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Yamaha investe sugli scooter indiani River

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La casa nipponica punta sulla startup River per entrare nel mercato degli scooter elettrici indiani. Oltre 20 milioni di dollari investiti, per ampliare produzione e rete di vendita.

Di quanto stia crescendo il mercato delle due ruote elettriche in India ne abbiamo fatto menzione più volte. Soprattutto nel segmento degli scooter urbani si assiste ad un vero boom di nuove startup locali, che hanno un forte appeal verso chi crede che la mobilità a zero emissioni in quella parte di mondo sia decisamente un buon modo per investire tempo e denaro.

Tra i sostenitori delle potenzialità del mercato indiano da oggi c’è anche un colosso come Yamaha Motor Company, che ha appena investito oltre 20 milioni di dollari nella startup di scooter elettrici River. La Casa giapponese ha puntato su una delle realtà emergenti più interessanti per fare il suo primo passo green in India, Paese in cui ancora non è presente con la sua proposta di due ruote elettriche.

River, una realtà che piace

Per stabilire la sua presenza in un mercato in piena evoluzione come quello indiano, Yamaha inizierà da subito a rendere concreta la nuova partnership commerciale con River, che ha in programma di ampliare la sua rete di vendita e assistenza in tutta l’India. Attualmente, l’azienda gestisce un unico negozio a Bangalore.

C’è da dire che River può contare su diversi ammiratori. Non c’è solo Yamaha, visto che ulteriori 20 milioni di dollari sono stati stanziati da altri investitori come Al Futtaim Group, Lowercarbon Capital, Toyota Ventures e Maniv Mobility.

Insomma, le finanze in mano alla start-up indiana non mancano.

Il punto vendita River a Bangalore

Indie, scooter pratico

Queste risorse (in totale si parla di circa 70 milioni di dollari investiti), serviranno a River in primis per ampliare la sua neonata gamma di mezzi elettrici che, ad oggi, conta del solo scooter Indie. Un modello lanciato nel corso del 2023 che ha attirato da subito l’attenzione del mercato, per alcune peculiarità interessanti.

Oltre al design singolare, Indie si distingue per alcuni elementi che ne migliorano la praticità di utilizzo: pedanine estraibili per lasciare il pianale a piena disposizione di carico, agganci per borse laterali e paracolpi metallici sullo scudo come protezione.
A livello prestazionale, nulla di diverso da un elettrico di media potenza: motore con punta di 6,7 kW, 90 km/h di velocità massima e batteria da 4 kWh per un un’autonomia dichiarata di circa 120 km.

Anche grazie al contributo di Yamaha, River stima di poter ampliare la produzione fino ad un traguardo di circa 5.000 unità al mese entro il 2025.
Il colosso giapponese, da par suo, seguirà da vicino gli sviluppi, proseguendo sulla rotta della riduzione di emissioni nocive previste dal suo piano ambientale globale.

Il River Indie

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1 COMMENTO

  1. Mentre Ducati sperimenta tecnologie fornendo moto nel mondiale MotoE … i giapponesi guardano al ricchissimo mercato indo-asiatico … con scooter semplici e poco raffinati ma da vendere a milioni di pezzi/anno (visto che cinesi + indiani son quasi 2.800.000.000 di persone (ed anche un ricco cinese o indiano può pensare di avere in casa 1 o più scooter elettrici … magari per non farsi disturbare dai giardinieri mentre sorseggia un drink nel suo parco ).

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