Home Nautica Brigantes, un veliero che riapre le antiche rotte commerciali

Brigantes, un veliero che riapre le antiche rotte commerciali

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Il brigantino nel cantiere di Trapani
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Trasportare con un veliero prodotti biologici ed artigianali grazie all’energia del vento e con l’ausilio di un motore elettrico. Un’operazione da sognatori, un progetto firmato da un gruppo di austriaci, tedeschi ed italiani per riportare in mare  Brigantes: un brigantino del 1911 in fase di restauro.

L’idea è stata partorita dai soci della società di trasporto Brigantes Shipping Ltd. fondata dai fratelli Oscar, maestro d’ascia, e Daniel Kravina, imprenditore; dall’ingegnere navale tedesco Tobias Blome e dal marinaio siciliano Giuseppe Ferreri. che poi in navigazione hanno trovato altri 50 piccoli soci.  La mission è semplice: “Offrire un’alternativa di trasporto merci sostenibile grazie al solo utilizzo dell’energia del vento e di quella rinnovabile autoprodotta a bordo”.
I clienti di Brigantes sono stati già individuati: “Gli operatori attivi nel settore della produzione di alimenti biologici e del commercio equo solidale, ai quali sinora mancava la possibilità di trasportare le proprie merci in modo coerente alla filosofia aziendale”. C’è già un movimento di armatori e gestori di barche a vela su questa scia, stiamo parlando dei soci che hanno costituito Sail Cargo Alliance e in Francia e nei paesi nordici esistono già linee di trasporto ad emissioni zero. Senza dimenticare il micro progetto di Venezia.

Lavori sullo scafoIl veliero si trova nel cantiere navale Da.Ro.Mar.Ci D’Amico di Trapani. “Una prima fase dei lavori di restauro è in via di completamento – spiegano gli armatori tramite l’ufficio stampa – ad essa seguirà la ricostruzione degli interni e delle sovrastrutture – per la maggior parte in legno –, la riprogettazione e ricostruzione dell’apparato velico sulla base dei disegni originali dell’ epoca ed il ripristino del sistema elettrico con l’integrazione di fonti energetiche rinnovabili: fotovoltaico, turbine aerodinamiche”.

Sul crono programma si è fiduciosi: “Siamo a buon punto, poi c’è da individuare  un secondo cantiere nel Mediterraneo che sarà una sorta di scuola, un laboratorio aperto. Poi  Brigantes trasporterà i prodotti tra l’America del Nord, il Sudamerica ed il Mar Mediterraneo: caffè biologico, fave di cacao, rhumtè delle Azzorre ed altri ancora”. Non ci sono problemi di spazio: il brigantino, 30 metri di lunghezza, in stiva può caricare fino a 220 tonnellate. Per diversificare le entrate si punta ad ospitare passeggeri, fare formazione ed organizzare eventi.

Immagine d'epoca del veliero
Immagine storica del veliero

Ma prima di centrare questi obiettivi si dovrà completare il restauro, servono fondi e si punta alle donazioni ovvero il crowd-investing con le azioni che permettono di diventare comproprietari della nave: delle 800 azioni messe in vendita ad un prezzo di 1000 euro ciascuna, su di un totale di 1600, ne sono state vendute più di 200, andando a finanziare più di un quarto dei lavori. 

Il motore elettrico

Brigantes va a vela, ma sarà dotato di un articolato sistema di propulsione elettrico come spiegano i responsabili: “Il fulcro di tutto il sistema è un pacco batterie al piombo da 24 Volt. Questo pacco batteria verrà tenuto sempre carico sia da una serie di generatori eolici, che da pannelli fotovoltaici, che andranno a coprire tutta la pilothouse”, per poter utilizzare le utenze funzionanti a 230V alternata. “Verranno usati inverter che trasformeranno i 24V in corrente continua a 230V alternata. Questo permetterà di alimentare frigoriferi, freezer e altri apparecchi domestici. Per motivi di sicurezza ci saranno 3 impianti, completamente separati ed indipendenti a 24V. Nonostante ciò sarà possibile mettere in parallelo tutti i sistemi in caso di necessità”.

Ci sarà anche un generatore diesel da 70kw: “Sarà sempre presente come back up, servirà sia per l’alimentazione del motore principale, che verrà usato il minimo possibile solo entrando o uscendo dai porti e per ricaricare i vari pacchi batteria  ed in extremis a far funzionare pompe di sentina ad alta capacità”. Infine ci sono altre soluzioni al vaglio come: “Aggiungere un semplice alternatore, come quello di un’auto, sull’asse elica principale, che verrà trascinato dalla barca quando andrà a vela. Economico e abbastanza semplice da installare”.

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