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Codice della Strada. Le novità annunciate da Salvini

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Il vice-premier Matteo Salvini (foto: Ministero delle infrastrutture e dei trasporti).

Innanzitutto siamo ancora ben lontani dalla realtà, le modifiche al Codice della Strada per ora sono state approvate dal Governo e annunciate da Salvini. Cambieranno le regole per alcol e droga, monopattini e autovelox.

Il disegno di legge per la modifica del Codice della Strada è stato approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri. Tanto per essere chiari significa che ogni articolo dovrà essere ancora approvato da ciascuna delle due camere. Ogni articolo inoltre potrebbe essere modificato o rigettato da uno dei due rami del Parlamento. Insomma, per farla breve, è un percorso che durerà alcuni mesi anche se la speranza di Salvini è quella che diventi norma entro l’autunno.

Inutile quindi per il momento scaldarsi o schierarsi (a favore o contro) le varie proposte. Tanto più che ad ora, mentre stiamo scrivendo, il disegno di legge non è stato ancora reso pubblico e quello che sappiamo è frutto delle parole pronunciate in conferenza stampa dal Ministro Salvini. Chi volesse guardarla in versione integrale l’intervento sul Codice della strada inizia al minuto 21’30”.

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Cosa si vuole cambiare?

Le priorità saranno «tolleranza zero con chi guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di droghe. Qualunque sia il suo stato d’animo – precisa Salvini -. Chiunque utilizzi droghe e viene trovato positivo al test antidroga ha la revoca della patente fino a 3 anni. Il messaggio è chiaro se ti stronchi di canne e ti impasticchi in discoteca o sniffi a tempo perso e ti metti al volante, lucido sì o lucido no, io ti ritiro la patente e fino a tre anni non la rivedi».

Già questa dichiarazione alzerà un polverone e, al di là dei toni da campagna elettorale, probabilmente sarà oggetto di precisazioni. Sicuramente è più che doveroso sanzionare i comportamenti che portano a una qualche forma di inabilità alla guida, ma è ugualmente lecito punire comportamenti quando non pregiudicano la guida del veicolo e il conducente è perfettamente lucido?

Per chi usa il cellulare alla guida non ci sarà solo la decurtazione dei punti, ma ci sarà la sospensione della patente. Sospensione della patente anche per chi circola contromano, per chi fa un sorpasso azzardato o in caso di mancato utilizzo dei sistemi di sicurezza per i bambini.

Due ruote, cosa potrebbe cambiare?

«Sulle due ruote non c’è nessuna incombenza in più per i ciclisti, nessun obbligo in più rispetto alla normativa. Anzi, si sta studiando una distanza di sicurezza sotto la quale non è possibile superarli. Per quanto riguarda i monopattini – riporta Salvini – saranno disattivati e impossibili da usare al di fuori del perimetro urbano. Ci saranno anche casco ed assicurazione obbligatori».

Dell’obbligo di casco e assicurazione (di conseguenza anche della targa) ne abbiamo già parlato. Saremmo l’unico Paese in Europa, e probabilmente al mondo, ad introdurre un simile obbligo. Sarà da capire se saranno più i vantaggi o gli svantaggi di queste norme e soprattutto se disincentivare l’utilizzo di mezzi di mobilità alternativa sarà considerato un bene o un male. 

Autovelox, non sarà più possibile fare cassa

L’ultimo argomento affrontato dal Ministro Salvini riguarda gli Autovelox. «Stiamo studiando un regolamento per mettere un po’ di ordine nella giungla degli autovelox. Ossia, un’omologazione a livello nazionale per evitare l’anarchia dell’autovelox fai da te e ho chiesto agli uffici di predisporre anche delle localizzazioni dove poter posizionare degli autovelox adatte per tutelare l’incolumità, la vita e la sicurezza. Altresì localizzazioni che non verranno indicate prioritarie per la salute e la sicurezza pubblica, ossia piazzare gli autovelox dove improvvisamente la velocità scende dai 90 ai 50 per fare cassa come Comune non sarà più possibile».

Salvini ha concluso il suo intervento auspicando che il disegno di legge approvato diventi norma entro l’autunno. Non resta che attendere la pubblicazione del documento per farci un’idea più chiara di come cambierà il Codice della Strada.

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Apri commenti

42 COMMENTI

  1. Io vieterei l’ingresso a Senato e Camere ai parlamentari postivi a qualsiasi delle sostanze descritte!
    Già esiste per il mondo del lavoro, ad esempio conducente di mezzi ed attrezzature.
    Ma nessuno mai ne parla………per loro nessun problema? Peccato che poi, con il naso incipriato, legiferano per noi, quasi sempre in forma restrittiva…..
    Poi, ok, su strada tolleranza da considerarsi vicina allo zero, ma zero è un’utopia, avremo soltanto un sacco di fuorilegge…..

  2. Perchè il monopattino elettrico è meglio della biciletta :

    perchè sta comodamente in un bagagliaio e posso usarlo quando vado in centro
    evitando di girare come fantozzi ugo per ore per trovare un parcheggio vicino all’ufficio o al negozio dove voglio andare , posso parcheggiare anche a 3 isolati di distanza grazie al monopattino elettrico –

    perchè anche se faccio il pendolare posso piegarlo e usare senza problemi i mezzi pubblici e la metropolitana

    insomma , in molte situzioni. è più comodo di una bicicletta
    non è più figo di una bicicletta

    • In effetti possiamo dire che il monopattino “standard” con ruote piccol(issim)e si esprime al meglio se usato in abbinamento a un altro veicolo (auto propria e/o mezzo/i pubblico/i), meno strada percorre di suo meglio è.. Gran parte delle polemiche in materia sono state causate dall’uso improprio che ne viene fatto. Per essere parificato alle ebike ne servirebbe un tipo con ruote piú “cicciotte” e geometria di sterzo piú inclinata, chiaramente non avrebbe la portabilitá di quelli “minimali” ma potrebbe essere impiegato su percorsi piú lunghi e “avventurosi” senza far rischiare la vita al conducente.

  3. A me piace questa cosa delle frecce ai monopattini. Però non ho ancora capito quando si possono tirargliele.

  4. ueee ueeee ci toccano le libertà individuali.. 🤣🤣

    prima di guidare potrò ben bere/fumare/sniffare quello che mi pare? a me non è mai successo niente.. 🤦‍♂️ (poi sono i primi a scandalizzarsi per incidenti come quello di roma..)

    il monopattino andrebbe usato solo dove non c’è traffico, fine. per strada al limite ci vai con la bici (che aiuta a stare in forma 💪): purtroppo oibò c’è da pedalare 🤷‍♂️

    pure mio fratello va al lavoro.. 20+20 km in bici (neppure elettrica): sarà stremato dalla fatica..
    chissà come facevano prima i “il monopattino mi è assolutamente necessario” a percorrere un paio di km?

    al netto del frignamento, va tutto nella giusta direzione

    • il monopattino andrebbe normato e il disegno di legge lo fa, e questo è un bene, ma il medesimo rende difficile l’applicazione: per il resto il monopattino serve a ridurre il traffico veicolare, migliorandolo, esattamente come la bici.

    • Mio nonno, classe 1913, tra l’altro comunista di ferro, nel 1950 abitava a Lodivecchio ad oltre 30 km da Milano. Faceva il capomastro per lo Iacp (adesso Aler). Partiva all’alba in bici (senza cambio) e tornava la sera tardi, dopo aver tirato su muri per tutto il giorno. E non si lamentava anche perché, dopo due campagne d’Africa, la seconda guerra mondiale, la prigionia con gli inglesi ed il ritorno al paese con gli alleati, farsi una giornata di lavoro gli pareva una vacanza. Adesso pare che il monopattino elettrico sia un diritto costituzionale.

      • Scusa Luca ma che risposta è? Sono abbastanza sicuro anche che tuo nonno non scrivesse su internet eppure tu lo fai. Il monopattino è un mezzo come un altro buono per la mobilità dolce. Abbisogna di regole (ma non si capisce perchè le stesse ad esempio non si debbano applicare anche alle bici) e di educazione. Ma il nonno reduce non si può sentire.

      • Il senso è questo: esiste un mezzo stabile e sicuro, con il baricentro nel posto giusto, adeguato a fare le curve, a passare sul pavè e sui binari del tram ed ha pure una comoda sella e talvolta il portapacchi. Si chiama, come ovviamente avrai inteso, bicicletta, sia elettrica o meno (io ho maggior simpatia per quella classica). Poi qualcuno ha deciso che un giocattolo per bambini, come per 150 anni è stato il monopattino, era “figo” ed allora si è deciso di elettrificarlo, introducendo il classico vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro, perché si tratta di migliorare qualcosa di intrinsecamente sbagliato per percorrere una strada insieme alle auto.

        Il monopattino in mezzo al traffico ci sta bene come il suv di 5m in città o come la moto nata per la Parigi-Dakar davanti al bar.

        Per dire, da bambino ero bravo sullo skateboard, ma mai avrei preteso di girarci nel traffico… E lo skate, se sei bravo, è più agile del monopattino! Il monopattino nel traffico mi ricorda la “stiletto race” ovvero quella corsa -simpatica- che negli States fanno le donne con i tacchi alti, ultimamente affiancate anche da maschi che si vogliono cimentare in un difficile esercizio di equilibrismo.

        Il riferimento al nonno è che si faceva 70 km al giorno, ovvero quasi il doppio del fratello di Ernesto: magari mi sono lasciato trasportare e l’analogia la vedo solo io, eh! Diciamo che ho l’impressione che per molte persone anche la minima fatica fisica sia un tabù, ma non c’era intento polemico e poi, in quella generazione, reduci lo erano tutti.

        • Luca mi scusi, ma mi sfugge il motivo per cui il monopattino debba escludere la bicicletta, e io stesso preferisco la seconda al primo, e questa storia delle targhe mi sembra francamente un’esagerazione

          • In effetti non capisco molto questo “accanimento” nei confronti del monopattino solo perchè è un veicolo dove non si pedala, dopotutto anche nell’Italia del dopoguerra – per collegarci alla tesi di Luca – ci fu il “boom” dei micromotori da applicare alle biciclette per evitarsi un pó di fatica.. Fra l’altro direi che -tenendo conto della taglia della batteria – i monopattini non sono meno ecologici delle bici assistite. L’unico appunto che faccio al settore è che potrebbero proporre piú modelli con ruote ragionevolmente grandi per aumentare la stabilitá di marcia.

          • -L’unico appunto che faccio al settore è che potrebbero proporre piú modelli con ruote ragionevolmente grandi per aumentare la stabilitá di marcia.-

            E dice poco amico mio? Con quelle ruotine e l’avancorsa pari a zero a 25 all’ora basta un sasso preso male e si finisce malamente faccia a terra senza nemmeno capire il perchè…

          • Per me il monopattino va benissimo sulla ciclabile a 15 km orari o persino sul marciapiede a passo d’uomo; in mezzo alle auto è molto più pericoloso di una bici a causa delle ruote “minime”. Aggiungo che ho personalmente visto un monopattino in città a 70 km orari: so che sono proibiti, ma ne circolano e creano un notevole pericolo.

          • va bene tutto, ma io col monopattino non vado: ci son salito una volta e mi è bastata per convincermi che una bicicletta è più efficace e più stabile. non è roba per me.
            MA SE a uno piace, che problema c’è? vedo ogni giorno per strada pericolo ben peggiori che un monopattino, che se tutt’al più viene preso dentro, succede a suo rischio e pericolo. viaggiando a 15-25 km/h sono poco più di una bicicletta, per la velocità cui viaggia e per l’ingombro che ha sulla sede stradale. trovo assolutamente non solamente ingiustificato l’accanimento, ma pure insensato ogni intervento normativo in proposito. si è sempre vissuti senza targhe sulle biciclette, e il monopattino non è che un’alternativa alla bicicletta per non tirare su la macchina e sorbirsi il traffico e la ricerca del parcheggio.
            per i monopattini truccati, io personalmente non ne ho mai visti, e di gente strana ne vedo molta in giro, ma di video in internet è pieno quindi di sicuro luca non afferma il falso, ma quanti mai ce ne potranno essere? di mezzi truccati l’italia è piena, e non mi pare il caso di dannarsi l’anima per un monopattino, che di fatto non può andare più di una certa velocità e che può obiettivamente fare pochi danni al prossimo rispetto a molti altri mezzi che calpestano le nostre strade.

          • alessandro D: finche si sgrugnano da soli va più che bene, ma visto che spesso e volentieri circolano a fianco delle vetture, è un attimo che quel “sassolino” li faccia cadere davanti al malcapitato di turno..

  5. a chi è interessato al tema della mobilità dolce
    e a chi ritiene che 1,5 metri di distanza dal ciclista sia un buona idea, o una cattiva idea, o una idea irrealizzabile
    propongo la lettura di questo articolo di qualche tempo fa, che racconta di come in Olanda si cambiò radicalmente il modo di intendere la viabilità, a un certo punto:
    https://www.ilpost.it/2019/09/29/paesi-bassi-biciclette-storia/
    …perchè non è vero che i cambiamenti nascono sotto il cavolo o li porta la cicogna,
    e nemmeno che sono impossibili
    e soprattutto, i cambiamenti anche radicali esistono!

    • Io sono interessato, grazie del link, che ho letto. Mi piace andare in bici e ci vado, ma penso che in molte città non abbiano proprio idea di come e dove ed anche perché realizzare le ciclabili. Partiamo da un concetto: la ciclabile non può essere una riga disegnata in qualche modo che vada a restringere pericolosamente le corsie delle auto, deve essere un prolungamento del marciapiede, ben riconoscibile e separato dalla sede stradale, in modp che il contatto con le auto sia materialmente impossibile. Conosco poco l’Olanda, ma nel nord del Belgio le ciclabili sono tutte in quel modo e funzionano benissimo. Noi siamo indietro, loro le fanno così da oltre 40 anni. Ricordo che da ragazzino, mi pare nel 1988, mi trovavo con mio padre in viaggio di lavoro a Sint Niklaas, a nord di Anversa; dovevamo attraversare e di fianco a noi c’era un signore nordafricano, tutti e tre sorpassammo quella striscia di materiale arancione o forse azzurro, non capendo che era una ciclabile… Un ragazzino ebreo assidico, col classico vestito nero ed il cappello a falde larghe, quasi ci tirò sotto con la bici e disse qualcosa, credo in fiammingo, che non mi parve un complimento (aveva ragione). Mio papà ed io ci guardammo e quel pensammo che noi italiani, in tema di mobilità, eravamo al paio con gli africani, cioè indietro nel tempo.

      Detto questo, quando una strada cittadina è stretta, o la si rende solo cicolopedonale o si lascia perdere. Meglio alternare strade percorribili solo in auto con altre da fare solo in bici. Appaiare pericolosamente bici ed auto con traiettorie che si incrociano è assurdo. La ciclabile che da Sesto S. Giovanni arriva in viale Monza sino a piazzale Loreto è un attentato alla sicurezza dei ciclisti così palese che i primi a lamentarsi dovrebbero essere le loro associazioni. I percorsi per le bici vanno ripensati come quelli dei tram che servono a portarti non necessariamente alla destinazione precisa, ma in zona, salvo poi procedere a piedi, portando la bici a mani, sino al punto di arrivo. Perciò, in una città a pianta rotonda come Milano, basterebbero un paio di ciclabili ben fatte nelle circonvallazioni e 4 o 5 ciclabili dal centro alla periferia. Non servono a nulla le ciclabili che si perdono nei parchi e nelle vie residenziali, perché lì non c’è mai pericolo che un’auto ti stenda. Sono certo che chi ha disegnato queste ciclabili non abbia mai inforcato una bici.

  6. domanda: quale analisi è stata svolta per poter asserire
    che la diffusa violazione del Codice della Strada è causata da sanzioni troppo blande
    e non da altre possibili cause?

    risposta: dopo attenta analisi e ricerca sul testo del disegno di legge
    l’analisi svolta è completamente nulla.

    risultato:
    l’aumento delle sanzioni potrebbe migliorare la condotta dei fruitori delle strade
    come potrebbe avere effetti completamente deleteri e opposti,
    non essendo stata effettuata una analisi
    più o meno è come tirare i dadi.

    Grida manzoniane,
    per elettori che non mancheranno di inveire contro lo “Stato”
    quando subiranno le nuove multe.

  7. Un nipote chiese alla nonna friulana cosa avesse quel signore che diceva di essere astemio e questa rispose:”Ha una brutta malattia!”. Bella la battuta (che è vera) ma le sostanze psicotrope, tra cui l’alcool e tutte le droghe più o meno legalizzate, hanno purtroppo un duplice effetto. Il primo è quello che, mentre le usiamo, ciascuna produce i suoi effetti tipici: la cocaina ti esalta, l’lsd ti produce allucinazioni, il thc dipende molto dal tasso di principio attivo, l’eroina si sa… E ce ne sono moltissime altre con gli effetti più disparati e spesso non sai neppure quello che una dose contiene (almeno una bottiglia di Picolit si sa cosa ha dentro).

    Ecco, se guidi mentre sei “sballato” già secondo il comune sentire è un problema.

    Il guaio, però, è l’effetto secondario, ovvero le reazioni psicotiche indotte dal consumo prolungato di sostanze psicotrope (leggasi bene: prolungato). La letteratura scientifica è sterminata, ma chiunque sia nato dopo gli anni ’60 non dovrebbe aver bisogno di consultarla. Il fatto è che essere “sballati” per molto tempo rovina il pensiero anche quando sei lucido e non sei in astinenza. Ci sono parecchi studi su adolescenti e preadolescenti che si fanno le canne tutti i giorni anche solo per alcuni mesi e tutti conosciamo persone che, per canne o cocaina, sono perennemente “sfasate” anche quando sono pulite. Le sindromi psicotiche e la paranoia sono il tratto più diffuso e spesso il consumo di droghe facilita, nelle persone magari già predisposte, disturbi mentali gravi.

    Ecco, questa gente che fa consumo prolungato di droghe (alcool incluso) non è idonea alla guida. Non è una questione di destra o sinistra, è un dato scientifico.

    Nella società occidentale c’è purtroppo questa cosa idiota che se dici ad un ubriacone di smettere sei nel giusto, mentre se uno si sfonda di canne devi lasciarlo stare perché sei un reazionario e non capisci che la “bamba” è libertà.

    Se volete un parametro, chi si fa abitualmente 4 bicchieri al pasto non dovrebbe avere la patente e valga lo stesso per i consumatori giornalieri di qualunque droga, da intendersi come coloro che la assumano abitualmente almeno un paio di volte la settimana.

    Poi le strade sarebbero tutte libere e si scorrerebbe in modo fantastico:)

  8. /// è più che doveroso sanzionare i comportamenti che portano a una qualche forma di inabilità alla guida, ma è ugualmente lecito punire comportamenti quando non pregiudicano la guida del veicolo e il conducente è perfettamente lucido? \\\ E’ difficile valutare la luciditá di un conducente dopo che ha “assunto” qualcosa.. Del resto anche il livello ammesso di tasso alcolico nel sangue è uguale per tutti anche se si sa che gli effetti variano molto da persona a persona

    /// per quanto riguarda i monopattini – riporta Salvini – saranno disattivati e impossibili da usare al di fuori del perimetro urbano. Ci saranno anche casco ed assicurazione obbligatori» \\\ L’idea del “geo fencing” dei monopattini tramite GPS è stata criticata in Francia perché è molto difficile attuarla con precisione, per di piú entrare in una zona con limite piú basso potrebbe far rallentare di colpo il veicolo con il rischio di perderne il controllo https://www.cleanrider.com/actus/trottinettes-en-libre-service-les-effets-pervers-dune-reglementation-mal-adaptee/
    Per quanto riguarda casco e assicurazione, non discuto la loro utilitá ma quasi sicuramente “stroncherebbero” il settore.. E poi perché bici muscolari e assistite rimarrebbero esenti ?

  9. Per guidare non ci vuole la patente, ci vuole l’auto!
    Lo dico perché il fratello di una mia amica livornese (in realtà la moglie di un mio amico ed ex collega) è paraplegico da oltre 30 anni, investito da un drogato con patente sospesa ed al suo terzo incidente. Da allora la normativa è diventata più severa, ma…
    ma resta il fatto che per guidare serve l’auto, non la patente. Se sei sotto effetto di droghe, o di alcool, non penso che la prima preoccupazione sia “ho la patente sospesa”.

    Quanto ai ciclisti, superabili solo lasciando un metro emmezzo tra auto e ciclista, qui nel Veneto devo prepararmi ad andare a lungo a 10/20 Km/h.
    Gran parte delle strade qui attorno e di 4/5 metri di larghezza, tutte curve per girare attorno a chiese, campi e case, con abitazioni e negozi, o fossati, vicinissimi ai lati, quindi non ampliabili. Visto il traffico che c’è (regione con molti ciclisti, molti dei quali anziani, mediamente ricca e quindi con tante auto “grosse” (elettriche comprese, tutt’altro che rare qui), mezzi agricoli e, soprattutto, strade da medioevo: basta dire che una tra le migliori qui attorno è la vecchia Postumia dei romani. Larga e dritta: una rarità).
    A rendere più complessa la cosa, gli anziani spesso non vanno diritti e sono “ondivaghi”, i giovani e gli sportivi non vanno in fila, ma affiancati a due o tre (magari si potrebbe anche indicare che devono marciare a bordo strada in fila di uno).
    Ci sarà da divertirsi…

    • /// quanto ai ciclisti, superabili solo lasciando un metro emmezzo tra auto e ciclista \\\ Fra l’altro come si fá a misurare la distanza esatta, sia da parte di chi deve sorpassare che da chi deve vigilare sull’osservanza del provvedimento ?

      /// gli anziani spesso non vanno diritti e sono “ondivaghi” \\\ Credo anche per schivare le buche sulle strade piú disastrate.. A proposito, la distanza di un metro e mezzo puó sembrare eccessiva ma bisogna tenere conto della necessitá dei ciclisti di deviare anche bruscamente dalla propria traiettoria in caso di “irregolaritá” di ogni tipo della sede stradale

      • Dimenticavo.. /// resta il fatto che per guidare serve l’auto, non la patente. Se sei sotto effetto di droghe, o di alcool, non penso che la prima preoccupazione sia “ho la patente sospesa” \\\ Purtroppo temo che non ci sia niente da fare, l’obbligo di alcolock esisterebbe solo per chi è giá stato condannato per guida in stato di ebbrezza (https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/codice-della-strada-approvate-cdm-nuove-norme-per-migliorare-la-sicurezza) Ma forse prima o poi arriverá per tutti sotto forma di ADAS..

      • Vero! È pieno di buche.
        Un metro emmezzo dal ciclista non è eccessivo. È troppo poco invece una strada larga 5 metri, con buche e tutta curve. Qui da me la viabilità è sostanzialmente la stessa di quando da bambino venivo a trovare i parenti veneti in estate (ora ci abito). Allora tante bici e poche auto, si andava bene sia in bici, sia in auto, nonostante le strade. Ora per andare in bici in queste strade e col traffico che c’è bisogna:
        1) avere i polmoni foderati con filtro antigas;
        2) avere un gran coraggio: ti sfiorano tutti! (Non c’è spazio e se devi andare a lavorare non puoi andare in eterno a 15 Km/h).
        Fermo restando che chi va in gruppo non dovrebbe marciare appaiato o peggio, se un po’ di soldi l’amministrazione li avesse impiegati per fare piste ciclabili ai lati delle strade (non dando permessi di costruzione ad un metro dalla carreggiata), forse si starebbe meglio sia in bici, sia in auto (in bici, polmoni permettendo).
        In questo paese si fanno leggi a tonnellate praticamente inapplicabili, ma nussun investimento programmato per risolvere gli innumerevoli problemi che abbiamo.
        Essere severissimi per non cambiare nulla. Peggio per chi ha qualche “disavventura”.

    • Vero che ci vuole l’auto per cagionare l’incidente, ma se il tossicodipendente, dopo il primo incidente, fosse stato custodito in una comunità od al peggio in carcere, il tuo conscente potrebbe ancora camminare. Poi bisogna certamente trovare un equilibrio tra la punizione e la rieducazione.

  10. Sono lontano anni luce dalle idee di Salvini, ma su questa cosa della tolleranza zero nei confronti di chi usa alcool e droghe, sono al 100% dalla stessa parte.
    A 90 km/h in un secondo si percorrono circa 25 metri, quindi a causa di ciò, basta frenare con un secondo di ritardo per provocare l’irreparabile.

    Che poi, mica ti obbliga qualcuno a bere o drogarti prima di metterti alla guida, se lo fai non guidi. Punto.
    Io, ad esempio, quando mangio fuori e sono con la mia macchina, bevo solo acqua, qualsiasi cosa stia mangiando. Al contrario di quanto si pensi, infatti, si può anche mangiare la pizza senza bere la birra, o mangiare il pesce senza bere il vino bianco !!!

    • Concordo,col pesce ci sta’ bene anche un rosso tenue tipo un grignolino servito fresco😌…ma non scherziamo, sarò libera di farmi un Muller o un mionetto ad un aperitivo ?.. c’è una gran differenza tra il bere responsabilmente e il guidare da irresponsabili ma Salvini cavalca il momento infischiandosene delle tragedie e del dolore altrui solo per avere visibilità l’indomani….tolleranza zero non vuole dire nulla…non puoi cambiare dei malcostumi a colpi di legge,ci vuole educazione civica e senso del prossimo…ma non raccolgono voti..🖖

      • Sono stati fatti vari test, che dimostrano che ogni persona reagisce all’alcol in maniera diversa. La stessa persona, se beve le stesse cose in momenti diversi, ha reazioni diverse.
        Quindi, nessuno di noi può sapere se ha bevuto responsabilmente o no, a meno di fare il test con l’etilometro prima di mettersi alla guida.

        Quindi, se hai bevuto non guidi, credo che non sia mai morto nessuno per questo, mentre purtroppo è vero il contrario

    • Concordo, a me bere in compagnia piace, ma alla guida si va con zero alcool in corpo. E possibilmente anche con un pasto leggero. Al peggio, dopo una mangiata in compagnia, basta aspettare qualche ora.

      • Aboliamo per decreto anche il fritto di mare…consentito prima della guida solo un tozzo di pane raffermo e acqua naturale (non fredda potrebbe creare congestione al volante)😇…ragazzi non entriamo nel girone del politicamente corretto…vivo nel reale e anche a casa a volte mi accompagnò a pranzo o cena ad un bicchiere di rosso o bianco dei colli piacentini…poi mi capita di andare al lavoro…quindi mi devo mettere in “quarantena” dopo ogni pasto per sicurezza?…suvvia si parla di quantità modiche,lo zero alcol è un bello spot ma sa tanto di caccia al colpevole ….propongo #togliamoiboeridagliautogrill…

        • Beh, in Svizzera è dagli anni ’60 che non si vendono alcolici negli autogrill:) Nel 2021 hanno revocato questo divieto, ma restano le leggi cantonali, sicché credo che si possano consumare alcolici in pochi cantoni. Solo la tristissima birra analcolica (meno di un grado). Di paesi con la regola dello zero alcol alla guida ce ne sono e spesso sono quelli dove la gente beve di più.

          Fuori dalle battute, è ovvio che un bicchiere ed un fritto misto non rendano inabili alla guida, ma 3 bicchieri più pranzo completo ed ammazzacaffè sì. Poi dipende dalla durata del viaggio: se mi devo fare 500 km, cosa che mi capita, stare leggero è più importante rispetto a quando ne devo fare 15…

          Ripeto, non sono un astemio che vuole proibire qualcosa che gli fa schifo. Mi piace degustare i vini ed anche mangiare, trovo che siano espressioni di socialità e pure di cultura, ma qualche picola rinuncia per qualche incidente in meno mi pare giustificata.

          Ah, il rosso col pesce sta bene al massimo con l’anguilla, secondo me. O al limite con pesce di lago carico come missoltini e carpioni o sarde in saor.

  11. Io ho un fratello 50enne che va regolarmente a lavorare in monopattino elettrico ,tutti i giorni,
    da anni ,
    a detta sua , se passa questa legge ..
    il monopattino elettrico , verrà abbandonato dagli utenti
    una possibile alternativa per decongestionare le città dal traffico ,
    rinviata a tempi meno ottusi ..

    Al limite togliete i monopattini elettrici ai ragazzini ..
    ma non agli adulti

    my 2 cent

    • Eh no. E’ più facile sparare a tutti che fermarsi a pensare a come risolvere.
      Prima fai nascere una economia e un settore industriale, poi lo uccidi a fucilate e poi ti lamenti che non si fa innovazione in Italia e che le aziende estere non investono da noi.
      Tutto coerente.

      Se uno su Youtube fa un atto illegale, chiudi Youtube, no? 🙂
      E ringraziamo di poter ancora esprimerci senza che bussi alla porta un tizio per darci olio di ricino e manganello.

    • Ho visto coi miei occhi adulti guardare lo smartphone mentre erano alla guida di un monopattino su strade extraurbane … purtroppo gli scemi ci sono di tutte le età

      • ferebbero comunque meno danni ,
        di “guardare uno smartphone mentre sono alla guida di un automobile”

        questa , sembra una mossa punitiva per chi l’auto non se la può permettere
        e magari lo costringi a usare i mezzi pubblici , fatiscenti e lenti
        10 minuti di monopattino vs 3 quarti d’ora di mezzi pubblici
        all’anima della scarsa produttività in Italia

        hanno stimato che in India e Cina i lavoratori sono a 10 minuti da casa ..
        Problem completamente “dimentcato” in Italia
        quando Fiat e successivamente Olivetti molto meglio
        davano come benefit la casa in prossimità del lavoro

        • Interessanti i risvolti “politico sociali” della distanza fra casa e lavoro.. Penso che per fare qualcosa in materia sarebbe necessaria una programmazione dall’alto a livello statale e/o regionale per “distribuire” meglio la forza lavoro sul territorio. Ma forse si entra nella fantapolitica..

        • In realtà quasi tutte le grandi imprese “paternalistiche” davano le case ai lavoratori. A Sesto S. Giovanni ci sono ancora vari “villaggi” con queste vecchie abitazioni, dopo che le fabbriche sono sparite. A Crespi d’Adda c’è un bellissimo villaggio operaio, ancora abitato dagli eredi degli operai del tempo.

          Il fatto è che il modello paternalistico è stato superato per mille ragioni storiche e politiche e le fabbriche ormai latitano in Italia, perciò sono cose ormai non proponibili. Anche dal punto di vista del trattamento fiscale e contributivo, oggi dare casa a 1.000 operai costerebbe uno sproposito.

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