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Danilo Petrucci. Cosa ne pensa un grande pilota delle moto elettriche?

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Ad EICMA abbiamo avuto la possibilità di incontrare ed intervistare Danilo Petrucci, uno dei piloti italiani più amati. Con lui abbiamo chiacchierato di tecnologia di moto elettriche e ovviamente di alcuni momenti divertenti e paurosi della sua carriera. 

Danilo Petrucci è uno dei piloti italiani più amati perché ha fatto una carriera incredibile partendo dalle derivate dalla serie e approdando in MotoGP. Nella massima categoria, a suon di risultati, è arrivato a conquistarsi una sella nel team Ducati ufficiale. Ha vinto al Mugello duellando con Dovizioso e Marquez e ha vinto di nuovo in Francia. Poi ha cambiato sport e da debuttante ha vinto una tappa della Dakar! Torna in pista, gareggia negli Stati Uniti e ora è in WSBK dove sta ottenendo ottimi risultati.

Danilo è un motociclista cresciuto a pane e benzina, ma noi abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo in un contesto particolare, ospite allo stand NIU di EICMA 2023. Approfittando della situazione abbiamo cercato di capire cosa pensa un motociclista duro e puro delle moto elettriche, cosa gli piace e cosa invece secondo lui ancora manca. Si è parlato anche di intelligenza artificiale e di guida assistita per poi finire ovviamente con gli aneddoti più divertenti e anche più spaventosi della sua carriera in moto. Insomma un’intervista tutta da guardare!

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4 COMMENTI

  1. Anche a me pare una cosa un po’ strana.
    Però i piloti ragionano in maniera piuttosto differente.
    Partiamo dal presupposto che per loro “andare in moto” quasi sempre sotto intende un concetto del tipo ” 30 giri su un circuito di massimo 5 km circa, dove tutti vanno nella stessa direzione e non ci sono incroci, l’asfalto è sempre quello giro dopo giro e ci sono una decina di curve sempre tutte uguali a loro stesse”.
    Ti cambia parecchio la mentalità.

      • Grazie per il “carissimo” ☺️
        Ripensandoci forse il pilota non si riferiva all’inerzia dovuta al motore ma a quella che si avverte nei bruschi cambi di direzione (c d. “pif paf”) dove influisce il posizionamento della batteria, spesso collocata piú in basso del serbatoio dei modelli termici (e dal peso costante mentre il progressivo svuotamento del serbatoio impone continui cambiamenti di strategia “piegaiola”)

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