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Aumenti imbarazzanti nelle ricariche, cosa c’è sotto?

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Aumenti imbarazzanti nelle ricariche, quanto pensando di guadagnare?   Paolo ha due elettriche, una Skoda personale e una Tesla aziendale… Vaieletttico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
La ricevuta di ricarica che ci ha inviato il lettore:  12,552 kWh erogati in una Eni Station a un prezzo di 11,30 euro, corrispondenti a  0,90 al kWh.

Aumenti imbarazzanti anche negli abbonamenti. E a consumo guardate un po’

“Ho due auto elettriche, una Enyaq 80 di famiglia e una Model Y aziendale. Devo dire che gli ultimi adeguamenti di prezzo delle ricariche sono ‘imbarazzanti’. Ho utilizzato molto Be Charge, sia privatamente che non. Ma, col cambio tariffe, non c’è più la possibilità di pagare un fisso corrispondente a un numero di kWh stabilito, che dava la certezza di quello che andavi a spendere. Chiaro che hanno introdotto un sistema di sconti a in base a un quid fisso al mese. Ma è comunque molto svantaggioso e bisogna fare parecchi km per recuperare il costo fisso mensile. Ora, lo vedete in allegato, ho fatto una prova senza abbonamento  e la ricarica “lenta ” mi è costata 90 cent al kWh. Chiaro che guarderò altrove, approfittando della colonnina aziendale o casalinga. E, quando girerò per lavoro, solo dei Supercharger Tesla, che costano la metà con potenze non paragonabili. Pensano veramente di guadagnare a fare queste operazioni? A voi il verdetto“. Paolo Vaccari
Aumenti imbarazzanti
I conti che non tornano: troppi aumenti nella ricarica

Tra gli addetti ai lavori girano due spiegazioni…

Risposta. Siamo reduci dalla fiera del settore ricarica, E-Charge, che si è tenuta a Bologna. Ovviamente tra gli addetti ai lavori si parlava molto degli ultimi aumenti e, come spesso accade in Italia, ci si divideva tra due fazioni. C’era chi giustificava i rincari, sostenendo che le nuove tariffe comunque compensano solo in parte gli investimenti effettuati. Anche perché il tasso di occupazione delle colonnine (e quindi gli incassi) è molto sotto le attese, solo pochissimi punti percentuali. È un po’ come su uno aprisse un bar aspettandosi di fare 100 caffè al giorno, ma in realtà arriva a malapena a 10... L’altra fazione sosteneva invece che si tratta di aumenti “politici”, suggeriti ai maggiori operatori(Enel e Eni-Be Charge) da un governo che non ha in simpatia l’elettrico. E che i ricavi deludenti derivano dal fatto che le colonnine sono state installate spesso a casaccio, in luoghi in cui nessuno andrà mai a ricaricare. La risposta giusta? Sentiamo gli altri lettori che idea si sono fatti…
  • “Strada chiusa, vada a piedi alla colonnina…”. Mica facile ricaricare in Italia: il VIDEO di Paolo Mariano

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66 COMMENTI

  1. Qualche minuto fa è arrivata mail , anche A2A aumenta gli abbonamenti. Nel mio caso il medium passa da 29€ a 51€ con 20 Kw in più, il costo del Kw passa da 0.3625 a 0.51 un aumento del 40%. Da domani cercherò di vendere la mia Leaf.

    • E se tra sei/dodici mesi aumenta la benzina e diminuisce l’ elettricità venderà la termica per comprarsi un’elettrica?

      • Negli ultimi 40 anni, da quando guido, il prezzo della benzina è oscillato ed in valore assoluto sicuramente è cresciuto ma non si è mai triplicato in un anno.

        • “Le performance passate non sono indicative né costituiscono una garanzia di risultati futuri.”

          Tanto più ora che c’è in atto una crisi climatica e abbiamo superato il picco di produzione.

  2. come dissi molto tempo addietro quando il costo al kw/h si aggirava sui 0,45 “andrà a finire 1kw=1€ e cosi sarà.
    Siamo in Italia meditate gente meditate

    • A oggi ci sono ancora differenti provider a prezzi diversi
      Enel Be Charge , A2A e anche Tesla che ha aperto anche ai non possessori di Tesla e sono tutti sotto il prezzo che stai dicendo , se poi fai abbonamenti puoi scendere a 0,35

    • mia sorella e suo marito comprarono l’auto a metano perchè dicevano che risparmiavano assai; poi nel giro di poco tempo il metano raddoppiò e triplicò, la storia si ripete ma la gente non vuole imparare…

      • Certo ,quando un kg di metano costava 0,98 Eu ed equivaleva a 1.7 litri di benzina.
        Poi c’è stata la guerra in Ucraina , ma soprattutto la speculazione sui future del gas sulla borsa di Amsterdam .
        Adesso un kg di metano costa 1.3 Eu kg ed è sempre conveniente e poco inquinante .
        Ma ormai rappresenta meno del 2% del mercato

        • Certo, ma le guerre, le varie crisi e la speculazione sono create e utilizzate ad hoc per indirizzare il mercato dove vogliono loro; e farci spendere di più.
          Lo stesso metodo possono usarlo per qualsiasi cosa, petrolio, gasolio, benzina, gas, metano, energia elettrica ecc.
          Quando in questa categoria fanno i conti sul risparmio usando il costo attuale del kwh, io dico che non ha alcun senso, perché tra 1/2/5 anni non puoi prevedere i costi dei vari combustibili

  3. Quando dicevo che sarebbe successo come con il metano mi bannavano i commenti :-)))
    Poi tra un pò le tasseranno come stanno già facendo in Svizzera

  4. Risposta per gohchiccje guarda che anche la AC a 22 sono trifase ,altrimenti sarebbero 7,4 monofase e non reputo una risposta accettabile .
    Se seguissi il tuo discorso allora il provider potrebbe installare una seconda CCS2 aumentando il fatturato .
    Ma non c’è interesse ,e le tariffe sono messe ad mxxxx am

  5. Milano BE Charge via Salvioni 0,9 Eu per DC e AC

    Penso che ormai sia inaccettabile e sarà dura convincere nuovi utilizzatori elettrici

  6. Ma se il problema fosse il basso tasso di occupazione, perché non applicare una scontistica a fasce orarie che distribuisca meglio la domanda?
    Secondo me gli investimenti sulle infrastrutture di ricarica sono stati dimensionati su previsioni troppo ottimistiche, anche Tesla ammette di non vendere più come prima (Tesla!). Capisco dover rivedere i prezzi per far quadrare i conti, ma non è arrivato il momento di cambiare queste politiche industriali basate solo sul “tutto e subito a rischio zero”?

  7. Non è possibile che la giustificazione sia legata al recupero dei costi di installazione. È troppo presto tanto più in una nazione che vede le vendite ferme al 4%. Inizialmente Enel aveva dichiarato che erano consapevoli che gli investimenti nell’infrastruttura non si sarebbero ripagati prima di 10 anni. Poi perché A2A riesce a mantenere il prezzo basso?
    È tutta una questione politica

    • avevo provato a fare un conto a spanne

      una colonnina fast a due erogatori e installata mi pare parte da circa 90.000e

      (poi qualche operatore pare le ha pagate di più, non so se siano costi motivati, o se siano in parte sovrafatturazioni “all’italiana” a fini fiscali per abbassare il bilancio formale delle aziende, e anche questa potrebbe essere una ipotesi)

      con tariffa 0,65e, di cui 0,50 margine, per ripagare la spesa servono 180.000 kwh di ricarica (sempre conto molto a spanne, senza spese di manutenzione)

      sono 10 ricariche al giorno da 40 kwh per 450 giorni

      mi è stato fatto notare che 10 ricariche al giorno e da 40 kwh, molte colonnine fast per ora se le sognano ( e ancora di più con gli ultimi prezzi rialzati)

      comunque da l’idea che fissare prezzi alti sottenderebbe un rientro in breve tempo, circa 1,5-2 anni, salvo far scappare i clienti aumentando i prezzi ulteriormente

      mi sembra più sensato quanto riporti tu, cioè che un operatore già in partenza si aspettasse invece di rientrare degli investimenti in più anni

  8. A parte il cattivo utilizzo della colonnina (BeCharge costa 0.65 €/kWh sulle colonnine AC), va detto è un autentico suicidio pensare di aumentare il tasso di occupazione aumentando i prezzi. Semmai avrebbero dovuto fare l’opposto, incentivando l’utilizzo della ricarica pubblica. Tra l’altro per le installazioni hanno usufruito di incentivi provenienti da fondi governativi. L’amara conclusione è che si voglia semplicemente capitalizzare a breve, non sviluppare il mercato. E sì, anch’io sospetto che il governo abbia fatto la sua parte, direttamente o indirettamente (raffreddando la domanda con la loro manifesta propensione per il mercato petrolifero).
    Io sono un “ex” abbonato BeCharge, per esempio, e ne conosco altri, ed è normale che si vada a cercare l’operatore più economico. O meglio, potendo, la ricarica domestica. Almeno finché con ci toglieranno pure questa. Allora non resterà che andare a piedi, come nel medioevo a loro apparentemente tanto caro.

    • Nessuna colonnina, tranne alcune vecchie Enel X finanziate con un progetto europeo, ha usufruito di contributo pubblico.

      • Oggi ho ricaricato alla Ionity di Piacenza e sulle 6 colonnine era scritto : cofinanziato comunità europea.Forse sono del 2019.

      • Buona parte delle colonnine Duferco in Liguria sono state co-finanziate dalla regione e dalla UE. (Come recita la targhetta affissa sulle stesse).
        Quindi in realtà la situazione è più variegata.
        Comunque concordo che tante colonnine sono posizionate in posti dove non riusciranno a rientrare nell’investimento.

    • Marco, nell’app Be Charge la stazione di Be Charge di corso Matteotti a Lecco ha due DC e una AC e tutte al costo di 0,90 €/kWh.

  9. Buonasera, posso chiedere di pubblicare un articolo sui costi di ricarica negli altri stati europei ?
    Per raffrontarli con i nostri.

    P.s. Io la mia idea in merito agli aumenti nostrani me la sono fatta gia’ da un po’.

  10. Vorrei spiegare che il Mondo delle Auto elettriche consolida 3 Diversi Mondi
    1 Mondo gli Elettrici , quelli che, vista la facilità autorizzativa da parte dei comuni ha installato colonnine AC trifase con potenza sino a 30 Kw , oggi circa il 70 % del totale installato .
    2 Mondo degli Automobilari che vendono auto che caricano a 3,7 / 7,4 / 11 e pochissime a 22 KW (Zoe e qualuno in Arrivo )
    3 Mondo degli elettronici che potrebbero offrire soluzioni a basso prezzo per risolvere alcune problematiche ( Deterrenza )

    Sono3 Mondi che si parlano POCO e per questa ragione le 22 Kw in AC sono sottoutilizzate e sottofatturano a causa della limitata potenza rilasciata .

    Sto lavorando su 2 Progetti uno su revampiong colonnine AC e secondo su Controllo parcheggi abusivi .
    MA NESSUNO SEMBRA INTERESSATO a Tripliicare o almeno Raddoppiare il fatturato di una Colonnina a 22 Kw mediante un REVAMPING .

    LA tecnologia avanza e i componenti al carburo di silicio hanno portato a soluzioni intelligenti , ad esempio aziende , qualche cinesa , sta iniziando ad offrire soluzioni ingresso 22 KW AC ed uscita 22 Kw in DC .
    Questo permetterebbe la carica in DC a 22 upgradando colonnine in AC con costi accettabili .
    Questo permetterebbe di caricare 120 Km ora a 22 al posto di 60 km ora a 11 . RADDOPPIO DEL FATTURATO , per non parlare di chi carica a 7,4 !!!
    Magari questo potrebbe attenuare l aspetto aumento tariffe .

    Deterrenza parcheggi abusivi .
    DA verifiche su problematiche abusivi ,sembra che uno dei problemi sia quello che la gente parcheggia in quanto la colonnina NON REAGISCE !
    Posso dire che dopo aver mangiato per 35 anni senori elettronici e IOT , il problema ,visto da un elettronico il problema risulta essere abbastanza semplice con Sensore avvicinamento , avviso Visivo Acustico Vocale ed eventuale verifica TArga per altrettanto eventuale segnalazione alla vigilanza .

    Sono due progetti in fase due che porto avanti per passione e mi piacerebbe scambiare pareri con persone degli altri due mondi .

    • -iniziando ad offrire soluzioni ingresso 22 KW AC ed uscita 22 Kw in DC-

      Quando l’ho suggerito io, un annetto fa, poco ci manca che mi dessero del cugghiàun.

      • Perche non gli interessa di fatturare , ne avevo 3 anni fa parlato con un Ex ABB VAldarno e mi aveva confermato era una buona idea ma che ABB era folclizzata su High End .
        Infatti oggi trovi su AliBaba dei trolley con formato dimensioni Pc Fisso con ingresso AC ed uscita CCS2 a 1100 Eu !!!
        Almeno fare upgrade di una solo uscita potrebbe migliorare molto .
        Ma a fronte a una mia domanda in uno di questi meeting a Milano ,palazzo giureconsulti ho ricevuto lo stesso commento .

          • Forse qualcosa si muove ,e qualcuno ha seguito i nostri pensieri
            A E Charge Bologna A1 Charge presentava una AC / DC

            https://www.b810group.it/wp-content/uploads/2023/11/Catalogo2024_A1-Charge_ita_WEB.pdf

            Vai a Pag 28 e un Ac / DC

            Descrizione
            La gamma A1 8000 è composta da stazioni di ricarica per
            uso pubblico e commerciale “Dual Mode”, che offrono un
            display da 7,4’’ e due punti di ricarica, uno in AC a 22kW
            (modo 3) ed uno in DC a 20kW (modo 4) in grado di
            ricaricare simultaneamente due veicoli elettrici in modalità
            Fast Charge.

    • Interessante, la riconversione da AC a DC sfruttando inverter al carburo di silicio, correggimi se sbaglio, si riesce a limitare le perdite a efficienza 98 % ?

      chiedo, ma i costruttori di auto nonsono interessati da aumentare la capacità di ricarica in AC (mipare solopoche arrivano a 22 Kw)?

      è costosa da implementare o hanno proprio scommesso che le colonnine AC non avranno garde successo oppure in genrale saranno spesso collegate a linee comunali che già di loro reggono poco carico ?

      • Questi sono i mondi che non si parlano .
        Se ricarichi in AC devi avere in auto un raddrizzatore AC DC per entrare in batteria per cui i costruttori offrono potenze di ricarica basse per non complicare il charger .
        Per questa ragione molte auto offrono charger monofase a 7,4 offrendo 11 kW trifase come optional ..
        Non so se la situazione di avere il 70 % delle colonnine con potenza massima sia solo italiana , ma sicuramente i comuni rilasciano facilmente potenze basse .
        A questo punto abbiamo due strade , una fare dello storage lento per poi offrire colonnina DC Fast esempio E Gap o altra soluzione quella che il fornitore della colonnina faccia un revamping da AC a DC e con potenza di 22 kW .
        Ma avere un installato così importante di AC mi sembra stupido non valutare .
        Mi piacerebbe incontrare R&D Manager di qualche costruttore , magari attraverso Vailelettrico per conoscere quali sarebbero i blocking point ,per poi sviluppare un business case

        • Guardi, quello che dice lei ai miei occhi è ovvio. Tant’è che l’ho capito pure io che non sono un addetto ai lavori ma uno che si occupa di gestione immobiliare.
          Personalmente sono dell’idea che c’è un giro un sacco di gente che di queste cose non ha ancora capito niente.
          Come dice lei sono mondi che non si parlano, vogliono propone quella che ai loro occhi sembra essere la soluzione migliore senza minimamente tenere conto di quelle che sono le contingenze degli altri settori che ci girano attorno.
          Sono cose che mia volta vado ripetendo da mesi gridando nel deserto come San Giovanni. E il signor Massimo mi è testimone. Mi rincuora a vedere che finalmente qualcun altro la pensa come me.

      • Dipende sempre dalle correnti in gioco. IGB sono più efficienti ad alti carichi, quindi con basse tensioni. SiC diventano vantaggiosi sui carichi medi e bassi.

  11. La mia idea è che con gli abbonamenti fissi le compagnie ci perdevano e molto perché (soprattutto in caso di roaming) pagavano di più al gestore partner di quanto si facevano pagare dal cliente: forse questo tra operatori italiani si compensava, ma con l’estero le cose andavano diversamente, ed infatti la prima cosa che hanno bloccata è stata l’utilizzo degli abbonamenti all’estero.
    Il secondo punto è che con la variabilità dei prezzi dell’energia una tariffa che prevede uno sconto li tutela di più rispetto ad un costo fisso (con solo un eventuale extraguadagno sui kWh non utilizzati che evidentemente non copre le perdite sul roaming).
    Terzo punto è che hanno preso da paesi con maggiore maturità su questo mercato: in Inghilterra le tariffe funzionano così per tutti gli operatori (o quasi, ne ho verificati buona parte, ma non tutti) https://www.zap-map.com/live/
    Non so nelle altre nazioni come sia la situazione.

  12. Mi chiedo, ma se a casa ognuno ha due rubinetti da uno esce gasolio dall altro benzina a 0,60 € litro quanta gente ci sarebbe hai distributori? Qualche camion forse che lontano da casa deve rientrare….
    Sarebbero già falliti tutti.

  13. Personalmente continuo a credere che fino a quando le auto ev non costeranno come quelle a benzina e avranno un’autonomia dignitosa il tasso di impiego delle colonnine resterà sempre basso. Hai voglia a fare calcoli, tralasciando il discorso ambientale( che è importantissimo e fondamentale, ma qui si parla di soldi) per adesso la stessa auto a benzina ha poco concorrenza da l’equivalente elettrica. Vivo questa situazione personalmente, abbiamo in famiglia due twingo identiche, una ze che costa 24000€ ecc una mille a benzina pagata 14000. Una differenza di prezzo enorme, anche contando i tagliandi e i bolli sarà difficile pareggiare il conto, a me va benissimo perché ricarico sempre a casa col fotovoltaico ma se dovessi andare a colonnina sarebbe un dramma. Costi alti, tempi lunghi ( perché comunque se ne dica una benzina fa il pieno in due minuti, per una ev ci vuole tempo, finiamola con la storia ci vuole solo il tempo di attaccare la spina perché poi nel frattempo faccio altro, quando vai a ricaricare in una colonnina posta nel nulla cosa fai, l’uncinetto?) . Io sono pro elettrico ma quando qualcuno mi chiede come mi trovo con la mia Ze dico sempre la verità, pro e contro. Dopo che ho detto quanto costa, quanto tempo impiega a caricare e quanto è l’autonomia ( vera, con una guida normale, climatizzatore d’estate e riscaldamento d’inverno) tutti mi dicono si si, ciao, mi tengo l’auto a benzina. I gestori di colonnine dovranno aspettare ancora anni per fare i profitti che pensavano

    • Non posso che condividere. Senza ricarica privata ma non esiste proprio prendersi una BEV attualmente. Non bastano le ore durante la giornata tra impegni di lavoro e famiglia…. Mo dovrei pure pensare di dover spostarmi dalla mia città.. Stare a cazzeggio x un ora x caricare la mia Tesla e poi rientrare?!. No Grazie.
      No box.. No BEV

    • Ciao Ilario, non te la prendere se aggiungo un commento, è più forte di me ragionare sui numeri, dimmi se è corretto così:

      – l’utilitaria ICE oggi a listino sta a 16.000 ?
      – “twingo equilibre” con 3000e di incentivi, arriva a 20.300

      salvo scontistiche, che pero ci sono anche sulle Bev (non so Renault, ma MG4 fa spesso sconti sui listini)

      togliamo un altro millino di bolli a favore della BEv, rimane una forte disparità e il discorsi ricariche per chi non ha il box, ma la differenza almeno è un po’ meno drammatica

      • ieri erano i consumi ricavati dalle prove di ” Al Volante”, oggi sono i prezzi di listino delle auto. Scusa se ci insisto, ma sei un po fuori dal mondo. Una vettura che costa 16000 euro di listino , la puoi trovare tranquillamente a 14000 euro perche’ i concessionari fanno ancora sconti sulle termiche, sulle elettriche non so. Un mio collega ha comprato una Lancia Y il mese scorso, listino 18000 euro, portata a casa a 13800, nuova,non km0. Il padre a settembre ha preso una panda nuova a 11800 euro, il listino mi pare parta da 15000. Nella mia vita, 54 anni, non ho mai pagato una macchina al prezzo di listino,ma neanche vicino al prezzo di listino

      • infatti ho scritto prezzi di listino salvo scontistica, e ho fatto una premessa per dar a intendere a Ilario che non volevo far polemica, mi sarò spiegato male, capita

        sino poco fa il listino di questa panda del cavolo stava a 15.700/16.000, me lo ricordo perché questa polemica viene fuori ogni settimana, settimana scorsa un utente sosteneva che la con la promozione ufficiale costa 11, poi guardando sul sito i dettaglli delle promozione si era dimenticato una parte delle rate

        per carità sicuro ci saranno sconti specie sui pronta consegna, o versioni particolari, magari imponendo un finanziamento, e vanno conteggiate tutte le voci, tutto aleatorio però

        sconti per sconti, non so come si regola Renault
        se per esempio fanno sconti sulle Twingo elettrica, che iniziano ad essere non più vetture aggiornatissime, se non altro il taglio particolare delle batteria molto risicato, il resto è ottimo, ma in potenziale aquirente potrebbero preferire aspettare i nuovi modelli, per cui una twingo elettrica in concesionaria non mi stupirei se pur di piazzarla la scontassero

        per esempio MG4 gli sconti li fa, anche in via ufficiale, erano scritti direttamente sul sito quest’estate, mi pare scontava 1600e, che salivano a 2400.e con finanzimento e/o se c’è era anche lo sconto rottamazione, ora non ricordo indettaglio

        mentre chi aveva preso le Zoe, spesso racconta di trattive varie al cui termibne il prezzo è molto più basso

        anche DR 1.0 , listino circa 26.800, pare scontino 2000.e, e con 5000.e di incentivi arriva a 19.800, che comunque è ancora tanto

        persino se vai sul sito Tesla, ci sono vetture in “pronta consegna”, prendi il colore e il modello che c’è, e hai (o avevi, non ho ricontrolato) uno sconto

        se non altro con il sito Tesla prezzi e pronta consegna sono “trasparenti”, non bisogna fare la trattativa dal concessionario, con la sensazione sempre che il prezzo di partenza sia gonfiato, e non viene direettamente ribassato perchè il costruttore non è in grado di sconatare ufficialmente il prezzo delle sue vetture, o spera di piazzarla a prezzo pieno all’utente più in emergenza o meno sgamato, a me già questa cosa causa un po’ di repulsione

        =================

        per i consumi auto, ho risposto ieri, a Ilario (e a te che anche ieri postavi insieme), magari non hai letto

        per fare confronti sui consumi continerò a guardare i test delle riviste, anche guardandone un paio, perchè usano percorsi simili per tutte le auto

        un utente che posta consumi entusiasti, può essere un guidatore attento con una certa media o con un percorso quotidiano particolare (per il 1.6 diesel citato ieri), è una variazione statistica in buona fede, a spanne entro 10-15%

        altre volte invece ci sono sparate esagerate, che non tornano neppure con i limiti fisici, sono un paio di signori burloni che si divertono a partecipare alle discussioni, ogni volta hanno un’auto diversa

        PS: visto che sei bravo a trattare, proponiti per chi vuole andare da renault a prendere uno stock di twingo.. dai si scherza..

        ma pure no, una volta esistevano i “gruppi di acquisto”, un cero numero di vetture (anche bev) venivano aquistate insieme a prezzo scontato

        • Eccomi!
          7 aprile 2022 (il giorno dopo l’annuncio del DPCM Incentivi del governo Draghi):
          Renault Zoe Intense R135 MY22, prezzo di listino 39.000€ (FOLLIA PURA!!!), a cui ho dovuto anche aggiungere 200€ per un bracciolo fra i sedili anteriori.
          A parte i -5.000€ dell’incentivo con rottamazione e i -2.000€ di incentivo comunale, mi hanno anche fatto uno sconto “pronta consegna” (che sapevo esserci, ma non ne conoscevo l’importo) di -6.000€.
          Totale costo della Zoe: 26.200€, prezzo che mi pare nel range delle segmento B.

  14. Il tasso d’occupazione riguarda i costi se conviene caricare a casa è normale che in pochi caricano, bisognerebbe quindi concorrere con i prezzi invece di fare il contrario andando ad intercettare chi viaggia molto e convincere chi non può caricare a casa….. altresì dovrebbero diventare anche dei produttori di energia diretta abbassando così i prezzi rendendoli dico forse un’assurdità più convenienti di casa!

  15. Però al sig. Vaccari, una tiratura d’orecchio ci vuole; ha utilizzato una ricarica lenta su di una colonnina HPC di BeCharge, che prevede il costo a kWh a seconda del tipo di colonnina, non di presa.
    Se avesse utilizzato una colonnina AC, sempre di BeCharge, il costo sarebbe sceso comunque a 0,65€/kWh.

    • Non necessariamente , sono reduce dalla fiera E Charge che a dispetto del nome non prevedeva colonnine disponibili in FIERA NO COMMENT
      Ho Caricato ad una Colonnina Nelle vicinande dove la lenta e la fast costavano uguale 0,97 UNO SCANDALO .

        • VAi su APP Be charge , scegli colonnina in Via Bertini a Bologna e vedrai che AC e DC costano UGUALE , 0,85 EU !!! Provare per credere !!!

          • Daniele è una colonnina con 3 cavi, per quello anche la AC costa 0,85.
            Le colonnine in cui devi inserire il cavo, sono solo AC, e il costo è di 0,65.

        • Nell’app Be Charge la stazione Be Charge di corso Matteotti a Lecco ha due DC e una AC e tutte al costo di 0,90 €/kWh.
          LADRI DI SISTEMA.

    • Se ne parlava 6 mesi fa dopo un report di McKinsei sulla questione. La redditività dei charger anche per il tasso di utilizzo, rimane bassa. La stragrande maggioranza delle vetture elettriche in Europa caricano prevalentemente a casa. Il potenziale mercato della rete in kWh è inferiore a quello dei combustibili fossili per efficienza e domanda assoluta. Messa così si capisce che i prezzi tendenzialmente resteranno sempre alti. Ovvio che chi non può caricare a casa sarà penalizzato purtroppo.

  16. Io propendo per aumenti politici fatti di proposito da un governo che tramite il ministero può tutto (controlla Enel X, Be Charge e Free to x), e non perde occasione tramite la bocca dei suoi ministri e i media maggiori di fare guerra all’elettrico.

  17. Tenderei ad escludere gli aumenti “politici”.
    Il resto secondo me è un mix di tutte le cause elencate.
    Cosa che in ultima analisi denota una questione di fondo: pressapochismo.

    Perchè sia che

    1) le colonnine siano state messe “ad minchiam” (e a quel punto bastava impuntarsi o evitare di metterle a caso: o sei deficiente o lo sai che se metti una colonnina in mezzo al nulla…),

    Sia che

    2) le previsioni siano state fatte male (e in quel caso sei di nuovo uno che vive su marte fra gli unicorni rosa: l’abbiamo capito tutti da anni senza essere l’ufficio marketing di una multinazionale che nel regno dei segmenti A/B finchè non fai quel prodotto a prezzi comprabili vendi solo percentuali minime)

    allora, considerato tutto questo, come avrebbe detto in maniera lapidaria una mia amica di Bari: “si nu cugghiàun”.

    Ergo? adesso le loro cavolate le devono pagare i clienti? Bello. Ma tanto.

  18. Caro Paolo Mariano, cosa ci voleva a prendere una tanica ed andare a piedi a riempirla di energia? Lo abbiamo sempre fatto tutti quando ne abbiamo avuto bisogno. Coraggio su!!!!!!!!!

  19. Non ho mai visto raddoppiare la benzina o il gasolio perché si aprivano nuovi distributori!
    Trattasi di investimenti, non certo da recuperare in pochi anni.
    Fra l’altro, la corrente è praticamente ovunque gli è bastato attaccarsi alle linee già esistenti, come farebbe chiunque mettendo una wallbox.
    E gli incentivi non se li sono presi?!? Io credo di sì.
    Politica ed approfitto, non vedo altre risposte.

  20. Riguardo alla fazione “giustificazionista”: uno apre un bar aspettandosi di fare 100 caffè al giorno, ma in realtà arriva a malapena a 10… e quindi la strategia commerciale corretta è aumentare il prezzo della tazzina di caffè?????? Se un bar reale facesse davvero così, ciaone a quel bar…

    • Eugenio, già ne fa 10 invece dei 100 attesi, se poi gli fate anche ciaone e siete uno dei 10…(si scherza, ovviamente).

      • Ma il problema è anche quello: se il caffé al bar è aumentato troppo qualcuno di quei dieci decide di comprarsi la macchinetta del caffé a casa. Magari qualcuno che aveva il posto auto con collegabile al proprio contatore di casa decide che vale la pena fare un contratto aggiuntivo e mettere una wallbox. E così i 10 caffé diventano 8 o 7, e tanti cari saluti all’aumento. L’unica soluzione è razionalizzare le colonnine e metterle dove realmente servono e verranno utilizzate.

  21. Io propendo per la seconda. Sarà un caso, ma entrambe le aziende “pubbliche”, legate a filo stretto con il governo in carica, hanno riconsiderato le proprie proposte, che fino alla loro “mutazione” riscuotevano un buon successo. Ora vediamo cosa farà A2A. Inoltre, è vero che molte delle 40000 ed oltre colonnine censite sul territorio nazionale, sono collocate in posti poco o nulla fruibili, poco accessibili o non proprio prossime ad aree commerciali, centri storici, ristoranti o luoghi da visitare. Per fortuna, almeno in autostrada, le cose sembrano cambiare anche velocemente, ma qui torniamo al discorso tariffe …

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