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Auto elettriche nel mondo: la Cina spicca il volo

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L’Europa resta al top, con otto Paesi tra i dieci nel mondo più avanti nell’adozione delle auto elettriche, ma Cina e Corea hanno fatto passi da gigante nel 2023 e sono salite rispettivamente al settimo e ottavo posto nella classifica stilata della prestigiosa società di consulenza e ricerche di mercato specializzata nell’automotive Euromonitor International.

L’Itlia perde dieci posizioni in un anno solo

Male  l’Italia che si classifica diciannovesima, perdendo ben 10 posizioni rispetto all’anno precedente. Punteggio decente solo per l’infrastruttura di ricarica, basso per  costo di possesso e capacità di spesa. Punteggio finale di 20 punti inferiore alla capoclassifica Norvegia.  

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Sono 8 milioni nel 2023 le EV vendute  in Cina

Scontato il podio, con Norvegia, Svizzera e Svezia e altri tre Paesi europei in testa per maturità del mercato e potere d’acquisto complessivo dei consumatori. Ma la Cina segue  ruota. Ha raggiunto il settimo posto nell’EV Readiness Index del 2023, migliorando di sette posizioni rispetto al 2022. Forti investimenti nelle infrastrutture di ricarica pubbliche hanno incoraggiato la transizione ai veicoli elettrici.

La Cina a livello globale  rappresenterà il 61% delle vendite globali nel 2023. Le vendite di veicoli elettrici cresceranno del 16% nel 2023 fino a quasi 8 milioni di unità. Le stazioni di ricarica pubbliche  fine 2022 erano 1,8 milioni, il 65% del totale  globale.

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Brasile, Sud Africa e India, le tre belle addormentate

La transizione ai veicoli elettrici rimane però una sfida per molte grandi  economie emergenti e in via di sviluppo, tra cui Brasile, Sud Africa e India,  tutte tre in fondo all’indice del 2023 poiché gli incentivi statali limitati, i bassi redditi e la carenza di stazioni di ricarica pubbliche hanno scoraggiato imprese e consumatori dal compiere la transizione. Nel 2022, le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici nei tre paesi sono state complessivamente in media inferiori all’1%.

Le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici aumenteranno del 19% a livello globale e raggiungeranno i 13 milioni di unità nel 2023. Fattori positivi, tra cui l’aumento dell’offerta e della disponibilità di veicoli elettrici, i sussidi governativi e il miglioramento delle infrastrutture di ricarica, stanno contribuendo a sostenere la crescita.

Tuttavia, rispetto agli anni precedenti, le vendite di veicoli elettrici stanno rallentando. Nel 2021 il mercato ha visto una crescita del 105% con 6,5 milioni di nuove immatricolazioni di veicoli elettrici, nel 2022 la crescita ha raggiunto il 68% espandendo il mercato a 11 milioni di unità.

Caro tassi e caro energia rallentano la crescita

«La maggiore concorrenza e le conseguenti riduzioni dei prezzi stanno contribuendo ad attrarre più acquirenti» commenta Fransua Vytautas Razvadauskas, Insights Manager, Mobility presso Euromonitor International. Ma il peggioramento delle condizioni economiche, la crisi del costo della vita e l’aumento dei tassi di interesse «rendono più difficile per i consumatori l’acquisto di nuovi veicoli» conclude.

L’EV Readiness Index di Euromonitor si concentra su 40 Paesi che rappresentano circa il 90% del mercato automobilistico a livello globale. Viene misurato su quattro pilastri: maturità del mercato, maturità delle infrastrutture, costo di proprietà e potere di spesa dei consumatori.

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20 COMMENTI

  1. Sono appena rientrato da tre giorni per lavoro a Pechino e devo dire che in centro sono rimasto impressionato dalla percentuale di auto elettriche e ibride che ho visto (non parliamo degli scooter, che lì sono tutti elettrici da molti anni).
    Negli incroci più trafficati non solo non c’era il classico odore di benzina o gasolio, ma soprattutto c’era un silenzio quasi irreale quando le colonne di macchine erano ferme al semaforo. Un piccolo assaggio di quello che potrebbero essere le nostre città in futuro.
    PS: tantissime BYD, qualche Tesla, molte Nissan e Kia, altre marche di ibride cinesi, pochissime europee …

    • A Shangai, e quindi immagino anche a Pechino, se vuoi un’auto ti conviene prenderla elettrica perchè la targa (che è personale) viene data subito e gratis. Al contrario se vuoi una termica devi iscriverti alla lotteria delle targhe (sul serio) e poi pagarla il corrispettivo di qualche decina di migliaia di euro.

      Sono incentivi da cui prendere spunto.

      • Anche se l’approccio della lotteria delle targhe potrebbe essere un tantino esagerata (almeno per la nostra cultura europea), credo che ci sia una cosa da cui potremmo prendere spunto: quando hai deciso una strategia, poi devi fare di tutto per perseguirla senza tentennamenti e portare a casa i risultati.
        Mettere e togliere (e rimettere e ritogliere e modificare e complicare) gli incentivi, lanciare allarmi sulla dipendenza dalla Cina per le batterie (dopo che hai dormito per 15 anni senza investire in ricerca e sviluppo), dare comunicazioni ambigue (sì, però, magari più avanti, prolunghiamo, anzi no, o forse sì …) non fanno altro che convincere gli Italiani che sotto sotto c’è qualcosa che non va. E restiamo fermi mentre gli altri corrono. Salvo poi lamentarci che dipendiamo da altri per le nostre infrastrutture nazionali.

    • In Cina ci sono stati parecchie volte (mai a Pechino in verità) tra cui Shanghai e altre città che loro chiamano “small” ma che contano 5 milioni di abitanti …ebbene , silenzio che lei dice e auto elettriche a parte , l’aria è irrespirabile e Milano in paragone sembra Cortina …proprio niente da invidiare in situazioni simili !

  2. Buongiorno a tutti. Una domanda: ma solo io ho problemi a postare commenti? Con Firefox mi chiede un captcha (che non esiste), con Edge e Chrome mi diventa grigio tutto lo schermo e si blocca tutto….

  3. Per i prossimi anni ho il timore che rischiamo di scendere ancor più la classifica, l’esito politico delle elezioni europee del 2024 può rallentare ulteriormente la diffusione delle macchine elettriche e se passa la linea italiana nel nuovo parlamento, allora l’anno limite del 2035 per la commercializzazione dei veicoli ICE sarà prorogato.
    A mio avviso ci sono tutti i presupposti di un’affermazione di partiti conservatori che molto probabilmente riscriveranno le regole in modo da permettere di continuare ad utilizzare i carburanti fossili magari rendendoli un pò più green con qualche miscela bio.
    Tutto questo per dire che l’elettrico in Italia faticherà ad affermarsi molto di più che in altri paesi europei.

    • Che problema c’è? Le persone osservando la felicità del vicino di casa che guida elettrico si convinceranno ben prima del 2035. O no?

    • Non credo che l’ Italia abbia la capacità di proiezione militare per garantirsi i carburanti a buon prezzo nel 2035.
      Voglio vedere nel 2035 quali auto saranno ancora in giro con benzina a 3€ al litro e ricariche che in certe ore del giorno potrebbero anche tornare a essere gratuite o quasi gratuite.

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