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I No-Bev non esistono? Se le colonnine finiscono così…

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La colonnina vandalizzata all'Università di Bologna

Quest’estate il docente universitario Leonardo Setti ha pubblicato la foto delle colonnine vandalizzate all’Università di Bologna. Purtroppo è solo uno dei tanti casi come emerge da una ricerca in rete. Pure gli anarchici ne hanno rovinate una quindicina tra Roma e Lecce con tanto di rivendicazione.

Non si fermano neanche all’Alma Mater

Il professor Setti, molto attivo con le comunità solari, ha pubblicato le foto dell’atto vandalico  su Facebook e commentato: “Siamo all’Università lo voglio sottolineare!“. Nel luogo del sapere trionfa l’ignoranza.

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In Germania, a Monaco, c’è chi ha inserito della carne nei connettori

Il docente conclude amaramente: “Io consiglierei una legge di questo tipo. Nel 20235 solo automobili diesel! Forse a quel punto la mobilità elettrica decollerebbe! Benvenuti nel medioevo dell’era moderna“.

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Un raid vandalico a Saronno

E’ arrivato giustamente il coro sdegnato per l’atto, ma non è mancato l’incursore No Elettrico: “Non è bene idolatrare il business dell’elettrico perché si basa su minerali il cui sfruttamento e accaparramento viola diritti umani, né più né meno del elettrico, del petrolio e di altre produzioni intensive“.

Gli altri vandali in azione da Nord a Sud

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L’atto vandalico a Mantova

Ma purtroppo quello di Bologna è solo uno dei tanti atti di vandalismo registrati contro le colonnine. Ne ricordiamo qualcuno. A gennaio a Vasto in Abruzzo sono state distrutte le colonnine di piazzale Histonium.  E’ intervenuto il sindaco Francesco Menna che ha segnalato a condannato il gesto: “Senza senso. Ha sottratto agli automobilisti l’unica possibilità di ricarica per i veicoli elettrici – si legge su Chieti Today – È incomprensibile la ragione per cui sia stato danneggiato un servizio finora molto apprezzato dai cittadini e dai vacanzieri. Sono azioni queste che non possiamo tollerare”. Un danno anche all’economia turistica.

Saliamo a Nord, a Mantova dove a metà aprile “I vandali rompono la colonnina nuova per la ricarica delle auto a Borgo Virgilio“. Così  titola la Gazzetta di Mantova. Anche qui interviene il sindaco: “Sono allibito“.

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La colonnina danneggiata a Castelvolturno

Ancora al Sud con il raid vandalico ai danni della colonnina di Castel Volturno in provincia di Caserta. Anche qui a intervenire è un amministratore pubblico, l’assessore Pasquale Marrandino: “Qualcuno ha ben pensato di sfondare il display perché probabilmente questa piccola goccia di modernità in un mare di desolazione dava fastidio“.

Le motivazioni politiche e gli anarchici rivendicano

Sono anche altri i casi di vandalismo registrati in giro per l’Italia. Non è escluso che tra gli autori ci sia anche qualche teppistello incosciente, ma non mancano gli odiatori dell’elettrico che dalle parole forti sono passati alla violenza. C’è chi ha appicciato un adesivo su una colonnina A2A di Cremona dove si legge: “Blocca l’ingranaggio. La guerra parte anche da qui”. Sarebbe curioso sapere se l’adesivo è stato attaccata anche sulle pompe di carburante.

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Rivendicazione degli anarchici sulle colonnine devastate

Non sono mancati all’appello gli anarchici entrati in azione a Roma e Lecce nei mesi scorsi dove hanno messo fuori uso una quindicina di colonnine. Sulla testata online Rivoluzione Anarchica la notizia: “Una notte di fine dicembre abbiamo danneggiato a Roma 6 colonnine delle auto elettriche. Lo abbiamo fatto cospargendo di schiuma espansa le prese. In solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame dal 20 ottobre, a Ivan Alocco di nuovo in sciopero della fame dal 22 dicembre, e a tutti i prigionieri“.

Che dire? Forse è inutile commentare. Basterebbero semplicemente delle telecamere.

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66 COMMENTI

  1. @Enzo (non è attivo il tasto di risposta)
    “Non è vero zi ti perché…”

    L’obbligo era per i produttori, altrimenti in europa avrebbero fatto qualcosa non prima del 2050.
    Non per niente in parecchi abbiamo detto e pensiamo che saranno loro stessi (visto l’obbligo) ad anticiparlo rispetto al 2035.
    Ma le ultime mosse dicono che non vogliono concorrenza (il libero mercato è quella cosa che si sbatte in faccia “ai poveracci” per fotter.li) perchè lorsignori sono abituati a vivere negli agi più estremi dove tutto è deciso nelle loro tavole rotonde.
    La guerra stessa, le speculazioni sull’energia per dire… nulla è lasciato al caso.

    • Se l’obbligo fosse stato solo per i produttori, c’erano altri sistemi, come negli USA, dove obbligano a vendere almeno una certa percentuale di veicoli elettrici (e questo già ai tempi di Marchionne). Non giriamoci intorno: senza obbligo sarebbe rimasta una nicchia di fedeli alla benzina, così invece restringono la nicchia solo ai ricchi (efuel e supercar in tiratura limitata sono escluse dal divieto).

      • Certo, pieno di ricchi con la Dacia Spring.
        Ricchi sfondati concla Twingo.
        Non parliamo poi di quei paperoni con la e-up.

      • Dimenticavo, in Europa non c’è nessun obbligo di vendere solo auto nuove elettriche dal 2035, bensì auto ad emissioni zero.
        La differenza è enorme, ma tu ancora fai finta di nulla.
        Bravo, complimenti.

        • Gli e-fuel! Cavolo, me li ero scordati! Sei un genio, grazie per avermeli ricordati, cambia tutto! A 10 euro al litro chi la compra più l’automobilina elettrica …

  2. Siamo pieni di gente no pro qualcosa… è per questo che abbiamo esteso assicurazione sul veicolo…si sa’ mai che qualche furbacchione sia tentato nel vedere auto in carica… ricorderò sempre a Portovenere mentre stavamo attaccando ad una AC il commento di una signora…”a queste tesle dovrebbero tagliare le gomme così imparano ad occupare il parcheggio per ore”…peccato abbia una vw😂…ignorare di essere ignorante è sempre un bel vivere😭

  3. “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”
    Umberto Eco

    Il problema è che le “legioni di imbecilli” , di Umberto Eco,
    oggi escono dal web e assaltano Capitol Hill,
    oppure se la prendono con i virologi perchè consigliano di vaccinarsi ,
    o in questo vandalizzano le colonnine di ricarica

    in USA ci sono fatti molto più gravi di quelli riportati in Italia
    tentativi di speronare le auto elettriche e addirittura uso di armi da fuoco
    spero che siano sporadici e che tutto rientri in pochi anni
    quando anche gli “imbecilli” sapranno cosa è un’auto elettrica

    my 2 milli wh

    • Giusto Nello, ricordiamo che i No Vax dall’odio social sono passati all’assalto della sede della Cgil (con in mezzo noti personaggi dell’estrema destra) e sono fatti che riportano al triste ventennio del secolo scorso. Penso che sia giusto stigmatizzare certi comportamenti.

    • C’è una coincidenza di interessi economici enormi, sono bilanci che superano quell di uno Stato:

      a) filiera fossili per generazione energia
      a) filiera petrolio per carburanti
      a) conversione delle raffinerie per usarle con i bio-carburanti
      a) costruttori auto europei

      b) fonti rinnovabili
      b) autoelettrica

      Come se non bastasse, ci si accoda la politica:

      sovranisti, trumpniani, anti-europeisti, no-qualcosa, hanno scelto di fare campagna a favore di a) e su questi temi ci compattano l’elettorato, additando dei bersagli ( “polarizzazione”), per ridurre l’astensionismo alle urne, e per avere più libertà di fare i provvedimenti che preferiscono, con meno controllo, tanto come elettori stiamo a scannarci tra di noi

      Con tutta questa pressione, è normale che ci siano le campagne di “influenza”, quando non di odio, sui social e sui media; i metodi sono gli stessi dalla pubblicità/propaganda, ripetizione, ripetione, uso di finti utenti (web-promoter) e di influencer (youtube, etc)

      persone fragili, manipolabili, con meno senso critoco, possono cascarci e spalleggiarli, per lo più come anonimi denigratori sul web, ma anche il teppistello, in pratica gli indichi un bersaglio, che è meno grave se attacca quello

      Anche qui su questo forum “tecnico” vedi quanti finti utenti, che cambiano nick-name, o discorsi retorici anti-europa (è l’unica istituzione che può frenare queste spinte nazionali retrograde su energia, BEV, e altri temi legislativi) o disinformanti che vengono proposti

  4. Onestamente penso che sia sì giusto parlarne ma nel qualtempo che si tratti esclusivamente di vandali che peraltro andrebbero denunciati e possibilmente ingabbiati ma non prima di averli obbligati a rifondere il danno perpetrato !
    Come sono vandali , e tengo a precisarlo , senza alcuna distinzione coloro che danneggiano auto e cose di NON loro proprietà o anche semplicemente coloro che sgonfiano le ruote dei SUV impedendo a qualche malcapitato di usare la propria auto quando scende al mattino per andare al lavoro o anche semplicemente a farsi un giro…da condannare in entrambi i casi anche se la lista di azioni schifose (ne ho citato solo tre) sarebbe lunga da poter scrivere un libro !

    Ps. mai odiato nessuno perché si compra un’auto , una moto , una casa , etc che non rientra nei miei gusti o nei miei canoni …c’è posto per tutti i gusti ed è giusto così !

      • Hyundai Nexo è sul mercato da tre anni. E’ una normalissima auto a idrogeno fuel cells, che costa 80 mila euro. Incredibile che organi di stampa la spaccino come una novità rivoluzionaria. Ma purtropo questo è il livello dell’informazione in Italia.

        • Ciao Alberto, ti dico cosa ho letto sul tema

          l’auto a idrogeno ha una serie di problemi seri non risolti:

          – efficenza energetica e costi
          – filiera di approvvigionamento
          – trasporto e rifornimento del carburante
          – problemi tecnici

          nella versione fuel cells, quella meno ostica, è un auto con motore elettrico ma resa più complicata, inefficente e costosa; viene comuque studiata nel caso servisse in alcuni ambiti, o trovassero modi migliori di stoccare l’idrogeno,
          ma non sembra realistico che possa essere usata in massa

          Sulla comunicazione nei media

          Viene usata come diversivo, bluff, spacciata come “alternativa” alle elettriche dalla vecchia filiera energetica, come diversivo, per rallentare il passaggio alle auto elettriche e allungare la vita alle auto termiche

          ====

          esempio di un problema sul rifornimento:

          se rifornire le auto elettriche alle colonnine è meno immediato che farlo a petrolio, rifornire auto a idrogneo è ancora più difficile, anzi è problematico:

          – per una questione di sicurezza devi limitare lo stoccaggio, non puoi avere più di 2-4 stalli di rifornimento vicini, perché quando esplode una di queste stazioni radi al suolo un’area estesa

          – l’idrogeno viene pompato in un serbatoio ad alta pressione della stazione appena prima di pomparlo nelle auto, tra una ricarica e l’altra, morale, servono 30 minuti tra ogni auto

          in confronto le elettriche già ora si avvicinano a ricaricare in 20minuti, e entro 3 anni arrivano a 10 minuti, m asoprattutto in una piazzola di rifornimento puoi mettere anche 20-40 stalli vicini senza problemi

          – portare l’idrogeno alla stazione di rifornimento, è anche questo costoso, macchinoso, pericoloso; idealmente l’idrogeneo andrebbe consumato vicino al luogo di produzione, collegato con un corto oleodotto con caratteristiche speciali,
          per questo per i mezzi di trasporto si pensa più a qualche uso di nicchia

          In america, viene usato quache volta piuttosto come carburante per i generatori statiti di emergenza di corrente elettrica di luoghi isolati; un camion apposito viene e a rifornire il serbatoio ad alta presione del generatore; ovviamnete è un servizio che ha dei costi alti, ma adatto per certe nicchie (il generatore di emergenza non va quasi mai, gli basta avere poco carburante)

      • aggiungo solo questo :
        “Germania addio idrogeno, il futuro dei treni è a batteria” ..e noi un giorno si e l’altro pure santifichiamo l’idrogeno pure per la cura dell’alluce valgo

        ma..
        si sa la Germania chiude le centrali nucleari .. e noi (una minoranza rumorosa ) vogliamo aprirle

        si sa che la Germania rispetto all’Italia
        manca di visione e pianificazione a medio e lungo preriodo

        poveretti ; come si troveranno male tra 10-20 anni ..
        magari con gli stipendi di oggi senza adeguamento all’inflazione da 30 anni

  5. In Congo oltretutto si estrae il cobalto, che viene usato nelle batterie per autotrazione per migliorarne alcune proprietà, ma che può essere ed è stato fortemente ridotto con le nuove chimiche, oltre al fatto che esistono già batterie che non lo utilizzano affatto come ad esempio le LFP ormai utilizzate anche sulle auto. Il cobalto è utilizzato anche come catalizzatore per desulfurare il gasolio in modo da ridurre le emissioni delle auto e dei camion che lo utilizzano.

    Eppure un titolo tra i tanti che si trovano cercando tra le news è “Repubblica Democratica del Congo, l’estrazione industriale di cobalto e rame per le batterie ricaricabili provoca gravi violazioni dei diritti umani” tratto da Repubblica.

    Stranamente finora non abbiamo visto nessun titolo che diceva “Repubblica Democratica del Congo, l’estrazione industriale di cobalto per la raffinazione del gasolio provoca gravi violazioni dei diritti umani”

    Chissà,.sembra proprio che chi possiede a livello finanziario gran parte dei giornali sia molto investito nel petrolio e poco nelle batterie. Ma sarà sicuramente una coincidenza.

    • Scusate volevo aggiungere un commento a Gian Basilio che aveva tirato in ballo la questione in Congo ma sono stato fregato da un refresh della pagina mentre scrivevo.

  6. Bah…
    Credo che sia l’ennesimo articolo dove si trascendano i concetti.
    Questi sono atti vandalici purtroppo molto comuni e che riguardano qualsiasi bene pubblico.
    Volerlo associare a gruppi organizzati è evidenmente forzato. Ci sono anche le calssiche firme da rapper/trapper/ragazzo del bronx denoartri fatti con la bomoboletta.
    Concordo con Enzo.

    • Chi distrugge una colonnina vuol dire che non gli interessa nulla del rispetto dell’ambiente, non è solo vandalismo fine a se stesso

      • ma che c’entra?

        Quindi è vandalo perché vuole inquinare? e dopo che fa butta le cartacce per strada?Tante cartacce!!!! E dopo accendono il clima con l’auto parcheggiata!!!!

        Ma seriamente volete far passare degli atti vandalici come quelli di gruppi organizzati contro le Bev? potrei capire se si organizzassero gli operai dell’indotto dell’endotemrico, ma che fanno rompono qualche colonnina di tanto in tanto?
        Scusa ma è un po’ campata in aria come visione.

        E quella degli anarchici è solo una questione completamente sconnessa nella loro deficienza. Avrebbero potuto prendere di mira qualsiasi cosa come hanno sempre fatto solo per sfogarsi.

      • mentre se si limitano a buttare i rifiuti per strada ma non toccano la colonnina allora sono rispettosi dell’ambiente?
        sono dei vandali e come tali vanno trattati sia nel caso in cui danneggino una colonnina, il parco Giochi o altro.
        Devo però ammettere che con le vecchie colonnine enelx che non funzionano mai la tentazione di prenderle a calci c’è

        • Stefano però che considerazioni… tutto quello che va contro l’ambiente è riprovevole perchè si tratta di un bene comune.

    • La firma con la bomboletta non c’entra niente, quelli sono relativamente innoqui, di solito pure tropo giovani per avere un’auto

      Piuttosto è passato un giovane adulto deficente, aiutato da un’altro a fargli da palo, non esattamente una cosa improvvisata, due scemi imboccati da telegram, facebook, yuotube (c’è un canale idiota cha fa l’arruffapopolo sul tema del momento, durante il covid aizzava a dar noia agli infermieri delle ambulanze con le mascherine) a diveltere la colonnina, mano o con il paraurti di un’auto

      Non è necessario che siano stati mandati letteralmente, se pompi campagne di odio abbastanza a lungo sui socials, qualche scemotto ideoligizzato oppure testa calda fa il lavoro del teppista o di propanga contraria a gratis, in america di più, qui meno per fortuna

      Sono cose “normali” in politica/comunicazione/pubblicità, non cerchiamo di cascare dalle nuvole

      Invece concorderei sull’escluderie che gli anarchici avessero un intento mirato contro le elettriche, non ce li vedo a fare il gioco trumpiano dei teppisti ispirato da certi partiti politici

      ho memoria di notizie simili di mesi fa in cui danneggiavano mezzi pubblici termici, per protesta per il loro amico incarcerato, e non li sto scusando, ma solo dire per loro termiche o elettriche non gli cambia niente

  7. è un discorso ampio. l’indizio numero 1 riguarda l’educazione ai figli e l’istruzione. oggi per sopravvivere entrambi i genitori lavorano 10 12 ore/gg, questo problema + l’istruzione bassa in tante parti d’Italia ci sta portando a un paese del quarto mondo.

  8. Perchè? Perchè tutto questo astio contro le elettriche?
    Fanno paura? E’ la paura dell’ignoto? Del vorrei ma non posso?
    Lavoriamo tutti come benzinai? Estrattori di petrolio? Abbiamo azioni in petrolio? Ed anche fosse cosa giustifica questa così forte avversione? Diamine, è una nuova tecnologia, come lo fu il pc, l’iPhone e smartphone in generale, il VR, il Bitcoin etc… Perchè proprio contro l’auto elettrica? Non ho visto gente assaltare gli Apple Store perchè contro i telefoni.
    Mi sfugge il senso, il nesso e la logica (magari non ce n’è).
    Avvilente e degradante questo comportamento.

    • Secondo me non si tratta di astio/odio contro la trazione elettrica, forse dipende solo dalla “vulnerabilitá” fisica delle colonnine rispetto ad altri potenziali “obiettivi” che le fá diventare bersagli facili, un pó come succedeva con le cabine telefoniche negli anni 70/80..

      • @Luigi
        Vulnerabilità delle colonnine?
        Sarebbe così complicato, per dire, tagliare i tubi dei distributori oppure buttare qualche sostanza che blocchi i tastierini o i bancomat?
        A parere mio chi se la prende con le colonnine non sono solo dei stupidi frustrati, dietro c’è dell’altro… almeno a livello di sobillazione pubblica per tramite mezzi di informazione.
        Questo è lampante.
        E non serve creare gruppi operativi di guastatori, basta instillare loro l’odio e se preferisci l’avversione verso l’EV.

        • /// Vulnerabilità delle colonnine?
          Sarebbe così complicato, per dire, tagliare i tubi dei distributori oppure buttare qualche sostanza che blocchi i tastierini o i bancomat? \\\ Non volevo sostenere che i benzinai sono inattaccabili ma bidogna tenere presente che i distributori di carburante sono videosorvegliati mentre solo alcune colonnine di ricarica sono inquadrate da una telecamera comunale o di esercizio privato.

          Detto questo, sul fatto che che una buona percentuale di vandali “anti elettrico” siano sobillati dagli influencer di basso livello, ahinoi non posso che essere d’accordo 🙁

          • Infatti, Luigi: tutto si può vandalizzare, ma non tutto viene vandalizzato. Vandali e odiatori sono ispirati dai cattivi maestri che inondano social e mezzi di informazione con campagne di demonizzazione della transizione elettrica. Sappiamo chi le ispira e chi le paga e pensiamo che liquidarle come “ragazzate” sia molto pericoloso.

    • A me la risposta è chiara: 2035.

      La maggior parte della gente con cui ho avuto modo di parlare del blocco della vendita di auto che emettono CO2 dal 2035 non ha sostanzialmente compreso la questione e la confondono con l’obbligo di comprare una bev. Da qui l’astio.

      Poi ci saranno anche altri motivi, la volpe e l’uva, il vandalo a prescindere…

      • Fares l’obbligo c’è, non giriamoci intorno. Intanto già che dal 2035 si potranno vendere solo auto elettriche nuove fa sì che nel 2034 le auto a benzina e diesel a listino saranno solo 2 e a prezzi alti, visto che tanti produttori stanno abbandonando lo sviluppo di questo motore per via di quella normativa (che pure hanno combattuto a lungo, chiedendo venisse posticipata al 2040). Se dopo il 2035 vorrai acquistare l’auto nuova perché la tua si è fatta vecchia, l’obbligo c’è, eccome se c’è.

        La Cina ha tassi di adozione dell’elettrico di gran lunga superiori ai nostri senza imporre alcun obbligo che, secondo me, non è assolutamente necessario. Anche perché quandanche dovesse sopravvivere una nicchia di no-bev al 2035 (anno in cui noi già sappiamo che le bev saranno talmente superiori alle auto a benzina che semplicemente queste ultime non avranno alcun senso) ebbene l’ambiente neanche se ne accorgerebbe. Se dovessero vendersi ancora un 5% di auto a benzina non muore nessuno, anche perché il rischio diversamente è lo scenario Cuba, con proprietari di vecchissime auto a benzina che tengono in vita con un mercato di pezzi di ricambio e che invece potrebbero sostituire con auto nuove, Euro 7, Euro 8 o Euro 9, auto che potrebbero essere obbligate per legge a circolare con biocarburanti anziché con carburanti normali. Quel provvedimento di divieto del 2035 è totalmente sbagliato e rischia di creare una sacca di resistenza dura da abbattere, rischia di concentrare davvero un mal di pancia esagerato in un movimento d’opinione e di avere un riflesso politico che poi sconteremmo anche su altri fronti.

        • Ma se l’obbligo non serve (vedi Cina) qual’è il problema?
          E’ sufficiente che vengano prodotte buone auto elettriche a prezzi accessibili e che i cittadini le comprino.
          Così con grande soddisfazione potranno dire di avere fregato anche “l’obbligo”.
          L’obbligo invece serve perchè vediamo benissimo che in mancanza… non si farebbe niente.
          Ma d’altra parte, non più tardi di ieri in una nota trasmissione radiofonica, Mr. Barbanera per eccellenza spiegava (questa sì presa per il sedere) che da oggi vi sarebbero stati aumenti dei prezzi del petrolio perchè gli arabi hanno ridotto la produzione per pagarsi il costo di Mancini e dei calciatori europei.
          Questo è il livello…

          • Non è vero zi ti perché in Cina l’obbligo non c’è e le elettriche si vendono come il pane. Anche adesso l’obbligo non c’è eppure le persone la acquistano, in base alla propria disponibilità economica: nei paesi ricchi come la Norvegia sono già l’80% delle vendite, nel resto d’Europa sono i paesi più ricchi a guidare la carica. L’elettrico non ha bisogno di una imposizione dall’alto, anzi, questo fa insorgere nella testa delle persone che si tratti di un prodotto peggiore: se a parità di prezzo l’elettrica è un prodotto migliore, perché mai dovrei acquistare l’auto a benzina?

            Tra l’altro questa imposizione si unisce adesso al discorso dei dazi sulle elettriche cinesi che è un modo per tenere artatamente alti i prezzi delle elettriche. Che sia per colpo o per dolo, l’effetto finale è l’effetto Sala (Milano): i ricchi godono, i poveri piangono, ovvero chi può è il benvenuto in città con la sua fiammante auto nuova, i poveri pedalano e si fanno investire. La Cina ci serve per dare una grande spinta al ribasso dei prezzi delle elettriche e l’ondata positiva era prevista per il 2025 ma adesso la UE interviene e blocca tutto: così finisce tutto in vacca …

          • Per me,
            questa di ricchi che entrano nella ZTL è una boiata senza senso, propaganda la 1000%, chi abita a Milano sa che la ZTL è un quadrato di 1 km, ci puoi andare anche a piedi, e i Milansei sono pure contenti del sindaco, che purtroppo ha già fatto 2 mandati, non può ricandidarsi

            E’ la propaganda politica farlocca proprio dei partiti che stano sfasciando l’italia e vorrebbero sfasciare anche l’Europa

            Ora la retorica è additare l’europa, quando invece bisognerebbe prendersela con i “mandanti”, gli stessi che vogliono sfasciarla

            spero che nessuno abbocchi a quest aretorica e alle elezioni i partiti che ispirano questa retorica anti europa vengano decimati

          • @.R.S.: quindi l’esclusione degli e-fuel (10 euro/litro) e dei produttori che hanno tirature limitate, fino a 10000 auto/anno (la salva Motor Valley), come le chiami? Chi sono questi qui, i morti di fame? Chi acquista una McLaren, una DeTomaso, una Murray, una Caterham, una Koenigsegg, una Morgan, auto che potranno continuare a essere prodotte oltre il 2035 e non saranno neanche obbligate ad andare a e-fuel (potranno andare a benzina normale) oppure chi acquista eventuali Ferrari e Lamborghini che potranno fare supercar a e-fuel, chi sono costoro? Le signore delle pulizie o l’upper class?

        • Ma io non ci ho girato intorno e ribadisco che non c’è l’obbligo e non credo ci sarà.
          La differenza la faranno le alternative quali idrogeno piuttosto che mezzi pubblici ma il punto è il cambiamento di stile di vita.

          Faccio un’ipotesi: se ci fossimo accorti che il modello attuale è sbagliato, cosa potremmo fare per la continuità della specie? Continuare come se nulla fosse o tentare l’evoluzione?

          Sai che non sono un estremista e scommetterei anche sul fatto che il ban del 2035 sarà posticipato se non abolito. Ma il messaggio che colgo io è una direzione diversa da quella attuale, volta a limitare i danni fatti fin’ora.

          Il vero problema è che troppo spesso si manca di umiltà e non si vuole ridimensionarsi. Pazienza, ci penserà madre natura ad istruire i superstiti

          • Già penso gli alieni che trovano le tracce della nostra civiltà sulla terra.

            Alieno 1: Come si sono estinti?
            Alieno 2: Non hanno saputo rinunciare a fare 1000 km senza fermarsi.

          • Quindi se nel 2035 vorrai acquistare un’auto non sarai obbligato a scegliere un modello elettrico? Di che parliamo? Certo, puoi tenerti la tua, ma se si rompe o ha troppi km? L’obbligo ad oggi c’è, non so quanto a lungo resisterà ma c’è ed è un autogol.

            Purtroppo noi abbiamo un’Europa germanocentrica, loro decidono e noi supini obbediamo. La Germania ha voluto l’auto elettrica e l’ha ottenuta. Poi ha voluto gli e-fuel e li ha ottenuti. Ora vuole bloccare la concorrenza cinese (perché i tedeschi non son buoni a fare auto e in Cina e nel mondo perdono posizioni) e noi li accontentiamo. Tra poco rivorranno anche i biocarburanti, quando li abbiamo chiesti noi la risposta era no, se e quando li chiederanno loro li otterranno. E se i più poveri non potranno permettersi l’auto elettrica? Ah, meglio, meno traffico e più parcheggio per lorsignori …

            Qualcuno diceva “non c’è giustizia climatica senza giustizia sociale”. Sacrosanto. Non esiste che imponi l’auto elettrica ad un continente senza uno straccio di piano di come e a che prezzo le fasce sociali più deboli potranno continuare ad avere un’auto. Non c’è un piano, non c’è una strategia, niente. Poi la gente perde la pazienza e voti quegli altri …

          • Caro Enzo, sono meno preoccupato di te forse perché sono meno giovane e perché penso che nei prossimi 12 anni ci saranno comunque diverse possibilità per tutti.

            Mi viene in mente l’ormai lontano Gennaio 1993, periodo in cui fu vietata la vendita delle auto “normali” perché entrò in vigore la normativa anti-inquinamento Euro 1 con il primo catalizzatore (=tappo, =meno cavalli) nello scarico.

            Fu anche la morte delle moto 2 tempi 125 e 250cc.

            Una decina di anni più tardi arrivò l’elettronica a toglierci potenza ed addolcire l’erogazione dei brutali motori a benzina spesso elaborati come da tradizione. Non era più solo meccanica, era cominciata la guerra ai sensori e centraline.

            La tristezza e la sterilità motoristica dilagò nella Motor Valley, tutto in nome dell’ecologia.
            Eppure siamo sopravvissuti al dolore e ci siamo resi conto di quanto sia fastidioso seguire un veicolo 2 tempi, così come un vecchio diesel.

            Forse è per quello che ho già sofferto che non ho paura di perdere i motori stradali moderni, nei quali trovo ben poche emozioni (con ovvie eccezioni che comunque non mi posso permettere)

        • Aggiungo una domanda: ma quando tolgono dai listini i prodotti obsoleti e non li possiamo più acquistare, come la prendi?
          Io vorrei tanto ricomprare le Salomon Techanphibian 3 che adoravo ma non le fanno più e il prodotto che le sostituisce lo trovo peggiore. Sono triste ma questo è

          • Fares sai quanti stanno piangendo perché la Toyota non produce la GR86? Non hai idea … Ma questo è il mercato, se un produttore ti leva un modello dal mercato gli mandi un tweet (o una X o quel che è ora) e finisce lì. Se fosse stato a vietare la vendita delle Salomon Techanphibian 3 forse l’avresti presa peggio …

        • Un obbligo non tanto velato inCina c’è, puoi comperare l’auto termica ma la targhi solo se vieni sorteggiato, il sistema è fatto che tu paghi l’equivalente di 150€ per tre sorteggi, se vinci diventi assegnatario di una targa che per averla paghi una somma aggiuntiva che vale circa 10k€. Se nn vinci al sorteggio democraticamente ti tieni la macchina a casa (o. Circoli con targa fasulla o senza ).se prendi l’auto elettrica ti assegnano subito la targa.

      • Usano questa scusa del 2035 per fare campagna elettorale d’odio polarizzante, per le elezioni del 2024; che ci siamo anche grossi interessi economici che vanno a braccetto con la politica poi incrementa

        è una “scusa”
        perché anche il ragazzotto più tontarello capirebbe che non è un obbligo per oggi, che di fatto non gli cambia niente, ma è il paravento, il segnale, per fare casino in gruppo

        se no c’era questa usavano altro

        si indica un bersaglio (e deve essere una sparuta minoranza sociale, sennò le menti fragili non avrebbero il coraggio di aggredire) e poi si usa un po’ di tormentoni d’odio e denigrazione per additarlo, cosi si possono muovere in gruppo sui socials o dal vivo, menti fragili e manipolabili, e poi così ottieni il doppio effetto:

        – vanno a votare la loro parte politica, invece di fare astensionismo
        – rallentano un poco la crescita delle elettriche

  9. Non credo che nessuno sia sorpreso dell’articolo. Viviamo in paese che per tanti aspetti ormai si pone ai margini del mondo civile. L’avversione all’elettrico è solo una aspetto marginale di questa arretratezza. L’evasione fiscale e i femminicidi (solo per citare un paio di esempi) sono una delle “eccellenze” italiane dove non tolleriamo rivali. Ci sarebbe molto di che meditare….ma scusate devo andare perché inizia “Il grande fratello”.

  10. Per allinearmi col nuovo vocabolario della crusca: quelli che vandalizzano le pensiline degli autobus sono no-bus? Quelli che fanno graffiti sulla metro o squarciano i sedili dei treni sono no-rotaie? I turisti che a Roma deturpano le opere d’arte mentre si fanno un selfie sono no-arte? Quelli che sfregiano le panchine pubbliche sono no-ozio? Esiste una panchina pubblica in Italia che ancora non sia stata vandalizzata?

    Secondo me no. Secondo me ci sono i vandali deficienti e ci sono i collettivi organizzati. I vandali deficienti sono quelli che vandalizzano qualunque cosa gli capiti a tiro, ogni scusa è buona per vandalizzare. Quelli organizzati si contraddistinguono perché dietro c’è un’organizzazione, che non significa per forza un collettivo di persone ma un’azione che richiede un certo impegno o sforzo.

    Esempi concreti:
    – quelli che con ruspe, esplosivi o altri strumenti fanno saltare gli autovelox. Non è che ti alzi la mattina con l’idea di fare il vandalo, lì c’è un odio profondo e atavico e arrivi a rubare una ruspa o dell’esplosivo per fare un atto illegale
    – i collettivi come le suv-versive che vanno in giro a sgonfiare i pneumatici ai suv (anche quelli elettrici? boh …)
    – i collettivi ambientalisti che bloccano la strada con il loro corpo creando disagio non ai manager ma ai lavoratori comuni

    • Caro Enzo come ho scritto nell’articolo: “Non è escluso che tra gli autori ci sia anche qualche teppistello incosciente, ma non mancano gli odiatori dell’elettrico che dalle parole forti sono passati alla violenza. C’è chi ha appicciato un adesivo su una colonnina A2A di Cremona dove si legge: “Blocca l’ingranaggio. La guerra parte anche da qui”.

      Insomma non manca il vandalismo da gioventù bruciata, ma oltre a quello organizzato con tanto di rivendicazione c’è pure l’indifferenza come si legge in alcuni commenti del professore che ha denunciato la colonnina vandalizzata all’università di Bologna. A parte dare l’informazione, nostro dovere e lavoro, si apre anche la riflessione sull’esistenza di una categoria di persone che vandalizza di proposito e ti tanti che giustificano o non condannano gli “amici che sbagliano”

      • La vedo come Enzo onestamente. Sembra che si vogliano creare degli schieramenti, pro o contro, forse alimentati dallo stesso bisogno di fondo ti attirare attenzione, che poi e’ sempre esistito nella natura umana.
        I vandali sono vandali e non credo serva parlare di elettrico o altro ma invece solo di rispetto delle cose e delle opinioni.
        ‘Odiatori dell’elettrico’ suona molto forte, siamo quasi alla teoria del complotto contro l’elettrico orchestrata dalla solite lobby di potere… scherzo eh!

        • Se questo è il vostro pensiero, provate a visitare i siti di giornali automobilistici e leggete i commenti dei lettori agli articoli che parlano di auto elettriche o comunque del loro ecosistema.
          Forse cambierete idea.

          • Si infatti si leggono delle idee e dei concetti molto violenti. C’è un astio incomprensibile e dilagante

          • E su siti come Quora o Facebook, una contrarietà piena di astio. E idiozie mescolate a menzogne belle e buone, come il video “auto elettrica in fiamme in autostrada! guardate che esplosioni! è questo il futuro che ci vogliono imporre!” che poi è un camion di bombole andato a fuoco in Russia nel 2013…

        • Scusi Antonio ma noi facciamo il nostro lavoro di informazione – ci sono decine di colonnine vandalizzate – e non è come sostiene lei: “creare degli schieramenti”. Nella realtà esistono lobby (senza essere complottisti ma esistono), gruppi con forti interessi economici, organi di stampa che incitano all’odio e diffondono le peggiori fakenews sul tema: le auto elettriche si incendiano, sfruttano i bambini in Congo (ma nessuno però parla delle batterie dei cellulari), le batterie inquinano perchè non le possono riciclare (come se fossero fatte di uranio), sono la servizio di pochi della Ue (come se il Parlamento europeo non fosse l’espressione legittima e democratica di noi cittadini)… E non dovremo discutere di questi…

      • Ma cosa c’entrano gli anarchici con le BEV?

        Gli anarchici che hanno danneggiato le colonnine lo fanno nella loro testa non perché sono contro le bev e gli piace il suono delle ICE, ma per la loro perenne idiota protesta, oltretutto lo hanno rivendicato in favore di Cospito… insomma un bel groviglio di demenza che gira per strada e come sempre fanno vandalizzano qualsiasi cosa gli capita davanti in quel momento.
        Sulla fiancata del palazzo dei miei genitori (palazzo di anziani) gli hanno fatto una bella A dopo aver ristrutturato…
        Quello dell’adesivo sulla colonnina è un motto che portano avanti nei confronti della situazione europea, della guerra etc etc

        Non confondiamo le due cose. Non credo il signor “John Doe” si metta a vandalizzare colonnine perché vuole comprare la coupè V8…

        • Non ho capito bene la logica, mi è molto chiara una cosa: gli anarchici (contro cui non ho nessun pregiudizio) sono contro l’elettrificazione perchè la ritengono un “ingranaggio del sistema”. Questi i fatti. E non si limitano a pensare queste cose ma vanno in strada e attuano il “sabotaggio” nella pratica. Li ho citati per dovere di cronaca. Ma basta leggere migliaia e migliaia di commenti molto espliciti e violenti di sovranisti di ogni tipo e colore che parlano della decarbonizzazione e dell’elettrificazione come di un progetto di poteri forti e via di seguito. Non riduciamo a si “mette a vandalizzare colonnine perché vuole comprare la coupè V8…” il presupposto di questa persone è chiaro: non voglio regole, voglio circolare liberamente anche se appesto l’aria…. E lo scrivono molto chiaramente senza se e senza ma

          • ma non è un problema dell’elettrico e gli va bene il diesel.
            A loro non va bene un cavolo perché pretendono di avere senza dare nulla alla società.
            Quel motto per loro non è relativo all’elettrico ma a tutto il sistema di scambi commericali tra paesi per cui mettono in mezzo qualsiasi merce di scambio.
            Infatti quel motto nasce proprio a partire dalla guerra in Ucraina, per sottolineare il fatto che interrompendo i legami con la russia il costo dlel’energia è schizzato, quindi “bloccare un ingranaggio per bloccare il sistema”. Oltretutto è anche un approccio idiota, proprio perché l’energia elettrica va versoa la decarbonizzazione e l’eliminazione dei fossili.

            Lasciamo stare il dovere di cronaca, ma di certo non lo fanno perché sono anti-bev e a favore di qualche combustibile.

          • Credo che i tuoi timori non siano fondati.

            1. Gli anarchici sono tutti e nessuno, non c’è un leader maximo di turno che detta la linea. Gli anarchici non sono certo amici di petrolieri arabi o di Eni. Loro vedono nemici dappertutto, dietro ogni tecnologia c’è la mano dei poteri forti, è gente che boicotta anche il film di Barbie perché non è abbastanza antisistema.

            2. Gli inquinatori-di-proposito non esistono. O meglio esistono ma sono numericamente insignificanti. Oppure, diversamente, dovremmo dedurne che i norvegesi hanno un diverso dna e provengono dall’uomo di Vulcano (Star Trek) e non dall’uomo di Neanderthal come noi italiani ignoranti. Chi sono dunque questi inquinatori-di-proposito? Sono coloro che hanno saputo che dal 2035 non ci saranno auto a benzina in vendita, hanno visto i listini attuali e si sono messi le mani nei capelli e hanno constatato o ipotizzato l’incompatibilità della ricarica in strada con la loro routine degli spostamenti. Stop. Tutti questi timori si scioglieranno come neve al vento quando arriverà la Model 2/4/A a prezzi umani e quando la ricarica si potrà fare comodamente in 5 minuti. Ma fino ad allora non li convinci perché è palese che l’attuale listino e l’attuale logistica per loro sarebbe traumatico e quindi te li ritrovi tutti contro, tutti spaventati, tutti a cercare conforto nelle fake news. Miglioriamo la logistica (5 minuti di ricarica presso i distributori, come fa la Germania), aspettiamo che calino i listini, facilitiamo la concorrenza e poi vedi come cambiano idea. Quando ho portato un elettroscettico a fare un giro sulla Mustang elettrica non aveva dove reggersi e faceva di continuo “va piano, va piano …” e io sadicamente “e allora come va? Va bene o è lenta?”. Davanti alle migliori performance delle auto elettriche non c’è partita, basta non coalizzare oggi gli scettici in un partito altrimenti si fa la fine dei no-vax, quelli anche quando finivano in ospedale con difficoltà respiratorie intimavano ai medici di non somministrargli il vaccino …

          • Caro Enzo la questione è un po’ più complicata, ci sono post di pure informazione e abbastanza ragionevoli di presentazione (per esempio) di un veicolo elettrico e in centinaia di odiatori si avventano contro con toni furiosi, irrispettosi, offensivi e violenti. Questa è la realtà. Non solo su Facebook, ma ora pure su Linkedin con professionsiti plurilaureati che prendono di mira, per esempio, persone come Nicola Armaroli. Si va oltre il rumore di fondo e questi hanno il sostegno di quotidiani nazionali e di leader politici che cavalcano l’onda. Probabilmente con differenziali di prezzo minori, penso sia uno degli ostacoli maggiori, l’elettrificazione sarebbe un bel passo avanti, ma bisogna stare attenti anche al dato mediatico che può determinare scelte politiche contrarie o che rallentano il processo di decarbonizzazione.

      • Gian io non nego che ci siano malpancisti verso l’elettrico, scaturito nel 99.9% dei casi dal momentaneo divieto di consentire auto a biocarburanti oltre che ad efuel dopo il 2035. Perché, parliamoci chiaro, se i biocarburanti fossero equiparati agli efuel (e sappiamo che in Europa c’è forte dibattito al riguardo), visto che costano uguale ai carburanti normali, si decreterebbe la sopravvivenza dei motori diesel senza l’impennata del costo a 10 euro/litro proprio degli efuel e le elettriche verrebbero viste come una opzione e non come un vaccino obbligatorio (i no-vax sono nati dall’obbligatorietà del vaccino). Quindi esiste un movimento di malpancisti dovuti a quell’obbligo? Sì, certo, esiste, è al momento comunque trascurabile (dimensioni infinitesimali, non è che l’italiano al mattino si sveglia con l’incubo dell’auto elettrica) ed sfoga il suo mal di pancia utilizzando lo strumento democratico del voto e della libera espressione in internet. Così come è esistito un movimento contro il reddito di cittadinanza: opinioni scoordinate di persone che vengono talvolta e in parte rappresentate dalla politica secondo i normali criteri della democrazia, aldilà che la si pensi pro o contro. La differenza tra i no-bev, i no-reddito-di-cittadinanza e i no-vax è che solo questi ultimi hanno goduto di una eco mediatica gigantesca tanto da trasformarli in un partito di fatto: è questa eco che li ha aiutati ad organizzarsi in gruppi telegram, siti complottisti, etc. e che ha alimentato proprio un business (molti di quelli che scrivevano fake news sul tema lo facevano a scopo di lucro, per aumentare i visitatori e quindi i click sul loro sito). Questo perché quando si pone all’attenzione pubblica un temo, le persone finiscono per schierarsi e si polarizzano e siccome ci sono persone “antagoniste per natura” queste, che fino a ieri neanche si ponevano il problema, da domani te le ritrovi contro e finiscono per iscriversi ad un movimento di cui fino a ieri ignoravano l’esistenza.

        Domanda: vogliamo trasformare un mal di pancia verso l’elettrico in un movimento riconosciuto? Vogliamo dargli un patentino a questi signori qui, una connotazione, una dignità di stampa, una vetrina dove poter pubblicare le loro bravate? Mi viene in mente il movimento delle sardine: quando nacque ricevette una tale attenzione mediatica che in poco tempo sembrava un partito politico pronto a soppiantare il M5S. Non appena la stampa li ignorò, si sono sgonfiati e dispersi, non ne resta nulla. Volete portare avanti una campagna mediatica sui no-bev da qui al 2040? Fatelo. Vostra responsabilità, voi avete il potere. Più ne parlate più li renderete reali, più questi si organizzeranno, più forza gli date, più troveranno una sponda nella politica. Fate voi, se avete bisogno di una nemesi e di un argomento l’avete trovato ma state certi che se ignorerete questi 4 gatti eviterete che diventino 44. Avete il potere di materiale il vostro peggior incubo, procedete come meglio credete.

        P.s.: l’adesivo “Blocca l’ingranaggio. La guerra parte anche da qui” è un adesivo generico che questi anarchici vanno applicando un po’ ovunque, è palese. Quanti graffiti abbiamo visto contro il sistema e contro lo stato in vita nostra? Neanche ci facciamo più caso.

    • Dato che l’articolo cita diversi episodi possiamo ipotizzare che ci siano anche atti vandalici generici come quelli da te citati.
      Però quando si tratta di atti contro il sistema con tanto di rivendicazione, il discorso cambia.
      Imho non si percepisce la nuova tecnologia come meno impattante sull’ambiente ma la si combatte come un nemico, l’ennesima imposizione dei potenti e privazione della libertà.
      La confusione è proprio sul concetto di libertà (che degli anarchici non finisce dove comincia quella del prossimo)

    • I NO AUTOVELOX
      Sugli autovelox aprirei un sito apposta.
      http://www.vaiviaautovelox.it
      E’ assodato che la maggior parte degli autovelox è appostata in zone dove sono strategicamente piazzati per FARE LA MULTA.
      Giù dalle discese, in rettilinei dove se rispetti il limite ti tamponano o ti suonano, in strade di scorrimento dove potresti tranquillamente andare ai 110, in Comuni dove allegramente si sono buttati via soldi per niente e hanno deciso di fare cassa con le macchinette, ai margini dei comuni approfittando del rientro in pausa pranzo di pendolari affrettati da un break di meno di un’ora.
      IN UN SISTEMA dove puoi monitorare costantemente il traffico è palese che questi strumenti tecnologici sono un semplice modo per approfittare della debolezza temporanea dei guidatori che statisticamente si manifesta.
      Anni fa tornavo da Vicenza alle 2 o tre del mattino. La prima volta mi hanno fermato e andavo entro i limiti. Controllo anche delle mutande e non hanno trovato niente. La seconda volta mi hanno fermato (stiamo parlando della stessa settimana) e non hanno trovato niente.
      La terza volta mi sono fermato io prima che mettessero fuori la paletta e con stupore mi hanno chiesto come mai li avevo anticipati. Gli ho risposto che erano già due sere che mi fermavano perciò potevano fare anche la terza.
      IL PUNTO NON ERA LA SICUREZZA MA IL BISOGNO DI FARE CASSA.

      DUNQUE TUTTO QUESTO PER DIRE CCCCCCHECCCOSA?
      Per dire che se un pubblico ministero riesce a proporre l’assoluzione per un marito che picchia a sangue la moglie io mi permetto di giustificare chi fa saltare gli autovelox. Quasi quasi mi vien voglia di farmene uno in corsia di entrata a casa mia
      #saicccchefigata arrivare a casa e vedere direttamente la foto che ti arriva in notifica.
      Scusate lo sfogo ma ci voleva.

      • L’autovelox casalingo è una figata, ti rubo l’idea. Hai presente quando le persone ti chiedono cosa faresti se fossi milionario? Eh io lo so, mi farei la pista privata … con quale auto è da vedere …

      • Ho appena pagato 180 euro (entro 5 giorni se no si sale) per aver superato i 90 km/k (andavo a 100)- Ma la colpa è mia e giustamente sono stato multato, così la prossima volta rispetto i limiti. Ero sicuro sui 100? Si molto sicuro. Ma spesso l’eccessiva sicurezza (lo leggiamo ogni giorno sulle strade) frega troppe persone.

        • 180€…. bazzecole me ne arrivano molto di più alte(per lamprecisione arrivano in ditta e paga la ditta che poi addebita al cliente)

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