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Bufale a ripetizione contro l’elettrico

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fake auto elettrica

Bufale a ripetizione contro l’elettrico: ci arrivano continuamente segnalazioni di articolo sconcertanti, come questi due citati da Ivan e Umberto. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it

bufale a ripetizioneBufale a ripetizione, due tra le tante segnalazioni: perché questo martellamento?

Sono un vostro affezionato lettore. Visto che venite citati, mi pare giusto segnalarvi questo articolo che mi è apparso per caso nella rassegna stampa. Il contenuto dell’articolo è semplicemente penoso, praticamente una compilation di luoghi comuni sulle BEV e vi menziona, penso io, giusto per dare credito a ciò che sostiene. Personalmente penso che tutto sommato per voi sia positivo anche essere citati (positivamente) anche in un articolo spazzatura come questo. Visto che chi non vi conosce avrà l’opportunità di leggervi e scoprire che c’è davvero in atto una rivoluzione e le cose non stanno come gli vogliono fare credere. Complimenti per il continuo impegno nella diffusione di una mobilità più sostenibile e le preziose informazioni che ogni giorno ci fornite. Un abbraccio“. Ivan Pastrello —  “Segnalo questo articolo del GiornaleMotori del titolo: Manutenzione auto elettrica: l’aspetto che più preoccupa è proprio questo | I proprietari lo scoprono sempre dopo“. Umberto Antolini

bufale a ripetizione
Raramente tocchi il pedale del freno in un’auto elettrica: ecco perché.

Parlare male delle EV genera clic e tutti ci si buttano

Risposta. C’è un peccato originale alla base di tutti questi articoli. Ovvero la consapevolezza che in un Paese allergico alle novità tecnologiche come l’Italia parlare male dell’elettrico genera clic e, quindi, soldi. Ed ecco che, come in questi articoli, si cerca il pelo nell’uovo pur di denigrare le auto a batterie, anche inventando di sana pianta problemi che non esistono. Facciamo un esempio: l’articolo del Giornale, da sempre nemico giurato dell’auto elettrica, parte dall’assunto che, pesando di più, le EV consumano maggiormente i freni. Cosa che solo chi non ha mai guidato un’elettrica può dire. Perché chi lo fa abitualmente sa che in queste auto il pedale del freno non si usa quasi mai e normalmente si rallenta con la sola frenata rigenerativa. Che, peraltro, ricarica anche la batteria. Non a caso si parla di guida “one pedal”. Ma tutta questo non interessa: si spara nel mucchio andando a rassicurare il popolino nella sua pigrizia mentale. Peraltro senza mai chiamare in causa i problemi veri dell’elettrico, che ci sono e sono tutt’altri.

  • Altra bufala: la batteria si scarica se resto in coda sotto il sole col clima acceso. VIDEO-TEST di Paolo Mariano

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40 COMMENTI

  1. L’innovazione, quando funziona, non ha bisogno di incentivi o di spiegazioni.

    C’è un fantastico passo di Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli” che aiuta a rendere l’idea.

    Levi descrive i contadini della Lucania come persone refrattarie a ogni cambiamento, sulle quali «la storia era passata senza toccarli». Neanche gli insegnamenti religiosi sembravano attecchire in quella cultura intrisa di reminiscenze pagane, culti millenari, usanze immutate.

    Tuttavia, in un mondo così antico e immobile, vi era un’innovazione: tutti gli strumenti del mestiere erano americani.

    Gli emigrati in America inviavano ai loro parenti asce, rasoi, forbicioni da sartoria, falci. Persino le unità di misura erano cambiate da chilogrammi a libbre per adeguarsi a questi nuovi attrezzi calibrati per la vita americana.

    E questo cambiamento era stato tanto repentino quanto indolore, poiché i contadini avevano riconosciuto un’utilità nell’innovazione.

    «Essi non sentono alcuna prevenzione contro questi strumenti moderni, né alcuna contraddizione fra di essi e i loro antichi costumi».

    Questa è la storia di tutte le innovazioni: nessuno ha imposto l’uso dell’automobile sul carro, ma fu un passaggio naturale; nessuno ha imposto l’uso degli smartphone, eppure il mondo è cambiato radicalmente nel giro di pochissimi anni perché tutti ne hanno comprato uno; nessuno ha imposto l’uso della macchina da scrivere al posto della penna, eppure la macchina da scrivere si diffuse rapidamente perché molto più rapida.

    Le persone sanno riconoscere ciò che gli conviene.

    Se i consumatori continuano a preferire l’auto tradizionale all’auto elettrica c’è un motivo; e lo Stato non ha alcun diritto di imporre né l’una né l’altra, ma dovrebbe restare fuori da questa scelta che cambierà (oppure no) il nostro mondo.

    Non serve alcun esperto che dia spiegazioni. Non serve alcuno Stato che imponga il cambiamento tecnologico.

    Quando i consumatori valuteranno che l’alternativa all’auto tradizionale conviene davvero, nessuno potrà fermare l’onda. Se mai avverrà.

    • Non è una regola generale.
      Ora provi a pensare alle lampadine a risparmio energetico, se fosse come dice lei non avremmo sostituito molte alogene con le corrispondenti a LED. Le si illumina qualcosa a riguardo?
      Allora espanda il ragionamento agli elettrodomestici in classe energetica A, se non fossero incentivati moltissime persone avrebbero preferito i meno costosi in classe C, D, eccetera.
      E dopo la guerra in Ucraina avrebbero pagato ancora più salate le bollette.
      Lo stesso accadrà con il petrolio, è soltanto questione di tempo.
      Oltre alle questioni sanitarie, che vengono ancora prima, e la questione climatica.
      È bello riempirsi la bocca con la storia che lo stato dovrebbe farsi i fatti suoi, eppure perfino negli USA dove questo concetto è indiscutibile, preferiscono incentivare l’avanzamento tecnologico e le energie rinnovabili.
      Crede che lo facciano per.beneficienza o perché sanno che altrimenti l’economia collasserà se non saremo pronti a scendere sulla curva dopo il plateau di produzione del petrolio?

      • Guardi, tutte le cose che ha citato semplicemente funzionano meglio delle precedenti: la luce led è migliore, dura più a lungo ed è ad accensione immediata rispetto alle alogene. Un frigo che consuma meno è un frigo migliore.
        La macchina elettrica invece funziona peggio di una termica nella quotidianità, è meno versatile e costa troppo. Quando e se migliorerà sarà venduta facilmente senza bisogno di alcun incentivo o legge, al momento non è così.

        • Mi ricordo anche le lotte contro le lampadine a led e all’Europa brutta e cattiva che le voleva imporre. E ora guarda caso sono “migliori, durano più a lungo e sono ad accensione immediata rispetto alle alogene” e non costano neppure più un fortuna. Se non è chiaro neppure così non so cosa dire, oltre che le auto impattano sui bilanci familiari ben più delle lampadine.

  2. Su Google News la metà dei siti proposti sono siti che puntano al click bait e alle esagerazioni. Puntualmente quando mi spunta qualche nuovo sito (normalmente dal dominio già sospetto) senza neanche aprire l’articolo lo elimino tra i siti che Google News mi può proporre. E via.

    Più che un problema con le elettriche, questi siti hanno un problema proprio con il giornalismo. Parliamo di giornalemotori.it. Andando in fondo all’articolo ci sono 2 link all’articolo precedente e a quello successivo. Ecco i titoli, tenetevi forte perché sono scoop straordinari:

    “Stereo in auto, il nuovo divieto è severissimo | Per ascoltare la musica devi fare così” Ora non vi faccio lo spoiler dell’articolo per non rovinarvi la gustosissima banalità dello stesso ma visto che non vivo in Iraq dubito che in Italia abbiano introdotto un divieto “severissimo” per lo “stereo” in auto. Questi signori dunque stanno portando avanti una loro campagna contro lo stereo in auto? No, certamente, come scrive VaiElettrico è clickbait.

    Passiamo all’altro articolo “Viaggi in auto, prima di caricare i bagagli rifletti bene | Multa terrificante per chi esagera”. La famosa multa terrificante. All’estero le multe terrificanti esistono, ad esempio possono essere legate al reddito o possono prevedere il sequestro del veicolo e addirittura l’arresto (ad esempio in alcuni stati USA solo per aver superato, di molto, i limiti di velocità). E quale sarebbe questa multa? “Caricare l’auto nel modo corretto è fondamentale se vuoi evitare di prendere una multa molto salata. La sanzione amministrativa, per chi non rispetta questa legge, va da un minimo di 87 € a un massimo di 344 €”. Voglio dire, pagare al più 344 € perché cammini con cavallo vivo sul tetto dell’auto o con la torre di Pisa che esce dal bagagliaio non mi pare una multa terrificante. Di che parliamo?

    Andiamo a TuttoMotoriWeb. Anche qui altri articoli strepitosi. Esempio: “Fiat Panda, nessuno sa di questo segreto: si trova proprio dentro la vettura”. Ah, e di che si tratterà mai? Allerta spoiler. C’è un cassettino posizionato sotto un sedile. Sul perché questo debba essere un “segreto” che addirittura “nessuno sa” non viene spiegato. Forse questo cassettino non è riportato nel libretto di uso e manutenzione, forse chi lo ha trovato non ne parla con nessuno e forse i venditori quando mostrano i vani portaoggetti ai potenziali acquirenti ne omettono volutamente la loro presenza. Ebbene, grazie a questo scoop, ora sappiamo che nella Panda c’è addirittura un cassettino. E’ la campagna di TuttoMotoriWeb contro gli easter egg delle case automobilistiche.

    Questi sono articoli che servono a intrattenere un certo tipo di clientela, costituita da un pubblico sprovveduto che ha proprio piacere di ritrovare questo stile anti-complottistico, il famoso non-cielo-dicono. Un po’ come quelli che si informano sulla politica guardando i tg di naked news (non ho idea se il servizio sia ancora attivo) o Dagospia. Questi siti non ce l’hanno con nessuno: scrivono usando un linguaggio che funziona con un certo pubblico, stop. Che poi noi ci lamentiamo dei nostri, ma questo “giornalismo” all’estero va tanto e da tanto tempo.

    Sfogliatevi https://www.thesun.co.uk/ , la metà delle notizie sono di ragazze mezze nude in copertina, poi finalmente verso la fine una notizia sui motori. “SPARK’S GONE EV car parks are taking up all our spots – parking is already a nightmare”. Tutto il mondo è paese (anche il Regno Unito dove le vendite delle elettriche sono alle stelle). Quello che però non riesco ad accettare è questa bufala qui: “[…] la consapevolezza che in un Paese allergico alle novità tecnologiche come l’Italia […]”. Questa è una gigantesca fake news (mi verrebbe da dire: prego citare le fonti …) e anche un po’ “auto-razzista”, perché trattare un paese come allergico alla tecnologica è come dire che gli italiani sono diversi dalle altre “razze”: negli altri paesi sono amanti della tecnologia, noi italiani invece siamo retrogradi, ci piace tanto il calesse, la pizza e il mandolino. E’ una caduta di stile e un cattivo esempio, proprio brutto …

    • Sai che si è scoperto perchè l’aereo di Prigozhin è caduto? E’ colpa di un malore che è venuto al pilota, post vaccino Covid-19. E hanno dovuto pure spiegarlo, che forse non era vero: evidentemente le immagini dell’aereo che precipita IN FIAMME non hanno fatto scattare nella mente dei più attenti che si trattava chiaramente di un BAV (Battery Airplane Vehicle).
      Qui una smentita https://www.forbes.com/sites/mattnovak/2023/08/24/viral-article-about-prigozhins-pilot-suffering-post-vaccine-myocarditis-is-fake/ scritta direttamente dal Sig. Massimo che è così riuscito a camuffare la vera causa.
      (PS: con tutto il rispetto per i deceduti non-Wagner, come i piloti, che non avevano nessuna colpa)

      • L’ultima che gira sull’argomento

        – In Russia sono in corso dei negoziati per unificare i fusi orari, perché adesso tra una parte e l’altra del paese ci sono nove ore di differenza.
        Allora il primo ministro va da Putin e dice: «Signor presidente, abbiamo un problema. Ho mandato la mia famiglia in vacanza e li ho chiamati per la buonanotte ma da loro è già mattina ed erano sulla spiaggia. Ho chiamato Olaf Scholz per congratularmi per il compleanno ma mi hanno detto che è domani. Ho chiamato Xi Jinping per fare gli auguri di capodanno ma mi hanno detto che è ancora l’anno vecchio».
        E Putin dice: «Sì, è successo anche a me: ho chiamato la famiglia di Prigozhin per fare le condoglianze ma l’aereo non era ancora partito –

  3. Perché mai si deve parlare male dell’auto elettrica? Beh, ve lo spiego io.
    Io guido l’auto da quando avevo 19 anni e adesso ne ho 60 e ho sempre avuto utilitarie tradizionali a benzina. Bene, in 41 anni non hanno mai dato problemi e mi hanno sempre portato nei posti dove volevo. E allora, se queste funzionano bene, perché cambiare?
    Ed ecco che qui esce fuori la solita manfrina delle emissioni e della crisi climatica. Ma forse non volete capire che la percentuale di emissioni di CO2 di tutte le auto europee non arriva ad 1 parte per mille di tutte le emissioni mondiali, il che è irrisorio per quel che riguarda la crisi climatica.
    In compenso mi aspetto che tra alcuni anni avremo una bella montagna di batterie esauste da smaltire come già avviene in Cina.

    • “Ed ecco che qui esce fuori la solita manfrina delle emissioni e della crisi climatica.”
      Esattamente. Grazie di avere dimostrato la tesi di Vaielettrico sulla gravità della disinformazione.
      Spiace solamente che in questo momento lei stia facendo la parte di quello che contromano in autostrada grida che gli altri sono tutti pazzi ad andare contromano e non se ne renda proprio conto: a me mette tristezza questo senso di impotenza nei confronti di quelli come lei.

      • No guardi quello che si sbaglia è proprio lei e glielo dimostro con dati ufficiali alla mano.
        Emissioni europee totali = 7% ed ecco il dato ufficiale
        https://ilbolive.unipd.it/it/news/emissioni-2021-rapporto-commissione-ue
        Emissioni globali del settore trasporti = 11,9% Ed ecco il dato ufficiale
        https://ourworldindata.org/ghg-emissions-by-sector
        Le auto sono mediamente il 70% dei trasporti su strada
        Se lei fa il calcolo (matematica semplice) ottiene
        0,07 x 0,119 x 0,7 = 0,0058 ovvero 5,8 parti per mille
        Ma questo riguarda solo le emissioni dovute ad attività antropiche e nel calcolo ci dobbiamo anche mettere le emissioni naturali (biomasse, vulcanesimo e incendi).
        Alla fine si arrivare forse a 1 parte per mille.
        Come vede la matematica da ragione a me e quindi ripeto l’influenza delle auto europee sulle emissioni globali è IRRISORIA.
        E le offese se le tenga per lei caro signore e abbia più rispetto di chi ragiona con il proprio cervello e non sta a sentire la propaganda del Mainstream.

        • Per fare le proporzioni si devono usare numeratore e denominatore omogenei.
          Lei mette al numeratore le emissioni di CO2 EUROPEE del solo autotrasporto e al denominatore le emissioni MONDIALI di CO2 per dimostrare che è inutile fare qualsiasi cosa perchè siamo ininfluenti. Citando un link che dice chiaramente ben altro (e non è aggiornato, vecchio di 2 anni).
          Si sta solo dimenticando qualche pezzo qua e là e le è stato spiegato più volte dove il suo ragionamento è fallace. Però lei ignora quello che le viene scritto.
          Soprattutto ignora un ragionamento assolutamente elementare: l’Accordo di Parigi è stato inizialmente sottoscritto (ed è vincolante) da chi produce più del 50% delle emissioni, non solo da trasporto, mondiali.
          Se lei continua a mettere al numeratore il solo trasporto europeo sta arbitrariamente giocando coi numeri, oppure ritiene che l’aria europea sia differente da quella Cinese, che sta facendo più velocemente dell’Europa intera in termini di riduzione emissioni CO2?
          Concordo sul lei che non è bello offendere, ma lei sta guidando contromano da svariati chilometri, non è certo il suo primo commento, ampiamente smentito, che pubblica qui e parla di “manfrina”, dandoci implicitamente degli imbecilli a tutti, a partire dal sito che fin troppo democraticamente la pubblica.
          Personalmente chiunque metta “Mainstream” in un suo commento nel senso utilizzato da lei si è già perfettamente classificato e squalificato.
          Esiste la scienza e poi esiste la politica. E poi esistono i disinformatori prezzolati o i semplici analfabeti funzionali arroganti e personalmente non mi interessa a quale delle due categorie lei appartenga.
          A mai più risponderle.

        • I dati “assoluti” (non frazioni, cosi evitiamo errori) in Co2:

          – 0,5 Gtonn Co2 solo le auto europee,
          – 0,83 Gtonn Co2 auto e camion europei
          – 3,34 Gtonn Co2 tutti i settori dell’europa
          (energia, trasporti, industria, case, servizi)

          – 3,6 Gton Co2 solo le auto di tutto il mondo
          – 5,5 Gtonn Co2 trasporti su strada mondo (auto+camion)
          – 8 Gtonn Co2 tutti i trasporti
          – 37 Gton Co2 tutti i settori di tutto il mondo

          la parte più importante è che le sole auto (senza camion) a livello mondiale fanno il 10%, e le auto non le hanno neppure tutti i paesi; sui paesi come l’europa pesano il 15%, in italia poi arrivano a pesare il 20%; è evidente che le auto pesano parecchio, e che converrà che le prossime nostre e altrui siano elettriche

          il totale mondiale sono 37 Gtonn di Co2, ma arrivi a di più (circa 49 come nell’infografica che hai citato) se aggiungi le emissioni di metano;
          ma le emissioni di metano decadono in 20 anni; quelle più critiche sono la Co2, che non decade, resta in atmosfera per secoli finché non viene catturata in qualche modo

          Nei tuoi conti:
          – hai mischiato il dato mondiale (11% è la media con paesi che non hanno neppure le automobili e sul totale compreso metano) con quello europeo sui trasporti; inoltre hai mischiato appunto il dato dei gas serra (Co2 + metano), con i dati percentuali europei e delle sola Co2;

          infine hai inventato che il contributo delle emissioni naturali supererebbe quello umano, mentre il realtà il contributo naturale è minore, ed anzi è un contributo netto di segno negativo, l’ambiente tenta, senza riuscirci perchè è troppa, di catturare la Co2 che emettiamo; una volta ti avevo postato una tabella in proposito ai contributi naturali, quando sostenevi (mi pare fossi tu ma potrei sbagliare) che il riscaldamento globale non era dovuto alle attività umane ma ai vulcani o agli incendi

          Se può aiutare, qui c’era una infografica fatta benino:
          https://www.vaielettrico.it/navi-inquinano-piu-delle-auto-118911-2/#comments

          I dati assoluti in Gtonn li trovi qui, occhio dati sono del 2018
          ( il dato delle auto sta ancra salendo negli anni, mentre altri settori stanno già scendendo per efficentamento):
          https://www.eea.europa.eu/data-and-maps/data/data-viewers/greenhouse-gases-viewer

          Altra pagina utile, le infografiche sul Sole 24 ore:
          https://lab24.ilsole24ore.com/cop27-dati-CO2-mondo/#

        • Anche il cemento con il quale si costruiscono, ancora oggi, le case è altamente impattante, risolviamo prima il problema delle case?
          Oppure ancora l’agricoltura, crea un inquinamento di circa 6 volte di più delle auto a scoppio, quindi smettiamo con l’agricoltura?
          Da qualcosa si deve pur iniziare e l’auto, in questo caso, è la migliore da cui iniziare in quanto puoi ottenere enormi quantità di gas nocivi per la salute in meno e in pochissimo tempo.
          Se poi in India vogliono continuare ad intossicare la popolazione chi siamo noi per impedirglielo?

        • Emissioni Mondo, se leggo bene,
          le sole auto sono più di agricoltura o cemento:

          – auto (senza camion) 3,6 G.tonn

          – cemento 1,5 G.tonn (e demolito riassorbe della co2)

          – agricoltura 2,5 G.tonn (una parte mezzi diesel, da elettrificare)

          – l’india fa la sua parte, per ragioni economiche passeranno alla fase elettrica

          Quasi tutti paesi ( a parte ad es.la Russia che va ancora a idrocarburi ed e impegnata nella tragica guerra) e tutti i settori stanno facendo la loro parte

          ======
          Qui c’ è un buon grafico con le previsioni mondiali future, utile per rendersi conto che in realtà il programma di riduzione delle emissioni di Co2 sta funzionando su scala mondiale, per cui non c’e da fare disfattismo, ma da essere ottimisti

          – India e Africa, contrariamente al luogo comune, nel loro sviluppo pare non creeranno grossi scompensi sulle emissioni di Co2, in pratica adotteranno già le fonti rinnovabili, l’efficentamento e l’elettrificazione, saltando una buona parte della fase sprecona a petrolio

          – l’area blu negli istogrammi non è solo Cina, ma tutta l’Asia e il Pacifico;
          la Cina ha già raggiunto ora il picco di emissioni e inizierà a decrescere con un certo impegno (anche perchè ne ha un guadagno economico/strategico, energia rinnovabile a basso costo); l’asia come blocco intero invece raggiunge il picco tra pochi anni e poi inizia a decrescere anche lei

          https://www.esg360.it/esg-smart-data/come-stanno-evolvendo-le-emissioni-di-co2-nel-mondo/

    • eh ma che toni, tutto bene li o siamo agitati ? che poi sarà la ennesima volta che scrivi lo stesso messaggio e ogni volta ti spieghiamo i dati con educazione

      Le emissioni mondiali di tutti i settori di tutti gli stati sono circa 37 Gtonn di Co2, dall’anno prossimo probabilmente già in diminuizione;

      Le auto europee da sole fanne ben sono 0,5 Gtonn di Co2, già cosi (con un confronto scorretto tra pele e mele) si intuisce che non sono poche

      Italia
      – automobili emettono il 21% del totale annuo ( 70 megatonn Co2 su 334 )
      – se aggiungiamo i camion/autobus/mezzi pesanti si arriva al circa 30%

      Europa:
      – automobili emettono il 15% del totale ( 0,5 gigatonn Co2 su 3,34 )
      – se aggiungiamo i camion etc si arriva al circa 20% (come in infografica)

      Pianeta (media con paesi senza automobili)
      – automobili emettono il 10% del totale ( 3,6 gigatonn Co2 su 37 )
      – se aggiungiamo i camion etc si arriva al circa 15%

      Speciamente in italia pare abbiamo molte emissioni di Co2 dalle automobili rispetto all’europa, sarebbe il caso di ridurre le emisioni (elettrificando le auto nuove)

      Strategia:

      – passando il parco auto in elettrico le emissioni si ridcono a 1/3 già oggi
      – con il miglioramento dei mix energetici per produrre i kwh nei prossimi 10 anni
      – con il primo riciclo delle batterie che avrriverà anche anche questo

      si arriva a una riduzione del 90% ( si scende a 1/10) delle emissioni del settore auto, forse prima del 2050

      Gli altri settori (energia, industria, etc) (e gli altri paesi stranieri) stanno già facendo la loro parte

      Inoltre, in questo caso il beneficio ambientale coincide con un beneficio energetico (economico),
      i Paesi che effettuano la transizone energetica a fonti rinnovabili e elettrificazione dei servizi, avranno costi dell’energia che scendono e sviluppo

      Secondo me, chi è contrario a prescindere, non non è solo poco attento al futuro ambientale, è più che alto molto poco scaltro, chiuso nella nostalgia del passato, desidera che l’italia de nostri figli diventi un paese più povero

    • Fingiamo che non ci siano problemi col clima, e che tutta l’energia elettrica sia prodotta col carbone, due assunti falsi, il solo fatto che la produzione di energia elettrica è concentrata in una centrale permette di depurare i fumi di scarico da quasi tutti gli inquinanti e comunque di tenerli lontani dai centri abitati finché non sono abbondantemente diluiti nell’aria mentre avere milioni di stufette singole che girano per le città, magari con le marmitte manomesse perché il FAP da problemi, permette solo di mantenere l’aria inquinante, di causare migliaia di morti all’anno (1,4 milioni nel mondo fonte: urly.it/3wzxq), di provocare asma ed allergie non solo agli adulti colpevoli d’essere arrivati a questo punto ma anche ai bambini appena nati o di pochi anni. La transazione all’elettrico serve anche per questo, peccato che nessuno si decida a dirlo chiaramente e ci si concentri solo sul cambiamento climatico

    • Guardi, visto che dal tubo di scarico dell’auto non esce solo la CO2, le propongo un bel test:
      Andiamo ogniuno nel proprio garage, accendiamo la propria auto e dopo un’ora torniamo qui a raccontarci l’esperienza.
      D’accordo?
      Bene, io vado.
      Attendo di leggere il suo commento sull’esperienza.

    • Sig, MASSIMO,
      lei si chiede perché cambiare? Ecco forse l’articolo di cui metto il link in questo post le mostrerà dei dati interessanti della CO2 media emessa per kim nei vari paesi dell’europa.
      La fonte come potrà notare è l’ACEA (Associazione Costruttori Europea Automobili, traduzione in italiano), quindi di tutti i produttori europei di ICE e non.
      Ecco, in Norvegia dove l’80% delle auto nuove è elettrica si ha il dato più basso.
      Forse questo potrà esserle d’aiuto per una riflessione più costruttiva sul perché la UE ha deciso di puntare alla decarbonizzazione in tutti gli ambiti della nostra vita, ed ho scritto tutti, non solo relativo ai trasporti.
      https://www.acea.auto/figure/average-co2-emissions-from-new-passenger-cars-by-eu-country/

    • Non ho mai visto tanta pigrizia mentale. In 60 anni questo è il pensiero più complesso che riesci a sfornare ? preoccupati !!

  4. “l’articolo del Giornale, da sempre nemico giurato dell’auto elettrica, parte dall’assunto che, pesando di più, le EV consumano maggiormente i freni”. Non so quale articolo avete letto ma l’articolo linkato parla di una maggiore usura degli pneumatici dovuta al maggior peso delle ev e alla coppia istantanea erogata dai motori elettrici. L’articolo , a parte qualche esagerazione, è tecnicamente corretto visto che è risaputo come gli pneumatici delle ev si consumino prima per il combinato disposto del maggio peso e della maggiore coppia, che provoca una maggiore abrasione per attrito radente alla partenza/ripartenza(soprattutto se non si sa o non si vuole gestire opportunamente l’erogazione della coppia).Ricordo che la normativa euro 7 stabilisce dei limiti sul PM10 sia per le polveri rilasciate dai freni che per l’abrasione degli pneumatici.

    • L’ho notato anche io e ho provato a verificare la copia cache di google e di altri servizi di archiviazione ma o non c’è o è stata archiviata oggi stesso. Presumo che sia stato cambiato dopo la pubblicazione a seguito di segnalazione di qualche lettore: è un’abitudine piuttosto fastidiosa quella di aggiornare gli articoli senza lasciare almeno la scritta “modificato”, è una pratica che viene sistematicamente segnalata da Paolo Attivissimo (“Il Disinformatico”), da BUTAC e da OPEN, molto fastidiosa perchè si lancia il sasso, si nasconde la mano e a volte persino lo stagno.

    • Si è probabilmente vero ma la CO2 generata in meno nel ciclo di vita, nonché il particolato nettamente inferiore, fanno dell’auto elettrica un mezzo straordinariamente superiore alle auto termiche. Il tema va visto nella sua globalità, visioni parziali servono al più per sostenere la propria tesi. Un po’ come accontentarsi che la propria squadra, che ha perso, ha però preso due pali.

    • Non vedo elettriche che partono sgommando in ogni dove.
      Se capita è perchè qualcuno si vuole “divertire” o per l’irregolarità del terreno.
      Non so quanti Km fate, il mio primo cambio gomme è avvenuto a 51.000 e 3.000 Km potevo farli ancora ma ho preferito cambiare.
      Con la precedente termica non ho mai superato i 40.000.

      • In realtà appena tornato da una settimane di ferie a ponte di legno e dintorni nonché giretto a saint moritz con il treno…devo dire che abbiamo coñtato con mil figlio non più di una ventina di elettriche in giro..cittadina di Saint moritz compresa dove ovviamente la facevano da padrone bentley etc..oltre alle normali alida fiat etc…e dire che di km in autostrada tra andare e venire ne abbiamo fatti più di 1200…

    • IMHO invece anche “tecnicamente” è sbagliato (oltre che ideologiocamente)

      le gomme vengono dimensionate in base al peso del veicolo, poi durano lo stesso numero di km; le elettriche pesano mediamente +15%, significa che hanno gomme leggermente più latghe, che faranno gli stessi km, poi certo con un po’ di particolato in più

      Per il resto, la polemica è molto vecchia e ripetuta… bla bla bla, polveri freni ridotte a 1/3, polveri scarichi assenti, soprattutto emissioni Co2 1/3, etc

      Anche il Giornale non sta messo bene se fa ancora ste robe, se proprio deve fare campagne ideologiche ma non trova argomenti migliori, stanno messi malissimo

      Il mondo sta già cambiando, almeno in questo particolare dell’elettrificazione in meglio direi..almeno godetevi il viaggio

      • niente, continua a scrivere stupidate sulle gomme da non si capisce quale conoscenza sull’argomento: non è obbligatorio commentare in continuazione come invece sta facendo.
        IMHO

        • Ci deve spiegare, con i fatti e la sua sbandierata esperienza, perchè un altro lettore avrebbe scritto stupidate. Fino a quel momento l’unico a scrivere stupidate è lei.

        • chistiano

          tu purtroppo temo sei un’esempio di leoncino da tastiera, che nell’anominato meno sa e più usa maleducati, immagino anche più utenze fake per trollare,
          dal modo pontuto con cui ti sei attaccato a questa mia risposta cosi innoqua,
          direi che sei risentito anche per altre repliche che hai ricevuto da me quando postavi con altri alias

          ti posso dire di avere delle competenze, ma di trovare di cattivo gusto di esibilrle “in stile lei non sa chi sono io”, se uno le cose le sa, di solito riesce a spiegarle in modo semplice e questo è sufficente

          per cui se hai delle annotazioni tecniche esponiti segnalando in modo preciso cose c’è di scorretto, invece di usare argomenti ad personam che sono da poverini, da suocera diciamo, passivi aggressvi, leoncini da testiera..dai ho finito i sinonimi

          PS.. che vita grama fare il troll.. sicuro che non hai competenze per fare altro?

    • Come suggerito da Guido Bacciarini non andrò a vedere gli articoli, non voglio fare loro pubblicità, ma se è vero che in uno c’è scritto che le EV consumano di più i freni, siamo agli antipodi dalle osservazioni oggettive.

    • “pneumatici speciali per veicoli elettrici”, non esistono “pneumatici speciali”, le BEV montano o possono montare gli stessi identici pneumatici delle ICE equivalenti.

      “Vi sono brand come Tesla che garantisce 8 anni di garanzia ai pacchi batterie, ma dopo cosa accade?” TUTTI i brand garantiscono almeno 8 anni. E accade quello che accade ad un motore Audi che ha la garanzia legale di 2 anni per il quale mai ci siamo preoccupati che al 25mo mese smettesse di funzionare.

      “in futuro i prezzi delle EV, sul mercato dell’usato, crolleranno sempre più.” sì, ma non per le ragioni che sottintendono loro: crolleranno perchè scenderà il valore del nuovo, non c’è in arrivo nessuna tecnologia rivoluzionaria, i cambiamenti avverranno relativamente lentamente, non è che fra un anno le nuove BEV avranno il doppio di autonomia, avranno il 5% in più. Quando qualcuno prova a dirmi che la mia Model 3 usata si è deprezzata di 15.000€ in un anno, gli faccio notare che se la sto vendendo usata vuol dire che probabilmente ne sto comprando un’altra nuova: che pago 15.000€ in meno.

      “Se, improvvisamente, tutti passassero alle auto elettriche non vi sarebbero sufficienti colonnine per gestire il fabbisogno”: la produzione mondiale annuale di BEV non copre il parco macchine italiano, perchè “si avveri” la loro previsione TUTTO il mondo dovrebbe smettere di comprare BEV e PER ANNI le dovrebbero comprare solo gli italiani. Questa frase è analoga al “se mia nonna avesse le ruote e due manici sarebbe una carriola”. La transizione di 38 milioni di veicoli con un immatricolato nuovo annuale di 1,3 milioni di auto richiederà TRENTA anni: direi che il tempo per installare nuove colonnine lo abbiamo, che ne dice?

      Se a lei sembrano oggettive osservazioni, non fa che confermare la preoccupazione di Vaielettrico: è così largamente diffusa la disinformazione che ha preso il posto dell’informazione e l’ignoranza (nel senso letterale e non offensivo del termine) purtroppo non permette di distinguere il ragionevole dall’assurdo, figuriamoci dal plausibile.

  5. Premesso che quel sito è uno dei tanti che è bloccato nel mio firewall da anni, Redazione vi suggerisco quando mettete il link ad un sito del genere (che sia il blog di Porro piuttosto che qualsiasi altro sito) di utilizzare un servizio di mirroring per NON generare traffico e quindi regalare al sito una popolarità che NON meritano, perchè se voi avete ogni mese un milione di lettori unici il rischio è di regalare a loro un milione di visualizzazioni che vengono monetizzate. Anche i motori di ricerca indicizzano automaticamente la pagina e più voi avete visualizzazioni più loro salgono di ranking.
    Si può usare, ad esempio, archive.is dove salvare una copia e poi mettere il link alla copia.

    Cito una perla dell’articolo: “Se, improvvisamente, tutti passassero alle auto elettriche non vi sarebbero sufficienti colonnine per gestire il fabbisogno”. Chissà come si potrebbero improvvisamente acquistare 30 milioni di veicoli elettrici, di gran lunga superiore all’intero venduto mondiale di veicoli elettrici degli ultimi 10 anni.

    Se, improvvisamente, tutti imparassero ad usare il ragionamento critico, non vi sarebbero sufficienti prodotti editoriali adeguati per gestire il fabbisogno di verità.

    • Aggiungo, alla luce del fatto che l’articolo del “Giornale” non parla di freni ma di pneumatici, che linkare una copia permanente di un servizio internet backup garantisce di potere scrivere dello stesso articolo, perchè se viene cambiato (su segnalazione o proteste) poi si discute di qualcosa che non c’è più e sembra persino che si sia letto altro.

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