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Autonomia cresciuta col tempo nella Smart, possibile?

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Autonomia cresciuta col tempo nella mia Smart: Claudio, un lettore abruzzese, sostiene che dai 130 km iniziali si è arrivati ora a 150. Possibile? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

autonomia cresciutaAutonomia cresciuta dopo 40 mila km: ora arrivo a farne anche a 150, prima…

“Sono un vostro assiduo lettore e vorrei sottoporvi questa ‘anomalia’ che sto riscontrando nell’autonomia della mia Smart EQ ForFour. Acquistata nuova nel febbraio 2020, dunque più di tre anni fa, ha percorso circa 40.000 km. Non ho mai seguito, forse a torto, i suggerimenti degli utenti in elettrico che parlano di ricaricare non oltre l’80% o il 90% Dal momento dell’acquisto, dopo la ricarica completa, l’autonomia segnalata era sempre intorno ai 130 o massimo 135 km in modalità eco (cerco sempre di viaggiare in quella modalità). Da poco tempo, però, sto notando un miglioramento,  sì, un miglioramento,  perché dopo ogni ricarica al 100% l’autonomia indicata arriva addirittura a superare i 150 km, seppur di poco

autonomia cresciutaNon ho mai fatto un check della batteria, ma sento che sta bene, che ne pensate?

Dovendo fare un tagliando programmato presso la concessionaria Mercedes dove è stata acquistata, ho fatto notare la cosa, che mi meraviglia molto. Non ho fatto nessuno dei check indicati per verificare la reale salute della batteria, però ‘sento’ che sta bene. Mi hanno detto che potrebbe essere,  perché in base allo stile di guida la batteria potrebbe migliorare le prestazioni. Inoltre mi hanno detto, chiedendo se sbagliavo a caricare sempre al 100%, che il fatto che la mia batteria sia in ottima forma è la prova evidente che non stia sbagliando. Uso l’auto prevalentemente in città, ma almeno una volta a settimana mi reco all’interno della provincia, percorrendo tra andata e ritorno sui 100 km circa, e un paio di volte ho arrischiato anche viaggi di qualche centinaio di km nella sola andata. Voi che cosa ne dite? Grazie per l’attenzioneClaudio Agostini – Pescara 

Autonomia cresciuta? Meglio non dar retta all’indovinometro e a impressioni di guida superficiali

Risposta. In quasi sei anni di risposte ai lettori ci è stato chiesto di tutto, ma mai se è possibile che dopo 40 mila km l’autonomia di un’auto elettrica sia addirittura aumentata. Chiariamo subito che il numerino dei km residui indicati sul display, non a caso chiamato indovinometro, non è del tutto attendibile. Il perché lo spiega molto bene Paolo Mariano nel video qui sopra. C’è un’unica spiegazione al miglioramento delle percorrenze percepito da Claudio. Ovvero uno stile di guida più attento a contenere le velocità e a sfruttare al meglio la frenata rigenerativa, con temperature esterne più clementi. Per capire invece come sta veramente la batteria, e quindi avere un’indicazione precisa dell’autonomia al di là di tutti i condizionamenti di cui sopra, serve un check delle celle. Anche se ultimamente un lettore, Gabriele, ha messo in discussione anche questo tipo di diagnostica, realizzato nel suo caso tramite l’app ScanMyTesla.

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7 COMMENTI

  1. Non ho idea se l’aumento di autonomia sia, come detto da Claudio e da Nico, conseguenza di un “rodaggio” terminato dell’auto. Certamente non ci si può basare esclusivamente sulle indicazioni del Computer di bordo, troppo influenzato da fattori di poco precedenti.
    Occorrerebbe avere misurazioni su cariche al 100% portate quasi a zero per sapere effettivamente “quanto fa”. Ma su un’elettrica pura non va fatto molte volte, credo.
    Per me, pur disponendo di una Plug-in e non di un’elettrica, in modalità elettrica i dati sono in continuo miglioramento ma, nel mio caso, si tratta certamente di un uso più esperto dell’auto: un disastro nel primo anno, meglio nel secondo, molto buono nel terzo.
    Infatti, con un’auto che dispone di una batteria da 10,4 kWh ed omologata per 65 Km in elettrico, ho avuto, ed ho, questi risultati:
    primo anno: autonomia media di 57,47 Km;
    secondo anno: auton. media di 67,07 Km;
    attuale, in corso: aut. media di 72,56 Km.
    Certo il terzo anno si chiuderà a dicembre, e per ora ho un inverno e questa primavera ad oggi, ma alla fine non dovrei essere molto distante da una media di autonomia oltre i 70 Km.
    Poi, la batteria probabilmente inizierà a deteriorarsi… magari ha già iniziato, ma usandola sempre meglio è possibile che “il guaio” resti, per ora, nascosto.

  2. Commento alla risposta: Ma non potrebbe darsi che dopo 40.000km per una vettura acquistata nuova si comincino a sentire degli effetti di riduzione degli attriti?
    Possiedo una Citigo elettrica acquistata nuova a Settembre 2020 e che adesso ha circa 42.000km. Ho l’impressione che quanto descritto dal lettore stia capitando anche alla mia vettura.
    Con l’app Skoda posso vedere i dati di ogni viaggio o raggrupparli a pacchetti di 3000 km circa. La percorrenza chilometrica sta costantemente migliorando e non sono sicuro che dipenda solo dal cambio di tratta e dallo stile di guida, che non è cambiato e che varia a seconda delle esigenze.
    A fine anno farò un’analisi attenta dei valori e condividerò con la redazione i risultati.
    Nota: Guido elettrico dal 2015 ed in famiglia abbiamo ancora e anche una Peugeot iOn con quasi 100.000km percorsi. Sia quest’ultima che un’altra iOn, che è stata stata rimpiazzata dalla Citigo, hanno mai manifestato un simile comportamento.
    Sulle due Peugeot c’è sempre stato una lieve e costante riduzione dell’autonomia.

    • Disponendo dell’APP MySkoda (o Essentials) può verificare i consumi medi dei viaggi che faceva nel primo anno e confrontarli con i consumi medi dei viaggi attuali. Se sono identici, direi che si tratta allora di qualcosa distinto dal mutare del suo stile di guida/percorsi.
      Se sono diversi, migliori gli attuali, ha la sua risposta all’impressione… ma non si fidi dell’autonomia che le indica il Computer di bordo: è abbastanza corretta quando mancano 10/15 Km per esaurire totalmente la batteria. Prima… diciamo che è più un vaticinio che una misurazione reale.

    • Le suggerisco di verificare i consumi di allora confrontandoli con quelli attuali perché, con la mia, sono passato da un consumo medio del primo anno (intero + 1 mese, dicembre – dicembre, e non specifico nulla dei primi, disastrosi, 4 mesi) di 16,83 kWh/100km (5,94 Km/kWh), agli attuali 13,15 kWh/100Km (7,6 Km/kWh) medi.
      L’autonomia reale, effettivamente percorsa, si è adeguata di conseguenza. Invece, quella indicata dal Computer di Bordo, si adegua, sì, ma con estrema riluttanza.
      Ad esempio, in questo mese (giugno 23), dopo 19 viaggi per 390 Km percorsi (non sono un globetrotter), ho una media di 11,74 kWh/100Km (8,52 Km/kWh): ho percorso realmente con le cinque cariche dal 1° giugno ad oggi, 85, 84, 84, 78 e 79 Km. Il computer di bordo, al termine di ogni carica (sempre al 100%), mi ha di volta in volta indicato: 71, 69, 70, 67 e 68 Km previsti. Nel bene e nel male, per l’autonomia è bene non prendere l’indovinometro per oro colato.

      • PS: naturalmente, non volendo usare mai il termico, o usandolo il meno possibile, per “effettivamente percorsi” intendo i Km fatti più quelli indicati come disponibili prima della carica.
        Quindi, i dati effettivi di percorrenza (primo numero Km percorsi, secondo Km rimanenti) sono:
        76+9=85
        61+23=84
        83+1=84
        76+2=78
        63+16=79
        Per la precisione… 🙂

        • Per la precisione 2: i 390 Km di giugno sono stati fatti anche con una sesta carica fatta nella notte del 31 maggio, di cui 42 Km percorsi il 31 maggio (2 viaggi) e 31 Km il primo giugno (2 viaggi, e quella carica ha consuntivato 73 Km totali di autonomia… i numeri devono tornare, altrimenti divento matto!).

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