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Colonnine introvabili? Un video per riderci su

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Kinell
Nathalie Kinell, a sinistra, l'ideatrice del video (Foto: Guts & Glory)
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Colonnine introvabili? Ecco, dalla Svezia, un video che affronta ironicamente un tema molto serio: il fatto che, oltre ad essere ancora pochi, spesso i punti di ricarica non sono segnalati.

“Segnalatele come i distributori di benzina”

Colonnine introvabili in Svezia…figurarsi in Italia. Nel paese scandinavo ci sono ben 8 mila punti di ricarica, ma solo venti di questi sono adeguatamente segnalati. Da noi, in rapporto, sono meno. E spesso è una specie di caccia al tesoro: certo, c’è la app che ti porta quasi a destinazione, ma gli ultimi metri sono un terno al lotto. Con le ricariche nascoste negli angoli meno visibili. E così un’intraprendente manager svedese, Nathalie Kinell di Bee Charging Solutions (qui il sito), ha girato un video con qualche suggerimento. Eccolo.

 

Colonnine introvabili? La ricetta di Nathalie

Come si può vedere, le indicazioni sono piazzate ovunque. Persino sulla carta igienica, i contenitori delle pizze, i finimenti di un cavallo, i tovaglioli al ristorante…Fino alla nuca rasata di un giovanotto. Nathalie Kinell ha spiegato: “Ci sono migliaia di indicazioni per i distributori di benzina, ma pochissimi per la ricariche elettriche. Questo sfortunatamente trasmette l’idea che le colonnine non ci siano. E invece da noi ci sono”.

Centraline introvabili
Un’altra immagine di Nathalie Kinell, ideatrice del video sulle colonnine introvabili

Ovviamente il video è solo una provocazione. Ma serve a dire a tutti gli stakeholders, pubblici in primis, che è inutile mettere le colonnine, se poi la gente non le vede. Brava Nathalie!

 

—  Leggi anche la guida: ricarica, caccia al tesoro in 12 app  —

 

 

 

 

 

 

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