Home Moto & Scooter Alta Motors chiude, ma spera in un salvatore

Alta Motors chiude, ma spera in un salvatore

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Alta Motors si ferma. I siti americani, tra cui Asphalt & Rubber (guarda) riferiscono che la casa motociclistica di Brisbane (California) ha finito i fondi e lasciati liberi i dipendenti. L’unica speranza resta appesa a nuovi finanziatori.

Fallito il matrimonio con la Harley

La filosofia del costruttore americano, nato nel 2010, è sempre stata quella di privilegiare la leggerezza e le prestazioni a scapito dell’autonomia. Batteria da 5,8 kWh e motore sono progettati e realizzati internamente con tecnologie proprietarie e vantano pesi e ingombri tra i più ridotti sul mercato. Alta Motors, precedentemente conosciuta come BRD Motors, non è mai commercializzata in Italia. A inizio anno sembrava che l’Harley Davidson fosse interessare ad acquistare Alta Motors, ma a settembre il fidanzamento si è rotto (guarda) .Sono seguite settimane di affannose ricerche di un partner finanziatore, che al momento evidentemente non hanno dato esiti. E I numeri erano in crescita, ma…

A nulla era servita in precedenza la mossa della casa di Brisbane di abbassare i prezzi del modello entry level, la fuoristrada Redshift MX (10.495 dollari, il 16% in meno rispetto al listino 2017). E di contenere i listini dei modelli Redshift EX da cross (12.995 dollari) e la urban commuter bike Redshift SM (13.495 dollari), una moto da 42 cavalli e 88 nm di coppia.  Lo stop arriva proprio in un momento in cui i numeri di Alta Motors sembravano decollare. Il 2018 vedeva al momento già mille moto vendute (+50% sul 2017) e 300 ordini già in casa. Numeri che fanno sperare in un prossimo arrivo di un cavaliere bianco, a soccorrere il fondatore Marc Fenigstein. Ma per ora soldi non ce ne sono più e Alta Motors chiude qui.

 

 

 

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