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Basta uno scontro e l’elettrica è da buttare? Falso

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Basta uno scontro e l’auto elettrica è da rottamare? Falso, le statistiche smontano anche questo luogo comune su cui si continua a speculare sui social.

basta uno scontro
Il titolo dell’inchiesta pubblicata on-line da Road and Track.

Basta uno scontro e…? È vero il contrario, numeri alla mano

A smontare l’ennesima leggenda metropolitana anti-elettrico ha pensato una delle testate automobilistiche americane più famose Road and Track (qui l’inchiesta). Interpellando assicuratori ed esperti del settore. Il reportage voleva anzitutto verificare se è vero che, avendo alcune parti sensibili come il pacco-batterie, la rottamazione post-sinistro fosse più frequente nelle EV.  Ma i dati dimostrano il contrario, in particolare quelli raccolti in uno studio dell‘Highway Loss Data Institute (HLDI): “Tra tutti i sinistri verificatesi negli Stati Uniti, le auto a combustione hanno tre volte più probabilità di dover essere distrutte dopo un incidente rispetto ai veicoli elettrici”. Si parla del 18,4% delle collisioni, rispetto al 6,1% dei veicoli elettrici. I dati dello stesso istituto mostrano poi che i modelli elettrici in media costano solo il 2% in più per la riparazioni

basta uno scontro
Il crash-test della Hyundai Kona svolto da Euro NCAP.

Rottamazione più frequente tra le auto a benzina

Lo studio ha analizzato in particolare due modelli disponibili sia a benzina sia in elettrico,  la Hyundai Kona e la Volvo XC40. Confermando che statisticamente sono le versioni a benzina ad avere “maggiori probabilità di essere rottamate dopo un incidente“. Ma c’è un problema più ampio che riguarda tutte le vetture, segnalato da Matt Moore di HLDI: “Il costo di riparazione dopo un urto di tutti i modello recenti è aumentato del 30% in tre anni“. Il colpevole non è la batteria delle auto elettriche, ma il fatto che tutte le vetture si stanno trasformando in oggetti sempre più “complessi e lussuosi“. I sensori e le altre tecnologie legate alla sicurezza sono molto costosi quando si tratta di ripararli. E la moda dei SUV non fa che aggravare il problema. L’inchiesta cita Ryan Mandell, responsabile dei dati dei sinistri di Mitchell, un fornitore di software per assicuratori, “Riportare un’auto allo stato in cui si trovava prima del sinistro non è mai stati così complicato e la situazione non potrà che peggiorare“. Ma non per colpa dell’elettrico.

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29 COMMENTI

  1. Invito tutti a fare un interessante gioco, così ragioniamo su dati veri.

    Prendete una delle tante assicurazioni online (non Verti: non fanno full Kasko per Tesla), chiedete un preventivo di una Model 3/Model Y con full kasko (senza dare la targa, ovviamente), poi chiedete un preventivo di una macchina di prezzo equivalente, ICE, di una marca a piacere (Una VW Passat, per esempio, o una Toyota, evitiamo pure Mercedes/Audi/BMW così non c’è l’alibi del “eh, ma quelle sono care coi ricambi”), purchè costi la stessa cifra, con gli stessi parametri. E confrontate quello che vi chiedono per una full kasko.

    Ora, o le assicurazioni sono impazzite e non sanno fare i loro interessi, o usano i database dei sinistri.
    La prova non è “empirica”, è sostanziale.

    Voi mi direte: Tesla non vale, perchè è un mondo a parte, i ricambi costano molto meno degli altri brand perchè la supply chain è cortissima; in compenso la mano d’opera è ben oltre i 100€ orari e questo dovrebbe compensare ampiamente.

    E Tesla non può essere ignorata, dato che è il brand più venduto al mondo e nel caso della Model Y, il veicolo più venduto al mondo in qualsiasi motorizzazione, siamo anche in presenza di un retrotreno monopezzo che deve essere sostituita completamente: questo fa lievitare i prezzi in caso di tamponamento, che è uno degli urti più frequenti. E nonostante questo, per alcune assicurazioni costa leggermente di più di una equivalente ICE, per altre costa meno. Certamente non il 50% in più.

    Per la cronaca e in totale trasparenza, per la mia Model 3, Full Kasko con 500€ di franchigia e 0% di aliquota, vogliono 589€ per 39.300€, cioè l’1,5% del valore assicurato.

    Sto ancora aspettando che qualcuno dei sostenitori dell’incendio facile mi spieghi perchè io paghi 6,25€ di assicurazione incendio a fronte di un valore assicurato di 39.300€ quando con una qualsiasi Panda da 15.000€ mi chiedono 30€, dato che le elettriche si incendiano più facilmente: il ragionamento è il medesimo.

    Provate e scriviamo qui i valori che ottenete?

  2. Studio realizzato da un bambino dell’asilo che ha tralasciato una marea di dati fondamentali per poter fare una vera statistica

    • Se continua a fare l’insulso provocatore finirà dritto nel cestino. Non perda altro tempo

  3. Per chi non avesse voglia di leggere il report.

    Le vetture utilizzate nello studio sono queste (ogni riga contiene l’elettrica e la termica, indicate in modo un po’ approssimativo e ciò rende difficile stabilire i prezzi in modo preciso):

    2012–14 Toyota RAV4 EV electric 5dr \ 2WD RAV4 4dr 2WD
    2012–18 Ford Focus electric 5dr \ Focus 5dr
    2013–17 Smart Electric driver 2dr \ ForTwo 2dr
    2013–19 Fiat 500 electric 2dr \ 500 2dr
    2013–15, 2017 Smart Electric drive convertible \ ForTwo convertible
    2014–16 Chevrolet Spark EV electric 5dr \ Spark 5dr
    2015–19 Volkswagen E-Golf electric 4dr \ Golf 4dr
    2015–19 Kia Soul electric station wagon \ Soul station wagon
    2019–20 Hyundai Kona electric 4dr \ Kona 4dr

    Secondo me fare una statistica sulle elettriche lasciando fuori Tesla, che era per la stessa ammissione di Musk affetta da grandi costi in sede di riparazione, tanto che apportarono modifiche consistenti al design (lo dice lo stesso articolo) non serve quasi a nulla.

    In ogni caso, venendo al report, le corrispondenti auto termiche di questa lista, almeno in Europa, sono corrispondenti per modo di dire perché costano decisamente molto meno e, pertanto, il delta tra il costo di riparazione ed il valore dell’usato si assottiglia e la rottamazione diviene più conveniente. In aggiunta, molte delle elettriche della lista nascono sulla stessa piattaforma delle termiche e non vedo perché le riparazioni dovrebbero costare diversamente.

    Con tutto il rispetto, paragonare una Tesla model 3 ad una dozzina di berline di pari prezzo diffuse negli Usa sarebbe stato più interessante e non escludo che avremmo avuto risultati analoghi. Questo studio, viceversa, non dà informazioni utili perché paragona mele con carciofi, ad essere generosi.

      • Direi di no, a meno che non si voglia sapere quanto costa o se è più frequente rottamare una Tesla.
        Dal punto di vista del metodo è più rappresentativo e rigoroso il lavoro fatto nello studio.
        Poi il ragionamento di luca l’ho anche compreso ma se paragono un Model 3 con una berlina di pari prezzo sto distorcendo completamente la tesi iniziale.
        Non sono infine d’accordo sulla chiosa che dice che lo studio paragona mele con pere, ribaltando ulteriormente il ragionamento.

        • Ni, nel senso che, se prendo un paio di passanti a caso e gli chiedo il nome di un’auto elettrica, mi dicono sicuramente Tesla e non Chevrolet Volt:) In questo senso, un’analisi sulle elettriche senza Tesla mi pare un po’ oziosa, ma non ho dubbi che i dati siano veri.

          La questione del pari prezzo, invece, è fondamentale, almeno fino a che non si parla di supercar da 200.000 Euro che difficilmente vengono rottamate. E’ infatti del tutto ovvio che, con un danno da 30.000 Euro, una vettura che ne costi 27.000 la rottami, mentre con una da 40-45.000 Euro ci inizi a pensare. Visto che la differenza di prezzo nelle elettriche di cui alla lista rispetto alla controparte a benzina è di notevole ordine di grandezza (vedi le Smart e le 500 per dire) in questa accezione parlavo di paragonare mele con carciofi. Non siamo ancora alla Twingo ed alla Ferrari di Shakira, ma il concetto è quello:)

          Dopo di che, dal mio punto di vista, più che ai danni alle parti che sono uguali su Bev ed Ice, i cui costi di riparazione dovrebbero essere analoghi (soprattutto per auto nate sulla stessa piattaforma) a me interesserebbe sapere quale sia l’ìincidenza di danni alla batteria e quante volte sia da sostituire a seguito di un sinistro perché, per adesso, le batterie di trazione costano come una colazione da Tiffany e conoscerne la resistenza agli urti sarebbe un’informazione utile.

          • ..la batteria è infognata la centro del pianale e in basso, non è facile danneggiarla in modo diretto nemmeno in urto laterale, se arrivi a quel punto l’auto di solito è già da pressare, comuqnue sì, è una differenza da considerare, da capire quanto incida nella statistica;

            è stato comunque un punto su cui le assicurazioni almeno all’inizio hanno sbattuta la testa, nel sesno che era una novità e no sapevano come trattarlo, inzialmente pare cambiassero anche batterie sane (o dichiravano total loss) solo per scrupolo, di evitare strascichi se poi veniva fuori un danno successivo o su suggermento dei brand stessi, i quali a loro volta se ricordi non davano accesso alle assicurazioni ai dati di bordo (BMS e accelerazioni g);

            ad oggi sono passati un paio di anni, credo / immagino che le assicurazioni si siano fatti un’ po di esperienza minima e gestiscano meglio queste valutazioni (cioè batterie con involucro fisicamente non danneggiato, possono essere testate a fondo anche con strumentazione ormai triviale e se a posto non sostitute)

            ..piuttosto, parlando di “colazioni da Tiffani”, nel vano motore di una termica che non sia una superutiliatria ci sta un motore e tutti gli innumerevoli accessori, che in caso di urto anche medio su una termica te li giochi, se li sommi in base all’entità dell’urto fai quasi il costo di una batteria, e sono in aggiunta ai danni di carrozzeria, e possono far pendere labilancia verso dichiarare un “Total loss”; questa è invece una differenza di senso contrario, che forse incide di più sulla statistica ?

            Cioè, un urto anche solo medio medio anteriore è più frequente che un urto molto forte laterale?

            C’è un grafico nel report, sono quasi tutti urti frontali, più un pò do tamponamenti , e pochi urti laterali (di cui solo una parte abbastanza violento da piegare anche la parte bassa e piì interna del pianale, mentre di solito l’urto laterale si scarica prima sulle portiere e sui piloni verticali abitacolo; se arriva a piegare inbasso, hai già piegato anche il tetto e in definitiva tutta l’auto )

    • Ciao.. vedi grafico a pag.15,
      nel 2013 le elettriche erano costose da riparare, nel 2019 i costi si sono ridotti

  4. Il dato citato da Vai elettrico (18% vs 6%) è il dato più “forte” tra quelli disponibili nella ricerca, è usato per attirare l’attenzione (anche giustamente, visto il tormentone contrario)

    poi andando a leggere l’articolo in inglese citato, a seconda dei raggruppamenti/tipi di dati, la differenza può essere meno marcata, ma resta favorevole alle elettriche

    incuriosito ho seguito il link al PDF riassuntivo delle ricerca originaria, sono 17 pagine in inglese abbastanza potabile e rese meno noise da un buon numero di grafici

    Il lavoro di statistica che è stato effettuato nella ricerca citata qui sopra, a me sembra ben fatto (a meno che non si siano inventati i dati grezzi e nessuno glielo abbia contestato), e ovviamente la base di dati è più che abbondante per avere significatività statistica (altro che “sigh.. la “realta” è che non ci sono abbastnza dati”)

    Hanno trattato i dati catalogandoli, e suddividendoli o aggregandoli a seconda, per:

    – annata (singoli anni, e anche raggruppamenti, es. sino dal 2010 al 2019 e dopo il 2019)
    – modello (ICE ve BEV stesso modello)
    – valore dell’usato
    – tipo di urto

    Questo ovviamente considera anche gli argomento triviale che un ‘auto recente ha più valore dell’usato ma anche molta più sensoristica ( ADAS ) e accessori/finiture da riparare

    Mi pare anzi sia stato fatto uno sforzo statistico fin troppo raffinato, degno di migior causa che di un argomento di automobili, ma immagino giustificato dall’interesse delle assicurazioni sul tema

    Gli indici risultanti di Total loss (vettura dichiarata non eceonomicamente riparabile) minori, più favorevoli, per l’elettrica, sono una sorpresa degna perlomeno di attenzione, visto il tormentone contrario mediatico a cui siamo abituati

    ===============
    Fin qui sono dati, da seguire ancora perche il tema periodicamente salta fuor con artcoli sui giornali;

    poi se dovessi darmi una spiegazione intuitiva personale, questa arbitraria e obiettabile:

    A) i casi sfaforevoli all’elettrica potremmo riassumerli in una sottoclasse degli urti laterali, in dettaglio quelli molto violenti che arrivino a piegare la scocca al punto da danneggiare anche la batteria (e per una serie di motivi tecnici che non sto a discutere qui, è meno banale di quanto sembri, i costruttori ci hanno pensato un minimo insomma quando progettavano l’integrazione tra scocca e batteria);
    questi urti, oltre a non essere cosi frequenti, quasi sempre implicano un danno alla scocca cosi esteso (con deformazioni che si propagano a tutta la cellula centrale) da decretare un Total Loss ( vettura non economicamente riparabile ) in percentuali elevate e in definitiva simili sia nel caso di ICE che di BEV, causando poca differenza nella statistica complessiva;

    personalmente di solito aggiungo anche che in caso di urto violento (laterale o frontale), il mio interesse prioritario sarebbe in realtà non riportare danni fisici come occupante, e in questo il pianale più massiccio e con baricentro basso delle elettriche lo trovo preferibile;
    mentre su urti medi, si, mi interessa di più anche valutare la riparabilità dell’auto piuttosto che la liquidiazione del mzo da parte dell’assicurazione come “total loss”

    B) i casi favorevoli all’elettrica mi aspetto che siano urti importanti nella parte frontale di diverso grado, da medio o violento; la parte anteriore della vettura è quella del senso di marcia, motivoo triviale per cui è spesso coinvolta negli urti; sulle vetture elettriche nella parte anteriore c’è più spazio vuoto collassabile e meno componenti interni da riparare,

    esempio, a 6000-10000e di danni di carrozzera su un’auto seminuova ( o meno su un auto più usata su cui il carrozziere e l’assicurazione valutano eentualmente anche l’utilizzo di parti di carrezzeria recuperate usate o la riparazione delle mie danneggiate) magari su un’elettrica non se ne vanno ad aggiungere altrettanti Euro in parti meccaniche danneggiate nel vano motore ( motore stesso e le tante parti accessorie), ma solo riparazioni meno impegnative, radiatore, raccordi tubazioni e particolari di sistemi accessori abbastanza ben riparati più all’interno (es il sistema di cimatizzaione) e la vettura verrà allora riparata

    i casi A) sarebbero statisticamente più rilevanti e differenziati in favore delle elettriche rispetto ai casi B) di impatto laterale molto violento, che però comprensibilmente sono lo spauracchio ( sostituzione della batteria ) che finisce sempre sui giornali o nelle discussioni

    Se così, sarebbe forse un caso (non il primo) in cui la realtà della statistica e un luogo comune percepito o montato non coincidono

  5. “The vehicles included in this study were electric vehicles and their exact conventional counterparts”.
    Le statistiche sono come il codice binario: esistono 10 categorie di persone, quelli che lo capiscono e quelli che non leggono le fonti ma sentenziano.

    • /// “The vehicles included in this study were electric vehicles and their exact conventional counterparts” \\\ Dove ha trovato questa frase ? Io ho trovato questa che mi sembra confrontabile : “in a HLDI study of 11 models that offer both gasoline and fully electric versions […] EV versions now cost a negligible two percent more to repair ” su cui non ho nulla da eccepire ma in altre parti dell’articolo si legge “[Tesla model S] average collision losses are double the average” o “EVs cost substantially more to fix, at $6,787 per collision versus $4,420 for cars of all model years in 2022” e cosí via.. Come anche osservato con altre parole dal giornalista di R&T, direi che le variabili in gioco sono cosí numerose da non permettere di giungere a conclusioni nette.

    • Signor Guido, credo solo che si sia fatto notare come il sottogruppo considerato dallo studio sia prossimo ad essere irrilevante. Lei ricorda che le assicurazioni inglesi hanno invece detto poche settimane fa che preferiscono rottamare che riparare le Bev, ma anche lì abbiamo detto numeri e dati iniziali.

  6. Come sempre i dati non bisogna solo capirli ma anche interpretarli ed analizzarli. Le assicurazioni dichiarano come da “rottamare” un’auto non appena il costo di riparazione supera il valore dell’auto. Poiché le auto termiche mediamente costano meno e girano dei ruderi su ruote, mi pare normale che vengano dichiarate più sovente come da rottamare, visti i risicati valori residui delle auto coinvolte. Adesso rapportate quanto ho detto al numero di auto elettriche circolanti e ditemi se il dato emerso vi appare ancora tanto positivo.

    • Buonasera, gli studi però bisogna anche leggerli, se lei avesse letto l’articolo (in inglese) avrebbe visto che “The vehicles included in this study were electric vehicles and their exact conventional counterparts. The conventional counterpart had to have a gasoline-powered engine and the same platform and nameplate as the electric vehicle. Model years were limited to those where both the electric and conventional versions were available. A total of nine
      vehicle pairs were included, with model years ranging from 2012 to 2020.”
      Quindi non hanno preso nuove macchine elettriche e ruderi termici.

      • “Chi si loda s’imbroda” dice il proverbio e qui abbiamo un no-bev che non legge ma scrive “i dati non bisogna solo capirli ma anche interpretarli ed analizzarli.”
        Passerò tutta la sera a cercare di capire come si possano analizzare dei dati senza leggerli” 🤷

        • Leggo dall’articolo di vaielettrico: “tra tutti i sinistri verificatosi in USA” (come si evenice che non sono state paragante auto diverse?)…. “in particolare” (si, ma solo?)

          Cmque, prezzo Hunday Kona a benza: 27500€, elettrica: 37500, prezzo xc 40 a benza: 38000€, elettrica 50000€. Il mio ragionamento non fa una grinza, leggendo o meno la fonte.
          Guido siamo nel 2023 suvvia, dovresti sapere che non c’è più binarietà, bisogna fare ragionamenti… Fluidi😉

          • L’elettrica più venduta al mondo (e in particolare in USA) costa meno della corrispondente auto ICE di pari segmento e categoria.
            Il ragionamento ha bisogno di crema antirughe!
            (Esadecimale può andare? O andiamo su analogico?)

  7. /// A smontare l’ennesima leggenda metropolitana anti-elettrico ha pensato una delle testate automobilistiche americane più famose \\\ Piú che smontare la leggenda direi che piú che altro conferma l’estrema eterogeneitá del parco automobilistico circolante, composto da modelli sia termici che elettrici e inoltre costruiti in periodi lontani fra loro anche decenni. Quindi secondo me è ancora presto per trarre conclusioni definitive, bisognerá aspettare il completamento della Transizione, e nel frattempo cercare di capire le particolaritá dei vari “sottogruppi”.. Per esempio la differenza fra il “fuoriclasse” Tesla e gli altri (vedi anche https://www.vaielettrico.it/il-carrozziere-e-piu-caro-con-lauto-elettrica/ e https://www.vaielettrico.it/problemone-riparare-le-elettriche-dopo-certi-incidenti/)

    • Abbiamo due fonti, dati aggregati in maniera poco chiara, dire falso mi pare quanto mai azzardato.

      La realtà è che non ci sono ancora dati a sufficienza, come nel caso incendio, dove le termiche nel calderone sono spesso anche vecchie di 15 anni e le si usa per supportare il maggior rischio incendio in causa di incidente.

      Esistono le mezogne, le sfacciate menzogne e le statistiche…( cit.) Per ricordare l’importanza di analizzare correttamente i dati.

        • Solo auto di cui esiste la corrispondenza termica che copertura dell’effettivo venduto elettrico offre? Quanto questo ci fa effettivamente migliorare la nostra conoscenza dei costi per riparare una vettura elettrica?
          Alle volte non c’è bisogno di dire nulla, uno studio che prova a dare delle indicazioni ma non conclusive.

      • @ Andrea

        aprendo il PDF riassuntivo delle ricerca originaria (in inglese tecnico, “potabile” diciamo, e con abbastanza grafici per tenere viva l’attenzione e non annoiarsi) hanno fatto un lavoro estremamente granulare, modello per modello, anno per anno, valore dell’usato per valore dell’usato, tipolgie di urto, e descritto i metodi di analisi usati

        come già in alcune ricerche sugli incendi che entravano più in dettaglio rispetto al dato generico delle assicurazioni americane (che comuque il suo “senso” lo aveva già),
        che denigrò senza averle nemmeno lette, con la frase “non abbiamo abbastanza dati”,

        quando ormai invece si possono estrarre dai dati disponibili persino statistiche di eventi specifici per modelli specifici, qualche esempio di stima anche triviale lo avevo fatto nella discussione dell’epoca, su cui poi volendo si può argomentare nel merito senza foghe ideologiche

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