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ANCMA scommette sul Battery Swap a due ruote

Battery swap

ANCMA appoggia il modello del battery swap e da ieri lo Swappable Battery Motorcycle Consortium (SBMC) ha un membro in più: l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori.

Un segnale importante che definisce la fiducia dell’Associazione nel progetto internazionale. Lo SBMC infatti ha l’ambizioso compito di standardizzare le batterie per i veicoli a due ruote. Il consorzio è forte di partecipanti come Honda, KTM, Piaggio e Yamaha e in totale conta una quarantina di realtà industriali tra costruttori di motocicli, produttori di batterie e di componenti tecnologiche. Tra queste anche la bolognese Five. ANCMA si inserisce nel progetto di battery swap «per supportare le finalità del consorzio a livello italiano con la propria attività di advocacy e di relazione con le istituzioni».

Un’unica tipologia di batteria per diversi marchi e diversi modelli avrebbe incredibili vantaggi. In primis per la produzione e lo smaltimento delle stesse batterie. Ma il beneficio più evidente anche ad ANCMA sarebbe quello di poter realizzare una rete di battery swap.

Cos’è il battery swap?

In Europa è un modello praticamente sconosciuto, ma in Asia sta raccogliendo grandi successi. Gogoro, società nata a Taiwan, si è già espansa in 9 Paesi tra cui: Cina, Filippine, Indonesia, Singapore, Korea e India. Il modello è semplice quanto efficace: chi è iscritto al servizio può recarsi a una delle stazioni di swap, lasciare la propria batteria scarica e sostituirla con una carica.

I piani tariffari possono essere flat o a consumo. Per avere un ordine di grandezza possiamo basarci sui costi dichiarati da uno dei primi battery swap europei, quello presentato da Silence in alcune città spagnole. La tariffa mensile è di 15 euro per il noleggio della batteria e comprende già due ricariche. Nel caso ne servissero altre, ogni “scambio” costa 5 euro. Con una ricarica si possono percorrere circa un centinaio di chilometri.

Tornando allo Swappable Battery Motorcycle Consortium, sembra solo questione di tempo prima che il modello si diffonda anche nelle grandi città europee. La presenza di ANCMA nel consorzio in qualità di associate member ribadisce quindi quanto sia strategica la ricerca sui veicoli elettrici anche in Italia.

Un altro consorzio con finalità identiche è nato in Giappone. Si chiama Gachaco e riunisce la “big four” delle due ruote giapponesi e la compagnia energetica Eneos.

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