Home Auto Aehra si presenta: “Le nostre batterie si potranno riparare”

Aehra si presenta: “Le nostre batterie si potranno riparare”

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Aehra Sedan
Aehra Sedan

IL MIMO 2023, il salone dell’auto a cielo aperto ospitato presso l’autodromo di Monza, è servito per presentare la nuova Sedan di Aehra, il brand che porta in giro per il mondo il made in Italy, ma soprattutto per presentare la rivoluzionaria tecnologia che dovrebbe portare alla riparabilità della parte più costosa di un’auto elettrica, le batterie. Ne abbiamo parlato con Franco Cimatti, Chief Engineering di Aehra, un lungo passato in Ferrari. 

Cimatti, partiamo dalla nuova Sedan

«E’ un’auto _ premette Cimatti _che prosegue nella mission di Aehra, espressione del lusso italiano (costerà circa 160/180mila dollari, ndr), della sportività e dell’innovazione. L’obiettivo è chiaro, inaugurare una nuova era della mobilità di alta gamma, elegante e senza emissioni».

Aehra Sedan
Aehra Sedan

La novità è la tecnologia dell’assistenza sulle batterie

«Speriamo che questo possa rappresentare una svolta per il mercato. Non voglio dire sia una rivoluzione copernicana ma sicuramente un passo per interpretare tutto il processo legato allo sviluppo dell’automobile elettrica in maniera sostenibile» spiega il tecnico.

Hazim Nada, CEO Aehra
Hazim Nada, CEO Aehra

Ma di cosa stiamo parlando? 

I materiali delle batterie sono preziosi e la tendenza prevalente dell’ ‘usa e getta’, davvero poco sostenibile. In Aehra abbiamo deciso di lavorare su un concetto più ampio: riparare le batterie. E’ fondamentale, non possiamo pensare di non offrire assistenza sull’oggetto più costoso.

Quando arriverà il servizio?

Puntiamo a metterlo sul mercato subito, assieme alle nostre vetture. I tempi non dipendono solo da noi ma anche dalle tecnologie messe assieme dai partner, diciamo per il 2026.

Aehra Sedan
Aehra Sedan

Come funzionerebbe?

Con la gestione elettronica e la diagnostica sappiamo subito dove si trova il problema. L’obiettivo è poter intervenire su quella parte delle batterie, poter cambiare la singola cella; il passo successivo sarà poi ricondizionare i moduli per avere una circolarità.

Aehra Sedan
Aehra Sedan

E gli eventuali sbilanciamenti della batteria?

Fa parte dello sviluppo, ci stiamo lavorando. In senso lato abbiamo lavorato per fare in modo che i titoli dei giornali non siano sempre concentrati su cosa rimarrà dopo la fine vita della batteria.

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6 COMMENTI

  1. Auguri di buon lavoro e a presto I risultati del vostro lavoro. In un Italia deludente nel campo dei veicoli elettrici potreste dare il colpo d’ariete per un progresso di cui c è veramente necessità
    .

  2. Sicuramente sarà il non plus ultra dell’ aerodinamica, ma sinceramente fatico a distinguere il davanti dal di dietro. 🤷‍♂️

    • blocco sedili e plancia girevole (come su alcuni trattori): cosi si facilità pure la retro… 😁

    • Anni di studi sull’aerodinamica e poi si scopre che la forma migliore è quella della vecchia e cara supposta della nonna… 🤣😂🤣

    • questa moda di allungare il parabrezza sul cofano per costituire quasi un’unica linea, quasi fosse un monovolume … lo stesso problema della ID 3 … che poi non dà neanche più abitabilità perché il sedile è lì, in corrispondenza della maniglia dello sportello (per forza) e quindi spingere il parabrezza così avanti non capisco a cosa serve, neanche a dire che si è più riparati dalla luce del sole perché il parabrezza è trasparente, quindi tutto quello spazio dietro al volante perché? Per avere dei montanti che coprono maggiormente la visuale? Per avere un frunk ridotto o inesistente? Solo per rendere l’auto palindroma?

      L’unica auto con questa configurazione che trovo accettabile è il prototipo (oggi “datato” ma all’epoca originale) della Lexus 2054 (la ricorderete in Minority Report) che comunque ben distingueva la parte anteriore da quella posteriore.

      Infine il prezzo: 160-180k per un’auto che … boh … poi allo stesso prezzo c’è la HiPhi Z che per carità, non è perfetta, ma startup per startup non è che questa qui vale il doppio di una HiPhi Z, piuttosto direi il contrario. C’è la Taycan, insomma la scelta non manca, questa mi sembra un’altra auto totalmente fuori mercato … una cosa tipo Faraday Future …

      • La forma aerodinamica “perfetta” è quella della goccia d’acqua che cade.
        Quella “quasi perfetta” è quella della goccia di cui sopra, tagliata in due per la lunga e con il lato piatto rivolto verso il basso
        All’atto pratico la “sezione ideale” di un’ala d’aereo. Di li non si scappa, tutto il resto sono leggere variazioni su un tema peraltro abbastanza rigido. Di qui l’uniformità delle linee (in pratica tutte le auto sono veramente “tutte uguali”) e il piattume in tema di design.

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