 anni
    – con il primo riciclo delle batterie che avrriverà anche anche questo

    mi pare che si arriva a una riduzione del 90% delle emissioni, forse prima del 2050

    Quindi:
    il 15% delle emissioni europee (automobili e il piccolo contributo annesso dei furgoni leggeri) per me direi che sappiamo come si può “quasi” azzerare

    Rimane da studiare per gli ingegneri (elettrificazione + carburanti alternativi):

    – il 5% delle emissioni europee dovuto a camion/ autobus/ mezzi pesanti
    – il 4% dovuto alle navi
    – il 4% dovuto agli aerei

    ==============

    Sempre in futuro, quando avremo mix energia con 80% di rinnovabili, avremo ancora anche settori difficili ad es. come i cementifici e anche eventuali centrali termiche residue nel mix energetico, ma leggevo che la cattura carbonica sui fumi è già possibile oggi (per le centrali a gas bisogna modificare un po’ il ciclo di lavoro, ma ci sono già centrali dimostrative in america con rendimenti dicono vicini alle migliori a ciclo combinato)

    più che altro non sanno che farsene della Co2 catturata, renderla inerte prima di emtterla sottoterra ha un costo

    se al 2030 diventa più conveniente di oggi fare idrogeno verde, allora forse H2 + Co2 avremo anche e-fuel per gli aerei (e per qualche nostalgico che vuole farsi il giretto domenicale con l’auto d’epoca?)

    Questo per dire che puntare a una riduzione del 90% delle emissioni globali entro 20 anni (poi si ragionerà se serve sfinare ancora, ma intanto si ferma l’emergenza) è più che fattibile persino con gli strumenti tecnici noti ad oggi, figuriamoci con quelli che affineremo tra qualche anno

    e facendolo in anni di tempo, non dovremmo averne sacrifici economici; anzi ci dovremmo guadagnare rispetto ad ora, con energia più economica;

    eh lo so.. sul tassello dei listini delle utilitarie ancora non si vede..delle utilitarie elettriche ne riparliamo tra 1 o 2 anni ? Cina pensaci tu a dare una sveglia ai nostri brand ?

    Insomma, perdi

  4. io sono tendenzialmente fortunato,,, respiro per almeno 14 ore al giorno della buona aria.. vivo a 50 metri da una foresta e a 300 da una strada di medio traffico (dopo le 20 passeranno un centinaio di auto l’ora e di notte diciamo 20 l’ora) lavoro in edificio che sta in mezzo ad un’autostrada e la tangenziale cittadina diciamo 400 metri da ognuna..
    io quando vado al lavoro (ci metto 10/15 minuti) con il mio naso da fumatore (5 sigarerre al giorno) sento l’inquinamento veicolare.. e le auto nella mia zona sono quasi tutte targate G F E e qualche rara D… C ne vedo una a settimana A o B 3 al mese… invece il tipico Ducato “edile” è di quelli tipo nuvola nera che ti regala il mal di testa…. ma voi non rilevate in città o in tangenziale l’aria malsana? a voi interessa poco? non capisco.. nella mia incoerenza di fumatore mi sta sul (indovinate voi dove) essere costretto a respirare quello schifo di aria

  5. Confermo i dati della redazione https://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/society/20190313STO31218/emissioni-di-co2-delle-auto-i-numeri-e-i-dati-infografica

    Occhio comunque che l’auto elettrica non azzera le emissioni ma le riduce tra il 65% e il 75%. Quindi se tutti circolassimo con un’auto elettrica la CO2 risparmiata sarebbe almeno pari al 40% della CO2 prodotta dai trasporti privati contro il 14% di tutto il trasporto navale (e non solo delle navi da crociera). Per chi si è perso nei numeri: ha ragione VaiElettrico.

    • Enzo, ovviamente tutto questo passa per una drastica riduzione del parco circolante, che deve passare al 2050 da 40 milioni di auto a 24 milioni. Poi si dovrà decarbonizzare anche la produzione elettrica e quella industriale migliorando, in tal modo, anche quel residuo 25-35%

      • Se la riduzione del parco circolante deve avvenire sulla base della classe sociale, con le auto elettriche a prezzi stellari che solo pochi privilegiati si possono permettere di acquistare (come sembrerebbe profetizzare De Meo), allora speriamo proprio di no. Se invece ci si arriva con lo sviluppo di alternative più efficienti (per le quali credo sia giusto che tutti siamo chiamati a contribuire) e quindi più bus, metro, piste ciclabili, etc allora siamo tutti felicemente d’accordo.

        • penso che tra aumentare i mezzi pubblici e auto a guida autonoma si possa ridurre il numero di vetture medio per famiglia , senza contare che per il trasporto merci sarebbe molto bello ridurre quello su gomma . dubito che vogliano impedirci di comprare auto come sostiene qualche complottaro . sicuramente questo è un periodo di transizione delicato dove i produttori di auto tradizionali si trovano ad avere meno margini sulle auto a combustione e piu spese in investimenti e ammodernamenti . è normale che la fascia piu bassa debba spostarsi sull usato finche le eletteiche non raggiungono le economie di scala anche nelle fascie piu basse. speriamo solo che in cinque anni si torni a prezzi piu umani .

    • Il mix di produzione elettrica migliora nei prossimi anni:

      Italia 2022 mix produzione energia:
      – 1 kwh elettrico si produce emettendo 309 gr di Co2
      – elettrica fa risparmiare vs termica circa 65% di emissioni

      Italia 2032 mix produzione energia:
      – 1 kwh elettrico si produce emettendo 190 gr di Co2
      – elettrica fa risparmiare vs termica circa 80% di emissioni

      – inoltre la seconda generazione ricicla i metalli delle batterie della prima
      – risparmio emissioni arriva a 90%, obiettivo centrato prima del 2050

      In Italia nel 2000 stavamo a 518 gr Co2 al Kwh, questo fa capire quanto velocemente si sta riducendo l’emissione per 1 kwh elettrico (centrali più efficenti e ora anche rinnovabili)

      Vale anche per la Cina, la sua intensità carbonica del kwh scende rapidamente:
      https://www.statista.com/statistics/1300419/power-generation-emission-intensity-china/

  6. Eh niente, anche oggi i detrattori dell’elettrico devono trovare qualcosa di veramente negativo sulle auto elettriche, domani 🙂

  7. Mi accodo al commento di “PaoloPerotti” sottolineando che non è solo comprando l’auto elettrica che si contribuisce (ognuno nel suo “piccolo”) a migliorare l’ambiente in cui viviamo, ma con tutti i nostri gesti quotidiani: risparmiando energia ogni volta che è possibile (p.e. l’auto se si deve fare poca strada va lasciata a casa, anche se elettrica!!), riciclando correttamente i nostri “avanzi”, cercando soluzioni che ci consentano il minor impatto energetico possibile (abbiamo avuto la ghiottissima occasione di fare interventi di risparmio energetico ai nostri immobili)..
    Di consigli se ne trovano ovunque per ridurre la nostra impronta

    • Solo una precisazione, il superbonus non è finito. E’ finito quello che regalava soldi col 110% di rimborso e permetteva di cedere il credito. Ma c’è ancora, tramite detrazione delle tasse (sempre in 4 anni, quindi sì adesso si deve avere capienza fiscale per poter detrarre le spese) e per tutto il 2023 è comunque a un altissimo 90%. E sarà ancora un bel 70% il prossimo anno.
      Con un classico prestito bancario è comunque ancora possibile fare gli stessi lavori,certo per una platea molto più piccola di cittadini (ma adesso con molte meno ruberie).
      Senza contare tutti gli altri bonus esistenti.

      • Però se prima era per i ricchi ora diventa per i ricchissimi, che di solito sono coloro mettono in pratica le ruberie.

      • No, prima non era assolutamente per i ricchi, visto che si poteva cedere il credito e avere il cosiddetto prestito ponte. Le ruberie sono nate per quel 10% extra, guadagno netto a un anno e per di più garantito dallo stato, nemmeno i bot di decenni fa rendevano così tanto.
        Già adesso che siamo scesi al 90% i prezzi si sono sgonfiati e progetti-fantoccio non se ne vedono.

  8. Se hai un problema grosso ,devi spezzarlo in tanti piccoli .
    Tutto inquina in modo più o meno importante , non serve il benaltrismo .
    La navi ormeggiate nei porti stanno implementando tecnologie di Cold Ironing , cioè usare elettricità per i servizi di bordo .
    Bisogna comunque spingere al massimo su elettrificazione , specialmente chi fa lunghe distanze al fine di ottenere riduzioni maggiori

    • le navi bruciano oli pesanti che somigliano al catrame come composizione , andrebbero banditi. chissà forse esiste un modo per usare oli pesanti senza bruciarli e usare il diesel , se la domanda di petrolio calasse calerebbe anche il prezzo , quindi potrebbe avere anche economicamente senso in futuro avere navi a diesel.

  9. Adriano (mi scusi per le parole): ottimo esempio di BENALTRISMO!
    Comunque Adriano, tutti noi nel nostro piccolo siamo possiamo ridurre le nostre emissioni sia di inquinanti che di gas serra .

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