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100 mila miglia col Model 3, dandoci dentro parecchio

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100 mila miglia con il Model 3
La Tesla Model 3 di mr. Driessen: già percorsi oltre 260 mila km.

100 mila miglia col Model 3, ovvero oltre 160 mila km. Li ha percorsi uno dei primi acquirenti americani della più piccola delle Tesla. Che ha raccontato a Electrek (clicca qui) come va sulla lunga distanza la macchina che ora è l’elettrica più venduta anche in Italia.

100 mila miglia con il Model 3
Arthur Driessen. Il suo profilo Twitter ha come sottotitolo “Maiden Voyage: A Voyage Without Carbon”.

100 mila miglia col Model 3 del cow-boy che “pesta l’auto a morte”

Arthur Driessen aveva prenotato il suo Model 3 il 31 marzo 2016. Il giorno in cui Tesla aveva aperto il configuratore per i soli clienti americani. Ha dovuto aspettare due anni perché la macchina gli venisse consegnata nella sua Los Angeles. E all’inizio c’è andato piuttosto cauto. Per un viaggiatore seriale come lui, una specie di cow-boy sempre a spasso per gli States, 20 mila miglia (oltre 32 mila km) nei primi sei mesi non erano poi granché. Doveva prendere confidenza con un oggetto completamente nuovo. Ma poi ci deve aver preso gusto, se pensiamo che ora è arrivato a oltre 100 mila miglia. E, secondo Electrek, probabilmente è il primo cliente al mondo a farlo. Un primato che ha voluto condividere  su Twitter e sul suo blog. Un racconto che rende l’idea di un guidatore tutt’altro che tranquillo. Ma che piuttosto pesta sull’acceleratore e si fa scarrozzare sulla sua Tesla anche in fuoristrada. Con frasi un po’ da Rambo tipo “ho pestato l’auto a morte“. Insomma, ha spinto il Model 3 fino al suo limite. E a volte anche oltre.

Manutenzione? “Solo le gomme, come guido io…”

Tesla Model 3
Il tablet di bordo segnala che sono state percorse 100 mila miglia.

Manutenzione e riparazioni?Questa è la parte più interessante“, risponde Driessen. “Se non avessi ‘picchiato’ a morte la macchina, tutto quello che avrei dovuto sostituire sono le gomme. Ho una media di 25.000 miglia per set, quando ruotavano correttamenteHo guidato anche attraverso un torrente a valle e quindi ho dovuto far sostituire un braccio di controllo. Ero sulle Bonneville Salt Flats quando il vento soffiava a una velocità pazzesca. Tanto forte che ha sbattuto sulla porta frantumando un pezzo all’interno della cerniera“. Alla fine sostituire le parti in questione gli è venuto a costare, dice, meno di 500 dollari.

L’autonomia? “Ha perso non più del 2,5%”

Tesla Model 3 Driessen
La Tesla Model 3 di Driessen in ricarica.

Ma è chiaro che quel che tutti si chiedono soprattutto quanto ha perso di capacità il pacco-batterie dopo 160 mila km  . Anche perché questa è proprio la percorrenza oltre la quale scade la garanzia di molte Case. Driessen sostiene che adesso l’autonomia è di 302-308 miglia, circa 490 km. Con una perdita di circa il 2,5% sulle 310 miglia iniziali. Niente male. Le ricariche, ha aggiunto, sono state effettuate quasi tutte presso i Supercharger, quindi ad alta potenza in corrente continua. Il nostro non ha la possibilità di ricaricare a casa, ma racconta di osservare alcune regolette per preservare le batterie: Sono sceso al di sotto del 10% di carica solo un paio di volte. Non ho mai lasciato la mia auto collegata più a lungo di quanto richiesto. Se c’è una stazione abbastanza vicina, non ricarico più del 60%. Poi riparto e faccio in modo che la macchina non ha mai una percentuale elevata di carica”. Quanto alla spesa per rifornire, Driessen si dice piuttosto soddisfatto: “Rispetto alla Honda Civic che avevo prima, qui a Los Angeles, dove la benzina è piuttosto cara, ho risparmiato circa 7.000 dollari solo sui rifornimenti. I cambi d’olio sarebbero costati altri mille dollari o più”.

“L’auto regge in modo sorprendente”

Nel complesso, dopo 100 mila miglia col Model 3, Driessen ha raccontato a Electrek che il veicolo regge “in modo sorprendente“. Musica per le orecchie di Elon Musk, che recentemente ha detto di avere programmato il Model 3 per durare un milione di miglia. Ovvero un milione e 600 mila km. C’è chi ha sorriso, considerandola una spacconata.

Driessen Tesla
Driessen ha percorso moltissimi tratti di sterrato, persino sul greto di un torrente.

Ma il patron della Tesla insiste assicurando che i pacchi-batteria dovrebbero durare tra le 300 e le 500.000 miglia. A seconda di come vengono usati. Si tratta di almeno 480 mila km. Ma intervenendo sulle celle, la vita dell’auto può essere ben più lunga. Un’enormità? Continuando di questo passo, gente come Driessen potrà confermarlo o smentirlo presto. Wait and see, aspettate e vediamo.

— Leggi anche: “I miei primi 10 mila km con il Model 3 (e qualche confronto)”. E qui sotto: 10 video-interviste a 10 italiani che hanno acquistato la più piccola delle Tesla.

 

 

 

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4 COMMENTI

  1. Sono curioso di capire quali scenari si avranno nel mercato dell’usato di queste auto.
    Voglio dire, una mia auto acquistata nel 2006 per 43000€ ora ne vale poche migliaia è in ottime condizioni ed un eventuale acquirente con pochi soldi la compra e la usa per ancora molti anni senza ulteriori esborsi…ora nel fatidico momento in cui un acquirente di auto elettrica che ha magari pagato 10000€ dopo un paio di anni si sente dire che va sostituito il pacco batterie per ulteriori 10000€ non pensate che voglia spararsi??? Come si potranno rendere appetibili queste vetture?

    • Tema molto interessante, sul quale è difficile dare risposte ora, visto che il mercato dell’elettrica di seconda mano è ancora talmente piccolo da non dare indicazioni compiute. Gli stessi siti specializzati, tipo Autoscout 24, nella loro griglia di presentazione delle vetture non hanno neppure il numero dei kWh, che invece è ovviamente fondamentale. Fino a oggi chi ha comprato un’elettrica usata di solito lo fa perché ha bisogno di una seconda auto con la quale viaggiare in città. E non gli importa se ha un’autonomia ridotta. In futuro occorrerà avere dati attendibili sul degrado delle batterie dei vari modelli e della varie marche. L’americano che ha fatto 160 mila km dice che il suo Model 3 ha perso solo il 2,5%, ma è chiaro non basta una testimonianza per costruire statistiche serie. Di certo noi seguiremo il tema molto da vicino e ogni contributo, come il Suo, è benvenuto.

  2. Il futuro si sta concretizzando a favore dell’auto elettrica, grazie a queste testimonianze.
    Rimane solo l’unico problema e cioè, come gestire questa enorme richiesta di energia senza inquinare ulteriormente. E poi c’è il fattore smaltimento batteria, ma quest’ultimo il problema è risolvibile; Usando precauzioni con sistema di recupero da parte di ditte specializzate. Perché sarebbe anche uno spreco non poter recuperare il prezioso litio e il cobalto.
    Insomma, sono piuttosto fiducioso.

    • Fa bene a sperare, Roberto. Anche perché i due problemi che lei sottolinea sono in realtà meno preoccupanti di quanto si creda: il fabbisogno aggiuntivo di elettricità per la mobilità è stimato nel 20-30% massimo (se tutto il parco auto mondiale diventasse improvvisamente elettrico; ma ci vorranno almeno 30 anni) e la quasi totalità della delle materie prima utilizzate nelle batterie vengono già riciclate, non solo smaltite.

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