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Come sta la batteria della mia Kona? La tengo o…

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Come sta la batteria della mia Kona? Avvicinandosi la fine del leasing, Piero deve decidere se riscattare o restituire l’auto, ma vuol sapere...Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Come sta la batteriaCome sta la batteria? Dopo 3 anni devo decidere se riscattare o restituire l’auto…

“Sono un vostro assiduo lettore da circa tre anni, convinto e soddisfatto utilizzatore di una Hyundai Kona 64KW con 48.000 km al suo attivo in due anni. Il prossimo anno scadrà il terzo anno di leasing e dovrò decidere se riscattare l‘auto oppure darla indietro e pensare di prenderne un’altra. A fronte di questo vorrei sapere lo stato della batteria (SOH), per capire se è conveniente il riscatto. Basandomi sulle risposte ai post sull’argomento sul vostro sito, ne ho fatto richiesta nel corso dell’ultimo tagliando presso l’officina autorizzata dove ho acquistato l’auto. L’unica cosa che sono riuscito ad ottenere è stata una comunicazione verbale in cui mi rassicurano sul buono stato di salute delle batterie. Senza però rilasciarmi alcun tagliando in cui fosse scritta la percentuale di salute della batteria stessa. Tutto questo è regolare? Se dovessi riscattare l’auto e negli anni rivenderla, non dovrei fornire questa informazione al futuro acquirente? Come posso fare per ottenere questa certificazione?“. Piero Pallotti

Se non provvede la Casa, si può fare un auto-test

Risposta. Non c’è una norma che obblighi il costruttore o le officine a fornire una certificazione del SOH. Ci sono aziende che lo fanno in occasione dei tagliandi (come la Renault), altre che evidentemente non lo fanno. Nè si è tenuti a fornire questo dato quando si vende un’auto elettrica usata. Però è chiaro la percentuale residua utilizzabile della batteria è un’informazione fondamentale se si è davanti a una scelta come quella che dovrà presto fare Piero. È vero che la Kona sembra rientrare tra i modelli che vantano un’usura molto lenta delle celle. Abbiamo addirittura pubblicato il caso di un lettore, Alessandro, che dopo 55 mila km si è ritrovato dopo un check con la batteria al 100%. È comunque ragionevole, in caso di compravendita, effettuare un test certificato. Se non lo fa un’officina ufficiale, si può ricorrere a un auto-test con strumenti forniti da società specializzate come Aviloo (qui sopra il video) o Power Cruise Control.

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6 COMMENTI

  1. Anche io al tagliando VW avevo richiesto un SOH ma mi spiegavano che la casa non ne rilasciavano e che i vari “certificati” fatti fai da tè non hanno nessun valore in quanto utilizzano mezzi e metodologie non omologati….ed effettivamente io sono restia a spendere soldi per questi aggeggi che possono variare anche di parecchio i risultati nei vari test

    • Per quel che ricordo dagli esempi letti, e parlando per sentito dire, non per esperienza diretta:

      come per ogni tipo di misurazione, questi accessori potrebbero fare errori di stima sia sistematici, dovuti a errata interpretazione dei dati forniti dall’auto, che errori più casuali, dovuti alle condizioni della batteria in un giorno specifico

      gli errori casuali si possono ridurre affettuando i test dopo aver fatto una routine simile ogni volta (es una scarica al 20% e poi una carica lenta della batteria al 100% completa, dando tempo di fare anche l’equalizzazione delle celle) e magari anche a temperature ambientali simili

      gli errori sistematici invece se ci sono restano, ad esempio credo su quanto valga il buffer nascosto della batteria, lo “zero” e il “massimo” da cui inziare a contare, ma anche su quanto equivalgano i valori delle letture

      però gli errori sistematici quasi sempre dovrebbero rimanere costanti nel tempo (salvo aggiornamenti importanti del software all’auto)

      per cui misurando a distanza di tempo, magari di base c’è un errore di qualche percento (poi magari anche no), ma si dovrebbe almeno riuscire a vedere le variazioni nel tempo

      comunque concordo se l’auto non deve essere venduta e funziona bene, fare questi check rimane più una curiosità da smanettoni curiosi che una necessità 🙂

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