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Codice della Strada e monopattini. Quanto costano ai cittadini le riforme di Salvini?

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Targa, assicurazione e casco obbligatori. Il ddl di riforma del Codice della Strada introduce nuovi paletti nell’uso dei monopattini elettrici. Un tentativo di limitare il far west sulle nostre strade che ha però dei costi.

Protagonisti in ascesa della nuova micro-mobilità urbana a zero emissioni, i monopattini elettrici sono ormai da tempo sotto l’occhio del ciclone. Regolamentazione e corretto uso in strada di questi mezzi sono aspetti su cui la nostra legislazione ha dovuto far fronte negli ultimi tempi, “inquadrando” un settore nuovo e in rapida crescita, quindi con diversi nodi da sciogliere. Prima di tutto quello legato alla sicurezza.

In questo contesto stanno facendo discutere alcuni punti del nuovo Disegno di Legge per la revisione del Codice della Strada appena approvato dal Consiglio dei Ministri, che prevede nuovi obblighi per i monopattini elettrici. In particolare, l’introduzione della targa e dell’assicurazione, oltre all’estensione dell’obbligo di indossare il casco anche ai maggiorenni.

Tre novità che il Governo intende introdurre prima possibile per garantire una maggiore sicurezza nel far west delle nostre strade ma anche responsabilità precise in caso di incidenti. Tre obblighi comunque controversi, che qualora introdotti (il ddl dovrà essere approvato in Parlamento) renderanno certamente meno immediato l’uso di un monopattino oltre ad avere un “peso” economico diverso per i possessori.

E questo è un punto non secondario. Proviamo a chiarirlo.

Monopattini

Casco per tutti

Probabilmente il meno “impattante” sui costi è il casco, che oggi è obbligatorio solo per i minorenni.
Non essendoci uno standard stabilito, chi usa il casco in monopattino nella stragrande maggioranza dei casi ne ha uno da bicicletta. O comunque appropriato per guidare a velocità basse.

Sul mercato si trovano diversi modelli a prezzi contenuti, che variano anche a seconda del materiale con cui sono realizzati. Si tratta di “elmetti” che sui principali portali di vendita online (Amazon, Ebay) costano in media tra i 30 e i 100 euro, con rari picchi.

I marchi più utilizzati: Skullcap, Closca Helmet, Shinmax, Pank.

Ovviamente è necessaria la presenza della certificazione CE, che attesti il rispetto dei requisiti previsti dall’UE in materia di sicurezza.

Assicurazioni, prezzi variabili

Mentre l’obbligo del casco esteso a tutti è una novità che sarebbe quanto meno “digeribile” (se non ben accetta da molti), la questione più controversa riguarda l’introduzione obbligatoria di targa e assicurazione.

Il ddl stabilisce infatti il divieto di circolazione dei monopattini elettrici privi di contrassegno (plastificato e non rimovibile) e di copertura assicurativa (assicurazione per la responsabilità civile verso terzi).

Innanzitutto va evidenziato che l’obbligo di assicurazione vale solo per i privati cittadini. I monopattini delle aziende di sharing sono infatti già assicurati per responsabilità civile. Chi li prenota per i propri percorsi quotidiani non si deve quindi preoccupare di nulla.

I possessori privati (circa 500 mila stando agli ultimi dati disponibili), invece, dovranno munirsi di tempo e pazienza e assicurare il proprio mezzo. I costi, in questo caso, sono difficilmente quantificabili perché il premio assicurativo varia al variare delle condizioni del contratto che si stipula.

Polizze per singoli contraenti o Rc Capofamiglia

Si possono sottoscrivere assicurazioni specifiche – più economiche – che tutelano il solo contraente in caso di danni a terzi, ma anche far “rientrare” il proprio monopattino nella copertura generale della polizza RC Capofamiglia. Una copertura “a pacchetto” per le evenienze del contraente e dei suoi stretti familiari, che si compone di diverse parti e può comprendere anche l’uso del mezzo elettrico.

Allo stesso modo le polizze possono coprire solo la responsabilità civile verso terzi, oppure essere personalizzate con garanzie accessorie, come infortuni, cure mediche o anche il furto-incendio del veicolo.

Ecco perché fornire una stima precisa dei prezzi di un’eventuale assicurazione non è possibile. In media, parliamo di cifre che possono andare da un minimo di 30 euro l’anno ad oltre 150 euro per le polizze più complete.
Le garanzie opzionali fanno spesso la differenza.

Le sanzioni

Facendo un po’ di calcoli, mettersi a norma con il proprio monopattino omologato nei prossimi mesi potrebbe voler dire spendere complessivamente tra i 100 e i 200 euro. Non contando la stampa della targa, vale a dire l’apposito contrassegno identificativo che deve essere “adesivo, plastificato e non rimovibile”. E anche ben visibile.

Le sanzioni in caso di inottemperanza a questi obblighi non sono dolci. Viaggiare senza targa e/o assicurazione potrebbe costare una multa da 100 a 400 euro. Farlo senza casco protettivo da 50 a 250 euro.

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18 COMMENTI

  1. Non ho una buona opinione su Salvini, premessa necessaria, in questo caso invece di mettere tutta l’ipocrisia del caso in queste mille complicazioni avrebbe fatto prima ad avere il coraggio di vietarli.

    I monopattini sono una dannazione, sembra che la maggior parte di chi li usa abbia ottenuto una patente da imbecille prima di salirci.

    Per fortuna se ne vedono sempre meno almeno dalle nostre parti e vi dico, in tutta onestà, se questo castello di divieti e norme servirà a eliminarli dalle nostre strade ne sarò più che felice.

    Lo compra chi cerca un mezzo economico e facile da portare ovunque, targa casco e assicurazione sembrano messi apposta per scoraggiare chiunque li compri perchè annullano tutti i pregi del mezzo, targa non si potrà più fare gli imbecilli senza pagarne le conseguenze, casco un ingombro fastidioso, sia mentre si guida che poi da portarsi in giro, e assicurazione un ulteriore costo (insieme al casco) che rende il monopattino un po’ meno conveniente.

  2. Ancora una volta il partito del “Prima gli italiani” fotte gli italiani aumentando tasse e limitando quel poco di libertà che ci è rimasto….
    In compenso le accise sui carburanti sono ancora li belle gonfie e prospere….puà!

  3. Quando hanno rinominato il ministero cancellando la dicitura “mobilità sostenibile” preannunciavano la linea dei provvedimenti che si sarebbero presi. E’ lampante che per aumentare la sicurezza nelle strade cittadine bisogna ridurre (se non eliminare) le automobili dalle città. Le poche che dovrebbero circolare bisognerebbe rallentarle al limite dei 30 all’ora, ed essere elettriche. Esattamente quello che in numerose occasioni l’emerito ministro Salvini ha avversato. Complicare la vita a chi usa le bici e i monopattini serve a disinvogliare la gente a usare questi mezzi. Ed ecco che togliere “mobilità sostenibile” dal nome del ministero ha un senso. C’è della coerenza in questo.

    • sono daccordo, in tutti i centri delle grosse città (Torino, MIlano, Roma…..)dovrebbero impedire a chi le abita di usare, anzi,anche di comperare un’auto… come fanno già a Venezia…. tutti a piedi o con mezzi pubblici

      • Tu vivresti bene in una delle tante dittature. Per fortuna siamo ancora liberi, e 1984 è ancora solo un libro.

        • E’ una questione di equilibrio fra libertá individuale di spostamento e difesa della salute “collettiva” e dell’ambiente

  4. Che questa proposta sia, se passasse così com’è, l’affossamento definitivo della micromibilità è cosa certa. Negli altri paesi si incentiva l’uso di mezzi alternativi, regolandoli a dovere, realizzando zone30, riqualificando strade….. da noi invece si complicano ulteriormente le cose. Ben venga l’uso del casco (di testa ce ne abbiamo una sola e non si trovano ricambi….), ben venga l’assicurazione (un mezzo circolante è giusto che sai assicurato), ma dimenticarsi di un mezzo notevolmente più sicuro e pratico , per altro giorno presente nella sperimentazione Toninelli (per quanto concepita male, aveva una sua valenza) è cosa grave. Sto parlando del MONORUOTA, i meno informati potrebbero ritenerlo pericoloso sulla base solo di chiusura mentale, in realtà è un mezzo equiparabile ad una normale bicicletta, molto più sicuro di un monopattino per mille motivi, , ne elenco giusto alcuni per farvi capire, (e sono pronto a dimostrarlo in qualsiasi momento) : 1) ruote di maggiore dimensione (14, 16, 18 o più pollici), 2)ingombro ridotto se trasportato su mezzi pubblici in intermodalità (messo tra le gambe non occupa spazio oltre l’ingombro della persona stessa) 3) presenza di ammortizzatori di notevole escursione, utilissimi in città per assorbire buche e rattoppi dell’asfalto, 4) non immediatezza nell’apprendimento (ebbene si è un fattore di sicurezza perché un driver improvvisato non saprebbe guidarlo e infilarsi nel traffico come fa chi noleggia un monopattino per la prima volta, avrebbe invece necessità di un periodo di addestramento, seppur limitato a poche ore, che gli permette di acquisire sicurezza nella guida), 5) non è necessario lasciarlo in strada legato ad un palo o buttato li sul marciapiede a incrementare il già precario decoro urbano, perché basta alzare il trolley e lo si porta con se dove si va… e cosi via. Per noi dell’associazione no-profit Muoviti Elettrico (www.muovitielettrico.com) la sicurezza è al primo posto, quindi casco, protezioni, assicurazione , al limite la targa, non sarebbero un problema. Il vero problema sarebbe rinunciare a mezzi realmente green (vi invito a visitare il nostro sito per rendervene conto) ampiamente utilizzati ad esempio in Francia, Spagna, ecc. , e tornare ad utilizzare un mezzo a combustione per gli spostamenti quotidiani e le gite fuori porta. Non parliamo poi delle mancate opportunità di turismo sostenibile che potremmo sfruttare grazie al nostro meraviglioso territorio nazionale “importando” turisti stranieri in monoruota, come avviene per i ciclisti con lo zaino in spalla….

    • Ho dato un’occhiata al sito di cui ho apprezzato l’opera di “divulgazione” del monoruota (cosí come le iniziative collaterali) ma devo dire che al momento non credo che questo tipo di veicolo possa venire accettato legalmente come il monopattino, del resto anche guardando la situazione all’estero ci sono Paesi che l’hanno accettato tranquillamente ma altri molto meno. Purtroppo sembra proprio uno dei casi dove i pregiudizi (magari con un fondo di veritá da analizzare) contano anche troppo..

  5. Non dispongo di statistiche, ma ho buona vista e posso riferire che a Milano solo due categorie di mezzi passano col rosso: monopattini e biciclette… Azzarderei che quasi il 50% lo fa di abitudine. Tanto non hanno la targa e chi li piglia, o li multa? Allo stesso modo, solo bici e monopattini fanno lo slalom tra i pedoni e/o si fiondano sulle strisce pedonali e le attraversano a velocità tripla rispetto ai pedoni, sicché le auto in arrivo devono inchiodare per non stenderli. Anch’io uso la bici, perciò vado contro il mio interesse: la mancanza di targa implica una sorta di impunità che di certo non sarà evidente nei placidi viali della Bassa, ma nelle metropoli lo è.

    E’ un casino targare tutti? Sì, ne convengo, magari si può escogitare qualche soluzione alternativa, ma il problema è effettivo.

      • @Luca : riconosco l’esistenza del problema ma la targa mi sembra eccessiva, e del resto finora nessun paese l’ha imposta.. Credo che basterebbe far rispettare la legge con pattuglie “a sorpresa” e al limite telecamere HD che permettano l’identificazione del volto (regolamenti privacy permettendo)

        @Antonio : passeranno anche gli scooter con il rosso ma avendo la targa è comunque un pó rischioso nonostante la scarsitá di controlli..

  6. Stante che mi sembra prematuro dare giudizi, visto che si tratta di una proposta di legge, ancora passibile di molte modifiche in parlamento, la mia idea è che alla fine di tutto passerà il casco obbligatorio (onestamente mi domando perchè serva una legge perchè uno si metta una cosa che ha la sola funzione di salvare la sua stessa incolumità…) e forse una qualche forma di assicurazione, che forse non sarebbe nemmeno una stupidaggine, in fondo se travolgi un pedone non è neanche sbagliato pagare i danni (vale anche per la bici).
    Per la targa la vedo molto complicata, banalmente perchè tutto andrebbe gestito anche lato statale, perchè l’esistente sarebbe di difficile gestione, perchè poi andrebbero targati anche i monopattininusati da un bambino di 10 anni (oppoure no…boh), ma come discrimini?
    Poi ovviamente non si capirebbe perchè e-bike e bici normali sarebbero escluse e qui apriti cielo, peggio di prima milioni di bici da targare, inclusa quella della zia Gina, che va al mercato a comprare i pomodori, cosa che mi fa un po’ ridere.
    Rimane di fondo il fatto che gli usi del monopattino e della bici sono troppo diversi tra loro e molti di essi non giustificano nessuna targa, ma di fatto poi non si riesce a distinguere più, visto che il mezzo è lo stesso.

    Detto questo, da ciclista amatore, mi sono posto le stesse domande quando si era parlato di targa e assicurazione per la bici. Li per li ho avuto anche io una sorta di reazione allergica, basata essezilmente sul fatto che da ciclista, in caso di incidente, quello che avrebbe la peggio sarei io e quindi ci manca pure che mi devo assicurare e targare!!!!
    Però ragionandoci sopra, parte del problema con il ciclista della domenica (me compreso) è legato al fatto che la bici è considerata un mezzo di trasporto di serie B e quindi:
    -deve stare più destra possibile, meglio se nel fosso
    -non deve rompere le scatole, che quelli in auto hanno fretta e devono fare cose importanti (anche la domenica mattina)
    -non ha ovviamente alcun diritto di impegnare una corsia, come se fosse guidata da un cittadino di serie B

    Invece alla fine avere una targa, essere assicurati e si, lo dico, pagare anche una tassa di circolazione, mi va anche bene, percò a quel punto divento a pieno diritto un mezzo di trasporto con pari dignità rispetto agli altri, quindi me ne sto nella mia corsia, se mi vuoi superare aspetti che la strada sia abbastanza larga e ti sposti nella corsia a sinistra, come per una auto o qualsiasi altro veicolo, perchè a questo punto, non esitendo limiti di velocità inferiori, non capisco perchè dovrei starmene sul ciglio della strada.
    A me va bene, non sono certo che chi guida un auto la pensi nello stesso modo, magari sbaglio……
    Ciao

  7. COME UCCIDERE UN MEZZO DI TRASPORTO
    Premesso che io ne detengo uno e l’ho già munito di frecce originali ma ho anche il casco (che avevo preso sostanzialmente per mia figlia).
    Penso sia da idioti promulgare una legge del genere in quanto bastava munire di polizza rischio civile il proprietario o capofamiglia o utilizzatore, senza la struma delle targhe che “osssantocielo” vedremo come andarle a prendere alla motorizzazione.
    Tale scelta avrebbe impattato in modo uniforme anche sulla circolazione delle biciclette che ad oggi sono elettrificate e molto più numerose sul territorio.
    Ovviamente ho già la rischio civile estesa a tutta la famiglia ed economicamente la questione non mi tange visto che costerà una cosa come due euro in più ma ritengo comunque il legislatore un incapace che dovrebbe tornare tra i banchi di scuola (la primaria sia ben inteso).
    Detto ciò vorrei sapere con quale razio andranno a bloccare i monopattini fuori dai centri abitati e con quali costi per l’utente finale visto che renderanno il mezzo praticamente inutile. Osservo con attenzione i paradossi messi in atto da questi “pseudo lobotomizzati” di fronte al fatto che una bicicletta possa viaggiare in strade extraurbane ma sia poi vietato a un monopattino.
    ps: saranno poi istituite le revisioni dei mezzi? saranno creati dei software per verificare che i mezzi non possano essere “truccati” per viaggiare a velocità sostenuta? verrà creata una APP di prossimità nella quale si possano rilevare i camionisti che ti sorpassano facendoti il pelo o quasi mettendoti sotto? No… perché a questo punto ci attacco anche una dashcam e mandiamo pure i filmati al ministero tanto da far capire che spesso il pericolo è creato dai mezzi più pesanti e non da quelli più leggeri.
    Ve li immaginate Salvini e la Meloni che brindano davanti a un falò di monopattini in stile Calderoli dicendo: “finalmente abbiamo sconfitto questa piaga enorme”.
    Mi sa tanto di cinepanettone all’Italiana.
    Ma davvero? Si assolutamente sì, milioni di Italiani li hanno votati e ne sono ancora oggi convinti.
    Io ho sempre in fresca la bottiglia di Bellavista Satin per quando ci ritroveremo sull’orlo del baratro.
    A quel punto gireremo tutti con i monopattini targati ma per farci un intervento in ospedale ci saranno liste di attesa di due anni.

    • 🤦‍♂️🤦‍♂️🤦‍♂️

      quanti piagnistei..
      non ti costa niente l’assicurazione (tue parole), il casco già c’è e pure le frecce: in motorizzazione si può anche non andarci, si fa fare a una agenzia.
      mi spieghi il senso di lamentarsi quando comunque avevi già preso/montato/fatto quasi tutto quello che dovrebbe diventare obbligo?

      il monopattino non è fatto per circolare su extraurbane: il suo ambito è appunto il “cittadino”. se non capisci la differenza tra bici e monopattino la colpa non è di nessuno.

      PS: hai fatto la stessa “gnola” (per i medesimi obblighi) quando toccò ai cinquantini?
      e si che non furono salvini e meloni a promulgarle.. 🤷‍♂️

  8. Posso tatuarmi la targa sul coppetto così facciamo prima?
    Però c’è caldo e gradirei non plastificarla…

    Se passa la targa sui monopattini, tutti sulle e-bike.
    Poi, per colpa dei soliti ignoranti, targa anche sulle e-bike

    • Vedrai che le e-bike saranno le prossime ad essere targate ed assicurate anzi mi stupisce più il fatto che ancora non lo hanno fatto…

      • Forse le e-bike riusciranno ad evitare la targa (almeno al momento) perché finora non lo hanno fatto in nessun altro paese, come si farebbe con tutti i turisti stranieri che girano in Italia con le loro e-bike ? Targa provvisoria ? E’ vero che ci sarebbe lo stesso problema con i monopattini ma credo che questi ultimi vengano usati solo per uscite nei dintorni del campeggio o albergo..

        • Bella considerazione!
          In effetti come si comporteranno le forze dell’ordine nei confronti dei monopattini dei turisti stranieri?
          Limiteranno il loro utilizzo solo alle aree private?

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