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Con la Golf l’elettrico conviene più del metano

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Golf elettrica e metano
La e-Golf ha tagliato i prezzi e ora è più competitiva della versione TGI a metano

Con la Golf l’elettrico conviene già più del metano. Il recente taglio dei prezzi ha quasi allineato le due versioni. Ma l’incentivo statale e la promozione Volkswagen fanno pendere la bilancia dalla parte della e-Golf. In più ci sono da considerare consumi e manutenzione.

Prezzo d’acquisto: la e-Golf costa meno

Golf a metano
Il motore della Golf TGI, a metano. Il prezzo parte da 27.850 euro.

Cominciamo dai prezzi. Il listino della Golf TGI, a metano (qui), parte da 27.850 euro, contro i 32.950 euro dell’elettrica (qui) . Attenzione, però: su quest’ultima si fruisce dell’incentivo statale di almeno 4 mila euro (6 mila in caso di rottamazione). E il prezzo vero scende quindi a 28.950. Ma c’è un’ulteriore sconto, questo accordato dalla rete di vendita Volkswagen, che abbassa ulteriormente il prezzi di altri 4.050 euro. E si scende quindi a 24.800. Anche calcolando l’eventuale esborso per acquistare una wall-box con cui ricaricare a casa, non si arriva oltre i 26 mila euro.

Prezzo di Listino Consumi per 100 km Autonomia
e-Golf 32.950 euro 15,362 Kwh 260 km
Golf TGI 27.850 euro 4,2 Kwh 410 km

Non stiamo neppure ad addentrarci nella giungla degli incentivi regionali. Incentivi che spesso riguardano sia l’elettrico che il metano, ma sono molto più favorevoli al primo. Insomma, già nell’acquisto, oggi la e-Golf conviene più della Golf TGI. Tanto più che, in molte regioni italiane, con l’elettrica non si paga il bollo per i primi 5 anni. Ma è chiaro che non basta considerare l’esborso iniziale. Per fare bene i conti occorre considerare anche i costi di mantenimento: l’energia elettrica per la e-Golf e il metano per la TGI. E le spese della manutenzione.

Sulla manutenzione non c’è gara. Nei consumi…

Cominciamo dalla manutenzione e lasciamo che sia la stessa Volkswagen a parlare con le cifre ufficiali. Nei listini, la Casa tedesca pubblicato anche il costo della manutenzione ordinaria per un periodo di 5 anni. Fino a 100 mila e a 150 mila km di percorrenza. Nella seconda ipotesi il risparmio con l’elettrica è di oltre 2 mila euro.

Fino a 100mila km Fino a 150mila km
e-Golf 760 euro 875 euro
Golf TGI 1.665 euro 2.925 euro

E poi c’è il costo dell’energia e del metano. Stando ai dati di omologazione, la e-Golf consuma 15,362 kWh ogni 100 km. Quanto fa in denaro? Dipende da dove si ricarica. Se lo si fa a casa, o comunque in un impianto privato, l’esborso è di 20-22 centesimi. per kWh Mentre nelle colonnine pubbliche super-veloci si può arrivare a 50. In genere si si fa riferimento a una media di 30 centesimi per kWh. Ovvero poco più di 4 euro e mezzo per percorrere 100 km. La Golf TGI, invece, dichiara un consumo di 4,1-4,2 kg di metano per 100 km. Ai prezzi attuali, fanno poco più di 4 euro. Diciamo che se si ha la possibilità di ricaricare in proprio, l’elettrico è più economico. Mentre nelle ricariche pubbliche è il metano a fare risparmiare. Ma le differenze in entrambi i casi sono minime.

Altri pro e contro da valutare bene

Ma è chiaro che ci sono ancora altri aspetti da considerare. Vediamo quali sono a vantaggio dell’elettrico e quali del metano:

A vantaggio dell’elettrico. Sicuramente la piacevolezza di guida (l’accelerazione in particolare) e il silenzio assoluto con cui l’auto procede. E poi vantaggi pratici, tipo la possibilità di accedere a zone a traffico limitato inibite a tutti gli altri veicoli. Per chi è sensibile a questi temi (e tutti dovremmo esserlo), c’è poi da considerare un’impronta ecologica molto più sostenibile.

A vantaggio del metano. Sicuramente l’autonomia: con una Golf TGI si percorrono circa 400 km, con una e-Golf non si va oltre i 250-260 km. E il rifornimento con il metano è sicuramente più rapido. Anche se di fatto è praticamente impossibile effettuarlo a casa (una grande comodità).

Golf elettrica
Una e-Golf in ricarica: l’autonomia è inferiore rispetto alla versione TGI a metano

Resta un grande punto interrogativo: il valore residuo dell’usato dopo un certo numero di anni. Per l’elettrico è ancora presto per dirlo, non essendoci ancora un campione statistico sufficiente. È chiaro che su queste auto grava l’incognita della capacità residua delle batterie. E di quanto questa peserà sulle quotazioni dell’usato dopo 7-8 anni. Al momento, comunque, non ci sono molti dubbi: con la Golf l’elettrico conviene più del metano. E lo stesso discorso vale per la più piccola delle Volkswagen: la e-up, con i nuovi prezzi, è più conveniente della Eco up, a metano. Fare i calcoli per credere.

— Leggi anche: il metano dà una mano, ma non all’automobile

 

 

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45 COMMENTI

  1. Ricordiamo anche che dopo 5 anni bisogna fare la revisione all’impianto del metano. Però di contro non credo avrà un gran valore residuo visti i pochi km. Va detto però che fra 7 o8 anni magari si potrà sostituire le batterie con quelle nuove più performanti

  2. Salve
    Metanista dal 1998. Ho cambiato da allora 5 autovetture ( le porto a morire essendo comune mortale) e ne ho giovato sia sotto il profilo dei costi e sia ,credo, sotto quello ambientale e non conosco da allora blocchi & affini. Fulcri della discussione, secondo me, sono : Autonomia & Manutenzione. Allo stato attuale, mi sembra, siamo 2 a 0 per il Metano. In futuro sicuramente pareggiera’ il Kwh, ma per ora….Salutoni

    • Anch’io sono stato “metanista”. Adesso ho una EV. Direi 1 a 1 perché come manutenzione la mia Ypsilon sommava i tagliandi di un benzina a quelli del metano (revisione bombole). Con l’elettrico non c’è paragone: non c’è praticamente manutenzione. Non devi sostituire neanche i freni. Grazie al freno elettromagnetico li usi pochissimo

    • Metanista anch’io, 370000km in 10 anni, non 270000 come ho scritto sopra per errore, sull’autonomia posso anche essere d’accordo ma tra manutenzione e revisione bombole mi sa che è un 1:1, autonomia=metano, manutenzione elettrica.

  3. Buongiorno. Rivediamo ancora per l’ennesima volta il confronto metano-elettrico, già oggetto di altri articoli: da metanista mi fa piacere, segno che il settore elettrico lo vede come un serio competitor e minaccia e questo è positivo per il metano….
    Volkswagen sta svendendo la Golf elettrica per far posto alla ID3 che uscirà prossimamente: chi la compra deve sapere che compra un prodotto già obsoleto.
    Personalmente non riesco a capire perché comprare una macchina che dopo 200km (200 km!!!) è già da ricaricare….Già viviamo nell’ansia di ricarica del cellulare, figuriamoci se mi devo mettere alla guida pensando “Oddio, mi si scarica l’auto…”. Tra l’altro le batterie auto sono soggette a degrato e quindi la percorrenza diminuirà nel tempo.
    Aggiungo che la Golf TGI (che possiedo personalmente da 3 anni) dopo 400 km di autonomia a metano ha anche la possibilità di viaggiare a benzina, orrenda quanto si vuole, ma che permette di non rimanere a piedi, laddove non si abbia a portata di mano un distributore di metano (cosa che a me non è mai successa, basta un minimo di pianificazione). Inoltre, chi ricarica la macchina alla colonnina (la maggior parte presumo, visto che non tutti vivono in una casa indipendente credo…) paga costi dell’elettricità ben più alti di quelli dell’utenza domestica riportati nell’articolo.
    Ognuno alla fine fa i suoi conti in base al tipo di utilizzo dell’auto: personalmente continuo a ritenere la mia Golf a metano imbattibile considerando tutti gli aspetti, ivi compreso quello ambientate sul quale le vetture alimentate a gas naturale e soprattutto a biometano danno dei punti anche alle auto elettriche le quali soffrono le alte emissioni per la produzione e smaltimento delle batterie e il mix energetico dell’elettricità usata per la ricarica che non è, ahimè, completamente rinnovaibile.

    • Forse perché l’articolo è su una Volkswagen e non su una NisSan?

      La LEAF in particolare era nota per avere un sistema di controllo (BMS) poco efficace (ad aria) della temperatura delle celle del pacco batteria ed è ormai chiaro che la temperatura di funzionamento è un fattore critico che determina la vita utile delle unità a ioni di litio. Critico al punto tale che le Tesla, con uno degli ultimi aggiornamenti, porta autonomamente alla temperatura ideale le celle quando ci si dirige verso una colonnina per caricare.

      Come lo stile di guida influisce sullo stato del motore termico, così la profondità di scarica (DoD, depth of discharge) o il livello di carica (SoC, state of charge) del pacco batteria influiscono sul suo stato. Per questo molti costruttori consigliano di rabboccare restando sempre possibilmente tra il 20% e l’80%, piuttosto che andare a zero o al 100%. Alcuni modelli recenti nascondono addirittura questa forchetta con una batteria con capacità maggiore di quella dichiarata e mostrando all’utente una scala vuoto-pieno virtuale. Questo aspetto un tempo non era così chiaro e, soprattuto i vecchi modelli LEAF ne portano oggi le conseguenze.

      Qui ci sono parecchi dettagli tecnici sui pacchi batteria dei vari modelli, DoD compreso, se vuole fare controlli e confronti autonomamente:

      https://www.speakev.com/threads/comparative-ev-and-battery-pack-specs.109449/

  4. @Michele
    …quindi percorre circa 3052km/anno…poco più di quello che faccio in un mese, 2700.
    Secondo il mio modesto avviso un’opzione potrebbe essere la nuova E-Up o, se vive in Lombardia, addirittura l’auto in questo articolo, la E-Golf, che la WV ha portato a € 32950 che con lo sconto dei concessionari scende a 29000 a cui sottraiamo 6000 euro di ecobonus con rottamazione arrivando a 23000 per poi sottrarre gli 8000 euro di incentivo della regione Lombardia che porta il prezzo a 15000 €, a a tal proposito giro un link utile:
    https://www.dmove.it/news/volkswagen-punta-al-mercato-elettrico-italiano-e-golf-a-14-900-euro-e-up-a-7-000-euro-ecco-come

  5. Buongiorno a tutti,
    piccola premessa, ho una Zafira EcoM dal 2009 con 270000km percorsi (27000km/anno), affidabilità da record, spese di carburante ridicole rispetto le sue controparti benzina o td, 1/4 del bollo, unico extra alla manutenzione ordinaria la revisione bombole. Detto ciò sono convinto che le EV siano la naturale evoluzione, unica perplessità che mi resta è il costo della futura sostituzione del pacco batterie, che comunque con il tempo scenderà, però mi piacerebbe che le case automobilistiche dichiarassero coraggiosamente i prezzi attuali, costo+sostituzione, so che scoraggerebbe alcuni nell’acquisto ma zittirebbe molti detrattori che dietro questa incognita si nascondono e permetterebbe una più chiara pianificazione a medio/lungo termine a chi, come me crede che, come direbbe Frankenstei Jr, già oggi: “SI PUÒ FAREEE”.
    Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo, buon viaggio a tutti.

  6. Io devo cambiare la mia 407 Peugeot HDi ahimè ha 39.680 km anche se ha 13 anni …mi piange il cuore ma soprattutto malgrado tutto quello che leggo non riesco a capire cosa posso e mi conviene comprare con 15.000 euros a disposizione per una macchina… È un badget piccino ma questo è quanto…certo forse vendo e recupero qualcosa dell’altra ..
    Ma comunque : elettrica ? Ibrida ? Se la compro adesso voglio che duri almeno fino al 2035 !! Che casino…

  7. Comunque… al di là di tutti i discorsi di bilancio energetico, e ignorando anche la non efficienza di un motore endotermico rispetto ad una centrale… solo il fatto di non dover rspirare aria tossica in città a me basta.

  8. Come sempre si esasperano i toni, è sempre o una o l’altra, secondo me le elettriche vanno bene come seconda auto o da città, le altre per chi percorre più km o soprattutto fuori città

    • È sensato, Angelo, ma è in città che l’aria è irrespirabile. Ed è in città che dovremmo guidare citycar o scooter elettrici. Oltre ad andare in bici e coi mezzi, naturalmente.

  9. In azienda abbiamo da poco la Nissan E NV 200. Facciamo percorsi misti con prevalenza cittadina, autonomia 250 Km con batteria 40 Kw in modalità economy, ogni 3/4 giorni carichiamo con il cavo 3 kw in 12 ore di notte. Considerato che come azienda ho recuperato l’ Iva, ottenuto contributo regionale di € 7.000,00, considero l’esperienza molto positiva

    Se, come sembra, nel 2020 arriveranno i modelli sotto € 20.000 e considerato che la metà della auto in circolazione percorre ogni anno meno di 10.000 km ci sono tutti i presupposti per un graduale significativo incremento della mobilità elettrica

  10. Non capisco questa vostra voglia di contrapporre auto elettriche a quelle a metano…
    Queste auto dovrebbero essere “alleate” per il futuro, le auto elettriche devono fare “guerra” a benzina e diesel no a metano e GPL…

    • Non c’è nessuna contrapposizione, Ivan, massima stima di chi ha deciso di acquistare un’auto a metano. Solo ci sembrava interessante notare che nell’auto che domina il mercato europeo da diversi decenni già oggi l’elettrico conviene più della motorizzazione che tradizionalmente è considerata la più economica e la più ecologica. Ma abbiamo anche scritto che la versione a metano ha un’autonomia ben superiore. E questo va considerato, ovviamente. Perché nella Golf l’elettrico è già così competitivo? Per due motivi, essenzialmente. Il primo: ha un pacco-batterie relativamente piccolo ed è questo che incide in gran parte sul prezzo finale. Secondo: la Volkswagen ha optato per una politica commerciale molto aggressiva, probabilmente per aiutare il lancio di quella che considera la Golf del futuro, ovvero la ID.3.

  11. Con questo modello e prezzi ci siamo quasi, comincia ad essere quasi conveniente. C é da dire che il costo dei tagliandi sono presi da Volkswagen che sono enormemente più alti dei meccanici normali.
    Un altro punto é che 250/260 km sono ancora un pò pochini.. Anche perché vuol dire feemarsi ogni 200 per rimanere in sicurezza.

  12. A me l’articolo sembra circostanziato e dettagliato. Certo che qualche considerazione sulla autonomia andava fatta, ma si sa, l’auto elettrica è ancora per chi è nelle condizioni di poter accettare autonomia operativa limitata, non per i grandi viaggiatori. A me sembra che i lettori come Stefano e Lorenzo siano davvero lontani dal mondo dell’elettrico per questo non lo conoscono. Non posso immaginare come sia possibile che ancora oggi ci siano persone che pensino cose come quelle scritte da Stefano e altri capaci di condividerle, come il Dott. Lorenzo. Sono evidentemente privo di immaginazione.
    Probabilmente sono persone il cui mondo è grande come l’abitacolo della propria vettura, da lì dentro, il fumo nero alle spalle della vettura non da così fastidio.
    Massimo ha dimenticato di citare i disastri generati dai pozzi petroliferi in mare,… dall’abitacolo non possono vederli da soli.

  13. Le auto elettriche sono l’ennesima fregatura, nessuna industria automobilistica sarà mai interessata al Green, a loro interessa solo vendere.
    Se si sono combattute guerre con il petrolio quante se ne combatteranno per il monopolio elettrico?
    Le auto elettriche sono garantite 100.000 km o 8 anni, per le Batterie, se spendo 16.000 euro per una golf e faccio 30.000km l’anno dopo 3 anni mi ritrovo con una macchina che ha le batterie da cambiare quanto costerà cambiare le batterie?
    Diciamo 16.000 euro?
    Se dopo 3 anni la voglio vendere invece di cambiare le batterie chi la comprerà?
    Nessuno , e quindi sarà da rottamare, quindi altro inquinamento.
    inoltre.se.si rompe chi è in grado di mettere le mani su una cabina ad alta tensione?
    A che prezzi?
    E il fai da te?
    Le accise ?
    Se tutti girano con auto elettriche come farà lo stato a far rientrare la perdita delle accise?
    Ci tasseranno ogni km che faremo?
    Ognuno con un po’ di ingegno potrà prodursi energia elettrica personalmente , e la guerra contro la produzione di energia elettrica , sarà distruttiva.
    etc,etc.

    • Il suo discorso ci può stare ma contiene un controsenso: con una auto elettrica non potrà mai percorrere un kilometraggio da rappresentante come ha detto sopra (30.000 km).

      Se fa questo kilometraggio con una auto che le garantisce (stando ai dati VW) 260 km significa che passa più tempo a ricaricare l’auto che a guidare, ergo, la sua auto elettrica durerà sicuramente più di 3 anni

    • I tuoi calcoli non tengono conto di una cosa fondamentale, l’evoluzione delle batterie e il calo di prezzo che avranno negli anni.

    • anche se fossi d’accordo con lei dovrei notare che lo scenario negativo che dipinge è esattamente uguale a quello che viviamo col motore termico: tasse e accise di tutti i tipi sul veicolo e sul carburante. Aumenti indiscriminati in base a qualsiasi scusa (guerre, attentati, crisi diplomatiche, guerre dei dazi, il finto matrimonio di Pamela Prati). E tralasciando tutto questo, quello che rimane è una diminuzione dell’inquinamento locale e la possibilità di far andare le nostre scatolette su ruote con il sole.

    • Risposta complessa. Non so se vuole veramente conoscerla, visto che dice “secondo voi”. Richiede la comprensione del problema. Molti si accontentano del “42” e dicono che è una sciocchezza. Sbrigativi, ma superficiali.

      Innanzitutto, occorre capire quale sia il problema. L’anno scorso l’ONU ha detto (a tutti) che abbiamo 12 anni per cambiare. Vuole dire 2018 + 12 = 2030. Uno può fidarsi dell’ONU come si fida della “spia della riserva” della sua automobile, sia a benzina, a gasolio, o a metano. Se va più piano, magari fa qualche chilometro in più. Se corre, qualche chilometro in meno.

      Noto che, nel 2030, Greta avrà 27 anni. L’ONU in sostanza le ha detto che vivrà la sua maturità come donna in un mondo in subbuglio e con un ecosistema che inizierà a collassare “in modo evidente”.

      Trump ha detto all’ONU e a Greta: andate a quel paese, comunisti! Gli USA continueranno a inquinare l’aria di tutti, anzi vogliamo inquinare di più. Il discusso individuo non ha avuto il coraggio usare il verbo corretto: avvelenare. Forse perché vive in un Paese in cui anche i sedicenni girano con i fucili da guerra.

      Parlando di energia, occorre tenere ben fermo un concetto: l’energia è una sola, ma è disponibile in forme diverse.

      I parametri da tenere come riferimento nei progetti energetici sono

      – forma dell’energia di partenza;
      – forma dell’energia di arrivo;
      – tipo di trasformazione dell’energia tra le forme di partenza e di arrivo;
      – effetti collaterali del trasporto e della trasformazione dell’energia di partenza;

      Stante il nostro piano energetico attuale in Europa, gli effetti collaterali delle (nostre) scelta su

      – forme di energia di partenza (carbone, petrolio, cng)
      – trasporto e trasformazione dell’energia di partenza

      producono 130 morti premature al giorno (in Italia, dati EEA 2018).

      Semplicemente spostando la trasformazione lontano dalle città, cosa facilmente possibile con il trasporto elettrico urbano e l’afficientamento dei sistemi di riscaldamento civile e i sistemi industriali, in cui i kW si prendono dalla rete europea di distribuzione, le morti si ridurrebbero drasticamente.

      Quindi si, come sospetta, i kWh di energia arriverebbero per qualche anno ancora dai combustibili fossili, ma ammazzeremmo comunque meno gente. Nel frattempo, visto che siamo “il Paese del sole”, magari potremmo iniziare a usare convintamente l’energia che ci cade addosso gratis, anziché fare trivellazioni, gasdotti, oleodotti etc. Forse la schifiamo proprio perché è gratis e nessuno può farci la cresta.

      In alternativa, come pare suggeriscano alcuni commentatori altruisti, continuiamo imperterriti ad ammazzare (inconsapevolmente?) vecchine e bambini sui nostri marciapiedi che respirano bellamente le nostre “sgasate euro6”. Siamo noti nel mondo per il sole, l’arte, la moda e il lusso, ma anche per mafia, camorra, corruzione, burocrazia, ritardi, analfabetismo funzionale, quindi che saranno mai qualche migliaio di morti l’anno nella brochure turistica.

          • Solo un gioco. È la (non molto nota) risposta ritenuta importantissima data all’umanità in un celebre romanzo di D. Adams. Citata perché nel romanzo nessuno conosce la domanda di cui 42 è appunto la risposta e quindi tutti restano alquanto spiazzati, ma anche perché richiamava indirettamente le gravi previsioni dell’ONU/IPCC sul clima nella sua pronuncia giapponese (voluta o meno da Adams).

          • Scusa Andrea se ti rubo la scena.
            42 è la risposta alla domanda fondamentale in Guida Galattica Per Autostoppisti. Per farti un’idea cerca su YouTube Guida Galattica 42. Un film mitico per gli appassionati del genere come Andrea

    • il Sig. Emanuele ha dato una risposta esaustiva che mi trova d’accordo. Mi permetto solo di evidenziare in poche parole un concetto: FLESSIBILITA’. Mezzi di trasporto elettrici possono attingere da fonti sporche e pulite, quindi bisogna eliminare quelle sporche. Mezzi di trasporto a petrolio vanno solo a petrolio. E’ un vicolo cieco tecnologico

      • È centratissima, nella sua semplicità, questa frase di Marco: “Mezzi di trasporto elettrici possono attingere da fonti sporche e pulite, quindi bisogna eliminare quelle sporche. Mezzi di trasporto a petrolio vanno solo a petrolio”. Come dire: abbiamo una grande opportunità, non sprechiamola e lavoriamoci seriamente.

        • Concordo. Espressioni ed esempi sintetici e molto efficaci per fare comprendere non solo la maggiore flessibilità dei veicoli a motore elettrico, ma anche la diversa entità nel tempo del “danno” che il loro uso ci provoca.

          Un veicolo con motore a combustione produrrà un danno costante, se non crescente nel tempo, seguendo il deterioramento delle parti meccaniche del motore stesso. Quel danno oltre a risalire indietro fino ai pozzi di estrazione, seguirà anche il veicolo stesso, perché gli scarichi della combustione avverranno per tutta la sua vita utile proprio dove il veicolo si trova.

          Un veicolo con motore elettrico, oltre a non produrre un (significativo) danno locale (non ci sono emissioni attive, ma solo particolato dovuto all’usura dei pneumatici e al loro rotolamento, nonché le rare frenate “vere”), riduce nel tempo il suo danno “geografico” semplicemente scegliendo o subendo i miglioramenti delle fonti di approvvigionamento energetico: se mette un impianto fotovoltaico, o se gli spengono una centrale a carbone in favore di una eolica, solare, o turbogas.

  14. Non vedo l’ora che un’ auto elettrica passi sulla mia strada per affumicarla come si deve con una bella accelerata, giusto per mettere in chiaro che non la daremo vinta cosi’ facilmente alle industrie del green, e ai loro sporchi affari, ancora più sporchi del pretolio, da cui vogliono ricavare il massimo profitto in barba ala buona fede di chi gli crede.

    • Può spiegarci perché sarebbero tanto sporchi gli affari delle industrie green e addirittura peggio di quelli dell’industria petrolifera? Ha già dimenticato quante guerre si sono combattute e ancora si combattono per controllare le vie del petrolio? Ha mai visto una campo petrolifero? Sa cos’è un pozzo per l’estrazione del petrolio non convenzionale da sabbie bituminose o fracking?

    • Massimo degli esposti da un mentecatto che vuole affumicare delle persone solo perché fanno qualcosa per l’ambiente e come dice lui sono in buona fede, cosa si aspetta che conosca? Sicuramente sarà uno di quelli che nega che esiste un problema inquinamento e che per lui tutto va bene così. Uno dei tanti che sostiene che i colossi malefici delle industrie green distruggono il mondo con pannelli fotovoltaici che nella loro vita non produrranno mai l’energia usata per la loro costruzione, ignorando il più basilare principio economico secondo cui il prezzo di un bene è fatto da una parte di guadagno delle aziende e da una parte di costi e che se l’energia richiesta per la costruzione fosse talmente elevata da essere superiore alla produzione del pannello nell’arco della sua vita, il solo prezzo pagato dall’azienda per l’energia necessaria alla costruzione renderebbe la sua commercializzazione impossibile ai prezzi attuali.

    • Ho i pannelli sul tetto ed è come avere un pozzo di petrolio in casa
      Occorre fare bene i calcoli perché senza la bolletta è un salasso

  15. Articolo fuffa lontano anni luce dalla realtà sia a livello di prezzi, prestazioni, consumi reali, costi kilometrici… Insomma scritto senza conoscere l’argomento

      • Concordo, ho una tgi 2018 oltre ad essere sempre rotta ( 3 volte frezione dsg causa troppo calore ) l auto non va MAI e dico Mai 190 km di autonomia solo una volta e arrivata a 220 km perché senza AC accesa . Per quanto riguarda la manutenzione siamo ben oltre i 1500 euro spesi in poco più di un anno ,km effettuati ad oggi 80000 ciao a tutti

  16. Nell’articolo si cita l’eventuale acquisto della Wallbox. Sono d’accordo che l’uso della Wallbox a casa sia auspicabile ma, se non sbaglio, non è indispensabile. Mi risulta, infatti, che l’utilizzo del caricabatterie in dotazione, nel rispetto della norma internazionale CEI EN 61851-1, sia consentito in locali privati, compresi garage residenziali e parcheggi aziendali.
    Non vorrei che passasse il messaggio errato che questo dispositivo sia un costo aggiuntivo all’acquisto di una EV.

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