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Energy & Strategy 2021: auto elettriche già a “quota 100 mila”

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auto elettriche gas russo
In media nei 9 Paesi europei più importanti le auto elettriche nel ciclo di vita emettono il 63% di CO2 in meno.

Nei primi nove mesi del 2021 le auto elettriche immatricolate in Italia state 100 mila; nel 2020 erano state 60.000. Si tratta del triplo rispetto al 2019, con una  quota sul totale di auto nuove vendute è del 4,3%.

Sono cifre in grande crescita, fa notare l’edizione 2021 dell’Osservatorio Smart Mobility dell’Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico. Tuttavia servono ulteriori ingenti sforzi per raggiungere gli obiettivi del PNIEC di 6 milioni di mezzi elettrici circolanti al 2030 e la mobilità a emissioni zero al 2050 auspicata dai provvedimenti normativi comunitari. Per scaricare il rapporto intergale cliccare qui.

auto elettriche 100 mila

Emissioni: trasporti su strada al primo posto

Italia i trasporti sono il primo settore per emissioni di gas a effetto serra (104 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2018, per il 93% dovuti alla mobilità su strada), mentre nel mondo sono “solo” il secondo (8,2 miliardi di tonnellate su 49, +79% dal 1990). Non stupisce dunque che le tante iniziative a supporto della decarbonizzazione promosse a livello comunitario dedichino un focus specifico alla “mobilità pulita, sicura e connessa”: l’ultimo è il maxi-pacchetto ‘Fit for 55’ con cui la Commissione Europea intende ridurre le emissioni del 55% al 2030 e del 100% al 2050.

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Auto elettriche circolanti: da 100 a 200 mila in un anno

Oggi in Italia circolano 200.000 auto elettriche, il doppio di quelle (99.000, più 6.400 veicoli commerciali leggeri) che si contavano nel 2020, di cui circa 60.000 immatricolate proprio lo scorso anno, quasi il triplo (+251%) del 2019 e il 4,3% delle immatricolazioni totali. Solo tra gennaio e settembre 2021 sle nuove immatricolazioni di auto elettriche sono già state 100 mila, con una crescita impressionante soprattutto se rapportata alle performance non brillanti del mercato dell’automotive.

Possiamo parlare di un boom, dice Energy & Strategy, eppure si tratta ancora di una goccia nel mare. Considerando anche biciclette (+44% sul 2019), motocicli (+210%) e bus (+49%), i mezzi elettrici immatricolati in Italia nel 2020 sono cresciuti del 61%, ma  rappresentano solo l’1% del parco circolante.

“E’ boom ma non basta, bisogna accelerare”

Simone Franzò

«Uno sviluppo di mercato in linea con l’attuale trend ci porterebbe al 2030 a disporre di circa 4 milioni di veicoli elettrici, ben al di sotto degli obiettivi del PNIEC» commenta Simone Franzò, Direttore dell’Osservatorio. Una politica più decisa, prosegue  «ci permetterebbe invece di arrivare fino a 8 milioni di auto elettriche sulle strade». Il volume d’affari associato sarebbe di 245 miliardi di euro. Il calo di emissioni di CO2 sarebbe del 42% secondo le simulazioni dell’Osservatorio. Quindi «nel rispetto delle soglie emissive stabilite dalla UE e la parziale dismissione dei mezzi più inquinanti».

Le auto elettriche hanno raggiunto quota 100 mila negli ultimi mesi per tre motivi. Il potenziamento degli incentivi all’acquisto. L’ incremento nell’offreta di modelli elettrificati. Il potenziamento delle infrastrutture di ricarica.

I modelli offerti dalle case automobilistiche a luglio erano 116 in tutto, un terzo in più del 2020. Tra questi 71 ibride plug in (PHEV) e 45 elettriche pure (BEV).

I punti di ricarica erano saliti a 21.500 (+34% rispetto a un anno prima), ma concentrati al Nord e in Tiscana e Lazio.

Sono certamente una buona notizia i 38 miliardi stanziati dal PNRR (circa il 20% dei fondi disponibili) per promuovere iniziative come la diffusione delle infrastrutture di ricarica. Ma Francia, Germania e Spagna, ad esempio, hanno deciso di supportare maggiormente l’acquisto di veicoli elettrici. «L’elevato costo iniziale rimane in Italia il principale scoglio da superare» nota infatti Franzoso. In forte diminuzione, invece, le preoccupazioni legate all’inadeguatezza percepita della rete di ricarica pubblica (21%) e all’autonomia dei veicoli (24%).

Gli altri macro-trend della “smart mobility”

Fra i trend che stanno ridisegnando il mondo della mobilità troviamo lo sharing, che ha confermato nel 2020 una certa vitalità nel nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda scooter (+45%) e monopattini (+665%). Circostanza che conferma la sinergia tra elettrificazione e condivisione, con l’unica eccezione delle auto: quelle in sharing in Italia a fine 2020 erano circa 7.300. La flotta di scooter in sharing a fine 2020 contava a 7.360 unità, quella di monopattini elettrici 35.550.

Auto elettriche, l’Europa (1,4 milioni) sorpassa la Cina

Nel 2020 sono stati immatricolati a livello globale quasi 3,2 milioni di veicoli elettrici (autovetture e veicoli commerciali leggeri), pari al 43% in più rispetto all’anno precedente e al 4,2% delle immatricolazioni totali, arrivando così a 10 milioni di unità: una crescita considerevole, a fronte di un mercato dell’automotive che anche a causa della pandemia si è contratto del 15% tra il 2019 e il 2020. In testa troviamo l’Europa con quasi 1,4 milioni di veicoli immatricolati nel 2020 (+137% sul 2019), che ha sorpassato la Cina (1,3 milioni, +12%). Seguono gli Stati Uniti (330.000, +4%). In Europa, al primo posto si conferma la Germania con più di 394.000 auto elettriche immatricolate (+263% rispetto al 2019), seguita dalla Francia (185.000, +202%) e dal Regno Unito (175.000, +140%), poi Norvegia, Svezia e Olanda.

Sono 1,3 milioni i punti di ricarica, la Cina in testa

A fine 2020 erano oltre 1.300.000 i punti di ricarica pubblici a livello mondiale. Il 70% sono di tipo “normal charge” (922.000, +54%) e i restanti 380.000 di tipo “fast charge” (+46%). La Cina continua a dominare in entrambi i tipi di ricarica, con una quota di mercato pari rispettivamente al 50% e all’80%. Quelli privati nel mondo sono oltre 9,5 milioni – il 74% “domestici” (7 milioni) e il rimanente 26% aziendali .

In Italia, nel 2020 i punti di ricarica privati erano oltre 24.000, oltre il 75% wallbox e il restante 25% colonnine.  Quanto alle abitudini di ricarica, il 70% dei proprietari possiede un punto di ricarica domestico (e il 38% ricarica l’auto solo in questo modo), mentre il 21% ne può beneficiare in ambito lavorativo. Per quanto riguarda le colonnine ad accesso pubblico, quelle più utilizzate sono installate nei “punti di interesse”  ma vi è una forte richiesta di estenderle alle autostrade, dove dovrebbero essere in gran parte ricariche «ultra-fast» (>100 kW).

Scenari 2030: fino a 8 milioni di BEV e 83mila colonnine

Che cosa dobbiamo attenderci in Italia da qui al 2030? Certamente una forte crescita dei veicoli elettrici già entro il 2025, e ancora più marcata tra il 2025 e il 2030, ma con una forbice che va dai 4 agli 8 milioni di mezzi circolanti elettrici (oltre il 20% del totale). Nel caso più ottimistico già nel 2025 i mezzi elettrici sarebbero oltre 2 milioni, con una quota di mercato del 35%, e nel 2030 addirittura 8 milioni, pari a oltre il 20% di tutte le auto su strada, con le nuove immatricolazioni che raggiungerebbero il 75% del totale.

I punti di ricarica pubblici al 2025 saranno fra 48.000 e 61.000, al 2030 si va da un minimo di 57.000 ad un massimo di 83.000. La forbice dipende in primo luogo dalle diverse stime di diffusione dei veicoli elettrici. Si prevede una forte crescita dell’infrastruttura “fast charge”, oggi assai poco diffusa (10%) ma che potrebbe raggiungere una quota del 30-35%. La ricarica privata continuerà a rappresentare un asset fondamentale. La crescita sarà molto sostenuta tra il 2025 ed il 2030, arrivando a cifre comprese tra 2,2 milioni di unità e 4 milioni.

I vantaggi? 244,5 miliardi di affari e -42% di emissioni

Il gro d’affari collegato alla mobilità elettrica sarà compreso in Italia fra circa 35 miliardi di euro e  64 entro il 2025. E fra 1219 e 244,5 entro il 2030. Nel 2020 il fatturato è stato di circa un miliardo di euro, cui si aggiunge quello della filiera dell’infrastruttura di ricarica, circa 0,22-0,34 miliardi.

La riduzione delle emissioni di Co2 grazie alla diffusione di veicoli elettrici sarebbe del 12% al 2025 e del 30% al 2030 se si proseguisse con il trend attuale. Nello scenario migliore raggiiungerebbe -17% al 2025 e -42% al 2030.

 

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3 COMMENTI

  1. “In testa troviamo l’Europa con quasi 1,4 milioni di veicoli immatricolati nel 2020 (+137% sul 2019), che ha sorpassato la Cina (1,3 milioni, +12%)”. Questa è davvero una notizia ! non immaginavo. La vulgata che noi stiamo facendo il gioco dei cinesi è dunque una bufala anche questa. In realtà sono i costruttori europei che non hanno capito il mercato. Anche se in questi ultimi mesi vedo un cambio di strategia verso l’elettrico che sembrava impensabile fino ad un anno fa.

    • Qualcosa di vero c’è: il 90% delle celle per le batterie sono fatte in Cina e rappresentano il 35% del valore di un’automobile elettrica.

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