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Che gomme scegliere? E la wall-box…? Vaielettrico risponde

Pneumatici "4 stagioni" sono una buona scelta per un'elettrica come la Volkswagen ID.3?

Che gomme scegliere per un’auto elettrica? Ce lo chiede Marco, che ha prenotato una VW ID.3. E val la pena acquistare una wall-box, domanda Luca? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it

Che gomme scegliere per una VW ID.3?

“Sono in attesa di ricevere la mia Volkswagen ID.3 58 kWh e sfrutto questo periodo per approfondire temi legati al mondo dell’auto elettrica. Vivo in Provincia di Sondrio e da diversi anni utilizzo per le mie auto termiche (Volvo XC70 e Mercedes Classe A), pneumatici 4 stagioni. Devo dire che per il mio uso (raramente autostradale) mi trovo molto bene sia d’estate che d’inverno. Viaggio principalmente su strade statali e di montagna per una percorrenza circa di 20.000 km/anno. Il consumo del battistrada si attesta circa sui 60.000 km e quindi un cambio ogni 3/4 anni. Mi piacerebbe avere un vostro parere sui pro e contro dell’utilizzo di pneumatici 4 stagioni su macchine elettriche ed in particolare su ID.3. Grazie per l’interessante lavoro che svolgete sul vostro sito“. Marco, Sondrio

Che gomme scegliere? Per costi o performance?

Risponde Paolo Mariano Che cosa ho imparato in circa 20 anni di esperienza negli acquisti per aziende di trasporto, alcune delle quali con grandi flotte di auto (oltre che di mezzi pesanti)? Che per le mie esigenze era preferibile evitare le scelte di compromesso. Quindi, personalmente, tendo sempre a sconsigliare pneumatici 4 stagioni. Nonostante i grandi miglioramenti degli ultimi anni, questo tipo di pneumatici deve coniugare le necessità di un pneumatico estivo con quelle di un  invernale. E non potrà mai raggiungere le performance dei migliori pneumatici dell’uno e dell’altro tipo. Questo in generale. Le elettriche sono caratterizzate dal fatto di avere una grossa coppia disponibile fin da fermi. Questo potrebbe indurre a pensare che il pneumatico tenda a consumarsi più velocemente. In realtà l’estrema rapidità di intervento del controllo di trazione limita molto il problema. Nel caso della ID.3, poi la trazione posteriore consente una motricità molto elevata, a tutto vantaggio dell’efficienza.

Che gomme scegliere?Nessuna controindicazione per le “4 stagioni”

Tornando alla domanda: non ci sono controindicazioni nell’utilizzo di 4 stagioni su un’elettrica. Uno dei pro è sicuramente la comodità di non dover effettuare alcun cambio (evitando i relativi costi di manodopera). Uno dei contro, oltre alle ridotte performance (in termini di motricità, tenuta di strada, spazi di arresto) rispetto agli stagionali, è quella di un pneumatico che, nell’utilizzo estivo, non permette di raggiungere livelli di efficienza (e quindi percorrenza) possibili con pneumatici dedicati. Certo, nel suo caso, se queste sono le sue percorrenze e la durata chilometrica dei suoi pneumatici, non sarebbe realistico ipotizzare di acquistare pneumatici estivi ed invernali alternandoli. E utilizzandoli quindi per un totale di 6 o 8 anni. Le mescole tendono a indurirsi nel tempo e, oltre un certo limite, devono comunque essere sostituiti. Se facesse questa scelta, sarebbe poi “costretto” a delle sostituzioni non legate all’usura, ma all’invecchiamento. Avrebbe senso quindi farlo in un’ottica di massime performance e non di economicità.

La wall-box devo proprio prenderla o…?

“Sono in procinto di acquistare un elettrica, e da neofita, mi  informo sulle soluzioni di ricarica. Facendo il “conto della serva”, a fronte dei costi di ricarica a casa e alla colonnina, (tralasciando potenze disponibili e tempi di ricarica), considerando una percorrenza media di 15.000 Km/anno (30 al giorno per casa-lavoro-casa + qualche gita fuori porta) con un consumo medio di 150W/Km,  e un costo medio domestico di 0,22 €/Kw (tasse comprese), dovrei avere una spesa annua di 495 €.  Mentre alle colonnine, trascurando le Fast, costo medio 0,40 €/Kw una spesa di 900 €. Quindi differenza di circa 400 euro. L’installazione standard di una wallbox costa mediamente 1500/1600 euro, ai quali dovendo predisporre canaline e cavi dedicati (la mia situazione non mi permette di sfruttare l’impianto esistente) avrei ulteriori 400/500 euro di spesa. Quindi per “recuperare” l’investimento dovrei “attendere” almeno 5 anni... Mi chiedo, avendo tempo “notturno” a disposizione, se davvero vale la pena di installare la wallbox. O posso usare il cosiddetto “carichino” da 2Kw scarsi, in dotazione alla vettura e andare alle colonnine solo quando ho urgenza. Luca ZIN, Pordenone

Primo: far bene i conti, su costo dell’energia e della wall-box

Risponde Paolo Mariano – Il costo di ricarica casalingo che lei considera è a mio avviso un po’ troppo alto. Generalmente si attesta attorno a 0,18 euro/kWh. Legga questo approfondimento su come interpretare le voci della bolletta e come effettuare i calcoli. Se pur ricaricare a casa è economicamente più vantaggioso, non ne farei una scelta di costo a kWh. Non si tratta di due alternative da soppesare. Perché, come detto più volte, non è pensabile basare il proprio utilizzo dell’elettrica su una colonnina pubblica. Che potrebbe essere occupata e che comunque non potremmo certo monopolizzare con il nostro utilizzo. Se esiste, come nel suo caso, la possibilità di ricaricare a casa, non c’è  da pensarci su .Riguardo al costo della wall-box, ci sono ottimi prodotti disponibili sul Web già a partire da 450/500 euro, senza arrivare alle cifre da lei indicate.

Uno sconto del 10% per i nosri lettori

La wall box Prism: per i letttori di Vaielettrico uno sconto del 10%

Proprio in questi giorni, e per tutto settembre, è attiva una promozione  a favore dei nostri lettori. Riguarda la wall-box Prism prodotta da Silla Industries che può essere acquistata con uno sconto del 10%. Qui le indicazioni per accedere allo sconto. Prism ha due versioni principali, la Basic e la Solar. Quest’ultima dialoga con l’impianto fotovoltaico per ottimizzarne lo sfruttamento. Costano di listino rispettivamente 790 e 1.130 euro.   

Molti altri sono i produttori italiani, tra cui start up come Daze e grandi aziende come Scame, Fimer, Abb.

C’è una terza via, tra “carichino e wall box”

Juice Booster 2, un kit costituito dal cavo (completo di controller) e una serie di adattatori intercambiabili. In questo modo abbiamo tutto il necessario per ricaricare l’auto a qualsiasi presa. Sempre con noi.

Oppure potrebbe dotarsi di una stazione di ricarica mobile come quella di cui abbiamo parlato di recente, di Juice Technology, il Juice Booster. Si tratta di una vera e propria stazione di ricarica integrata in un cavo. Potrebbe utilizzarla in totale sicurezza a casa, collegandolo semplicemente a una presa (previa verifica dell’impianto da parte dell’elettricista). In questo modo sfrutterebbe la potenza totale della sua fornitura senza dover limitarsi ai 2 kW. Non avrebbe costi di installazione e potrebbe portare con sé il cavo per utilizzarlo in viaggio. Eviterei l’utilizzo costante del cosiddetto “carichino”. Non è progettato per questo (con impatto negativo sulla sua durata) e non dispone di un sistema di sicurezza adeguato.

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